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LAVORO: ALTA ADESIONE ALLO SCIOPERO NEL SETTORE FERROVIARIO CONTRO IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE
Prosegue lo sciopero del settore ferroviario iniziato nella serata di lunedì 7 luglio alle ore 21, che proseguirà fino alle ore 18 di oggi, martedì 8 luglio. A fermarsi sono i lavoratori aderenti ai sindacati di base CUB Trasporti, USB, SGB e Assemblea Nazionale del Personale di Macchina e di Bordo, in protesta contro il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) firmato a maggio dalle sigle confederali. Nella mattinata dell’8 luglio decine i treni che sono stati cancellati o hanno subito forti ritardi, soprattutto nelle principali città come Milano, Roma e Napoli. Alla base dello sciopero c’è il mancato accordo con i sindacati autonomi, che contestano l’intesa sottoscritta da Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Ferrovie. Nonostante il 68% dei votanti si sia espresso a favore dell’accordo, l’affluenza si è fermata al 53%, alimentando il malcontento tra una parte significativa del personale. I sindacati di base chiedono una revisione dell’accordo, sottolineando la necessità di maggiore rappresentanza e coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni che li riguardano direttamente. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervento di David Leoni, ferroviere della CUB Trasporti. Ascolta o scarica,
LAVORO: SCIOPERO DEI FERROVIERI DALLE 21 DI LUNEDÌ 7 ALLE 18 DI MARTEDÌ 8 LUGLIO
Inizia alle 21 di lunedì 7 luglio 2025 un nuovo sciopero nel settore ferroviario. Fino alle 18 di martedì 8 luglio i lavoratori e le lavoratrici di Trenitalia, Trenord, Italo e altre aziende del trasporto ferroviario incroceranno le braccia. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di base, Cub, Usb, Sgb, dall’assemblea nazionale personale di macchina/personale di bordo di tutte le imprese del Gruppo FSI. La protesta nasce contro il Contratto Collettivo Nazionale dei macchinisti e capitreno firmato il maggio scorso dai confederali, ma contestato da una parte consistente dei lavoratori (ha votato sì all’accordo il 68 per cento dei lavoratori, con un’affluenza al referendum ferma però al 53 per cento). “Rifiutiamo un Ccnl che uccide la nostra sicurezza, la nostra salute e il nostro stipendio” dichiarano i lavoratori riuniti nell’Assemblea nazionale Personale di macchina/Personale di bordo. Su Radio Onda d’Urto è intervenuto Antonio Amoroso della Cub Trasporti. Ascolta o scarica.