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ORIO AL SERIO (BG): IL SUICIDIO DI ANDREA RUSSO RIAPRE IL DIBATTITO SULLA SICUREZZA AEROPORTUALE E LE CRITICITÀ NEI CONTROLLI
Il suicidio di martedì 8 luglio all’aeroporto bergamasco di Orio al Serio, in cui un uomo ha perso la vita finendo sotto il motore di un aereo in fase di rullaggio, ha nuovamente portato all’attenzione le problematiche di sicurezza del principale scalo bergamasco. L’episodio, ancora oggetto di indagine da parte della magistratura, ha sollevato interrogativi sulle misure di accesso e controllo nelle aree sensibili dell’aeroporto, già in passato oggetto di preoccupazioni da parte dei sindacati. La Cub Trasporti di Bergamo denuncia la gestione precaria della sicurezza all’interno dello scalo, criticando l’uso di personale part-time, turnisti e contratti a chiamata, che non risponderebbero ai necessari standard di sicurezza per un aeroporto di tale dimensione. Secondo il sindacato, questa situazione è incompatibile con i volumi di traffico e con le responsabilità che ricadono sugli operatori. La Cub ha anche evidenziato problematiche legate alla gestione degli imbarchi, sottolineando la frequente necessità di far muovere i passeggeri a piedi sulla pista, una procedura che potrebbe aumentare i rischi, soprattutto in contesti con personale ridotto o poco formato. Nonostante le segnalazioni e le richieste di intervento, tra cui una proposta di osservatorio permanente sulla sicurezza, i sindacati lamentano il mancato ascolto delle istanze presentate, per questi motivi la Cub Trasporti, ha ribadito la necessità di una mobilitazione unitaria tra tutte le sigle sindacali per migliorare le condizioni di sicurezza. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervento di Stefano Bonomi, segretario provinciale della CUB trasporti Bergamo. Ascolta o scarica.
TREVIGLIO (BERGAMO): DIVELTA LA TARGA DELLA SEDE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DOPO UNA PARTECIPATA MANIFESTAZIONE PER LA PALESTINA
Divelta la targa della sede di Rifondazione Comunista a Treviglio, nella Bergamasca. Il tutto a poche ore dalla manifestazione “Stop al genocidio, Palestina libera”, che ha visto centinaia di persone scendere in piazza a Treviglio. Tra loro anche la sezione locale del Prc. Una manifestazione seguita, sui social, da una vera e propria aggressione – spiegano compagne-i – filo sionista, tra insulti, velate minacce, falsità e via dicendo, da parte di personaggi che si sono detti sostenitori della X Mas”. A ricostruire la vicenda i vertici bergamaschi e di Treviglio di Rifondazione Comunista, che partono dal “31 maggio pomeriggio, quando si è svolta a Treviglio (Bg) una grande manifestazione in favore del popolo palestinese e di denuncia dei gravissimi fatti di Gaza. La manifestazione del Comitato Treviglio per la Palestina “Stop al genocidio, Palestina Libera” ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Successivamente sui social è scoppiata una vera e propria aggressione filo sionista, insulti, velate minacce, falsità e via dicendo. Si è arrivati al punto assurdo da parte di alcuni denigratori della manifestazione che si sono detti sostenitori della X MAX (probabilmente la X MAS), una fiera dell’ignoranza con ogni tipo di provocazione. Purtroppo dobbiamo denunciare che avendo Rifondazione Comunista sostenuto la manifestazione, anche intervenendo in piazza, ispirati da questi vigliacchi da tastiera c’è chi ha ritenuto, nella notte tra sabato e domenica, di passare dalle parole ai fatti nei confronti della locale sede del partito. Infatti è stata divelta l’insegna del partito. Un fatto grave che chiarisce una volta di più la reale matrice di questi personaggi e del governo che sostengono. Denunciamo con forza questa aggressione e ribadiamo la nostra ferma volontà di schierarci sempre dalla parte degli oppressi, non saranno minacce e intimidazioni a fermarci. Su Radio Onda d’Urto Francesco Macario, segretario provinciale di Bergamo del Partito della Rifondazione Comunista. Ascolta o scarica