La Federcalcio israeliana (IFA) perde un altro sponsor

BDS Italia - BDS Italia - Monday, February 17, 2025

Gli appelli al boicottaggio inducono l'azienda italiana di abbigliamento sportivo Erreà a recedere dal contratto con la Israel Football Association (IFA).

Dopo Adidas e PUMA, Erreà è l'ultimo marchio sportivo a rendersi conto di quanto siano tossici i marchi di Israele e dell'IFA, e lo ha fatto a tempo di record, ponendo fine a un contratto mai iniziato. 

Nell'agosto 2024, Erreà ha firmato un contratto di sponsorizzazione biennale con l'IFA. Il 1° gennaio 2025 Erreà avrebbe sostituito la multinazionale tedesca PUMA, che nel dicembre 2023 aveva fatto trapelare la notizia che non avrebbe rinnovato il contratto con l'IFA a seguito di una campagna di boicottaggio globale durata 5 anni. Nel 2018, Adidas non ha rinnovato il contratto con l'IFA, a seguito di una campagna condotta da squadre sportive palestinesi e della consegna di 16.000 firme alla sede centrale di Adidas.

La notizia della complicità di Erreà nei crimini di Israele contro i palestinesi è stata immediatamente accolta con un appello a boicottare l'azienda.

Il genocidio per mano di Israele a Gaza ha ucciso decine di migliaia di palestinesi, tra cui almeno 715 atleti e calciatori palestinesi, e ha distrutto o danneggiato tutte le strutture sportive palestinesi a Gaza, come stadi, palestre e club, alcuni dei quali sono stati utilizzati come campi di detenzione e tortura.

L'IFA è direttamente complice del regime di apartheid e dell'occupazione militare di Israele che dura da decenni e, più recentemente, del genocidio di Gaza. L'IFA include nei suoi campionati ufficiali squadre con sede in insediamenti israeliani illegali su terre palestinesi occupate e sostiene, insieme al governo israeliano, il loro mantenimento.

Sotto la pressione dei crescenti appelli al boicottaggio, Erreà ha voluto rescindere il contratto. A più di un mese e mezzo dall'inizio del contratto, l'azienda non aveva ancora fornito alcuna maglia all'IFA.

Erreà si è ora ritirata dal contratto.

Ringraziamo le tante persone che in Italia e nel mondo si sono unite all'appello dei palestinesi affinché Erreà faccia la cosa giusta e ponga fine alla sua complicità con il regime israeliano di apartheid e con il genocidio di Gaza.

I media israeliani riportano che l'IFA ha firmato un accordo biennale con Reebok e il suo logo appare ora sul sito web dell'IFA come nuovo sponsor.

Nel gennaio 2024, la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha stabilito che Israele sta plausibilmente commettendo un genocidio a Gaza. A luglio, la stessa Corte ha inoltre stabilito che l'occupazione militare di Israele a Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, è illegale. Entrambe le sentenze della Corte comportano l'obbligo di non contribuire in alcun modo ai crimini atroci che Israele sta commettendo.

Chiediamo a Reebok di recedere immediatamente dal contratto con l'IFA per evitare di essere complice dei crimini di guerra, dei crimini contro l'umanità e del genocidio di Israele. Se Reebok dovesse continuare con questa sponsorizzazione criminale e non etica, dovrà affrontare una campagna di boicottaggio internazionale, proprio come Erreà, Puma e Adidas prima di loro.

Fonte: Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI)