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29 novembre Giornata Internazionale della Solidarietà con il Popolo Palestinese, mobilitazione a Forlì
29 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE, A FORLÌ CORTEO PER LA PALESTINA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA   Tra i mesi di settembre e ottobre abbiamo assistito in Italia a mobilitazioni che in molte città non avevano precedenti: solo a Forlì oltre 4000 persone erano in piazza il 3 ottobre, mentre la manifestazione del 4 ottobre a Roma ha visto partecipare tra uno e due milioni di persone. La solidarietà dimostrata in quel frangente non può e non deve cadere nel vuoto, dal momento che il progetto coloniale di Israele prosegue indisturbato: il genocidio a Gaza sta continuando con un accordo di cessate il fuoco che – nei fatti – non è mai davvero entrato in vigore, mentre in Cisgiordania aumentano le violenze dei coloni: a ottobre 2025 si è raggiunto il numero di attacchi più alto mai registrato dal 2006. Davanti a tutto ciò, non possiamo che prendere posizione in merito alla responsabilità collettiva dei paesi occidentali nei crimini perpetrati contro la popolazione palestinese. Le istituzioni internazionali mostrano una preoccupante debolezza nel far rispettare il diritto internazionale: mentre l’Unione Europea ha applicato sanzioni durissime in occasione dell’invasione Russa dell’Ucraina, non ha adottato misure analoghe nei confronti di Israele. Come documentato anche dalla Relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese, ci sono responsabilità internazionali collettive precise, a cominciare da quei Paesi che si rifiutano di riconoscere lo Stato di Palestina – come Germania e Italia – fino ad arrivare a quei governi che continuano a intrattenere rapporti economici e commerciali con Israele. Infatti, la pervasività di Israele si rende sempre più palese nell’economia e nella finanza dei paesi occidentali e, per quanto riguarda l’Italia, anche nelle imprese partecipate dello stato. Nei nostri territori sono tanti i temi che ci preoccupano: le armi che transitano per il porto di Ravenna; le aziende israeliane presenti alla fiera di Rimini; la collaborazione di Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine con l’Ufficio Scolastico Regionale; il progetto del cosiddetto “tecnopolo” di Forlì, guidato da Thales Alenia, joint venture tra Leonardo Spa e l’azienda francese produttrice di armi Thales; gli appalti a Teva nell’ambito farmaceutico, sociale e sanitario. Ciò che chiediamo è che le istituzioni ad ogni livello, in base alle proprie prerogative e titolarità, adottino sanzioni concrete nei confronti di Israele, misure mirate quali un embargo sulle armi, la sospensione delle relazioni commerciali privilegiate e il congelamento degli accordi di associazione. Infine, in questo contesto di crisi della diplomazia e del sistema internazionale, con il pretesto di una guerra imminente e con l’illusione che armarsi possa essere uno strumento di pace, la NATO impone ai paesi membri di portare entro 10 anni la spesa militare al 5% del PIL. Questa indicazione si traduce in Italia in un aumento delle spese per la difesa di oltre 22 miliardi nei prossimi tre anni e in una manovra di bilancio che, stando a quanto emerso finora, non offre nessuna prospettiva per il miglioramento del welfare e delle condizioni salariali. Sono ancora una volta l3 cittadin3 a pagare le conseguenze della corsa agli armamenti e, mentre si tagliano i fondi per il sistema sanitario nazionale e si lasciano le persone sole davanti al continuo aumento del costo della vita, si continuano a proteggere gli interessi delle industrie belliche. Di fronte alle ambiguità della politica istituzionale, la società civile non può e non vuole restare a guardare: sentiamo il bisogno di fare sentire le nostre voci e opporci con forza a tutto questo, quindi abbiamo deciso di lanciare una mobilitazione per il 29 novembre, Giornata Internazionale della Solidarietà con il popolo palestinese. Il ritrovo è previsto alle ore 15:00 in piazzale Igino Lega, da cui partirà un corteo diretto verso il palazzo della Prefettura. Invitiamo tutte le persone a scendere con noi in piazza oppure a convergere su altri territori: ogni piazza per la Palestina, per il rispetto del diritto internazionale, contro l’economia di guerra, è una piazza che va presidiata. Occorre far sentire il nostro dissenso verso l’economia di guerra e la nostra solidarietà con il popolo palestinese: contro il genocidio e per l’autodeterminazione. A.N.P.I. Forlì-Cesena ADL Cobas Romagna Associazione Nazra Associazione Voce Donna Centro per la Pace Forlì CGIL Forlì Cesena Collettivo Studentesco per la Palestina Forlì Consulta Laica Forlivese #digiunogaza Forlì Docenti per Gaza – Romagna Emergency Forlì-Cesena Forlì Città Aperta Forum delle Donne – Forlì GPI – Giovani Palestinesi Italia La Materia dei Sogni Libera Forlì-Cesena Link Forlì Local March for Gaza Mani Rosse Antirazziste Parents for Future Forlì Rimini con Gaza Somaliyey Toosa ODV Tavolo Permanente delle Associazioni Contro la Violenza alle Donne Forlì UDI Forlì Aps Un Filo Rosso Redazione Romagna
TAAF celebra il 21 novembre la Giornata nazionale degli alberi
Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi. Come di consueto è l’occasione per attività di sensibilizzazione e informazione sul grande valore degli alberi. Il WWF, assieme al Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì, alle Guardie Ecologiche Volontarie e al Quartiere Foro Boario e San Benedetto parteciperà all’evento, organizzato dal Comune di Forlì, che si svolgerà, a partire dalle ore 9,30, nell’area verde comunale di via Gianna Nardi Spada, nel quartiere Foro Boario. L’iniziativa vedrà la partecipazione attiva degli alunni della scuola Bersani, protagonisti di una giornata di educazione ambientale e piantumazione alberi, per sottolineare l’importanza e il valore degli alberi nella tutela dell’ambiente urbano e nel miglioramento della qualità della vita. Un momento di condivisione e impegno civico per rafforzare il legame tra comunità e natura, promuovendo valori di sostenibilità e rispetto per il territorio. Gli alunni della scuola Bersani parteciperanno attivamente alla messa a dimora di nuove alberature, contribuendo così alla riqualificazione e al miglioramento dell’ambiente urbano. L’obiettivo è quello di sensibilizzare fin da giovani alla tutela del patrimonio arboreo e all’importanza degli alberi per la salute e il benessere dei cittadini. Le Guardie Ecologiche Volontarie, assieme al TAAF, saranno presenti per fornire supporto tecnico e guidare i partecipanti nell’attività di piantumazione spiegando il ruolo fondamentale degli alberi nella mitigazione del clima, nella protezione della biodiversità e nel miglioramento della qualità dell’aria in città. Il Comune di Forlì confermando il proprio impegno nella promozione di iniziative di educazione ambientale (MAUSE) e con l’Unità manutenzione verde, si fa promotore di azioni concrete per la cura del verde pubblico, riconoscendo come gli spazi verdi urbani siano cruciali per il benessere dei cittadini. L’evento è aperto a tutta la cittadinanza, che è invitata a partecipare per sostenere un futuro più verde e responsabile. Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì WWF Forlì-Cesena Redazione Romagna
Il 16/11 giornata anti-psichiatrica a Forlì
Giornata di approfondimento e discussione sull’anti-psichiatria. A FORLÌ – DOMENICA 16 NOVEMBREpresso E’ Circulet (Circolo Asyoli), corso Garibaldi 280. Ne parleremo con le/i compagnə del Collettivo Artaud di Pisa e...
Vittoria!!! Ritirato il bando del NATO MODEL EVENT 2025 a Forlì
PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELL’ORGANIZZAZIONE STUDENTESCA CAMBIARE ROTTA CHE INFORMA DEL RITIRO DI UN BANDO DI COLLABORAZIONE TRA UNIVERSITÀ E NATO. Questa mattina è arrivato un avviso che notificava il ritiro del Bando del NATO MODEL EVENT del 2025 a Forlì previsto per novembre. Dopo anni di mobilitazione contro questo accordo, dopo le mobilitazioni oceaniche delle settimane passate, dopo l’occupazione e il presidio permanente in Aula B di Berti Pichat, arriva queste prima vittoria!! Tuttavia, le relazioni del nostro dipartimento con Israele, Guerra e NATO non sono ancora state rescisse. Anzi, accodandosi alla gestione repressiva del Governo Meloni, la governance Unibo ha risposto attaccando le mobilitazioni studentesche antisioniste: da una parte, sono recentemente arrivate le notifiche delle denunce agli studenti per l’interruzione del NATO MODEL EVENT a Forlì dello scorso anno, dall’altra il direttore di dipartimento Moro e la Governance hanno annullato un incontro prefissato come gli studenti occupanti di scienze politiche per discutere della rescissione degli accordi con Israele, NATO e filiera bellica. A ciò va aggiunto che gli studenti di Fisica sono stati denunciati per l’occupazione del loro dipartimento mentre chiedevano la rescissione degli accordi con Israele e le Aziende belliche. Nel mentre il Governo sta varando il ddl 1627, che nel tentativo di equiparare antisionismo e antisemitismo, si pone l’obiettivo di reprimere e criminalizzare le lotte antisioniste degli studenti in scuole e università. Abbiamo bloccato tutto per rompere le complicità con il genocidio e ora continueremo a farlo per rompere tutte le complicità del governo e dell’università. MOLARI, BERNINI, MELONI DIMISSIONI 14 ottobre 13.00 Rettorato (Via Zamboni 33) Presidio in sostegno della mozione in CdS per chiedere le dimissioni di Molari e del Governo. FUORI LA ISRAELE E LA NATO DA SCIENZE POLITICHE! 17 ottobre 9.30 Palazzo Hercolani Presidio in sostegno alla mozione in CdD di Scienze Politiche per la rottura degli accordi con Israele, NATO e aziende belliche. Cambiare Rotta Bologna
Forlì : il Vescovo per Gaza
Una dichiarazione di Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro Siamo tutti invitati, domenica 27 luglio alle ore 22 , a suonare le campane per chiedere la fine del conflitto a Gaza. Il Vescovo vi incoraggia a continuare a pregare per la pace e far udire la voce delle comunità cristiane che chiedono con forza una pace vera e duratura, e si uniscono al grido di Papa Leone XIV: “A Gaza, stiamo assistendo a una “barbarie” che non risparmia le persone – bambini, anziani, famiglie – e i luoghi di vita – case, ospedali, scuole, chiese. Insieme gridiamo basta a questa barbarie, che non rispetta neppure le regole della guerra, ma uccide tutti indistintamente. Suoniamo le nostre campane per la pace”. Redazione Romagna
Forlì: Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste chiedono risposte sulle attività dell’aeroporto Ridolfi
Forlì, 1 luglio 2025 – Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste fanno presente che molti cittadini forlivesi chiedono quale norma di sicurezza e buon senso sia dietro alle autorizzazioni che permettono voli radenti, virate e manovre varie sulla città (case, scuole, case di riposo, centri commerciali, piscina comunale e quant’altro) e chi le ha rilasciate. Attività di prova degli aerei ed esercitazione per rilascio brevetti che, a rigor di logica, anche in  attuazione di tutti i regolamenti ENAC sulla sicurezza, andrebbero svolte in spazi poco abitati per limitare i rischi alla popolazione. Altra cosa che lascia perplessi i residenti sono gli orari in cui vengono svolte tali attività: dal primo pomeriggio a pomeriggio inoltrato, e in periodo estivo. Proprio nelle ore in cui le persone riposano o si rilassano devono invece subire rumore sicuramente molto più alto rispetto a quanto previsto dal regolamento e dalla zonizzazione acustica comunale. Perché questi voli vengono programmati in orari critici e non al mattino o nel tardo pomeriggio? Ma c’è chi controlla? Dove sono le centraline per il monitoraggio?   Se negli stessi orari un cittadino accendesse anche solo un tagliaerba, riceverebbe la visita della polizia municipale, rischiando una contravvenzione. Sembra di essere di fronte ad un atteggiamento a dir poco superficiale e di impunibilità, da parte di quanti, a vario titolo, dovrebbero garantire sicurezza e applicazione dei regolamenti  (aeroportuali e comunali). I cittadini vogliono sapere chi si stia occupando della loro sicurezza, della loro salute e del loro benessere psico-fisico.  Più volte è stato anche richiesto dal TAAF l’inversione di pista per fare atterrare e decollare gli aerei verso Cesena e non su Forlì, limitando, ovviamente, disagi e danni in caso di eventuali incidenti, ma, tranne inutili e sterili promesse, nulla è stato fatto. Anzi ora l’intero abitato forlivese viene spesso sorvolato da questi voli touch and go, manovre che consistono nell’atterrare su una pista e ripartire immediatamente senza fermarsi completamente.  L’argomento viene dalle autorità dribblato e non si trovano interlocutori con cui parlare per cercare di capire e risolvere la questione della convivenza tra attività aeroportuali e diritti alla salute e sicurezza dei cittadini che continuano a  subire gli effetti di una gestione non rispettosa dei regolamenti.  L’interesse dei gestori e della Regione è solo orientato sulla richiesta di nuovi voli a Forlì per alleggerire Bologna e per limitare le ingenti perdite del Ridolfi. Ma se un aereo cadesse sulla città (cosa non improbabile), chi ne risponderebbe, economicamente, moralmente e penalmente?    Tavolo Associazioni Ambientali Forlì Redazione Romagna
Forlì. Il mestiere dell’equilibrista.
Riceviamo da Fulvia Fabbri, attivista per la pace, e Milad Basir, giornalista italo palestinese. Il mestiere dell’equilibrista. Ovvero come il Consiglio Comunale di Forlì si barcamena su una nuova mozione sulla crisi mediorientale. A distanza di circa otto mesi dall’approvazione di una prima mozione sul conflitto mediorientale, il PD forlivese, con l’appoggio di tutte le forze della minoranza – AVS, Movimento Cinque Stelle e Rinnoviamo Forlì- ha proposto una nuova mozione riferita al massacro in corso nella Striscia di Gaza, che viene messa alla discussione del Consiglio Comunale di Forlì in data 10 Giugno 2025. Dopo cinque ore di dibattito vengono approvate non una ma due mozioni, quella suddetta della minoranza, con cui si era aperto il dibattito, e una della maggioranza, scritta per l’occasione e letta nel corso del dibattito. Passano entrambe, con l’astensione reciproca di maggioranza e minoranza , mentre AVS, Movimento 5 Stelle e la Consigliera indipendente nelle file del PD abbandonano la seduta, in occasione del voto, come segno di protesta. Davanti ai numeri delle vittime in costante aumento (da Ottobre 2023, secondo un report OCHA , quasi 60.000, oltre 115.000 feriti e più di 2 milioni di sfollati), davanti agli oltre 15.000 bambini morti sotto i bombardamenti e per la fame, la sete e le malattie causate dal blocco totale degli aiuti alla popolazione civile, voluto da Israele, il Consiglio Comunale di Forlì sente l’urgenza di esprimersi, ma non riesce a concordare un testo condiviso che sappia descrivere quello che sta accadendo a Gaza. Le parole pesano di più delle vittime. La mozione della minoranza presenta il termine “genocidio”, “secondo quanto riportato da inchieste e report indipendenti, per il sistematico ricorso ad azioni classificabili come crimini di guerra nei confronti della popolazione di Gaza, a partire dalla negazione dell’accesso al cibo e ai servizi medici fondamentali” . La maggioranza contesta questo termine e, al fine di andare al voto, ne chiede la sostituzione, tanto che il testo finale riporterà “sterminio”, sostituzione che provoca la protesta dei/delle consiglier*di minoranza Scirri, Poggi e Brunelli. La discussione non è priva di senso: la definizione di genocidio , adottata dall’ONU, indica “gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso” . La volontà di distruggere è il punto cardine della definizione: quando questa volontà viene provata il paese incriminato per genocidio e tutti gli stati corresponsabili potranno essere perseguiti a livello internazionale attraverso Tribunali internazionali, e potranno essere prese misure/sanzioni atte a fermare il crimine in corso. Il termine pertanto si connette con il diritto internazionale e richiama tutti i 149 Stati attualmente firmatari – tra cui l’Italia- a prevenire il crimine di genocidio e a mettere in atto vari meccanismi di garanzia a tutela dei diritti umani. La mozione della maggioranza riporta il termine “crisi umanitaria”. , che , a ben guardare il vocabolario, consiste in “un evento o una serie di eventi che minacciano la salute, la sicurezza o il benessere di una comunità o di intere popolazioni in una data area territoriale”. Disastri naturali, conflitti armati, crisi energetiche, carestie ed epidemie, questi i fattori scatenanti, ma nulla di riconducibile alla volontà distruttiva di qualcuno. Dalla diversa descrizione della situazione discendono anche i differenti impegni che le due mozioni chiedono al Sindaco di Forlì e alla sua Giunta: la mozione della minoranza chiede di “sostenere ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la protezione della popolazione civile di Gaza, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia, il riconoscimento dello Stato della Palestina” . Chiede inoltre di sospendere a livello italiano ed europeo la vendita di armi ad Israele e chiede l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano. La mozione della maggioranza chiede un intervento internazionale per fermare le sofferenze della popolazione (ndr a Gaza), impegna la Giunta “a sostenere, con iniziative simboliche e concrete, azioni di sensibilizzazione e di solidarietà verso le popolazioni colpite dai conflitti e a sostenere momenti pubblici di riflessione, anche in collaborazione con le comunità religiose e le associazioni locali, ispirati alla convivenza e al dialogo tra i popoli”. Per quanto riguarda il riconoscimento dello Stato di Palestina, si legge che il Governo italiano ha “dichiarato che bisogna aumentare gli sforzi affinché la guerra termini, lavorando sul piano di pace promosso dai paesi Arabi, che prevede il riconoscimento dello stato di Palestina quando la Striscia di Gaza non sarà più governata dal gruppo terroristico Hamas” . Queste due mozioni , che si collocano su uno sfondo interpretativo diverso l’una dall’altra, vengono approvate entrambe grazie all’astensione praticata reciprocamente dai due schieramenti politici, vincolando la Giunta ad una serie di attività umanitarie e politiche , anche queste, in tanti punti, contrastanti tra loro. Ed ora? Prevarrà il solo spirito umanitario, come vorrebbe la maggioranza, oppure verranno adempiute anche le richieste della minoranza volte ad agire su un piano politico, per difendere il diritto internazionale e realizzare la raccomandazione dell’Onu per i due stati per i due popoli, per bloccare la vendita di armi, che inequivocabilmente sono usate a Gaza, uccidendo, rendendo orfani, mutilando quegli stessi bambini verso i quali si esprime tanta pietà? Ancora una volta toccherà alla società civile promuovere le scelte indispensabili e, per metafora, spingere l’equilibrista giù dalla fune. L’equilibrista cerca di salvare se stesso, percorrendo i metri di corda che lo separano dal piedistallo successivo, usando il bilanciere, in modo da non flettere da un lato o dall’altro. Non ci sono scelte, bisogna solo tirare innanzi su un percorso tracciato. Invece le scelte sono da fare, perché l’equilibrismo in politica solo lava le nostre coscienze, non ferma la mano di quanti, singoli governi o stati nazionali, perseguono indisturbati azioni contrarie alla legalità internazionale e al rispetto dei diritti umani e dei popoli . Redazione Romagna
“ACQUA”- un dialogo sui cambiamenti climatici fra distopia ed e utopia: mercoledì sera presso EX ATR, Forlì
Che ruolo ha il corpo nel mondo che sta arrivando? Il discorso ecologico contemporaneo può rimanere sospeso tra i dati ed i fatti, prescindendo dai corpi?  In un mondo in cui aria e acqua hanno cambiato odore e sapore, luce e suoni invadono costantemente occhi e orecchie dentro giorni che sconfinano nelle notti, in un mondo in cui il ritmo della produzione ha schiacciato quello interiore degli animali umani, i nostri sensi possono aiutare il discorso ecologico ad entrare nelle nostre vite? A questi temi sarà dedicata una serata organizzata mercoledì 25 giugno dalla RETE 360 per la Romagna alluvionata e la resistenza climatica nell’ambito della rassegna “EXTRAterrestre 2025”, presso gli spazi di EXATR a Forlì. Attraverso il linguaggio cinematografico del cortometraggio “Acqua” (Italia 2024, 18’ 56’’, genere Sci-fi, teen drama), l’evento sarà un’occasione di riflessione e dialogo su cambiamento climatico e giustizia sociale, fra distopia, utopia, e ricerca di nuovi sistemi di vita.  La storia si svolge infatti in un futuro distopico in cui la catastrofe climatica è uno sfondo naturale ed emotivo costante che non può più essere ignorato, un mondo in cui un’Intelligenza Artificiale guida gli adolescenti attraverso le giornate e affronta assieme a loro i compiti più ardui della vita, come quello della ricerca di una stabile identità di genere.  Nuvole nere però si addensano all’orizzonte e in un crescendo di emozioni sempre più ingovernabili il ragazzo protagonista sente venir meno dentro di sé l’argine che separa il genere maschile da quello femminile. Protagonisti della serata saranno il regista Valerio Montemurro, Sara Golinucci, sceneggiatrice del film ed esperta in progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale, e Andrea Fantini, ricercatore universitario specializzato in agroecologia ed economia ecologica ed autore di “Un autunno caldo – Crisi ecologica, emergenza climatica ed altre catastrofi innaturali”. La proiezione del film sarà non solo lo spunto per un talk fra il regista e l’esperto di tematiche ambientali, ma si aprirà alle visioni del pubblico, costruendo uno spazio e un tempo per trovare insieme le parole e le immagini di una nuova utopia. L’appuntamento è quindi per mercoledì 25 giugno ore 20.30, presso EXATR – P.tta Savonarola, Forlì. Ingresso a offerta libera e consapevole. La RETE 360 PER LA ROMAGNA ALLUVIONATA E LA RESISTENZA CLIMATICA (360 come i mm di pioggia caduti nella terza alluvione, quella del 17-18 settembre 2024; 360 perché il problema dei disastri naturali va affrontato a 360 gradi nella sua complessità) nasce attraverso un percorso partecipativo nel 2024 e riunisce associazioni della società civile, comitati, realtà collettive e persone singole che vogliono mobilitarsi per chiedere risposte concrete all’emergenza climatica e alla situazione di fragilità del territorio, combattendo anche contro il negazionismo e la disinformazione. Per questo oltre a forme di mobilitazione vera e propria come manifestazioni, la Rete prevede nel suo programma l’organizzazione di eventi informativi e di eventi culturali di sensibilizzazione. VALERIO MONTEMURRO Valerio Montemurro, nato a Matera nel 1988. Nel corso della formazione universitaria ha approfondito gli studi di retorica, drammaturgia e sceneggiatura, in particolare attraverso un periodo di ricerca presso la Senate House Library di Londra e la Warwick University sul teatro e sul cinema politico del periodo thatcheriano. Si laurea in lettere a Bologna. È diplomato alla scuola di cinema Rosencranz & Guildestern di Bologna, esperienza dalla quale è nato “Totem”, il suo primo cortometraggio come regista. Regista e insegnante di liceo, ha firmato i corti “Totem” e “La buca”; è stato direttore artistico del Malatesta Short Film Festival. Dal 2021 tiene corsi di cinema a scuola e si occupa di formazione per videomaking per docenti. ANDREA FANTINI ha studiato Scienze Geografiche, Ambientali e Agroforestali alle Università di Bologna e Barcellona. Specializzato in Agroecologia ed Economia Ecologica, ha lavorato come ricercatore in Europa e America Latina. Attualmente è ricercatore presso il Dipartimento di Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. A lato dell’attività di ricerca, si occupa di comunicazione e divulgazione scientifica.   Forlì, 21 giugno 2025   LA RETE 360 Redazione Romagna
Forlì. Un percorso partecipativo dal nome Col.M.A.Te
A FORLÌ I MANIFESTI PER RICORDARE I DUE ANNI DALL’ALLUVIONE E INVITARE LA CITTADINANZA ALL’ANNIVERSARIO Da diversi mesi a Forlì si sta portando avanti un percorso partecipativo dal nome Col.M.A.Te.- Collettività, Memoria e Attivazione nei Territori post-disastro, un progetto partecipativo a cura di Forlì Città Aperta in collaborazione con ActionAid Italia in cui la comunità possa essere protagonista, per creare insieme consapevolezza e restituire centralità al tema dei disastri e della giustizia ambientale a Forlì. Abbiamo costruito legami, immaginato momenti di condivisione e narrazione e azioni concrete nei territori colpiti per generare benessere comunitario e memoria collettiva. Nella convinzione che l’autonarrazione sia uno strumento fondamentale per le comunità colpite da disastri come le alluvioni, un primo obiettivo di questo percorso è l’organizzazione di un anniversario costruito dal basso: una giornata in cui le voci delle persone coinvolte tornino al centro della città, in cui la cittadinanza tutta sia chiamata a riflettere su quanto accaduto, ma anche in cui fare ed essere comunità. Infatti, crediamo che la memoria sia un importante strumento per far sì che le persone non si sentano sole, per spargere consapevolezza e restituire centralità al tema anche in ottica di prevenzione. Con questo obiettivo abbiamo costruito insieme alle persone partecipanti quattro diversi manifesti, che in questi giorni si troveranno affissi in giro per la città. Ciascuno di essi ha per titolo due parole: da un lato, quello che le persone hanno visto davanti a sé durante l’alluvione; dall’altro come si sono sentite. A queste parole è associata anche una frase, tratta dalle testimonianze di persone alluvionate. Il primo, SOTTOVALUTAZIONE / INCREDULITÀ, riporta la frase: “Avrei potuto salvare tante cose, ma l’ho saputo solo quando era troppo tardi per tutto. C’è responsabilità di qualcuno?”, che riassume la sensazione di incredulità davanti all’acqua che arriva e di mancato adeguato allarme da parte di chi se ne sarebbe dovuto occupare. Il secondo, dal titolo IMPREPARAZIONE / ATTESA, racconta la sensazione di attesa degli aiuti e del supporto, che in tante case non sono arrivati se non dopo molti giorni o da persone volontarie, con un apparato istituzionale non abbastanza preparato ad affrontare la situazione: “Passavano, chiedevano di cosa avevamo bisogno e non sono mai tornati. Da noi non si è visto nessuno fino a sabato. Il terzo volge lo sguardo al di fuori dalla città di Forlì, con il titolo TERRITORIO / CURA e una frase che riporta lo sgomento davanti alla situazione stremata dell’Appennino romagnolo: “Voglio lottare con tutti voi, con la mia comunità ma ci sono priorità assolute. Le foto della montagna e la sua storia mi hanno sconvolto. L’ultimo si intitola FUTURO / COSA CI RIMANE? e guarda al grande senso di solidarietà che si è creato durante l’emergenza, chiedendosi cosa ne resta: “L’unica nota positiva? Ho conosciuto i miei vicini e ci siamo stretti in una condivisione di aiuto e sostegno reciproco. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare il 24 maggio a partire dalle ore 16:00. Ci troveremo in Porta Schiavonia per una passeggiata dal titolo Ricordi Itineranti: un viaggio attraverso alcune testimonianze dell’alluvione che abbiamo raccolto nelle scorse settimane. Il pomeriggio continuerà dalle 17:30 al Parco della Pace, con un aperitivo condiviso con la partecipazione di Fabrizio Caveja “Rumagnulesta”, un live painting della writer IRA e un laboratorio creativo sui ricordi dell’alluvione. Ad accompagnarci ci sarà anche una mostra partecipata con fotografie di persone comuni raccolte dal basso. Per info: comunicazione.fca@gmail.com / 320 4674891 Redazione Romagna