
Finalmente liberi – Gli ultimi tre tornano a casa – Vi chiediamo di continuare a mobilitarvi
Freedom Flotilla - Monday, June 16, 2025Tutti i volontari di Madleen fuori dalla prigione e tornati a casa dopo la detenzione illegale da parte di Israele
Lunedì 16 giugno 2025.
Palestina occupata – La Freedom Flotilla Coalition conferma che tutti i difensori dei diritti umani e i giornalisti internazionali a bordo della nave umanitaria civile Madleen sono ora in viaggio verso casa. I dodici sono stati rapiti e detenuti con la forza dalle forze israeliane mentre tentavano di rompere l’assedio illegale e disumano di Gaza da parte di Israele e di consegnare aiuti umanitari alla popolazione assediata.
Gli ultimi tre volontari detenuti della Freedom Flotilla, Marco van Rennes, Pascal Maurieras e Yanis Mhamdi, sono stati rilasciati questa mattina dalla detenzione israeliana e hanno iniziato il loro ritorno nei loro paesi d’origine attraverso il confine con la Giordania. Le rispettive ambasciate faciliteranno il loro rientro dalla Giordania. Siamo grati ad Adalah, il Centro Legale per i Diritti delle Minoranze Arabe in Israele, per la loro costante e professionale rappresentanza di questi detenuti e invitiamo i nostri sostenitori ovunque si trovino a unirsi a noi donando per sostenere il loro importante lavoro.
Questa missione si è svolta mentre i palestinesi di Gaza affrontano la più devastante campagna di pulizia etnica e genocidio della storia recente. Il blocco israeliano di Gaza, che dura da quasi vent’anni, è stato ripetutamente ritenuto in violazione del diritto internazionale, anche nel Rapporto della Missione d’Inchiesta delle Nazioni Unite del 2009 e in numerose analisi legali successive. Nel 2024, la Corte Internazionale di Giustizia ha ritenuto plausibile che Israele stia commettendo un genocidio a Gaza e ha emesso misure provvisorie vincolanti per prevenire tali atti. Ciononostante, il mortale blocco israeliano continua con il pieno sostegno degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e di altri governi complici.
La missione della Madleen fa parte di un impegno della società civile durato 17 anni per affrontare, contestare e smantellare il blocco illegale imposto da Israele a Gaza. Sulla base dei precedenti, sapevamo che i rischi, inclusi attacchi, feriti e persino morti, erano elevati. Ma crediamo che il costo dell’inazione sia maggiore. Il nostro obiettivo è rompere l’assedio, non simbolicamente, ma materialmente e politicamente, il che richiede la mobilitazione non solo della società civile, ma anche dei governi. In questo senso, questa missione è riuscita a riaccendere la consapevolezza, la speranza e l’immaginazione globale nel potere della solidarietà tra le persone e dell’azione diretta. Non ci fermeremo e invitiamo il mondo a unirsi a noi.
La nostra missione ha cercato di superare la stanchezza mediatica e ricordare al mondo che Gaza rimane sotto un blocco illegale. Il silenzio internazionale non è neutralità, è complicità. I palestinesi hanno il diritto di vivere con dignità, libertà e giustizia e di ricevere aiuti – tutto ciò di cui hanno bisogno – senza il controllo della loro illegale potenza occupante.
Accogliamo con favore la solidarietà della gente con la nostra missione, con i nostri volontari e, soprattutto, con il popolo palestinese di Gaza, affamato e assediato. Vi chiediamo di continuare a mobilitarvi, di attendere gli annunci delle nostre prossime azioni contro il blocco e di far salpare la vostra solidarietà.
Continueremo a navigare finché il blocco non sarà spezzato, il genocidio non finirà e la Palestina non sarà libera, dal fiume al mare.
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