ORIO AL SERIO (BG): IL SUICIDIO DI ANDREA RUSSO RIAPRE IL DIBATTITO SULLA SICUREZZA AEROPORTUALE E LE CRITICITÀ NEI CONTROLLI
Il suicidio di martedì 8 luglio all’aeroporto bergamasco di Orio al Serio, in
cui un uomo ha perso la vita finendo sotto il motore di un aereo in fase di
rullaggio, ha nuovamente portato all’attenzione le problematiche di sicurezza
del principale scalo bergamasco. L’episodio, ancora oggetto di indagine da parte
della magistratura, ha sollevato interrogativi sulle misure di accesso e
controllo nelle aree sensibili dell’aeroporto, già in passato oggetto di
preoccupazioni da parte dei sindacati.
La Cub Trasporti di Bergamo denuncia la gestione precaria della sicurezza
all’interno dello scalo, criticando l’uso di personale part-time, turnisti e
contratti a chiamata, che non risponderebbero ai necessari standard di sicurezza
per un aeroporto di tale dimensione. Secondo il sindacato, questa situazione è
incompatibile con i volumi di traffico e con le responsabilità che ricadono
sugli operatori.
La Cub ha anche evidenziato problematiche legate alla gestione degli imbarchi,
sottolineando la frequente necessità di far muovere i passeggeri a piedi sulla
pista, una procedura che potrebbe aumentare i rischi, soprattutto in contesti
con personale ridotto o poco formato.
Nonostante le segnalazioni e le richieste di intervento, tra cui una proposta di
osservatorio permanente sulla sicurezza, i sindacati lamentano il mancato
ascolto delle istanze presentate, per questi motivi la Cub Trasporti, ha
ribadito la necessità di una mobilitazione unitaria tra tutte le sigle sindacali
per migliorare le condizioni di sicurezza.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervento di Stefano Bonomi, segretario
provinciale della CUB trasporti Bergamo. Ascolta o scarica.