Roma, dibattito in piazza Sempione: fermiamo il genocidio
Venerdì 27, dalle ore 18:00, in Piazza Sempione, dibattito pubblico sulla
Palestina. Di seguito, il comunicato di lancio dell'iniziativa.
"Abbiamo lavorato in questi due anni, dal 7 ottobre in poi, per costruire nel
nostro municipio un comitato di solidarietà con la Palestina. Siamo partit*, sin
da subito, con la convinzione che era in atto un genocidio, ci siamo ritrovat*
insieme partendo dal solo desiderio di fare il possibile per raccogliere la voce
e la lotta dei palestinesi. Abbiamo mediato le nostre differenze non con inutili
appelli all'unità ma direttamente sul terreno delle iniziative e delle proposte.
Abbiamo partecipato a decine di manifestazioni e iniziative varie sulla
Palestina. Abbiamo assistito all'indifferenza di molti e piano piano ci siamo
accorti che il messaggio di libertà che arrivava dalla Palestina cominciava a
penetrare la coscienza di tant*. Abbiamo fermato il genocidio? No, ma nel nostro
piccolo, insieme ad altri milioni di persone nel mondo, abbiamo smascherato il
disegno sionista e siamo riuscit* tutt* insieme ad isolare, nelle coscienze
popolari, Israele. Siamo riuscit* a crescere nel tempo ed adesso siamo arrivati
a costruire un'assemblea territoriale di solidarietà con la Palestina. Pensiamo
di essere la soluzione ai mille problemi che abbiamo? No di certo! Pensiamo,
però, di essere una possibilità e proprio per questo lanciamo questo dibattito
in piazza e non nel chiuso di qualche aula. Abbiamo assistito, dopo 20 mesi di
assordante silenzio, al risvegliarsi di alcune forze politiche nazionali,
qualcuna ha cominciato a riconoscere il genocidio in atto, qualcun’altra ha
balbettato parole tipo massacro. Abbiamo visto qualche bandiera apparire sui,
troppo pochi, balconi istituzionali (ne regaleremo una più grande al nostro
municipio). Alcun* hanno detto "meglio tardi che mai" altr* (la maggioranza)
l'ha letta come un tentativo tardivo di recuperare il terreno perso sul
genocidio in corso. Va chiarito che parlare di genocidio non è un problema
linguistico ma è avere il coraggio politico e umano di riconoscere quello che
sta avvenendo e chi non lo fa dovrà fare i conti con la storia e con se stesso.
Tutt* però ci siamo posti una domanda: “e adesso che faranno i nostri municipi e
soprattutto che farà il Sindaco di Roma”? Noi qualche idea in proposito
l'abbiamo e vogliamo capire con chi e come poter andare avanti per provare, in
tutti i modi possibili, a fermare il tentativo di fare scomparire i palestinesi
dalla Palestina.
Per questo abbiamo indetto il dibattito in piazza, dibattito che non riguarda
ovviamente solo il nostro municipio. Noi, sicuramente, non ci accontenteremo di
prese di posizioni verbali ma vogliamo vedere i fatti. Abbiamo invitato tutte le
rappresentanze palestinesi della città, la giunta del municipio e le realtà di
lotta con cui abbiamo costruito le tante iniziative nella città. La situazione
in medio oriente da tragica è diventata ingovernabile, a Gaza continua
incessantemente l'opera genocidaria e in Cisgiordania continua l'opera di
espulsione e massacro dei palestinesi, i rischi di un conflitto nucleare sono
sempre più palpabili, il governo Meloni si inchina sempre di più agli interessi
degli USA e di Israele. Il mondo è a un passo dal baratro e noi non vogliamo e
non possiamo più vedere solo piccoli passi dettati da necessità di convergenza
politica. Per questo ci aspettiamo un dibattito franco e soprattutto che porti
ad atti concreti. I confini del conflitto si stanno allargando, il rischio che
si ricorra ad ordigni nucleari sempre più incalzante. La scesa, a fianco di
Israele, di Trump determina un salto in avanti di tale possibilità. Non è più di
balbettii, il tempo stringe, il genocidio del popolo palestinese prosegue
indisturbato."
Ne parliamo con un compagno del "Comitato di solidarietà con la Palestina in
terzo - Roma".