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Impunità 1967-2025
Oggi vi racconto una storia degli anni Sessanta che illumina, con brutalità, ciò che sta accadendo a Gaza. È la storia di una nave americana ridotta a un relitto fumante, con decine di morti a bordo. Una vicenda capace di incendiare la politica mondiale, ribaltare alleanze, ridisegnare il Mediterraneo. Invece […] L'articolo Impunità 1967-2025 su Contropiano.
Non dimenticate Sabra e Chatila. Delegazione italiana in Libano per i rifugiati palestinesi
Anche quest’anno come ormai da oltre 23 anni, nonostante il genocidio e la pulizia etnica in corso a Gaza e in Cisgiordania e le quotidiane aggressioni contro il Libano da parte di Israele, una delegazione dell’associazione “Per non dimenticare – odv” si trova in Libano per commemorare la strage di […] L'articolo Non dimenticate Sabra e Chatila. Delegazione italiana in Libano per i rifugiati palestinesi su Contropiano.
Strage di Ferragosto a Lampedusa
Riceviamo e pubblichiamo dalla ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) 18 agosto 2025. Strage di Ferragosto a Lampedusa: la diretta conseguenza di politiche che negano il diritto alla vita e alla protezione Il 13 agosto, un’imbarcazione partita dalla Libia si è ribaltata a circa 14 miglia da Lampedusa. 60 i sopravvissuti e 23 i corpi finora recuperati (13 uomini, 7 donne e 3 minori). Dalle informazioni emerse e dai racconti dei sopravvissuti, a bordo c’erano circa 100 persone, tra cui alcune che erano precedentemente su un’altra barca che aveva iniziato ad imbarcare acqua. Egiziani, somali, eritrei, etiopi, sudanesi. Impossibile sapere quante con esattezza le persone disperse. Nella giornata del 16 agosto le bare di 10 vittime sono arrivate a Porto Empedocle mentre il trasferimento di altre 10 salme è previsto per la giornata di oggi. Non sappiamo con esattezza quanti corpi potranno essere identificati da familiari e amici e quanti invece resteranno dispersi o senza nome, quale sarà la loro destinazione finale e quanti saranno sepolti con dignità e con il rito funebre che avrebbero scelto. Così come accaduto con Roccella Ionica e con altri eventi, dal Governo sono arrivate solo parole di condanna verso coloro etichettati in modo generico come trafficanti di uomini, senza considerare che molto spesso sono persone migranti con la medesima storia di abusi e violenza delle altre persone imbarcate. Nessun gesto di vicinanza alle vittime e ai superstiti o ai familiari ma, anzi, una chiara volontà di far passare tutto sotto traccia, di renderlo invisibile. Parlare di tragedie, l’ennesima, non restituisce l’esatta dimensione politica e non richiama le responsabilità dell’Italia e dell’Europa. Queste morti non sono tragedie ma stragi annunciate: sono la conseguenza dell’assenza di canali d’ingresso regolari, delle politiche di respingimento, della criminalizzazione dei movimenti e della solidarietà, dei tentativi di bloccare l’attività delle navi di soccorso nel Mediterraneo ritardandone il ritorno in mare e rendendo di fatto impossibile la loro piena funzionalità. Ancora una volta non possiamo che porre precise domande: da quanto le due imbarcazioni vagavano alla deriva in mare? Erano state fatte richieste di aiuto? come è possibile che nessuno si sia accorto della presenza di due barche nei pressi delle coste italiane in una delle zone più controllate al mondo? In nome della difesa dei confini, continuiamo a contare morti: in mare ma anche in terra. A Cutro, a Roccella Jonica, nel mare Egeo, al largo della LIbia o della Tunisia, Ventimiglia, etc. In questi stessi giorni, ricorre il decennale di un’altra strage, durante la traversata dalla Libia a Lampedusa, quando 49 persone morirono asfissiate nella stiva di una piccola barca sovraccarica. Le dinamiche possono essere differenti ma un filo comune lega tutte le stragi e le morti alle frontiere ed è l’assenza di politiche migratorie. Oggi guardiamo a queste ennesime morti, chiediamo che non si smetta di cercare i dispersi e che venga dato un nome a tutte e tutti. Pretendiamo che si indaghi e che si accertino le responsabilità effettive, da quelle di chi gode dei proventi di un sistema che vede complicità diffuse a quelle di chi ha guardato o era a conoscenza dei possibili rischi e non ha ritenuto di intervenire tempestivamente. Denunciando l’ennesima strage annunciata, continuiamo a chiedere verità e giustizia per i dispersi in terra e in mare e per le loro famiglie e il rispetto del diritto di asilo e del diritto a migrare. _____________ Sul diritto alla verità: sta allo Stato assicurare che siano attivate tutte le procedure necessarie a garantire la ricerca dei dispersi, l’identificazione delle vittime nonché, anche a distanza di tempo, tutelare il diritto delle famiglie a ritrovare i propri congiunti e restituire un’identità alle vittime. Per maggiori informazioni si veda la pagina dedicata al diritto alla verità. https://www.asgi.it/il-diritto-alla-verita/ ASGI Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione
La mattanza dei giornalisti ignorata dai “nostri” pennivendoli
Il mondo condanna Netanyahu e i nazisionisti. Il criminale goveno israeliano ha eliminato gli ultimi giornalisti rimasti a Gaza perché non vuole testimoni del genocidio. Il Consiglio di Sicurezza o, se questo dovesse essere bloccato dal veto statunitense, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in conformità al precedente “Uniting for Peace”, […] L'articolo La mattanza dei giornalisti ignorata dai “nostri” pennivendoli su Contropiano.
A 80 anni da Hiroshima e con gli occhi puntati sull’Olocausto di Gaza
Anni fa tenni diversi corsi sulla composizione di reportage creativi e approfonditi. Un testo obbligatorio era Hiroshima di John Hersey. Sullo stesso tema assegnavo anche En Hiroshima, a un millón de grados centígrados, un reportage di Gabriel García Márquez incluso in una nota antologia dei suoi testi giornalistici pubblicati negli anni ’50. Il […] L'articolo A 80 anni da Hiroshima e con gli occhi puntati sull’Olocausto di Gaza su Contropiano.
Bologna 2 agosto ’80. Stragisti, fascisti e dediti ai depistaggi
Un certo Maurizio Gasparri assicura di aver letto i documenti dei servizi segreti italiani che “dimostrano la matrice mediorientale” della strage alla stazione di Bologna. E attacca lo storico Paolo Morando che su Il Domani aveva smontato questa tesi messa in giro dal Mossad israeliano già oltre venti anni fa […] L'articolo Bologna 2 agosto ’80. Stragisti, fascisti e dediti ai depistaggi su Contropiano.
Strage di Stato, sul lavoro
Tre operai sono stati uccisi a Napoli. Sono precipitati da una impalcatura all’ottavo piano, che improvvisamente si è disfatta come neve al sole. Una cosa inconcepibile in un paese che si vanta di essere tra i più avanzati al mondo. Invece gli operai che precipitano dai tetti e dai ponteggi […] L'articolo Strage di Stato, sul lavoro su Contropiano.