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Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto
Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte. In quei mesi nacque la Libera Repubblica della Maddalena, luogo di incontro e confronto tra le persone, luogo di lotta e resistenza. Il 27 giugno e il […] L'articolo Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto su Contropiano.
Vicenza: «Difendiamo i boschi contro una idea falsa di sviluppo»
L’8 luglio una grande mobilitazione ecologista ha impedito l’accesso a un’area boschiva che si vuole abbattere per fare spazio alla TAV tra Padova e Verona. Abbiamo intervistato attivist3 della rete “Boschi che resistono” per comprendere le origini e le prospettive della loro lotta. Potete raccontare cosa è il bosco di Ca’ Alte e come è nata l’azione della rete “Boschi che resistono” a Vicenza? È una area boschiva di 14mila metri quadrati nel cuore della città di Vicenza. Vogliono abbatterla per fare spazio a un’area di cantiere del progetto TAV. Inoltre è prevista la costruzione di una strada, un viadotto che scavalcherà la ferrovia. Siamo entrat3 in questo bosco e in un’altra area boschiva a 200 metri di distanza un anno fa, nel maggio 2024 per scongiurare l’abbattimento, che abbiamo fatto ritardare fino a oggi. In un anno si sono avvicinati molti gruppi a questa realtà, anche gruppi che hanno compreso la lezione di Luzerath in Germania e praticano forme di resistenza e disobbedienza civile che consistono nel presidiare l’area attrezzata con casette sugli alberi che ci aiuteranno a difendere questa meraviglia che una città inquinata come Vicenza non si può permettere di perdere. Il bosco di Ca’ Alte grazie allo studio svolto da agronomi forestali di fama nazionale è stato dichiarato un valore ecosistemico da preservare. I boschi sono riserve di carbonio che catturano la CO2 in atmosfera, ci aiutano a respirare perché producono ossigeno, abbattono le polveri sottili perché le assorbono, oltre a trattenere la pioggia nel caso di eventi piovosi, e in una città a rischio idrogeologico elevato ha notevole importanza. Inoltre hanno un ruolo nella diminuzione delle temperature vista la tendenza mondiale all’innalzamento. I boschi maturi come quello di Ca’ Alte, sviluppati nel corso di decenni, vanno assolutamente tutelati. Ci dicono che una volta finite le opere – si stima una decina di anni – ripristineranno l’area e pianteranno “piantine” di 1 o 2 anni di vita cresciute in serre in nord Europa, ma che sono molto fragili e muoiono facilmente. Inoltre la loro capacità di influire negli effetti di mitigazione sopra descritti non è comparabile a boschi che hanno decine di anni. Questo bosco è un avamposto di resistenza a questa assurda opera che è il TAV dentro la città. Cerchiamo di difendere questi meravigliosi esseri viventi, cioè questi boschi che resistono a una idea di sviluppo tanto falsa quanto folle. Mobilitazione a difesa del bosco dell’8 luglio 2025 L’8 luglio avete subito un forte tentativo di sgombero da parte delle forze dell’ordine, cosa è successo e quale è ora la situazione nel Bosco di Ca’ Alte? È stata una giornata molto intensa per l’assemblea dei Boschi e per la città di Vicenza, abbiamo coinvolto circa 250 persone per impedire lo sgombero. Dalle 5 del mattino eravamo pront3, le forze dell’ordine sono arrivate molto presto per convincerci ad abbandonare l’area e permettere ai lavori di Iricav – il general contractor per la TAV – di proseguire. Molte di noi erano sedute fuori dal cancello, persone di età differenti. Erano incatenati tra di loro e sono stati portati via a forza. Poi hanno iniziato a tirare giù il cancello e le barricate costruite. Alcune signore dell’assemblea dei boschi erano sopra alla barricata e sono state portate giù con il macchinario dei pompieri. In seguito alla seconda barricata si è resistito agli idranti con gli scudi. Nessun albero è stato abbattuto e questo era il nostro obiettivo. In questi giorni hanno iniziato a mettere colate di cemento all’ingresso. Stiamo dormendo nei boschi da un po’ per controllare cosa fanno ogni giorno operai e forze dell’ordine. Continueremo a vivere i boschi e a lottare contro il progetto TAV. Pensiamo che sia un progetto obsoleto che distrugge l’ambiente, la città e la salute. Siamo persone lavoratrici, pensionate, che studiano, alcune hanno preso le ferie per difendere il bosco. Tutto questo è un simbolo della nostra determinazione e crea molta gioia nello stare assieme, perché si sta creando una forte collettività. Immagine di “Boschi che resistono” Nell’opposizione alla distruzione di questo bosco contestate l’inutilità dell’opera TAV ma proponete anche alternative. Ci puoi spiegare perché ritenete quel tracciato ferroviario inutile e quali potrebbero essere altre opzioni? Chiediamo l’opzione zero, che significa l’ammodernamento della linea con le tecnologie più recenti ed efficienti, che permettono di aumentare la capacità della linea senza dover devastare la città. La valutazione della opzione zero è prevista dalla norma, e Rfi non l’ha fatto. L’Europa, quando parla di TAV, precisa di costruire linee nuove dove questo è possibile, ma dove ci sono dei vincoli territoriali/tipografici anche dovuti ai nuclei urbani prescrive l’ammodernamento e non linee nuove. Infatti nella vicina regione Friuli Venezia Giulia, per tutta la tratta di 140 km, da Venezia a Trieste, è stata adottata l’opzione zero. Questo dimostra che dove c’è la volontà politica, l’opzione zero è possibile. Noi lo chiediamo per i 10 km del tratto di Vicenza. La soluzione eviterebbe anche la costruzione dell’impattante salto de montone, un cavalcaferrovia alto 7 metri, in una zona rurale la cui vocazione è rimanere verde. L’opzione zero eviterebbe le opere complementari e compensative che di fatto sono tutte opere di cemento e asfalto, si eviterebbero 30 km di nuove strade a fronte di 10 km di ferrovie. Possiamo parlare di un progetto ferroviario con questi numeri? Le Conseguenze dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo ci dovrebbero indurre a ragionare su altri tipi di infrastrutture, opere verdi che mettano in sicurezza il territorio, che riducano le emissioni di CO2, che rendano le città più vivibili aumentando il verde non il cemento. Come continuerà durante l’estate la vostra lotta a Vicenza? Per il momento l’idea è continuare a proporre eventi culturali, sociali per far vivere i boschi a quante più persone possibili, di Vicenza ma non solo. È importante che la città sia consapevole di quello che vogliono dire questi boschi per chi vive in questi luoghi. Il presidio permanente continuerà al bosco di Ca’ Alte, quello più a rischio dove stanno facendo i lavori all’entrata. Continueremo a presidiare e continueremo a vivere i boschi e a resistere assieme a loro. Vedremo se le istituzioni nel frattempo si renderanno conto di quanto grave sia quello che sta accadendo. Immagini di copertina e nell’articolo di “Boschi che resistono” SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Vicenza: «Difendiamo i boschi contro una idea falsa di sviluppo» proviene da DINAMOpress.
NOTAV: DIECI CONDANNE PER COMPAGNI E COMPAGNE CHE RESISTEVANO AL PRESIDIO DEI MULINI IL 24 LUGLIO 2020
Sono arrivate ieri, 14 luglio, condanne da undici mesi a due anni di reclusione per dieci attivisti del movimento NoTav per la giornata di lotta del 24 luglio 2020. In quei giorni, da più di un mese, resisteva il presidio permanente dei Mulini, che difendeva la Val Clarea e si opponeva all’allargamento del cantiere di Chiomonte: in piena emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, proseguivano i lavori per realizzare il Tav. Tra le azioni di resistenza c’era stata anche la costruzione di barricate lungo il sentiero Gallo Romano. Al centro delle condanne decise dal tribunale di Torino c’è la giornata, come dicevamo, del 24 luglio e ai microfoni di Radio Onda d’Urto abbiamo raggiunto Martina del movimento NoTav per raccontare cosa succedeva in quei giorni in valle e per lanciare anche il festival Alta Felicità che comincia la prossima settimana, dal 25 al 27 luglio a Venaus. Ascolta o scarica
L’UCCELLO ‘NOTAV’ FERMA I CANTIERI: IL GRUCCIONE PROTETTO NIDIFICA NEI CANTIERI E BLOCCA I LAVORI DELLA TRATTA BRESCIA-VERONA
La natura, a volte, si ribella alla devastazione dei territori. È di questi giorni la notizia che presso i cantieri del Tav Brescia-Verona sono stati fermati (momentaneamente) i lavori di realizzazione. A essere interessato dal blocco temporaneo il lotto in fase di realizzazione sul Garda: nel tratto tra Lonato e Desenzano i lavori si sono stati fermati per via della presenza nel cantiere dei nidi del gruccione, l’uccello “più colorato d’Europa” e specie altamente protetta. E’ stato l’ornitologo e fotografo gardesano Guido Parmeggiani a rilevare la presenza del volatile protetto: sono infatti 18 le coppie di gruccione che hanno nidificato nei cantieri. A favorire la presenza del variopinto uccello la movimentazione durante i lavori della terra sabbiosa, terreno perfetto per la creazione di cunicoli lunghi fino a 3-5 metri che i gruccioni scavano per deporre le uova, nel contesto del fragili colline moreniche del Garda. Intanto, il progetto mastodontico della tratta Tav Brescia-Verona, composto da 17 km di gallerie e decine di cantieri, prosegue: dopo aver cantierizzato mezza autostrada A4, vivendo una serie di gravi problemi realizzativi tra cui l’enorme voragine creatasi a seguito del crollo del terreno sopra i lavori di una galleria a Campagna di Lonato (BS), il lotto è ora arrivato a Mazzano. Un aggiornamento su Radio Onda d’Urto con Sergio Salodini, del Tavolo Ambiente Garda. Ascolta o scarica.
Chi è Area Spa?
Ripubblichiamo piu' che volentieri un tentativo di censura finito male dei nostri eroi di Area Spa Il consiglio è quello di condividere l'articolo sul vostro blog, ma soprattutto di leggerlo con attenzione, senza dimenticare di guardare questi due imperdibili video! da notav.info DAI CONTATTI CON AL SISI ALLA SORVEGLIANZA …