AFGHANISTAN: TERREMOTO NELL’EST DEL PAESE. CENTINAIA DI VITTIME, IGNOTO IL NUMERO DEI DISPERSI.Violento terremoto in Afghanistan orientale. Il bilancio parziale è di 800
persone morte e almeno 3mila ferite. Ignoto il numero di dispersi, con i
soccorritori in difficoltà nel raggiungere zone interamente isolate. Il sisma di
magnitudo 6 ha colpito una serie di città nella provincia di Kunar e Nangarhar,
vicino alla città di Jalalabad. La scossa è stata nitidamente avvertita anche
nella capitale Kabul, per diversi secondi, così come a Islamabad, in Pakistan, a
400 chilometri di distanza in linea d’aria.
“Nel mese di ottobre 2023 l’Afghanistan era già stato colpito da un violento
terremoto di magnitudo 6,3 – ricorda Amnesty International Italia – che aveva
raso al suolo interi villaggi, causando migliaia di morti. A causa delle
sanzioni, dell’isolamento internazionale e delle interferenze dei talebani,
secondo quanto riferito allora dagli operatori di soccorso, gli aiuti furono
pressoché inesistenti e migliaia di persone rimasero intrappolate per giorni
senza ricevere alcun sostegno…oggi più che mai è invece necessario garantire
aiuti senza discriminazioni”.
Nella zona colpita dell’Afghanistan orientale sono attivi diversi progetti
umanitari dell’ong italiana NOVE Caring Humans. Il team locale, in una nota, si
dice “sconvolto e profondamente addolorato per il tragico terremoto che ha
colpito la scorsa notte le province di Nangarhar e Kunar. Non sappiamo ancora
che cosa sia accaduto a molti dei nostri beneficiari: le strade sono interrotte,
non c’è rete mobile e le comunicazioni sono quasi impossibili, perciò le
informazioni arrivano con enorme difficoltà.
Le organizzazioni umanitarie stanno lavorando fianco a fianco per portare almeno
cibo e acqua alle famiglie colpite. Ricordiamo con gratitudine la straordinaria
ospitalità e la collaborazione di queste comunità, con le quali portiamo avanti
il progetto di agro-pastorizia “Semi di Rinascita” sostenuto dalla Cooperazione
Italiana.
Fino a ieri erano giorni di grande entusiasmo: avevamo appena distribuito mucche
e vitelli a 85 delle famiglie più vulnerabili di questi distretti — la maggior
parte delle quali guidate da donne. Ricordo ancora la gioia nei loro occhi
durante la distribuzione.
A loro e a tutte le persone colpite esprimiamo le nostre più sentite
condoglianze. Siamo con voi — nel dolore, nella speranza e nell’azione.”
Susanna Fioretti, cofondatrice e vicepresidente di NOVE Caring Humans, “i
distretti più colpiti sono Nurgul (Kunar), Kuz Kunar e Dar-e-Noor (Nangarhar).
Tra i villaggi più danneggiati: Masood, Wadir (Ghazi Abad), Shomash, Arit e
Sohel Tangi. La nostra ONG NOVE Caring Humans è una delle pochissime presenti in
questi territori, dove l’accesso è difficilissimo e gran parte della popolazione
vive già in condizioni di estrema povertà.
Il nostro staff è salvo, ma si trova di fronte a bisogni enormi e urgenti. Le
comunicazioni sono parzialmente interrotte e la situazione sul campo è
drammatica.
Il numero di morti e feriti continua ad aumentare. La maggior parte delle
vittime si trova nella provincia di Kunar, dove le strade sono ancora bloccate e
gli aiuti governativi vengono consegnati solo con elicottero. Molti villaggi
restano completamente isolati: per raggiungere alcune zone i soccorritori devono
camminare per ore.
“Gli ospedali sono al collasso, manca sangue. Molti feriti sono ancora sotto le
macerie. Alcuni villaggi non sono ancora stati raggiunti. Le scosse continuano,
la gente è terrorizzata e ha un bisogno disperato di cibo, acqua e medicine.
Stiamo lavorando senza sosta per salvare vite. Facciamo appello a chiunque possa
sostenere questo intervento ogni aiuto è prezioso”.
Su Radio Onda d’Urto l’intervista a Susanna Fioretti, cofondatrice e
vicepresidente di Nove Caring Humans, ong italiana che ha in corso progetti
umanitari proprio nell’est dell’Afghanistan. Ascolta o scarica