Tag - los angeles

Aggiornamenti da Los Angeles, dopo il No Kings day
ai microfoni di Radio Onda Rossa, la giornalista Lucia Magi, corrispondente per l'Ansa dagli Stati Uniti, ci aggiorna sull'evolversi della situazione in California, e in particolare a Los Angeles, dopo la grande manifestazione del No Kings day tenutasi lo scorso Sabato 15 Giugno. Riflettiamo con lei sui possibili scenari futuri, mentre continuano le deportazioni di massa da parte della polizia dell'ICE.  
USA: “NO KINGS DAY”, SABATO 1700 CORTEI IN TUTTI GLI STATES CONTRO TRUMP E IL SUO MONDO
Usa e guerra ai migranti. Iniziano ad arrivare le notifiche ai migranti cui era stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo nell’ambito di un programma varato da Biden che il loro status e i loro permessi sono stati sospesi. Trump aveva annunciato l’abolizione delle tutele che consentivano l’ingresso nel Paese a oltre 500.000 persone da Cuba, Nicaragua, Haiti e Venezuela, ma era stato bloccato da una corte federale. La Corte Suprema ha poi autorizzato la chiusura del programma. Un giudice di San Francisco ha intanto dichiarato illegale lo schieramento della Guardia Nazionale a Los Angeles da parte di Trump: una vittoria significativa per il governatore democratico della California Gavin Newsom. “Le azioni di Trump sono illegali e oltre i limiti della sua autorità” ha scritto il giudice. Il Dipartimento di Giustizia presenta ricorso, mentre sono attesi pure 700 marines per la strade della città epicentro della lotta, Los Angeles. Qui il senatore democratico Alex Padilla è stato allontanato con la forza e in manette dalla conferenza stampa della ministra per la sicurezza interna Kristi Noem. Padilla è stato cacciato dagli agenti dopo aver contestato la Noam e le sue esagerazioni “nel descrivere la necessità delle autorità federali a Los Angeles per le proteste e i raid” contro i migranti compiuti dall’Ice, l’Agenzia che si occupa di immigrazione e dogane, braccio armato di Trump Intanto le proteste contro le retate antimigranti proseguono in tutti gli States: nella notte italiana tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno 2025, migliaia in strada a Chicago, mentre sabato 14 giugno annunciati 1700 cortei in tutto il Paese, dietro la parola d’ordine “No Kings in America” e riprendendo così le pratiche e le mobilitazioni analoghe tenutesi in tutti gli States già a febbraio e aprile, nell’ambito del movimento 50501. La data scelta, quella del 14 giugno, non è casuale: a Washington infatti una parata militare attraverserà la capitale, per i 250 anni dell’esercito, ma pure – questa l’accusa – per “omaggiare” il 79esimo compleanno di Trump. L’intervista su Radio Onda d’Urto al giornalista, americanista e nostro collaboratore, Martino Mazzonis, coautore di “Ultima Fermata”, documentario di pochi mesi fa dedicato al boom di persone senza casa, in particolare nel Sud degli Usa. Ascolta o scarica
USA: SI ALLARGANO LE PROTESTE “CONTRO L’IDENTITARISMO ESTREMO DEI MOVIMENTI DI DESTRA” CHE VOGLIONO DEPORTARE I MIGRANTI. INTERVISTA A LUCA CELADA
Braccio di ferro tra Donald Trump e il governatore della California Gavin Newsom, che ha annunciato una seconda causa contro la decisione dell’amministrazione Trump di dispiegare altri 2mila uomini della Guardia nazionale e 700 marines per le rivolte di Los Angeles. Da tre giorni la città californiana è teatro di rivolte e scontri per le politiche anti-migratorie trumpiane e che stavano portando a raid ed espulsioni a tappeto. Nelle ultime settimane le operazioni della polizia hanno portato all’arresto di centinaia di persone: all’origine delle retate di migranti, che hanno fatto esplodere le proteste, c’è un netto cambio di strategia imposto dalla Casa Bianca, scontenta dei numeri ritenuti ancora troppo bassi di migranti arrestati e deportati ad gennaio ad oggi. Nel frattempo, le proteste contro l’ICE – l’agenzia governativa incaricata di dare la caccia, casa per casa, ai migranti per deportarli – si allargano. Manifestazioni e scontri si sono verificati a San Francisco, con 150 arresti. Cortei a in Texas (a Austin, dove sono state arrestate almeno 10 persone), Boston, New York, Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e tante altre città degli Stati Uniti. Il collegamento da Los Angeles con Luca Celada, giornalista del quotidiano Il Manifesto. Ascolta o scarica
Los Angeles. Rivolta contro le deportazioni
È cominciata venerdì scorso la ribellione contro le deportazioni di massa volute dall’amministrazione Trump. I militari hanno effettuato rastrellamenti nelle strade, nei supermercati e nelle fabbriche della metropoli più ispanica degli States. La risposta poliziesca alle proteste è stata molto violenta con impiego massiccio di proiettili di gomma e lacrimogeni. Almeno 56 persone sono state […]
USA: CONTINUA LA LOTTA CONTRO LE RETATE ANTI-MIGRANTI. TRUMP MANDA I SOLDATI IN CALIFORNIA
L’Amministrazione Trump intensifica la sua guerra contro i migranti, inviando la Guardia Nazionale a Los Angeles per sedare le proteste contro le sue retate deportative. Con l’intervento di 2.000 soldati e la minaccia di dispiegare altri 500 marines, il clima di repressione cresce, con lacrimogeni, proiettili di gomma e manganelli a colpire chi scende in piazza per opporsi a questa escalation. La scorsa notte , altri 30 arresti sono stati effettuati a Los Angeles, con l’ordine diretto di arrestare chiunque si copra il volto o indossi mascherine; altri 60 arresti a San Francisco. Nonostante la repressione, la rabbia popolare non si placa, tanto che diversi veicoli della polizia e dell’agenzia ICE (Immigration and Customs Enforcement) sono stati dati alle fiamme in tutta la California, uno degli Stati più progressisti e antitrumpiani, dove la comunità migrante è particolarmente forte. La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha affermato che non c’è bisogno di truppe federali per le strade della città e che l’intervento della Guardia nazionale ha creato un “caos intenzionale”. “Sembra che le truppe siano state schierate in modo provocatorio e non vedo come questo possa essere utile a Los Angeles in questo momento: non è il tipo di risorse di cui abbiamo bisogno in città”, ha attaccato la sindaca in un’intervista alla Cnn sottolineando che prima della decisione del presidente americano Donald Trump lei aveva assicurato alle autorità federali che la situazione “era sotto controllo” Il governatore Gavin Newsom ha accusato la Casa Bianca di attuare pratiche da “dittatore”, una denuncia che ha suscitato la reazione del governo Trump, che ha minacciato addirittura di arrestare Newsom. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervento di Mario Maffi, ex docente di Cultura angloamericana all’Università Statale di Milano. Ascolta o scarica.  
USA: A LOS ANGELES MIGLIAIA DI PERSONE SI OPPONGONO ALLE DEPORTAZIONI DI MIGRANTI VOLUTE DA TRUMP. SCONTRI CON LA POLIZIA
Negli Stati Uniti d’America continua il battibecco a distanza tra i vecchi amici ed ex alleati Donald Trump ed Elon Musk. L’attuale presidente e il miliardario, un tempo alleati, sembrano ora muoversi su binari opposti. Musk ha lanciato l’idea di un “terzo partito” capace, a suo dire, di rappresentare l’80% della popolazione americana. Un progetto che, nelle intenzioni dell’imprenditore, vorrebbe rompere il duopolio politico di Repubblicani e Democratici. Non si è fatta attendere la replica di Trump, che ha liquidato la proposta dichiarando di “non pensare a Musk”, pur augurandogli “il meglio”. Parole apparentemente concilianti, ma seguite da un’affermazione più pungente: secondo il tycoon, Musk non ha ancora concluso il proprio lavoro con il governo degli Stati Uniti, e i contratti in essere — presumibilmente tra SpaceX e l’amministrazione — saranno “riesaminati”. “Si tratta di un sacco di soldi”, ha dichiarato Trump, aggiungendo che si farà “ciò che è giusto per lui e per il Paese”. Intanto, nel Paese reale, a Los Angeles, migliaia di persone sono scese in strada per opporsi alle operazioni di rastrellamento condotte contro le persone migranti dagli agenti dell’Agenzia federale per l’Immigrazione e le Dogane (ICE). Si tratta delle deportazioni di massa di migranti volute dall’amministrazione Trump. I manifestanti hanno circondato alcuni dei centri di detenzione utilizzati dai federali per trattenere le persone fermate. Ne sono nati duri scontri con la polizia, schierata in assetto antisommossa. Secondo Angelica Salas, direttrice della Coalizione per i diritti umani degli immigrati di Los Angeles, almeno 45 persone sono state arrestate in sette diverse località. “La nostra comunità è sotto attacco e vive nel terrore”, ha denunciato Salas. “Parliamo di lavoratori, padri, madri. Questo deve finire”. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto è intervenuto Martino Mazzonis, giornalista, americanista e nostro collaboratore. Ascolta o scarica.