Assegno sociale negato a rifugiato, l’INPS condannato per condotta discriminatoria
Il Tribunale di Roma – Sezione Lavoro condanna l’Inps per aver negato l’assegno
sociale ad un rifugiato politico siriano che non aveva prodotto l’attestazione
da parte dell’ambasciata del paese di origine circa l’assenza di redditi. La
sentenza si segnala in quanto riconosce la natura discriminatoria della condotta
posta in essere dall’INPS. Il provvedimento impugnato pregiudica i rifugiati
politici che non hanno possibilità di accedere senza rischi nelle ambasciate del
loro paese per richiedere una documentazione reddituale superflua e priva di
riscontro normativo.
Assegnaci il tuo 5‰: scrivi 00994500288
Secondo il provvedimento del Tribunale: “Detta pretesa si traduce in una
violazione del vincolo di parità di trattamento in ragione del fatto che porre
quale condizione necessaria ad un rifugiato la produzione di documentazione
personale e reddituale da richiedere alle autorità del proprio Paese di
cittadinanza – lo stesso dal quale il cittadino straniero è fuggito per un
pericolo di persecuzione e ha ottenuto protezione in Italia – equivale ad
impedire allo stesso di accedere in concreto alla prestazione sociale alla quale
avrebbe diritto per legge”.
Tribunale di Roma, sentenza n. 7872 del 3 luglio 2025
Si ringrazia l’Avv. Marco Galdieri per la segnalazione e il commento.