Testimonianze dello scolasticidio a Gaza: esame di maturità sotto le bombe
Uno dei fenomeni più tragici che si è verificato a Gaza negli ultimi 2 anni è
lo scolasticidio. Il sistema scolastico a Gaza è stato uno degli obiettivi degli
attacchi di Israele, con il 97% delle scuole e delle università danneggiate o
distrutte e l’impossibilità ormai per il terzo anno consecutivo di offrire
lezioni regolari ai 625.000 allievi e allieve delle scuole e ai 90.000 studenti
e studentesse universitarie.
In questi due anni è saltato ovviamente anche l’esame di maturità, il famoso
tawjihi. Ma lo scorso settembre, il ministero dell’Istruzione e l’UNDP,
l’agenzia ONU per lo sviluppo umano, sono riuscite a organizzarlo in modalità
online.
Ben 27.000 studenti e studentesse si sono iscritti/e all’esame che è durato
dieci giorni per dare modo a tutti di sfruttare la poca connessione internet
disponibile.
Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
desideriamo sottolineare come la guerra, oltre alle morti ed alle privazioni
materiali, produca anche un’ingiusta interruzione dei diritti di chi è più
giovane e vede sospendere la propria vita in uno degli aspetti fondamentali, che
è appunto il diritto allo studio. E quando i bombardamenti arrivano a colpire
ospedali, scuole e università, allora vuol dire che si è davanti a qualcosa di
veramente disumano e disumanizzante.
Ma sotto le bombe e di fronte ai carri armati, i giovani palestinesi di Gaza
hanno voluto imporsi ancora una volta su occupazione e genocidio. E noi vogliamo
condividere l’importanza di queste loro testimonianze. raccolte nel video
raggiungibile su Meta al link di seguito:
https://www.facebook.com/share/v/1FdsqsdfUN.
IN VISTA DEL 4 NOVEMBRE, LO RIBADIAMO: LA GUERRA È NEMICA DELL’ISTRUZIONE.
TENIAMOLA FUORI DALLE SCUOLE E DALLE UNIVERSITÀ, IN TUTTE LE SUE FORME!
Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università