Tag - Xi Jinping

Il Giappone provoca la Cina. Missili a medio raggio a poca distanza da Taiwan
Tra Pechino e Tokyo c’erano state scintille solo pochi giorni fa, dopo che la nuova prima ministra Sanae Takaichi aveva accennato alla possibilità di intervento militare nel caso in cui si aprisse uno scontro tra la Cina e Taiwan. Ora, i nipponici hanno deciso di posizionare dei missili terra-aria a […] L'articolo Il Giappone provoca la Cina. Missili a medio raggio a poca distanza da Taiwan su Contropiano.
Dall’equilibrio del terrore al mondo come comunità con un destino condiviso
Nell’ambito del Forum Internazionale di Studi internazionali sul Pensiero di Xi Jinping sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era, convocato a Pechino per il 12 e 13 Novembre us, pubblichiamo la relazione che Paolo Ferrero ha tenuto nella cerimonia di apertura sul tema: “Cambiamenti inediti in un secolo e la governance della Cina”. L’incontro è ospitato dalla CASS (L’accademia cinese di Scienze Sociali) e organizzato tra gli altri dall’Accademia del marxismo. Buongiorno a tutti e tutte, cari amici della CASS grazie per l’invito. Cari compagni e compagne, Il “Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” si misura con la situazione concreta che sta vivendo il mondo che, a sua volta, è dialetticamente determinata in modo significativo dal ruolo che la Cina ha svolto dal 1949 in avanti. Brevemente: 1. La modernizzazione della Cina e lo sviluppo di altri paesi del Sud del mondo hanno posto le basi materiali per un mondo multipolare. 2. All’interno di questo quadro generale – in parallelo alla guerra tra Russia e NATO in Ucraina – è cresciuto enormemente il peso e il ruolo dei BRICS . Conseguentemente le basi materiali del multipolarismo sono evolute in un multipolarismo reale sul piano economico, tecnologico, finanziario, militare, culturale. 3. La nuova fase è quindi caratterizzata dalla perdita del ruolo di dominio unipolare degli Stati Uniti, dal declino dell’occidente imperialista e dalla crisi verticale dell’Unione Europea, che si comporta come un protettorato degli Stati Uniti e sta ponendo le condizioni per la sua dissoluzione. 4. Siamo in una vera e propria transizione epocale che riguarda gli assetti sociali mondiali, le potenze egemoni e il ridisegno delle relazioni tra gli individui, le classi, i popoli e le nazioni a livello globale. 5. Il tentativo delle classi dominanti occidentali di impedire questa transizione è all’origine del caos mondiale e dei rischi di Terza Guerra Mondiale. 6. L’alleanza tra Cina e Russia ha portato la deterrenza strategica ad un livello tale da rendere molto pericoloso – e quindi difficilmente praticabile – da parte delle elites occidentali, la strada della guerra mondiale per cercare di conservare i propri privilegi. 7. Siamo quindi in una fase in cui la pace mondiale è fondata su un equilibrio del terrore tra le maggiori superpotenze. In questa situazione alto è il rischio che il multipolarismo degeneri concretamente in una spartizione del mondo in aree di influenza con la conseguente pratica di guerre “regionali” di cui nessuno sarebbe in grado di prevedere gli esiti. 8. Per determinare un nuovo equilibrio e una nuova forma di civiltà umana è quindi necessario fare un passo in avanti al fine di costruire un multipolarismo fondato sulla pace, la giustizia, la cooperazione, il rispetto della natura e sul disarmo. 9. A tal fine considero molto utili due idee forza del pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinese nella nuova era. La prima è l’idea di “costruire una comunità umana dal futuro condiviso”. L’idea cioè che l’umanità nella sua totalità possa riconoscersi reciprocamente come comunità di umani il cui futuro è comune. Si tratta di una importantissima proposizione universalistica fondata sul rispetto e sul reciproco riconoscimento. Questa impostazione supera positivamente quella che ha caratterizzato il liberismo occidentale, che identifica i propri valori con i valori universali e la propria storia con la storia universale. Questa impostazione, realmente universalistica, ha una attualissima conseguenza politica. Come abbiamo visto, oggi l’imperialismo occidentale ha perso la sua posizione dominante ma è purtuttavia nelle condizioni di poter distruggere il mondo con il proprio arsenale atomico. L’imperialismo occidentale non può più vincere ma può far perdere tutti. In questa situazione, la forza militare ha oggi determinato quello che poteva produrre senza venir utilizzata: la deterrenza fondata sull’equilibrio del terrore. Si tratta di una situazione di stallo non superabile per via militare in quanto nessun rafforzamento militare è in grado di abolire la distruttività dell’avversario ed anzi, la creazione di un palese squilibrio, potrebbe dar luogo a reazioni irrazionali distruttive. Un avanzamento positivo della prospettiva umana non può quindi essere affidato all’ulteriore aumento della capacità distruttiva ed alla sconfitta dell’avversario: deve essere fondato sulla modifica dell’avversario, sul suo convincimento ad assumere il tema della comunità umana dal futuro condiviso come il proprio orizzonte. E’ necessario che l’esibizione della forza si accompagni alla lotta per l’egemonia – parafrasando un grande marxista italiano come Antonio Gramsci – al fine di modificare l’immaginario occidentale nella prospettiva di costruire una comunità umana mondiale con un futuro condiviso. Questa è una tappa indispensabile per il rilancio del disarmo, che è la nostra prospettiva. Riassumendo, il raggiungimento di un equilibrio strategico multipolare a livello mondiale ha quindi aperto una nuova fase caratterizzata dalla lotta per l’egemonia su quale dev’essere il futuro dell’umanità. Siamo di fronte ad una scelta: da un lato una comunità con il futuro condiviso, dall’altra uno scontro di civiltà fondato sulla guerra, il razzismo e i privilegi. A partire dal fatto che nessuno può vincere la terza guerra mondiale in quanto significherebbe la fine dell’umanità, occorre mettere al centro della proposta comunista per il XXI secolo il progetto di “costruire una comunità umana dal futuro condiviso”. Il secondo elemento che voglio sottolineare brevemente del pensiero di Xi Jingping riguarda la garanzia dell’armonia tra l’uomo e la natura. L’idea che occorra costruire una sicurezza ecologica globale, fondata sul risparmio energetico e la protezione ambientale, è fondamentale per evitare l’autodistruzione della specie umana. Pace, rispetto dell’ambiente e giustizia sociale sono i tre pilastri di una nuova era. Dopo aver sottolineato questi elementi che a mio parere hanno valore universale, voglio terminare con una breve considerazione. Grazie alle scelte fatte in Cina nel corso degli anni, lo sviluppo delle forze produttive si è progressivamente coniugato con la redistribuzione del reddito, il superamento delle differenze tra le regioni e tra i territori, l’estensione dei diritti sociali e del diritto all’istruzione. Come coniungare questo generale sviluppo delle forze produttive con una ulteriore modifica dei rapporti di produzione mi pare la frontiera aperta su cui aprire la discussione. Una frontiera cruciale quella della modifica dei rapporti di produzione, perché riguarda la struttura della società e il tipo di rapporti sociali che riproduce nel suo svilupparsi. Proprio la modernizzazione cinese ci permette e ci invita oggi ad aprire questa riflessione cruciale, non rinvibile, per tutto il movimento marxista e comunista. Pechino, 12 novembre 2025 Paolo Ferrero
Incontro Trump-Xi Jinping: guerra commerciale congelata, per ora…
Si è concluso da poche ore il tanto atteso confronto tra il presidente USA Donald Trump e quello cinese Xi Jinping. Il tycoon parla di un accordo in arrivo, ed effettivamente qualche apertura si è vista da ambo le parti (a partire dai dazi e dalle terre rare). Ma non […] L'articolo Incontro Trump-Xi Jinping: guerra commerciale congelata, per ora… su Contropiano.
VERTICE XI JINPING – TRUMP: DUE ORE DI FACCIA A FACCIA IN COREA DEL SUD TRA DAZI, TERRE RARE E LE SPINE INTERNAZIONALI
Nelle prime ore della notte (italiana) di giovedì 30 ottobre, faccia a faccia al vertice Apec (il forum di Cooperazione economica Asia-Pacifico) di Busan, Corea del Sud, tra i presidenti di Usa e Repubblica Popolare Cinese, Trump e Xi Jinping. Era il primo meeting a due e in persona degli ultimi 6 anni. Due ore di confronto, terminato con sorrisi, strette di mano ma senza dichiarazioni congiunte. “Con Xi Jinping- ha detto il tycoon – abbiamo raggiunto un accordo sulle terre rare, valido per tutto il mondo”, con Pechino che continuerà a mantenere il flusso di esportazioni: l’intesa, annuale, sarà rinegoziata ogni anno. Pechino si impegna poi ad acquistare fin da subito la soia Usa. In cambio, i dazi Usa sui prodotti cinesi saranno ridotti al 47%, rispetto al 57%, mentre quelli sul fentanyl andranno dal 20% al 10%”, in cambio dell’impegno cinese a collaborare per fermare il traffico della sostanza, la cui diffusione è diventata una vera e propria piaga sociale negli States. Così Trump, mentre Xi Jinping sceglie una strada più prudente: “Usa e Cina devono essere partner e amici, anche se non sempre vedono le cose allo stesso modo. Nonostante le differenze, dovremmo mantenere la giusta rotta e garantire la navigazione costante della gigantesca nave delle relazioni Cina-Usa. Questo è ciò che la storia ci ha insegnato e ciò di cui la realtà ha bisogno…lo sviluppo e la rivitalizzazione della Cina vanno di pari passo con la visione di Trump di rendere di nuovo grande l’America”. Sul fronte internazionale, Xi Jinping ha lisciato il pelo all’ego trumpiano, “apprezzando il grande contributo al recente cessate il fuoco a Gaza“: così Xi Jinping, che poi ha aggiunto che “anche Pechino ha promosso colloqui di pace per altre questioni critiche”, con riferimento in particolare all’invasione militare russa dell’Ucraina. Fuori dalla porta, invece, il tema più spinoso, ovvero Taiwan, di cui non si è parlato.  Si è parlato invece dell’export dei chip Usa verso Pechino, che gli Usa avevano bloccato, “ma non del chip – ha precisato Trump – di intelligenza artificiale Blackwell”, considerato all’avanguardia e prodotto da Nvidia. Trump ha infine fatto sapere che andrà a Pechino ad aprile 2026; poi, sarà Xi Jinping a volare a Washington. Da Pechino una prima valutazione a caldo con il nostro collaboratore Dario Di Conzo, co-curatore della rubrica “Levante”, ricercatore alla Scuola Normale Superiore e docente a contratto di riforme economiche della Cina contemporanea all’università Orientale di Napoli. Ascolta o scarica
LEVANTE: CORRISPONDENZA DA PECHINO CON IL NOSTRO COLLABORATORE DARIO DI CONZO
Puntata speciale, su Radio Onda d’Urto, di Levante, il nostro approfondimento mensile dedicato all’Asia Orientale. Venerdì 26 settembre a Pechino, capitale della Repubblica Popolare Cinese, abbiamo raggiunto telefonicamente Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto, co-curatore di Levante, ricercatore alla Scuola Normale Superiore e docente a contratto di riforme economiche della Cina contemporanea all’università Orientale di Napoli. In questa (prima) corrispondenza, abbiamo toccato diversi temi: * Le parole di Xi Jinping, videocollegato con l’80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che ha annunciato l’obiettivo di ” riduzione delle emissioni di gas serra della Cina al 2035. Da qui a 10 anni la Repubblica Popolare taglierà le emissioni di gas serra tra il 7 e il 10%” rispetto a un (non meglio) definito “picco massimo”, atteso per i prossimi mesi. In attesa di fatti concreti, le parole di Pechino hanno comunque avuto vasta eco, soprattutto se paragonate a quelle di poche ore prima dal presidente negazionista climatico Usa, Trump, che sempre all’Onu ha definito “il cambiamento climatico…la più grande truffa” di questo periodo storico. * Gli effetti concreti, sul piano economico e politico, del vertice SCO Tianjin 2025, il 25esimo summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, tenutosi a inizio settembre nella città cinese di Tianjin. * A chiudere, uno sguardo interno, tra una breve rassegna stampa cinese e le differenze registrabili sul campo tra la Pechino del 2025 e quella subito successiva alla pandemia da Covid19.   Ascolta la corrispondenza da Pechino, su Radio Onda d’Urto, con Dario Di Conzo. Ascolta o scarica
I vertici UE in Estremo Oriente, per cercare una via d’uscita sui dazi
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, l’Alta rappresentante per gli Affari Esteri Kaja Kallas, e il presidente del Consiglio Europeo António Costa hanno concluso due incontri in Estremo Oriente, uno coi vertici cinesi e uno con quelli giapponesi. Colloqui che assumono una particolare importanza ora che siamo […] L'articolo I vertici UE in Estremo Oriente, per cercare una via d’uscita sui dazi su Contropiano.
Sul piatto della Shangai Cooperation Organization, innanzitutto, la sicurezza collettiva
Si è svolto ieri a Tianjin, non molto lontano da Pechino, il vertice dei ministri degli Esteri dei paesi membri della Shangai Cooperation Organization (SCO), una delle organizzazioni ‘regionali’ che ha assunto ormai un ruolo centrale negli equilibri del mondo multipolare. Fosse anche solo per il fatto che, pur con […] L'articolo Sul piatto della Shangai Cooperation Organization, innanzitutto, la sicurezza collettiva su Contropiano.