Un’imponente flottiglia civile salperà per Gaza per rompere l’assedio israeliano

InfoPal - Wednesday, August 6, 2025

Tunisi – Presstv.  Una massiccia flottiglia civile è pronta a partire per Gaza alla fine di agosto nel tentativo di rompere il blocco israeliano, che ha spinto il territorio sull’orlo della carestia.

Lunedì, durante una conferenza stampa a Tunisi, gli organizzatori hanno annunciato che attivisti provenienti da 44 paesi si sono uniti per questa iniziativa coordinata.

Decine di imbarcazioni, grandi e piccole, salperanno da porti di tutto il mondo per convergere su Gaza nella più grande flottiglia civile mai organizzata.

“Quest’estate assisteremo alla più grande flottiglia civile della storia”, ha affermato l’organizzatrice, Haifa Mansouri.

La flottiglia comprende quattro iniziative: la Maghreb Sumud Flotilla, il Global Movement to Gaza, la Freedom Flotilla Coalition e Sumud Nusantara.

Il loro obiettivo comune è “rompere il blocco illegale di Gaza via mare, stabilire un corridoio umanitario e contrastare il genocidio in corso contro il popolo palestinese”, ha spiegato Mansouri.

Seif Abu Keshk, un altro organizzatore, ha osservato che oltre 6.000 attivisti si sono già registrati.

“I partecipanti riceveranno una formazione nei punti di partenza, con eventi di solidarietà e accampamenti previsti lungo il tragitto”, ha aggiunto.

“Si tratta di un rinnovato sforzo per fare pressione sui governi, inviando decine di navi e migliaia di attivisti per rompere il blocco di Gaza”, ha dichiarato Abu Keshk.

Il primo convoglio partirà dai porti spagnoli il 31 agosto, seguito da una seconda ondata dai porti tunisini il 4 settembre.

L’annuncio segue l’intercettazione della nave umanitaria Handala da parte delle forze israeliane, avvenuta il 26 luglio mentre si avvicinava a Gaza, con l’imbarcazione poi dirottata al porto di Ashdod.

La campagna genocida di Israele, iniziata il 7 ottobre 2023, ha provocato la morte di quasi 61.000 palestinesi, in gran parte donne e bambini, senza raggiungere gli obiettivi dichiarati.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato il blocco israeliano dei rifornimenti vitali, definendolo un crimine contro l’umanità e una violazione del diritto internazionale. Dal mese di maggio, le forze israeliane hanno ucciso oltre 1.330 palestinesi in cerca di aiuti e ne hanno feriti più di 8.810, principalmente nei centri umanitari.

Secondo le Nazioni Unite, oltre 6.000 bambini palestinesi sono attualmente in cura per malnutrizione a causa del blocco. Almeno 175 persone, tra cui 93 bambini, sono morte di fame a Gaza dall’inizio della guerra.

Israele ha respinto gli appelli delle Nazioni Unite, delle agenzie umanitarie e dei leader mondiali per aumentare le consegne di aiuti al fine di alleviare la crisi.

Di conseguenza, le famiglie palestinesi dipendono sempre più dagli aiuti umanitari, mentre lottano per sopravvivere a causa delle restrizioni intenzionali che hanno reso la fame una realtà letale nel territorio assediato.

Traduzione per InfoPal di F.L.