Pride vietato a Budapest. Il commento di Unite Foundation

Pressenza - Monday, May 5, 2025

Riceviamo e pubblichiamo da Unite Foundation

Sulla notizia del divieto del Pride a Budapest. In difesa del principio di non esclusione

Lunedì 5 maggio, 2025 – La notizia del divieto del Pride a Budapest ci invita a riflettere profondamente sul significato di “non esclusione”, che rappresenta uno dei valori fondativi di UNITE Foundation.

Escludere una manifestazione come il Pride significa, simbolicamente e concretamente, negare spazio alla visibilità, alla dignità e al riconoscimento, ma soprattutto significa negare a molte persone il diritto di esistere pienamente e insieme agli altri.

La non esclusione non è solo un principio politico: è una responsabilità culturale, sociale, umana.

Dichiara Tommaso Scalzi, Presidente Unite Foundation: “La libertà non è vera se non è per tutti.

E il diritto di manifestare chi si è, in sicurezza e fierezza, non dovrebbe mai dipendere dal luogo in cui si nasce o si vive.

Il Pride rappresenta la voce di chi, troppo spesso, viene lasciato ai margini.
Sostenerlo è una scelta di civiltà, non di parte.”

UNITE Foundation crede che ogni società democratica si misuri nella sua capacità di accogliere, proteggere e ascoltare tutte le identità.
Il diritto a manifestare pacificamente la propria esistenza non dovrebbe mai essere messo in discussione.

Quando un Pride viene cancellato, non è solo una marcia a essere fermata: è il diritto di migliaia di persone a sentirsi parte di una comunità.

Non ci schieriamo contro nessuno, ma sempre e soltanto a favore delle persone, del loro diritto a essere sé stesse e a farlo senza paura.

Ogni spazio pubblico che si chiude alla diversità è una ferita per tutti.

Ogni spazio che si apre è una possibilità di futuro.

Restiamo al fianco di chi oggi, in Ungheria e altrove, si sente escluso.

Perché una società giusta è quella in cui nessuno resta fuori.

Redazione Italia