Tag - energia

“Europa” fuori dalle competizioni
Una diagnosi della situazione geopolitica europea… Non dal punto di vista di classe o comunista o “alternativo”, ma con una forte attenzione ai dati reali. Quindi utile… ***** L’Europa non ha paura di non riuscire a recuperare, ha paura che la maschera sia caduta. Il mondo può finalmente vedere cosa […] L'articolo “Europa” fuori dalle competizioni su Contropiano.
Eco-marxismo e il Prometeo liberato
In Occidente, la modernizzazione ecologica come modello per affrontare i problemi ambientali è da tempo oggetto di critica da parte degli ecosocialisti e degli ecologisti radicali in generale. Al contrario, in Cina la modernizzazione ecologica come mezzo per porre rimedio ai problemi ambientali gode del forte sostegno dei marxisti ecologici. […] L'articolo Eco-marxismo e il Prometeo liberato su Contropiano.
Tassare le rendite per finanziare i servizi pubblici e le energie rinnovabili
L’Italia si trova a un bivio, da un lato, assistiamo all’esplosione dei profitti in settori chiave come quello bancario e quello energetico, dall’altro, la sanità e i servizi pubblici soffrono di un cronico sotto finanziamento.  La politica fiscale, lungi dall’essere un meccanismo di riequilibrio, si è rivelata uno scudo per […] L'articolo Tassare le rendite per finanziare i servizi pubblici e le energie rinnovabili su Contropiano.
I dazi ci sono, “l’Europa” se li tiene
Una resa totale. Leggendo le quattro paginette striminzite della “dichiarazione congiunta” tra Stati Uniti ed Unione Europea a proposito dei dazi commerciali decisi da Trump si può dire tranquillamente che il contributo europeo al testo si limita… alla firma. Il resto è semplicemente il diktat imposto dagli Usa, quasi senza […] L'articolo I dazi ci sono, “l’Europa” se li tiene su Contropiano.
Giorgio Parisi: «il nucleare non è la soluzione»
Relazione al webinar “Energie rinnovabili per l’autonomia energetica, il nucleare che c’entra?” organizzato dal Comitato SI’ alle rinnovabili NO al nucleare.  La reintroduzione del nucleare non è la soluzione La questione fondamentale, che vorrei subito porre in chiaro,1 perché è importante anche dal punto di vista politico, è che noi, la […] L'articolo Giorgio Parisi: «il nucleare non è la soluzione» su Contropiano.
Energia: Italia Francia 1-1. palla al centro!
Da pochi giorni l’autorità di regolazione delle tariffe elettriche italiana e il governo francese hanno posto in essere due atti estremamente importanti. L’autorità di regolazione italiana ha individuato una serie di supposte operazioni che potrebbero essere definite “speculative”, ma attendiamo naturalmente gli sviluppi e gli approfondimenti del caso… I francesi invece hanno posto in essere un’operazione decisamente storica: un deciso cambio di sistema di tariffazione per quanto riguarda l’energia nucleare… Alcune riflessioni: * i soldi sono soldi, cioè i produttori di energia da fonti rinnovabili non sono automaticamente dei santi e viceversa I produttori di energia da fonte fossile non sono automaticamente dei diavoli (anche se le fonti fossili rimangono intrinsecamente più inquinanti). * l’energia dimostra ogni giorno di essere il bene più prezioso e richiesto in quantità sempre maggiori perché al di là di tutti i processi di efficientamento in corso, abbiamo alcuni miliardi di persone,  nei cosiddetti paesi in via di sviluppo, che nei prossimi anni vorranno far salire la loro qualità di vita utilizzando tutti quegli strumenti a cui ancora non hanno accesso, e naturalmente i paesi già sviluppati vogliono continuare a svilupparsi… * per quanto sopra é necessario che i vari governi nazionali e ancora più a livello internazionale pensino ad maggior intervento di regolazione ex ante e controllo ex post da parte delle pubbliche autorità. * Il governo in carica mi pare ben poco abbia fatto per migliorare la situazione. Ribadisco il pessimo comportamento sulle comunità energetiche rinnovabili, dal momento che anziché semplificarne la realizzazione, l’ha complicata. Troppo poco anche sul fronte della riqualificazione degli edifici con il rafforzamento di un circuito vizioso degli edifici vecchi che richiedono enormi quantità di energia per essere rinfrescati d’estate e riscaldati d’inverno. * non é per nulla semplice trovare la quadratura del cerchio del famoso trilemma energetico. Se il privato non può guadagnare la spinta all’evoluzione tecnologica rallenta. Ma se il mercato non viene controllato, la legge della giungla porta a oligopoli sempre più concentrati come dimostrato in diversi altri settori tra cui in primis quello finanziario. Ecco perché è necessario avere meccanismi di autoregolazione che siano agganciati all’evoluzione tecnologica, e rapidi nel dispiegare gli opportuni interventi di volta in volta. * la soluzione migliore rimane quella di autoprodursi energia da fonti rinnovabili e questo dovrebbe essere messo in atto soprattutto dal comparto industriale, che ha i maggiori fabbisogni e quindi potrebbe avere i maggiori benefici. In alternativa naturalmente c’è l’acquisto di energia rinnovabile con contratti a lungo termine a prezzi predefiniti. Per i privati cittadini oltre alle comunità energetiche rinnovabili c’è anche l’immediata alternativa di acquistare elettricità esclusivamente da fonti rinnovabili visto che ci sono fornitori specializzati in ciò. * e se la politica sta dimostrando di non essere all’altezza del compito purtroppo eguale giudizio negativo lo devo indicare anche sui cosiddetti “corpi intermedi”, siano essi rappresentanti di normali cittadini, siano di prestatori di lavoro, siano di datori di lavoro. Questo perché l’energia è una materia estremamente complessa e la sua discussione deve essere affidata a persone competenti, oneste cioé  incorruttibili, e che sopratutto vi si dedichino costantemente ed esclusivamente. * discuterne sul web e nei social è certamente utile ma deve essere considerato solo come una piccola parte di ciò che va fatto, per cui il mio appello è che tutti coloro che ne hanno le capacità e le possibilità, facciano un passo avanti e si spendano anche a livello pubblico. Viceversa il futuro sarà molto peggiore di come potrebbe essere, é matematico. A corollario di tutto quanto sopra rimane il fatto che la cultura media tecnica e scientifica dei cittadini deve migliorare, e per questo vi ricordo di aver messo a disposizione un ciclo di video didattici gratuiti proprio sulla materia energia. Dateci un’occhiata e magari condividetelo.   Gianni Girotto Gianni Girotto
Meta e il mega data center in Louisiana: così la “fame d’energia” dell’IA rischia di gonfiare le bollette dei cittadini Usa
I costi energetici di migliaia di server che effettuano miliardi di calcoli al secondo e i rischi per i cittadini Bollette più alte e nuove centrali a gas per soddisfare la fame d’energia di Meta, il colosso tech di Mark Zuckerberg. La multinazionale sta costruendo un gigantesco data center in Louisiana, nelle campagne di Holly Ridge (una vasta area rurale nel nord-est dello stato). Sono infrastrutture strategiche per Big Tech: i data center contengono migliaia di server che, a loro volta, effettuano miliardi di calcoli al secondo, lavorando senza sosta. È il “cervello” dell’intelligenza artificiale, che se ne serve per eseguire i compiti che gli vengono commissionati o, più banalmente, per fornirci le risposte richieste. Ma proprio perché i computer lavorano ininterrottamente in condizioni normali si surriscalderebbero; dunque, per evitare guasti tecnici, vanno raffreddati artificialmente (ad esempio, tramite aria condizionata industriale ad alta potenza). Bisogna poi alimentare la potenza di calcolo e sostenere i costi energetici relativi ai sistemi d’illuminazione o di sicurezza dell’infrastruttura. In definitiva, il fabbisogno complessivo di energia dei data center è già di per sé molto elevato. Ma Zuckerberg vuole costruire un arcipelago informatico che si estenderà su 370.000 metri quadrati (a grandi linee, un’area coperta da cinquantadue campi di calcio regolamentari). E secondo le stime di una Ong locale, Alliance for Affordable Energy, avrà bisogno del doppio dell’energia di cui vive New Orleans, una città che conta quasi quattrocentomila abitanti. Leggi l'articolo completo
Le Dita Nella Presa, È ora di proteggersi
Chat sicure? Non per la Casa Bianca... e forse nemmeno in Europa. Parliamo di Trump, della nuova edizione di Chat Control, di cavi elettrici e, naturalmente, di treni. Iniziamo con l'ultimo episodio della saga TeleMessage: l'ennesimo bug permette la raccolta di un database di messaggi inviati sul finto-Signal utilizzato dalla casa bianca. L'Europa rinomina Chat Control in Protect EU (finalmente non abbiamo più bisogno dei bambini per giustificarlo!) ma la musica rimane la stessa, in particolare la pretesa di avere un sistema contemporaneamente con una cifratura forte ma accessibile alle forze dell'ordine. I grandi progetti sottomarini nel mondo dell'elettricità nei prossimi 15 anni dovrebbero raddoppiare i collegamenti tra le reti elettriche mondiali, inclusa quella italiana. Vediamo quali sono i progetti in corso, quali gli impedimenti tecnici, e soprattutto il perché. Il nuovo contratto di servizio di ATAC prevede fulgidi miglioramenti nell'operatività del servizio pubblico, in particolare nella Metro C. Sarà vero? Già che ci siamo, facciamo una retrospettiva su 15 anni di bigliettazione: l'aumento del biglietto, che avrebbe dovuto portare maggiori ricavi, è stato inefficace, e ha invece portato ad un calo nell'utilizzo del trasporto pubblico. Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa
Usa, così gli alti costi dell’energia necessaria per datacenter e IA gonfiano le bollette delle famiglie
Un’inchiesta del New York Times parte da un rapporto Wood MacKenzie e dagli aumenti dei prezzi degli ultimi anni: privati e piccole imprese potrebbero caricarsi ulteriormente sulle spalle gli oneri degli aggiornamenti della rete necessari a Big tech. Famiglie e piccole imprese statunitensi stanno pagando l’energia a prezzi maggiorati, negli ultimi anni, ma le tariffe elettriche a loro carico potrebbero aumentare ulteriormente, a breve. E la ragione non è in quel che consumano loro, ma in quel che consuma il settore Big tech per mandare avanti datacenter e servizi di Intelligenza artificiale (Artificial intelligence, AI). Secondo i dati citati dal NYT si prevede che la domanda di elettricità in alcune parti degli Stati Uniti aumenterà fino al 15% solo nei prossimi quattro anni. «Il rapido aumento dei datacenter, che utilizzano l'elettricità per alimentare i server di computer e mantenerli freschi, ha messo a dura prova molte utility», scrive il quotidiano statunitense. Oltre a investire per soddisfare la domanda, i servizi pubblici stanno spendendo miliardi di dollari per rendere i loro sistemi più sicuri contro incendi, uragani, ondate di calore, tempeste invernali e altre condizioni meteorologiche estreme: «I disastri naturali, molti dei quali sono legati al cambiamento climatico, hanno reso le reti elettriche più inaffidabili degli Stati Uniti. Questa spesa è uno dei motivi principali per cui le tariffe dell'elettricità sono aumentate negli ultimi anni». Negli Stati Uniti e in Europa tali costi vengono al momento “socializzati” e redistribuiti sulle bollette di tutti gli utenti. Un approccio comprensibile se l’obiettivo è un bene comune (per esempio la decarbonizzazione grazie al passaggio alle rinnovabili). Ma se invece gli investimenti in infrastrutture energetiche servono a facilitare i già colossi guadagni dei giganti digitali, è giusto che a pagare siano le famiglie e le piccole imprese?
Le Dita Nella Presa, Dopo lo Spagna, altri blackout: i bus privati a Roma
La prima metà della trasmissione è dedicata al trasporto "pubblico" a Roma, al tema della sua privatizzazione e degli effetti concreti che questo causa: dai "normali" autobus che non passano, alla più sofisticata mancanza di interoperabilità con i sistemi informativi dell'Atac. Facciamo qualche considerazione sui meccanismi di privatizzazione e sulla tattica degli "spezzettamenti". La seconda metà è invece dedicata alla notizia del recente blackout in Spagna, e all'accusa che le rinnovabili siano la causa. Cerchiamo di distillare la parte di verità contenuta in questa informazione, contestualizzandola però con delle spiegazioni su come funziona, a grandi linee, la rete elettrica e con uno sguardo anche all'importante precedente del blackout del 2003 in Italia. Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa