Giro d’Italia, Tour de France, Vuelta a España: come ripulire il genocidioMentre Israele intensifica il genocidio contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza
e la sua violenta occupazione militare della Cisgiordania, gli organismi
sportivi internazionali hanno l’obbligo morale di adottare tutte le misure
necessarie per impedire il genocidio, altrimenti rischiano di essere ritenuti
penalmente responsabili.
Eppure, le tre principali corse ciclistiche del mondo continuano a consentire la
partecipazione del team israeliano, aiutando a fare dimenticare grazie allo
sport che Israele commette gravi crimini contro i palestinesi.
Il Giro d’Italia (9 maggio – 1 giugno), il Tour de France (5 – 27 luglio) e la
Vuelta a España (23 agosto – 14 settembre) stanno vergognosamente consentendo
alla squadra ciclistica che rappresenta Israele, Israel Premier Tech, di
partecipare. Nel frattempo, Israele continua l’assalto a Gaza, uccide migliaia
di persone, usa la fame come arma di guerra e commette un genocidio sportivo
(uccidendo più di 700 atleti palestinesi e distruggendo impianti sportivi
palestinesi a Gaza).
Israel Premier Tech è stata creata dal miliardario canadese-israeliano Sylvan
Adams con l’obiettivo dichiarato di mascherare grazie allo sport il regime
israeliano di occupazione militare e apartheid che dura da 77 anni e il
genocidio che sta commettendo Israele a Gaza. Adams ha descritto il genocidio
israeliano contro i palestinesi di Gaza in termini vergognosamente razzisti come
lotta del “bene contro il male e di civiltà contro barbarie”. Ha definito “utili
idioti” i leader mondiali che hanno chiesto a Israele di fermare “questa
uccisione di donne, bambini e neonati”. Adams ha anche descritto
l’amministrazione Trump, razzista e instabile, come “la più positiva della
storia, la più determinata nei confronti di Israele mai vista”.
L’UCI, l’organismo internazionale che governa il ciclismo, dichiara di essere
un’“organizzazione politicamente neutrale”. L’UCI ha immediatamente sanzionato
la Russia a pochi giorni dall’invasione illegale dell’Ucraina, sospendendo tutte
le squadre russe e bielorusse e vietando tutti gli eventi UCI in Russia e
Bielorussia. Eppure in una tipica dimostrazione di ipocrisia occidentale, l’UCI
non solo ha chiuso un occhio sulla decennale storia di gravi crimini commessi da
Israele contro i palestinesi, ma ora sta contribuendo a ripulire a livello
sportivo il genocidio israeliano a Gaza, consentendo alla Israel Premier Tech di
partecipare.
Non è la prima volta che l’UCI e le sue principali corse ciclistiche si rendono
complici del sportwashing israeliano rispetto ai suoi gravi crimini contro i
palestinesi. Rendiamo omaggio ai numerosi gruppi e appassionati di ciclismo in
Italia, Francia e Spagna che hanno organizzato proteste contro la partecipazione
del team dell'Israel dell'apartheid lungo i percorsi del Giro d’Italia, del Tour
de France e della Vuelta a Espana.
Israele è in grado di commettere questo genocidio in diretta in totale impunità
e di continuare quello che Amnesty International ha definito un regime di
apartheid durato 77 anni, per via dell’incapacità degli organismi
internazionali, compresi quelli che regolano lo sport, di rispettare il diritto
internazionale sanzionando Israele.
Gli ipocriti organismi sportivi internazionali rispetteranno il loro obbligo di
bandire l’Israele genocida dallo sport solo se, come ha affermato il giornalista
sportivo Dave Zirin, saremo noi a costringerli. Facciamolo.
Chiediamo proteste più pacifiche che mai lungo i percorsi delle gare ciclistiche
a cui partecipa il team del genocida, tra cui il Giro d’Italia, il Tour de
France e la Vuelta a España. Facciamo in modo che la strada sia chiusa ai
responsabili del genocidio.
Unisciti a noi e aiutaci a far si che l’UCI e le sue gare capiscano questo
messaggio: nel ciclismo non c’è posto per il genocidio.
Per maggiori informazioni sulle mobilitazioni del Giro d’Italia, il Tour de
France e la Vuelta a España contattaci a pacbi@bdsmovement.net
Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS