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UNGHERIA: L’ANTIFASCISTA MAJA IN OSPEDALE. DA UN MESE È IN SCIOPERO DELLA FAME CONTRO LA SUA DETENZIONE
E’ finita in ospedale Maja, l’antifascista tedesca detenuta in Ungheria per aver partecipato alle manifestazioni antinaziste a Budapest nel febbraio 2023. Maja è in sciopero della fame da inizio giugno contro le sue condizioni detentive: l’isolamento costante in cella, gli scarafaggi, le ispezioni corporali giornaliere sono solo alcuni aspetti che Maja denuncia dal carcere ungherese. Oggi, martedì 1 luglio, il ricovero in un ospedale a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute. Ricovero avvenuto, però, in un ospedale al confine con la Romania e a 260 km da Budapest. La sua salute, scrivono i compagni e le compagne del gruppo Free All Antifas, “è peggiorata a tal punto che è stato necessario il ricovero in ospedale”.    Free All Antifas chiede di fare pressioni sui responsabili dell’estradizione legale, in modo che Maja possa tornare in Germania. Gli aggiornamenti ai nostri microfoni con un compagno del Comitato anti repressione Milano, legato al gruppo Free All Antifas. Ascolta o scarica
Pride di Budapest: la più grande manifestazione contro Orbàn
Sabato 28 giugno si è svolto a Budapest il più grande pride della storia ungherese, più di 200.000 persone con una grande presenza internazionale ma soprattutto con una massiccia partecipazione ungherese, di tutti i movimenti sociali che si oppongono alla deriva autocratica di Orbàn. Nonostante le minacce del governo e delle formazioni neonazi la manifestazione ha sfilato tranquillamente, forte dei numeri. Ora si tratta di continuare a tenere accesi i riflettori sull'Ungheria e a intrecciare relazioni internazionaliste. Ne parliamo con Ilaria Todde di EL*C  
Dall'Italia all'Ungheria: i pride del 28 Giugno 2025 (1/2: corrispondenza da budapest)
Oggi 28 Giugno 2025, anniversario dei moti di Stonewall, si verificheranno pride in diverse città italiane tra cui Bologna, Milano, Sassari,Salerno,Napoli, Ragusa, Bolzano. Anche a Budapest oggi è prevista un'importante manifestazione che sfida il divieto di piazza imposto dal primo ministro Viktor Orbàn. Abbiamo avuto due corrispondenze; la prima da una compagna che si trova a Budapest e la seconda da un compagno di Bologna.   
UNGHERIA: IL GOVERNO VIETA IL PRIDE A BUDAPEST E AUTORIZZA MARCE NEONAZISTE SULLO STESSO PERCORSO
Ungheria. Il primo ministro di ultradestra Victor Orban ha minacciato conseguenze legali per chi organizzerà o parteciperà alla manifestazione Budapest Pride, vietata dal governo ma organizzata con un escamotage dal sindaco della città. Il governo italiano è uno dei pochi che non ha condannato la limitazione delle libertà civili imposta da Orban. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Gabriele Piazzoni, segretario generale di ArciGay, raggiunto mentre si trova a Budapest, ha dichiarato che “il governo italiano si è distinto per l’ignavia. Quello italiano è stato uno dei pochissimi governi, l’unico dell’Europa occidentale e uno dei pochissimi in Europa, a non aver fatto note diplomatiche o atti ufficiali di condanna o di protesta nei confronti del governo ungherese per il divieto”. “Parliamo di negazione dei diritti fondamentali che sono alla base dello stato di diritto dell’Unione Europea di tutti i paesi membri”, ha continuato Piazzoni, facendo notare che lo spezzone italiano dovrà anche “proteggersi”, perché “mentre il Pride è stato negato, il governo invece ha ritenuto di autorizzare tre manifestazioni di vari movimenti neonazisti ungheresi nello stesso pomeriggio, fra l’altro alcuni dei quali incrociando in più punti il percorso che deve percorrere il Pride”. Ascolta l’intervista di Gabriele Piazzoni ai microfoni di Radio Onda d’Urto.  Ascolta o scarica