Russia: Amnesty International “organizzazione indesiderata”. Noury: siamo in ottima compagnia
Lunedì 19 maggio, l’Ufficio del procuratore generale russo ha dichiarato Amnesty
International una “organizzazione indesiderata” ai sensi di una legge repressiva
introdotta in Russia nel 2015, che permette alle autorità di vietare
arbitrariamente qualsiasi organizzazione straniera e di criminalizzarne le
attività nel paese.
Tale formula consente alle autorità russe di ostacolare le attività di media,
ong e organizzazioni internazionali che ritengono pericolose o contrarie alle
idee regime, inoltre sono previste pene fino a cinque anni di carcere per
chiunque collabori o finanzi una organizzazione ritenuta “indesiderata”. Nel
comunicato dell’Ufficio del procuratore generale in Russia, Amnesty viene
accusata di essere un «centro per la preparazione di progetti russofobici
globali», e viene affermato che tale decisione è stata motivata dal lavoro fatto
dall’organizzazione in materia di libertà di espressione e di associazione nel
paese, nonché dalla documentazione e denuncia dei crimini di diritto
internazionale commessi dalle forze russe in Ucraina.
Amnesty International infatti da tempo denuncia i crimini commessi dall’esercito
russo, nell’invasione e nella guerra in Ucraina. Da sottolineare come tale
decisione si basi su una legge russa che viola il diritto internazionale e come
il linguaggio usato vada contro i fatti poiché accusa Amnesty di azioni che,
secondo i suoi stessi documenti statutari e politiche interne, è esplicitamente
escluso che possa compiere. Inoltre tale posizione arriva tre anni dopo che le
autorità russe hanno bloccato l’accesso ai siti web di Amnesty International in
Russia e cancellato la registrazione dell’ufficio dell’organizzazione a Mosca,
quindi di fatto chiudendolo.
La segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, ha dichiarato:
«“Questa decisione si inserisce in una più ampia strategia del governo russo
volta a mettere a tacere il dissenso e isolare la società civile. In un paese in
cui decine di persone attiviste sono state imprigionate, uccise o costrette
all’esilio, dove gli organi di stampa indipendenti sono stati screditati,
bloccati o costretti all’autocensura e dove le organizzazioni della società
civile sono state messe al bando o sciolte è probabile che, se il Cremlino ti
bandisce, tu stia facendo la cosa giusta”.
“Le autorità commettono un grave errore se pensano che etichettando la nostra
organizzazione come ‘indesiderata’ ci impediranno di documentare e denunciare le
violazioni dei diritti umani – accadrà esattamente il contrario. Non ci
lasceremo intimidire e continueremo con determinazione a lavorare affinché le
persone in Russia possano godere dei propri diritti umani senza discriminazioni.
Continueremo a documentare e denunciare in tutto il mondo i crimini di guerra
commessi dalla Russia in Ucraina. Moltiplicheremo i nostri sforzi per mettere in
luce le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Russia, sia
all’interno che all’esterno del paese”.
“Non smetteremo mai di lottare per la scarcerazione delle prigioniere e dei
prigionieri di coscienza detenuti per aver difeso i diritti umani, né per
l’abrogazione delle leggi repressive che impediscono alle persone in Russia di
esprimere il proprio dissenso contro le ingiustizie. Continueremo a impegnarci
senza sosta affinché tutte le persone responsabili di gravi violazioni dei
diritti umani – in Russia, in Ucraina o altrove – siano chiamate a rispondere
delle proprie azioni. In poche parole, nessun attacco autoritario potrà mai
mettere a tacere la nostra lotta per la giustizia. Amnesty non si arrenderà mai
né farà un passo indietro nella sua battaglia per la tutela dei diritti umani in
Russia e oltre”».
Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia, ha dichiarato
all’Adnkronos:
«”Siamo in ottima compagnia, insieme al meglio della società civile russa, dei
gruppi locali per i diritti umani, della stampa indipendente e dei movimenti
Lgbtqia+”. “La motivazione secondo cui Amnesty International porterebbe avanti
progetti russofobi è semplicemente ridicola. Se pensano in questo modo di
impedirci di fare ricerca sui crimini di guerra commessi in Ucraina e sulla
repressione del dissenso interno, si sbagliano”».
Fonti:
https://www.adnkronos.com/cronaca/russia-amnesty-italia-noi-indesiderati-siamo-in-ottima-compagnia-motivazione-ridicola_5ssgi0ZcEuFiMdJTWusgZL?fbclid=IwY2xjawKZEEZleHRuA2FlbQIxMQBicmlkETEzelBONFRlbFpLcmxncXdNAR7bXD4KNGPzQeZAXcY8pS9gQ6iCHqTWKMT2022hD2uWpoebCYsSxzRFIA76HQ_aem_fKuDAeyzdnAAZ3IqjBkKrg?refresh_ce;
https://www.ilpost.it/2025/05/19/amnesty-international-russia-divieto/;
https://www.amnesty.it/russia-amnesty-international-dichiarata-organizzazione-indesiderata/
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Andrea Vitello