Manifestazione di Napoli

S.I. Cobas – Sindacato intercategoriale - Sunday, September 14, 2025

UNA GIORNATA DI LOTTA PROLETARIA AL FIANCO DEI DISOCCUPATI NAPOLETANI:
AGLI SCIACALLI E AI CARROZZONI ELETTORALI RISPONDIAMO UNITI E ORGANIZZATI!

Oggi a Napoli più di mille tra disoccupati, operai del SI Cobas con delegazioni da tutta Italia, studenti e solidali hanno manifestato per le vie del centro per rispondere in maniera unitaria agli attacchi repressivi e ai tentativi di divisione portati avanti dalle istituzioni (con in prima fila esponenti della destra di governo) all’indomani della truffa del click day attraverso la quale qualcuno si illude di poter escludere una parte della platea dei movimenti 7 novembre e Cantiere 167 Scampia dal piano di formazione finalizzata al lavoro: un piano che, come dimostrano gli stessi atti e verbali istituzionali di questi mesi, frutto unicamente della dura e coerente lotta dei disoccupati organizzati.

Oggi in piazza i disoccupati hanno trovato al loro fianco i loro alleati di sempre: i lavoratori SI Cobas della logistica (UPS, FedEx, BRT) i licenziati GLS, lavoratori arrivati da Milano, Piacenza, Bologna, Genova, Torino, Modena, Roma, dalla Calabria e dalla Sicilia; i compagni della TIR, gli studenti e gli attivisti della zona flegrea, di Aversa, Santa Maria Capua Vetere e da varie parti della Campania, il FGC e realtà varie della sinistra di classe; ma anche e soprattutto numerosi attivisti a sostegno della resistenza del popolo palestinese, i quali in questi anni di mobilitazione contro il genocidio a Gaza hanno sempre ricevuto supporto dai disoccupati.
Non è un caso che durante il corteo molti interventi hanno sottolineato il legame tra “guerra interna”, “guerra esterna” e il genocidio sionista a Gaza, su tutti i compagni dei Giovani Palestinesi che per domani hanno lanciato un’assemblea nazionale a Roma in vista della manifestazione del 4 ottobre.
E non è un caso se la manifestazione ha ospitato l’intervento in diretta con Lorenzo D’Agostino, giornalista -attivista imbarcato su una delle navi della Global Sumud Flottilla dirette a Gaza per rompere il blocco navale e portare generi di prima necessità alla popolazione devastata e affamata dai macellai sionisti.
Tanti interventi hanno inoltre evidenziato come l’attacco alle lotte proletarie e agli scioperi e la stretta repressiva portata avanti dallo stato e dal governo, rispondono sempre più a una necessità di normalizzazione e disciplinamento che procede di pari passo con i preparativi di una nuova guerra mondiale: una guerra che è già in atto e che vede i lavoratori e le masse sfruttate ridotte a carne da macello sui teatri di scontro militare già in atto, oppure costrette a pagare i costi della corsa frenetica al riarmo con un peggioramento delle condizioni di vita e salariali, con i tagli alla spesa sociale e con l’aumento dello sfruttamento sui posti di lavoro.

Il corteo è terminato sotto la sede del comune a palazzo San Giacomo, dove una delegazione dei movimenti 7 novembre e Cantiere 167 sono stati ricevuti dall’amministrazione per ribadire che l’iter di formazione deve partire per tutta la platea e nessun disoccupato dovrà essere escluso ne rimanere indietro.

Le garanzie istituzionali di queste ore rappresentano un buon viatico per una conclusione positiva della vertenza, ma ciò a condizione che i disoccupati facciano tesoro dell’esperienza e non retrocedano di un millimetro sul terreno della lotta finché questo primo traguardo non sarà definitivamente raggiunto!

La piazza di Napoli ha altresì rappresentato un primo, positivo banco di prova per le mobilitazioni dei prossimi giorni e settimane, a partire dagli scioperi e dalle piazze a sostegno della resistenza palestinese e della Sumud Flottilla.
Come SI Cobas faremo come sempre la nostra parte, lavorando per sostenere questi appuntamenti in maniera realmente unitaria e lavorando per fare si che in questo movimento sia sempre più forte la voce e il protagonismo dei lavoratori e affinché gli scioperi e i blocchi della produzione e della distribuzione si intensifichino in tutte le principali filiere ed arterie del profitto e dell’economia capitalistica: a partire dai porti, dalla logistica e dalle industrie complici con la corsa al riarmo e con il genocidio del popolo palestinese.
L’incontro tra i movimenti solidali in Italia e a livello internazionale, con le masse lavoratrici arabe e immigrate e con i lavoratori e proletari autoctoni, può e deve rappresentare la miscela esplosiva capace di dare vita a uno sciopero generale capace di bloccare davvero tutto!!!

Ora e sempre al fianco dei disoccupati 7 novembre e Cantiere 167 Scampia

Toccano uno toccano tutti!

Solo la lotta paga!

Palestina libera dal fiume al mare!

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