
Azione legale contro il progetto CCS di ENI in Inghilterra
ReCommon - Thursday, September 11, 2025HyNot, un gruppo di attivisti e attiviste dell’area di Liverpool, in Inghilterra, ha presentato ricorso contro la decisione del governo britannico di consentire a ENI di stoccare l’anidride carbonica nella Baia di Liverpool attraverso il progetto HyNet.
Con l’opera il Cane a sei zampe intende produrre idrogeno blu (cioè prodotto da combustibile fossile con l’aggiunta di un sistema di cattura della CO2) dal gas fossile utilizzato presso la raffineria di Stanlow, nel distretto industriale di Liverpool. Le emissioni di anidride carbonica catturate da questo processo, e da altre industrie locali ad alta intensità di carbonio, saranno convogliate attraverso 60 km di condutture lungo la costa del Galles settentrionale per essere stoccate nei giacimenti di petrolio e gas esauriti nella baia di Liverpool.
Nel ricorso giudiziario, HyNot sostiene che le decisioni del segretario di Stato per la Sicurezza Energetica e Net Zero e dell’Autorità per la Transizione del Mare del Nord di concedere l’autorizzazione al progetto HyNet sono illegittime.
I motivi del ricorso sono molteplici, in primis l’assenza di valutazione di incidenti gravi e disastri e/o e la mancata consultazione pubblica legittima. Non sarebbero stati inoltre rispettati i requisiti del Regolamento sulle attività petrolifere offshore (conservazione degli habitat) del 2001 e del Regolamento sulla conservazione degli habitat e delle specie marine offshore del 2017, così come si non si sarebbero tenuti in debita considerazione gli effetti cumulativi dello schema HyNet sui cambiamenti climatici.

“Stiamo portando HyNet in tribunale perché crediamo che il progetto continuerà a legare il nostro Paese all’utilizzo dei combustibili fossili e minerà la sicurezza energetica attraverso la continua dipendenza dal gas importato. HyNet non aiuterà a combattere la crisi climatica”, ha dichiarato Catherine Green, esponente di HyNot. “L’idrogeno blu non è verde, non è economico e non è una soluzione energetica sostenibile. La cattura e lo stoccaggio del carbonio sono inefficaci, ad alta intensità energetica e costosi. Il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno e dell’anidride carbonica destano inoltre gravi preoccupazioni per la salute, la sicurezza e l’ambiente”.
Il governo ha promesso 22 miliardi di sterline di sussidi in 25 anni per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica, che non è stata sperimentata e non è stata provata su questa scala in nessuna parte del mondo. La maggior parte dei sussidi andranno alle aziende produttrici di combustibili fossili e arriveranno dai proventi delle bollette energetiche, tra le più alte d’Europa, fa notare ancora Hynot. La campagna auspica che il governo britannico cambi idea sul progetto e investa in soluzioni climatiche collaudate come le energie rinnovabili, l’elettrificazione più rapida, la riduzione dei rifiuti e l’efficienza energetica.
Visti i rischi di corrosione delle condutture, di perdite pericolose e di scoppi nel trasporto di CO₂, ci sono dubbi sull’idoneità del sito della Baia di Liverpool per lo stoccaggio a lungo termine sotto il fondale marino. Il rilascio in mare aperto provocherebbe l’acidificazione del mare con profonde conseguenze per la fauna e l’ambiente. ENI è stata responsabile di perdite di petrolio dallo stesso giacimento nel 2017 e nel 2022.
Una delle tante preoccupazioni di HyNot è la scarsa conoscenza che il pubblico ha del progetto HyNet e la difficoltà di esprimere le proprie preoccupazioni attraverso il processo di pianificazione, spesso molto tecnico e poco trasparente. I permessi di pianificazione per le diverse parti dello schema HyNet sono stati spezzettati in oltre dieci richieste attraverso almeno quattro processi diversi.
Una prima decisione in merito al ricorso è attesa da una corte di Londra entro le prossime settimane.