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Le occupazioni delle scuole: da Firenze alle province limitrofe alla ricerca dell’elemento sfuggente
Le scuole occupate a Firenze non fanno notizia. Ma alcune docenti, orgogliose, pubblicano sui social i comunicati delle occupazione dei loro student*. Sono sparse per la città, senza arrivare nelle province vicine. “Non hanno risonanza, forse, perché durano poco”, … Leggi tutto L'articolo Le occupazioni delle scuole: da Firenze alle province limitrofe alla ricerca dell’elemento sfuggente sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
In Brasile la scuola statale Parque dos Sonhos, ispirata all’umanesimo, riconosciuta come migliore scuola al mondo 2025
La scuola statale Parque dos Sonhos, situata nel Bolsão 9 di Cubatão, sulla costa di San Paolo, ha appena ricevuto il Premio Internazionale per la Migliore Scuola del Mondo 2025, nella categoria “Superare le avversità”, assegnato da una giuria globale di esperti in materia di istruzione. Questo risultato non solo rappresenta il riconoscimento di un’istituzione pubblica della periferia brasiliana, ma simboleggia anche la forza dell’educazione popolare umanista, ispirata agli insegnamenti di Paulo Freire e del filosofo argentino Mario Rodríguez Cobos (Silo), il cui lascito a difesa della nonviolenza ispira pratiche pedagogiche in diverse parti del mondo. UNA SCUOLA CHE FIORISCE NONOSTANTE LE AVVERSITÀ La scuola Parque dos Sonhos è oggi un punto di riferimento internazionale nell’ambito dell’istruzione trasformativa, fondata sui pilastri della cultura della pace, della solidarietà e della partecipazione attiva degli studenti. Situata in una regione storicamente segnata dall’esclusione sociale, la scuola ha trasformato la sua quotidianità in uno spazio di dialogo, empatia e azione collettiva. Tra i progetti che hanno contraddistinto il premio assegnato alla scuola: ● Programmi di sport, arte e cultura, con la partecipazione attiva degli studenti. ● Settimana della nonviolenza, celebrata ogni anno in occasione dell’anniversario di Mahatma Gandhi, che mobilita studenti, famiglie e la comunità locale. ● Pedagogia del Nuovo Umanesimo, corrente che valorizza lo sviluppo integrale dell’essere umano, riconoscendone la dignità, la libertà e la capacità di trasformazione. ● Iniziative di mediazione dei conflitti e di ascolto attivo, che hanno ridotto significativamente i tassi di violenza scolastica nella comunità. La scuola si è distinta anche per aver unito l’istruzione formale ad attività extrascolastiche che rafforzano l’autostima dei giovani. Lo sport, in particolare il pattinaggio e la pallavolo, è diventato uno dei pilastri dell’inclusione e della convivenza sana, avvicinando gli studenti a pratiche collettive che sviluppano disciplina, solidarietà e fiducia reciproca. Questi progetti sportivi, svolti in dialogo con la comunità, hanno contribuito direttamente al senso di appartenenza e hanno ridotto i casi di abbandono scolastico. IL PERCORSO UMANISTA DEL DIRETTORE RÉGIS MARQUES RIBEIRO A capo dell’istituzione c’è il professore di storia Régis Marques Ribeiro, educatore popolare, attivista umanista e difensore dei diritti umani. Laureato in Storia presso l’Unesp di Assis e con un master in Educazione alla nonviolenza, Régis ha alle spalle 20 anni di dedizione all’istruzione pubblica. La sua carriera è iniziata nel movimento studentesco, coordinando corsi preuniversitari umanisti con insegnanti volontari nei quartieri periferici di San Paolo e nella città di Assis, esperienze fondamentali per migliaia di giovani della prima generazione delle loro famiglie ad accedere all’istruzione superiore. Questi corsi, collegati all’Istituto della Nonviolenza, sono diventati un vero e proprio laboratorio di pratiche pedagogiche umaniste, basate sul dialogo e sulla cooperazione, in contrasto con il tradizionale modello competitivo. Membro del Movimento Umanista Internazionale, Régis è anche uno dei fondatori di QuatroV, un mezzo di comunicazione indipendente creato per dare voce ai movimenti sociali invisibili ai media tradizionali. È stato coautore del Manuale di Difesa contro la Censura nelle Scuole, un riferimento per gli educatori in tempi di attacchi alla libertà di insegnare. La sua attività non si limita al Brasile. Nel 2013, dopo aver viaggiato per l’inaugurazione del Parco di Studio e Riflessione Marracuene in Mozambico, Régis ha condotto una ricerca sul campo a Johannesburg, esplorando i percorsi compiuti da Nelson Mandela nella lotta contro l’apartheid. Queste esperienze hanno rafforzato la sua convinzione che l’istruzione sia, prima di tutto, un atto di liberazione. UN PREMIO CHE RISUONA OLTRE I CONFINI DELLA SCUOLA Il riconoscimento internazionale ottenuto dalla Scuola Statale Parque dos Sonhos non è solo una vittoria per la comunità scolastica di Cubatão, ma anche un simbolo di speranza per le scuole pubbliche di tutto il mondo. In tempi di crisi sociale ed educativa, il premio ribadisce che è possibile superare le avversità quando l’istruzione si basa sulla dignità umana, sulla solidarietà e sulla nonviolenza. Il premio riconosce anche l’impegno di tutto il corpo docente e degli studenti che credono nel potere trasformativo dell’istruzione. Progetti collettivi di sport, comunicazione studentesca e pratiche comunitarie sono prove concrete del fatto che una scuola pubblica, quando è guidata da valori umanisti, può essere il cuore pulsante della trasformazione sociale. > “Crediamo in un’istruzione che non solo trasmetta conoscenze, ma risvegli la > coscienza, rafforzi i legami comunitari e promuova la pace. Questo premio > appartiene a ogni studente, insegnante e famiglia che ogni giorno contribuisce > alla costruzione del Parque dos Sonhos. È anche un omaggio a Silo, la cui > filosofia umanista ispira il nostro cammino”. – Régis Marques Ribeiro, > Direttore della Scuola Parque dos Sonhos LE PORTE CHE PARLANO: GRAFFITI NELLA SCUOLA STATALE PARQUE DOS SONHOS Uno dei simboli più significativi dell’identità della Scuola Statale Parque dos Sonhos è la galleria di graffiti che occupa le porte di ogni aula. Più che arte, questi murales sono un invito quotidiano al dialogo tra generazioni e culture. Ogni porta rende omaggio a una figura umanista, un attivista sociale o un difensore della libertà, creando un percorso di ispirazione per gli studenti: * Malala Yousafzai – Simbolo globale della lotta per il diritto all’istruzione delle bambine. ● Silo (Mario Rodríguez Cobos) – Filosofo argentino, fondatore del Nuovo Umanesimo e ispiratore della pedagogia della scuola. ● Marielle Franco – Sociologa, consigliera comunale di Rio de Janeiro e difenditrice dei diritti umani, messa a tacere dalla violenza politica. ● Paulo Freire – Educatore e patrono dell’Educazione Brasiliana, noto per la sua pedagogia umanizzante e per il libro Pedagogia degli Oppressi. Difendeva un’educazione critica, dialogica e incentrata sull’autonomia dello studente. ● Lev Tolstoj – Scrittore e pensatore cristiano pacifista russo, autore di opere come Guerra e pace e Anna Karenina. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò alla letteratura, all’educazione popolare e alla nonviolenza. ● José “Pepe” Mujica – Ex presidente dell’Uruguay, riferimento mondiale di semplicità, solidarietà e democrazia partecipativa. * Mahatma Gandhi – Ispiratore della resistenza nonviolenta contro il colonialismo britannico e contro il sistema delle caste indiano. ● Nelson Mandela – Leader della lotta contro l’apartheid, simbolo della riconciliazione e della giustizia razziale. ● Martin Luther King Jr. – Voce dell’uguaglianza razziale e della lotta per i diritti civili negli Stati Uniti. ● Rosa Parks – Icona della resistenza pacifica contro la segregazione razziale. ● Carmen Hertz – Avvocatessa cilena e punto di riferimento nella difesa dei diritti umani durante e dopo la dittatura. ● Milagro Sala – Attivista sociale argentina, difenditrice dei popoli indigeni e delle cooperative popolari. ● Aung San Suu Kyi – Premio Nobel per la Pace e simbolo della resistenza democratica in Myanmar. Questi graffiti fanno parte del progetto pedagogico volto a trasformare i corridoi scolastici in spazi di memoria attiva, dove ogni studente è invitato quotidianamente a dialogare con le storie di coloro che, in tempi e luoghi diversi, hanno lottato per la dignità, la giustizia sociale e la nonviolenza. UN’EREDITÀ COLLETTIVA: RINGRAZIAMENTO A SILO, GANDHI E LUTHER KING JR. Il premio ricevuto dalla Scuola Parque dos Sonhos è dedicato a tutti coloro che, quotidianamente, costruiscono la possibilità di un’educazione liberatrice in mezzo alle difficoltà. Ma, soprattutto, è un gesto di profonda gratitudine al pensatore umanista Silo, il “Saggio delle Ande”, la cui visione di un mondo nonviolento continua a illuminare le pratiche pedagogiche e sociali in diverse culture. Secondo la concezione del Nuovo Umanesimo, uno studente non è una formica né un semplice pezzo modellato per il lavoro. Al contrario, ogni studentessa e ogni studente rappresenta il futuro dell’umanità e porta dentro di sé un intero universo, fatto di storie, sogni e canzoni. Spetta all’istruzione creare spazi pedagogici vivaci e accoglienti, in grado di permettere a quell’universo di fiorire, affinché ogni essere umano possa realizzare la sua vocazione più profonda. Silo, Gandhi e Luther King hanno insegnato che “la vera rivoluzione è quella della coscienza”, ed è proprio questa convinzione che guida il lavoro della scuola di Cubatão. Dallo sport al giornale studentesco, dalle lezioni regolari alle settimane di riflessione sulla pace e la nonviolenza attiva, ogni iniziativa cerca di incarnare il principio secondo cui l’istruzione è completa solo quando rispetta la dignità dell’essere umano, lavorando in modo integrale sull’intelletto, le emozioni e le capacità motorie dello studente, riconoscendo in lui la sua infinita capacità di trasformazione.           -------------------------------------------------------------------------------- Traduzione dallo spagnolo di Stella Maris Dante. Revisione di Thomas Schmid. Redação São Paulo
[2025-09-19] Assemblea Pubblica - sull'esplosione in Via dei Gordiani @ Piazza San Gerardo Maiella
ASSEMBLEA PUBBLICA - SULL'ESPLOSIONE IN VIA DEI GORDIANI Piazza San Gerardo Maiella - Via Romolo Balzani, 74, 00177 Roma RM, Italia (venerdì, 19 settembre 17:30) Sono passati due mesi dalla tragedia annunciata di via dei Gordiani, che ha visto la morte di un lavoratore del distributore di benzina, decine di feriti, la devastazione della scuola Balzani e di tantissime case nel quartiere. Fin da subito si è attivata una mobilitazione dal basso, promossa da una vasta rete di genitori, abitanti, lavoratrici e lavoratori della scuola, comitati, spazi sociali e solidali del quadrante Est di Roma. Nel giro di poche settimane si sono susseguite assemblee, cortei, presidi che hanno messo al centro la critica a un modello di città centrato sugli interessi privati e non sul bene pubblico, tutte e tutti insieme abbiamo ottenuto i primi risultati: lo stanziamento di un fondo speciale per la ricostruzione della scuola, la presa di posizione di diversi esponenti istituzionali a sostegno dello spostamento dei siti industriali, l'avvio di un tavolo di confronto in Campidoglio. Tutto questo, nonostante l'assenza pesante della Regione Lazio che ha in capo la responsabilità politica della delocalizzazione e della bonifica dell'area. A distanza di un mese dall'incontro in comune, torniamo in piazza con una nuova assemblea pubblica che faccia il punto della situazione a partire dalle necessità delle cittadine e dei cittadini, e dal confronto con le istituzioni tutte. Questi i temi che discuteremo pubblicamente: 1. Tempi, modi e obiettivi della bonifica dell'area e risultati del monitoraggio del suolo e dell'aria 1. Delocalizzazione dei siti industriali e del distributore GPL 2. Tempistiche riguardanti i lavori di ristrutturazione della Scuola Balzani 3. Risarcimenti per i danni alle case e alle strutture pubbliche 4. Mappatura delle ulteriori criticità presenti sul territorio ASSEMBLEA PUBBLICA - VENERDI' 19 SETTEMBRE - ORE 17:30 - PIAZZA SAN GERARDO MAIELLA Villa De Sanctis - Casilino 23 Con la presenza delle istituzioni, per continuare la mobilitazione (in caso di pioggia l'incontro si svolgerà a Casale Garibaldi) RETE TERRITORIALE 4 LUGLIO
A difesa della scuola pubblica e democratica: le comunità educanti chiedono rispetto: l’USR intervenga!
Molte scuole della provincia di Torino sono in sofferenza. Il caso più eclatante è quello del Liceo “N. Rosa” di Susa, che ha scioperato compatto a febbraio contro l’ipotesi di dimensionamento e per ottenere la nomina di un dirigente titolare in sostituzione dell’attuale reggente. Ma le cronache cittadine ci hanno raccontato di mobilitazioni anche in altri istituti.  Sotto le finestre dell’Ufficio Scolastico Regionale si sono, ad esempio, radunate centinaia di persone in solidarietà con il personale dell’Istituto “G. Colombatto”, che denunciava l’ambiente difficile, demotivante e scarsamente collegiale.  Il Curie-Vittorini di Grugliasco si è invece guadagnato le pagine dei giornali per la protesta del corpo docenti riguardo alla situazione di disorganizzazione, scarsa trasparenza e tensione interna all’istituto. Un analogo contesto di poca trasparenza e mancato rispetto delle prerogative degli organi collegiali sembrerebbe connotare anche l’Istituto “G. Peano”.   Un forte disagio lo hanno manifestato – e a più riprese – pure le studentesse e gli studenti dell’ITTS Grassi di Torino, la cui denuncia dell’inadeguatezza delle proprie strutture scolastiche ha reso pubblica anche una certa insofferenza verso il dissenso da parte della dirigenza.  C’è un denominatore comune: la denuncia della postura autoritaria di taluni dirigenti in nome della necessità di una scuola democratica. Quelle citate non sono situazioni isolate, ma la punta di un iceberg. Il malessere è diffuso. Per questo molte scuole, nelle loro varie componenti, hanno deciso di unire le proprie forze per mobilitarsi in modo più efficace e denunciare pubblicamente quanto sta accadendo. Il dirigismo autocratico, la mortificazione degli Organi collegiali e la compressione degli spazi di democrazia creano tensioni enormi il cui prezzo rischia di essere pagato in termini di salute sul posto di lavoro, demotivazione professionale e qualità del servizio offerto.  Mortificazione e senso di impotenza emergono anche nelle scuole che subiscono gli effetti dei tagli degli organici – con riduzione dei corsi serali o accorpamento di sezioni (come pare sia il caso del Giulio, del Boselli e del già citato Curie-Vittorini) – senza che la contrarietà degli organi collegiali sia presa in considerazione. La nuova scuola che pretendono di imporci – tutta prona alle logiche di mercato, dove si impara sempre meno e ci si addestra al lavoro, in cui emergono i presidi manager o burocrati e il loro middle management – si scontra con ciò che rimane della scuola democratica repubblicana e con gli strumenti giuridici che ancora ne garantiscono la praticabilità.  L’attuale immobilismo dell’Ufficio Scolastico Regionale, tuttavia, sembrerebbe incoraggiare il “bullismo istituzionale” di taluni presidi: e ciò alimenta il clima di sfiducia e sconforto che aleggia nelle scuole di Torino e provincia.  D’altra parte, come interpretare l’assenza di risposta, almeno per ora, alle decine di segnalazioni inoltrate all’USR su quanto succede nelle scuole del territorio? A febbraio, il Direttore Generale, il dott. Stefano Suraniti, si è addirittura rifiutato di ricevere le organizzazioni sindacali che avevano indetto lo sciopero del Liceo Norberto Rosa (con un’adesione al 90%).  È il rovesciamento di quanto si tenta di insegnare con l’educazione civica alle giovani generazioni, dal momento che le istituzioni, rinchiuse nei loro palazzi, paiono respingere il dialogo con la cittadinanza. La scuola esige rispetto. L’USR ha il dovere istituzionale di farsi carico del disagio profondo e delle richieste provenienti dalle comunità educanti e, dunque, per prima cosa deve ASCOLTARE. Per questo NOI TUTTE/I, DOCENTI, ATA, STUDENTESSE E STUDENTI E GENITORI DI NUMEROSE SCUOLE DI TORINO E PROVINCIA CHIEDIAMO:  1. CHE L’USR RICEVA AL PIÙ PRESTO UNA DELEGAZIONE DELLE COLLEGHE E COLLEGHI DEL “ROSA” UNITAMENTE ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI. 2. CHE IL DOTT. SURANITI RICORDI CON UNA CIRCOLARE A TUTTI I DIRIGENTI SCOLASTICI CHE SONO TENUTI AL MASSIMO RISPETTO  DEGLI ORGANI COLLEGIALI IN UNO SPIRITO DI DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E NON FORMALE. 3. CHE SIANO ADOTTATE LE MISURE NECESSARIE AFFINCHÉ TUTTO IL PERSONALE SCOLASTICO – AI SENSI DELLA NORMATIVA SUL BENESSERE A SCUOLA – SIA EFFETTIVAMENTE RISPETTATO.    CI RIVOLGIAMO a tutte le colleghe e i colleghi, a tutte le componenti scolastiche, alle Rappresentanze Sindacali appena elette nelle singole scuole – e alle loro Organizzazioni – affinché, sottoscrivendo questo appello, si possa costruire la più larga unità possibile a difesa della scuola democratica. Che tu sia docente, ATA, studentessa/studente, genitore o semplice cittadina/o solidale, unisciti alla rete delle scuole che si stanno mobilitando e scendi in strada con noi mercoledì 4 giugno 2025. 14.30 flash mob – Ufficio Scolastico Regionale / Corso Vittorio Emanuele II 70 16.30  – P.za Carlo Felice – Piazza tematica, performance, lezioni di strada, biblioteca vivente. Per una scuola democratica che istruisca ed emancipi Per la difesa degli organi collegiali Per restituire dignità alla scuola Contro l’autoritarismo di alcuni dirigenti Contro i dimensionamenti, i tagli e l’accorpamento delle classi Contro la mercificazione della scuola  Contro le Nuove Indicazioni nazionali Contro la scelta dei docenti di sostegno da parte delle famiglie PER LA SCUOLA BENE COMUNE Per firmare l’appello compila il MODULO FIRME (LINK) o manda una mail a assemblea.scuola.to@gmail.com  Redazione Torino
Resistere per una scuola pubblica e democratica
Sabato 31 maggio alle 10.00 alla Scuola Di Donato, nel quartiere Esquilino a Roma, si terrà la prima assemblea nazionale della Rete per la Scuola Pubblica.  La Rete nasce a seguito dell’assemblea romana tenutasi il 6 aprile, sempre alla scuola Di Donato, convocata in reazione alla pubblicazione della bozza delle nuove Indicazioni Nazionali da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Le Indicazioni Nazionali – per chi non fosse addentro al mondo dell’istruzione – sono il documento di indirizzo elaborato dal Ministero e periodicamente aggiornato, che dal 2007 ha sostituito i famosi “programmi” da svolgere in classe. Sono un documento teoricamente più leggero, che vuole dare l’orizzonte entro cui muoversi, nell’ottica di costruire percorsi formativi più inclusivi, più flessibili, più aperti all’iniziativa della docente e alla specificità di un territorio, tutti elementi che invece mancavano nei vecchi, rigidi programmi scolastici. Le Indicazioni Nazionali sono il documento a cui si ispira il curricolo di ogni scuola e sono pure la linea a cui si adattano i libri di testo delle varie case editrici. >   Le ultime Indicazioni sono recenti, del 2018, ma Valditara nel 2023 ha > creato un gruppo di lavoro fortemente caratterizzato in senso conservatore che > ha redatto la nuova versione, a breve definitiva. Il gruppo era coordinato da Ernesto Galli della Loggia e ha concluso le indicazioni per Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. Sono in fase di elaborazione anche quelle per la Secondaria di secondo grado. Fin dalla prima diffusione di questa bozza di Indicazioni, un ampio spettro di soggetti del mondo della cultura e della scuola hanno espresso una netta contrarietà nei confronti della bozza, frutto di una cultura reazionaria e disciplinante oltre che nazionalista e razzista. Su Dinamo abbiamo ospitato il contributo della società delle storiche in merito. Inoltre va sottolineato che questa bozza è tutt’altro che un documento leggero nell’impostazione – come nell’idea della riforma che portò al primo documento del 2007 – ma ricalca la pesantezza strutturale dei vecchi programmi. L’assemblea del 6 aprile è nata su iniziativa del nodo romano del Movimento per la Cooperazione Educativa, e ha visto l’immediata adesione di decine di sigle e di singoli. Nel frattempo ci sono state assemblee territoriali e confronti nazionali online.  L’assemblea di sabato 31 vuole fare un passo ulteriore e costruirsi come spazio nazionale di confronto e mobilitazione verso l’autunno. L’assemblea del 6 aprile a Roma ha avuto due grandi meriti, il primo è di porre al centro la necessità di una forte mobilitazione rispetto al documento proposto dal Ministero, perché la gravità dello stesso è tale da rendere indispensabile una presa di parola netta e allargata. Il secondo è di non essere una assemblea settoriale, ma di riuscire a raccogliere un variegato mondo che include insegnanti, genitori, studentesse e studenti, associazioni che lavorano in collegamento al mondo della scuola, collettivi, doposcuola popolari e molto altro ancora. Pertanto si è assunto in forma collettiva il problema di queste Indicazioni, perché se non ci sarà una radicale revisione delle stesse, a subirne le conseguenze è la società di questo Paese nel suo complesso, visto quanto quel documento può incidere nei percorsi formativi culturali e umani delle giovani generazioni. Inoltre, pur riconoscendo centralità alla mobilitazione contro le Indicazioni, la Rete ha assunto le problematiche che vive oggi la scuola italiana in senso ampio, a partire da quelle storiche, quali le modalità di avviamento all’insegnamento, il precariato, i bassi salari. Parimenti, al centro dell’attenzione si sono pure poste le urgenti problematiche determinate da questo ministero, quali la riforma delle linee guida per l’educazione civica, il nuovo codice di comportamento per dipendenti pubblici, la riforma del voto di condotta. Tutte queste sono misure parallele e complementari alle nuove Indicazioni e sono atte a consolidare l’impianto fortemente autoritario e repressivo del sistema formativo, tanto nei confronti di chi insegna quanto nei confronti di chi studia. > Infine, è stata scelta come data il 31 maggio per porsi in assonanza con la > mobilitazione pomeridiana contro il DL sicurezza approvato di recente dal > governo, frutto della stessa matrice autoritaria e fascista che ha generato le > Indicazioni. Il documento di lancio dell’assemblea di sabato 31 scrive  «Da più parti è emersa la necessità di ricostruire reti per rivendicare i problemi reali della scuola partendo dalle voci e dalle pratiche di chi la vive, la attraversa e ci lavora quotidianamente. L’assemblea romana ha dichiarato l’urgenza di aprire spazi di discussione e presa di parola orizzontali, sia a livello locale che nazionale, di costruire contro-narrazione e percorsi di resistenza per la scuola pubblica e democratica. Rete per la scuola pubblica vuole essere lo strumento per rispondere a questa urgenza». La sfida pertanto è indubbiamente ambiziosa, ma la motivazione e la determinazione della assemblee preparatorie fanno ben sperare che possa emergere un percorso virtuoso e combattivo: ce ne è estremamente bisogno. Immagine di copertina di Rete per la scuola pubblica SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress abbiamo attivato una nuova raccolta fondi diretta. 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