L’INPS deve pagare i ratei non corrisposti del reddito di cittadinanza

Progetto Melting Pot Europa - Wednesday, August 27, 2025

Una cittadina rumena presentava domanda di reddito di cittadinanza. Al momento della domanda, era anagraficamente residente in Italia da 9 anni e 150 giorni.

Secondo il Comune di Foligno, non integrava, quindi, il requisito della residenza decennale di cui all’art. 2, d.l. 4/2019. Però, aveva dimostrato la sua presenza in Italia antecedente all’iscrizione anagrafica (quindi il soggiorno decennale) con altra documentazione: certificato storico dell’Agenzia delle Entrate ed estratto conto previdenziale Inps.

Sul punto, con nota n. 3803 del 14 aprile 2020, il Ministero del Lavoro aveva chiarito che, al fine di dimostrare la titolarità del requisito di residenza decennale, non fosse necessario essere iscritti nei registri anagrafici (se non al momento della domanda), ma fosse sufficiente provare che il richiedente avesse nei fatti risieduto in Italia per almeno dieci anni (di cui gli ultimi due in maniera continuativa). 

Nonostante ciò l’Inps revoca il beneficio e chiede la restituzione di quanto percepito.

Viene presentato ricorso al Trib. lav. Spoleto, provando la detta residenza decennale. Al momento del ricorso, pendeva già la questione di legittimità costituzionale del detto art. 2, d.l. 4/2019, sollevata da App. Milano, ord. 31.5.2022.

Il Giudice ritiene di attendere il pronunciamento della Consulta. Quindi, applica quanto statuito dalla sentenza costituzionale n. 31/2025 del 20.3.2025, secondo cui è illegittimo l’art. 2, comma 1, lettera a), numero 2), d.l. 4/2019 “nella parte in cui prevedeva che il beneficiario del reddito di cittadinanza dovesse essere residente in Italia «per almeno 10 anni», anziché prevedere «per almeno 5 anni»”.

Poichè la ricorrente, al momento della domanda di RdC, era residente in Italia da più di 5 anni, aveva maturato il requisito della residenza. Quindi, il Giudice dichiara che la ricorrente non è tenuta a restituire all’Inps la somma percepita. Inoltre, condanna l’Inps a corrispondere i ratei del RdC non corrisposti.

Tribunale Spoleto, sentenza del 19 giugno 2025

Si ringrazia l’Avv. Francesco Di Pietro per la segnalazione e il commento.