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Forlì : il Vescovo per Gaza
Una dichiarazione di Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro Siamo tutti invitati, domenica 27 luglio alle ore 22 , a suonare le campane per chiedere la fine del conflitto a Gaza. Il Vescovo vi incoraggia a continuare a pregare per la pace e far udire la voce delle comunità cristiane che chiedono con forza una pace vera e duratura, e si uniscono al grido di Papa Leone XIV: “A Gaza, stiamo assistendo a una “barbarie” che non risparmia le persone – bambini, anziani, famiglie – e i luoghi di vita – case, ospedali, scuole, chiese. Insieme gridiamo basta a questa barbarie, che non rispetta neppure le regole della guerra, ma uccide tutti indistintamente. Suoniamo le nostre campane per la pace”. Redazione Romagna
Forlì: Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste chiedono risposte sulle attività dell’aeroporto Ridolfi
Forlì, 1 luglio 2025 – Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste fanno presente che molti cittadini forlivesi chiedono quale norma di sicurezza e buon senso sia dietro alle autorizzazioni che permettono voli radenti, virate e manovre varie sulla città (case, scuole, case di riposo, centri commerciali, piscina comunale e quant’altro) e chi le ha rilasciate. Attività di prova degli aerei ed esercitazione per rilascio brevetti che, a rigor di logica, anche in  attuazione di tutti i regolamenti ENAC sulla sicurezza, andrebbero svolte in spazi poco abitati per limitare i rischi alla popolazione. Altra cosa che lascia perplessi i residenti sono gli orari in cui vengono svolte tali attività: dal primo pomeriggio a pomeriggio inoltrato, e in periodo estivo. Proprio nelle ore in cui le persone riposano o si rilassano devono invece subire rumore sicuramente molto più alto rispetto a quanto previsto dal regolamento e dalla zonizzazione acustica comunale. Perché questi voli vengono programmati in orari critici e non al mattino o nel tardo pomeriggio? Ma c’è chi controlla? Dove sono le centraline per il monitoraggio?   Se negli stessi orari un cittadino accendesse anche solo un tagliaerba, riceverebbe la visita della polizia municipale, rischiando una contravvenzione. Sembra di essere di fronte ad un atteggiamento a dir poco superficiale e di impunibilità, da parte di quanti, a vario titolo, dovrebbero garantire sicurezza e applicazione dei regolamenti  (aeroportuali e comunali). I cittadini vogliono sapere chi si stia occupando della loro sicurezza, della loro salute e del loro benessere psico-fisico.  Più volte è stato anche richiesto dal TAAF l’inversione di pista per fare atterrare e decollare gli aerei verso Cesena e non su Forlì, limitando, ovviamente, disagi e danni in caso di eventuali incidenti, ma, tranne inutili e sterili promesse, nulla è stato fatto. Anzi ora l’intero abitato forlivese viene spesso sorvolato da questi voli touch and go, manovre che consistono nell’atterrare su una pista e ripartire immediatamente senza fermarsi completamente.  L’argomento viene dalle autorità dribblato e non si trovano interlocutori con cui parlare per cercare di capire e risolvere la questione della convivenza tra attività aeroportuali e diritti alla salute e sicurezza dei cittadini che continuano a  subire gli effetti di una gestione non rispettosa dei regolamenti.  L’interesse dei gestori e della Regione è solo orientato sulla richiesta di nuovi voli a Forlì per alleggerire Bologna e per limitare le ingenti perdite del Ridolfi. Ma se un aereo cadesse sulla città (cosa non improbabile), chi ne risponderebbe, economicamente, moralmente e penalmente?    Tavolo Associazioni Ambientali Forlì Redazione Romagna
Forlì. Il mestiere dell’equilibrista.
Riceviamo da Fulvia Fabbri, attivista per la pace, e Milad Basir, giornalista italo palestinese. Il mestiere dell’equilibrista. Ovvero come il Consiglio Comunale di Forlì si barcamena su una nuova mozione sulla crisi mediorientale. A distanza di circa otto mesi dall’approvazione di una prima mozione sul conflitto mediorientale, il PD forlivese, con l’appoggio di tutte le forze della minoranza – AVS, Movimento Cinque Stelle e Rinnoviamo Forlì- ha proposto una nuova mozione riferita al massacro in corso nella Striscia di Gaza, che viene messa alla discussione del Consiglio Comunale di Forlì in data 10 Giugno 2025. Dopo cinque ore di dibattito vengono approvate non una ma due mozioni, quella suddetta della minoranza, con cui si era aperto il dibattito, e una della maggioranza, scritta per l’occasione e letta nel corso del dibattito. Passano entrambe, con l’astensione reciproca di maggioranza e minoranza , mentre AVS, Movimento 5 Stelle e la Consigliera indipendente nelle file del PD abbandonano la seduta, in occasione del voto, come segno di protesta. Davanti ai numeri delle vittime in costante aumento (da Ottobre 2023, secondo un report OCHA , quasi 60.000, oltre 115.000 feriti e più di 2 milioni di sfollati), davanti agli oltre 15.000 bambini morti sotto i bombardamenti e per la fame, la sete e le malattie causate dal blocco totale degli aiuti alla popolazione civile, voluto da Israele, il Consiglio Comunale di Forlì sente l’urgenza di esprimersi, ma non riesce a concordare un testo condiviso che sappia descrivere quello che sta accadendo a Gaza. Le parole pesano di più delle vittime. La mozione della minoranza presenta il termine “genocidio”, “secondo quanto riportato da inchieste e report indipendenti, per il sistematico ricorso ad azioni classificabili come crimini di guerra nei confronti della popolazione di Gaza, a partire dalla negazione dell’accesso al cibo e ai servizi medici fondamentali” . La maggioranza contesta questo termine e, al fine di andare al voto, ne chiede la sostituzione, tanto che il testo finale riporterà “sterminio”, sostituzione che provoca la protesta dei/delle consiglier*di minoranza Scirri, Poggi e Brunelli. La discussione non è priva di senso: la definizione di genocidio , adottata dall’ONU, indica “gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso” . La volontà di distruggere è il punto cardine della definizione: quando questa volontà viene provata il paese incriminato per genocidio e tutti gli stati corresponsabili potranno essere perseguiti a livello internazionale attraverso Tribunali internazionali, e potranno essere prese misure/sanzioni atte a fermare il crimine in corso. Il termine pertanto si connette con il diritto internazionale e richiama tutti i 149 Stati attualmente firmatari – tra cui l’Italia- a prevenire il crimine di genocidio e a mettere in atto vari meccanismi di garanzia a tutela dei diritti umani. La mozione della maggioranza riporta il termine “crisi umanitaria”. , che , a ben guardare il vocabolario, consiste in “un evento o una serie di eventi che minacciano la salute, la sicurezza o il benessere di una comunità o di intere popolazioni in una data area territoriale”. Disastri naturali, conflitti armati, crisi energetiche, carestie ed epidemie, questi i fattori scatenanti, ma nulla di riconducibile alla volontà distruttiva di qualcuno. Dalla diversa descrizione della situazione discendono anche i differenti impegni che le due mozioni chiedono al Sindaco di Forlì e alla sua Giunta: la mozione della minoranza chiede di “sostenere ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la protezione della popolazione civile di Gaza, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia, il riconoscimento dello Stato della Palestina” . Chiede inoltre di sospendere a livello italiano ed europeo la vendita di armi ad Israele e chiede l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano. La mozione della maggioranza chiede un intervento internazionale per fermare le sofferenze della popolazione (ndr a Gaza), impegna la Giunta “a sostenere, con iniziative simboliche e concrete, azioni di sensibilizzazione e di solidarietà verso le popolazioni colpite dai conflitti e a sostenere momenti pubblici di riflessione, anche in collaborazione con le comunità religiose e le associazioni locali, ispirati alla convivenza e al dialogo tra i popoli”. Per quanto riguarda il riconoscimento dello Stato di Palestina, si legge che il Governo italiano ha “dichiarato che bisogna aumentare gli sforzi affinché la guerra termini, lavorando sul piano di pace promosso dai paesi Arabi, che prevede il riconoscimento dello stato di Palestina quando la Striscia di Gaza non sarà più governata dal gruppo terroristico Hamas” . Queste due mozioni , che si collocano su uno sfondo interpretativo diverso l’una dall’altra, vengono approvate entrambe grazie all’astensione praticata reciprocamente dai due schieramenti politici, vincolando la Giunta ad una serie di attività umanitarie e politiche , anche queste, in tanti punti, contrastanti tra loro. Ed ora? Prevarrà il solo spirito umanitario, come vorrebbe la maggioranza, oppure verranno adempiute anche le richieste della minoranza volte ad agire su un piano politico, per difendere il diritto internazionale e realizzare la raccomandazione dell’Onu per i due stati per i due popoli, per bloccare la vendita di armi, che inequivocabilmente sono usate a Gaza, uccidendo, rendendo orfani, mutilando quegli stessi bambini verso i quali si esprime tanta pietà? Ancora una volta toccherà alla società civile promuovere le scelte indispensabili e, per metafora, spingere l’equilibrista giù dalla fune. L’equilibrista cerca di salvare se stesso, percorrendo i metri di corda che lo separano dal piedistallo successivo, usando il bilanciere, in modo da non flettere da un lato o dall’altro. Non ci sono scelte, bisogna solo tirare innanzi su un percorso tracciato. Invece le scelte sono da fare, perché l’equilibrismo in politica solo lava le nostre coscienze, non ferma la mano di quanti, singoli governi o stati nazionali, perseguono indisturbati azioni contrarie alla legalità internazionale e al rispetto dei diritti umani e dei popoli . Redazione Romagna
“ACQUA”- un dialogo sui cambiamenti climatici fra distopia ed e utopia: mercoledì sera presso EX ATR, Forlì
Che ruolo ha il corpo nel mondo che sta arrivando? Il discorso ecologico contemporaneo può rimanere sospeso tra i dati ed i fatti, prescindendo dai corpi?  In un mondo in cui aria e acqua hanno cambiato odore e sapore, luce e suoni invadono costantemente occhi e orecchie dentro giorni che sconfinano nelle notti, in un mondo in cui il ritmo della produzione ha schiacciato quello interiore degli animali umani, i nostri sensi possono aiutare il discorso ecologico ad entrare nelle nostre vite? A questi temi sarà dedicata una serata organizzata mercoledì 25 giugno dalla RETE 360 per la Romagna alluvionata e la resistenza climatica nell’ambito della rassegna “EXTRAterrestre 2025”, presso gli spazi di EXATR a Forlì. Attraverso il linguaggio cinematografico del cortometraggio “Acqua” (Italia 2024, 18’ 56’’, genere Sci-fi, teen drama), l’evento sarà un’occasione di riflessione e dialogo su cambiamento climatico e giustizia sociale, fra distopia, utopia, e ricerca di nuovi sistemi di vita.  La storia si svolge infatti in un futuro distopico in cui la catastrofe climatica è uno sfondo naturale ed emotivo costante che non può più essere ignorato, un mondo in cui un’Intelligenza Artificiale guida gli adolescenti attraverso le giornate e affronta assieme a loro i compiti più ardui della vita, come quello della ricerca di una stabile identità di genere.  Nuvole nere però si addensano all’orizzonte e in un crescendo di emozioni sempre più ingovernabili il ragazzo protagonista sente venir meno dentro di sé l’argine che separa il genere maschile da quello femminile. Protagonisti della serata saranno il regista Valerio Montemurro, Sara Golinucci, sceneggiatrice del film ed esperta in progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale, e Andrea Fantini, ricercatore universitario specializzato in agroecologia ed economia ecologica ed autore di “Un autunno caldo – Crisi ecologica, emergenza climatica ed altre catastrofi innaturali”. La proiezione del film sarà non solo lo spunto per un talk fra il regista e l’esperto di tematiche ambientali, ma si aprirà alle visioni del pubblico, costruendo uno spazio e un tempo per trovare insieme le parole e le immagini di una nuova utopia. L’appuntamento è quindi per mercoledì 25 giugno ore 20.30, presso EXATR – P.tta Savonarola, Forlì. Ingresso a offerta libera e consapevole. La RETE 360 PER LA ROMAGNA ALLUVIONATA E LA RESISTENZA CLIMATICA (360 come i mm di pioggia caduti nella terza alluvione, quella del 17-18 settembre 2024; 360 perché il problema dei disastri naturali va affrontato a 360 gradi nella sua complessità) nasce attraverso un percorso partecipativo nel 2024 e riunisce associazioni della società civile, comitati, realtà collettive e persone singole che vogliono mobilitarsi per chiedere risposte concrete all’emergenza climatica e alla situazione di fragilità del territorio, combattendo anche contro il negazionismo e la disinformazione. Per questo oltre a forme di mobilitazione vera e propria come manifestazioni, la Rete prevede nel suo programma l’organizzazione di eventi informativi e di eventi culturali di sensibilizzazione. VALERIO MONTEMURRO Valerio Montemurro, nato a Matera nel 1988. Nel corso della formazione universitaria ha approfondito gli studi di retorica, drammaturgia e sceneggiatura, in particolare attraverso un periodo di ricerca presso la Senate House Library di Londra e la Warwick University sul teatro e sul cinema politico del periodo thatcheriano. Si laurea in lettere a Bologna. È diplomato alla scuola di cinema Rosencranz & Guildestern di Bologna, esperienza dalla quale è nato “Totem”, il suo primo cortometraggio come regista. Regista e insegnante di liceo, ha firmato i corti “Totem” e “La buca”; è stato direttore artistico del Malatesta Short Film Festival. Dal 2021 tiene corsi di cinema a scuola e si occupa di formazione per videomaking per docenti. ANDREA FANTINI ha studiato Scienze Geografiche, Ambientali e Agroforestali alle Università di Bologna e Barcellona. Specializzato in Agroecologia ed Economia Ecologica, ha lavorato come ricercatore in Europa e America Latina. Attualmente è ricercatore presso il Dipartimento di Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. A lato dell’attività di ricerca, si occupa di comunicazione e divulgazione scientifica.   Forlì, 21 giugno 2025   LA RETE 360 Redazione Romagna
Forlì. Un percorso partecipativo dal nome Col.M.A.Te
A FORLÌ I MANIFESTI PER RICORDARE I DUE ANNI DALL’ALLUVIONE E INVITARE LA CITTADINANZA ALL’ANNIVERSARIO Da diversi mesi a Forlì si sta portando avanti un percorso partecipativo dal nome Col.M.A.Te.- Collettività, Memoria e Attivazione nei Territori post-disastro, un progetto partecipativo a cura di Forlì Città Aperta in collaborazione con ActionAid Italia in cui la comunità possa essere protagonista, per creare insieme consapevolezza e restituire centralità al tema dei disastri e della giustizia ambientale a Forlì. Abbiamo costruito legami, immaginato momenti di condivisione e narrazione e azioni concrete nei territori colpiti per generare benessere comunitario e memoria collettiva. Nella convinzione che l’autonarrazione sia uno strumento fondamentale per le comunità colpite da disastri come le alluvioni, un primo obiettivo di questo percorso è l’organizzazione di un anniversario costruito dal basso: una giornata in cui le voci delle persone coinvolte tornino al centro della città, in cui la cittadinanza tutta sia chiamata a riflettere su quanto accaduto, ma anche in cui fare ed essere comunità. Infatti, crediamo che la memoria sia un importante strumento per far sì che le persone non si sentano sole, per spargere consapevolezza e restituire centralità al tema anche in ottica di prevenzione. Con questo obiettivo abbiamo costruito insieme alle persone partecipanti quattro diversi manifesti, che in questi giorni si troveranno affissi in giro per la città. Ciascuno di essi ha per titolo due parole: da un lato, quello che le persone hanno visto davanti a sé durante l’alluvione; dall’altro come si sono sentite. A queste parole è associata anche una frase, tratta dalle testimonianze di persone alluvionate. Il primo, SOTTOVALUTAZIONE / INCREDULITÀ, riporta la frase: “Avrei potuto salvare tante cose, ma l’ho saputo solo quando era troppo tardi per tutto. C’è responsabilità di qualcuno?”, che riassume la sensazione di incredulità davanti all’acqua che arriva e di mancato adeguato allarme da parte di chi se ne sarebbe dovuto occupare. Il secondo, dal titolo IMPREPARAZIONE / ATTESA, racconta la sensazione di attesa degli aiuti e del supporto, che in tante case non sono arrivati se non dopo molti giorni o da persone volontarie, con un apparato istituzionale non abbastanza preparato ad affrontare la situazione: “Passavano, chiedevano di cosa avevamo bisogno e non sono mai tornati. Da noi non si è visto nessuno fino a sabato. Il terzo volge lo sguardo al di fuori dalla città di Forlì, con il titolo TERRITORIO / CURA e una frase che riporta lo sgomento davanti alla situazione stremata dell’Appennino romagnolo: “Voglio lottare con tutti voi, con la mia comunità ma ci sono priorità assolute. Le foto della montagna e la sua storia mi hanno sconvolto. L’ultimo si intitola FUTURO / COSA CI RIMANE? e guarda al grande senso di solidarietà che si è creato durante l’emergenza, chiedendosi cosa ne resta: “L’unica nota positiva? Ho conosciuto i miei vicini e ci siamo stretti in una condivisione di aiuto e sostegno reciproco. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare il 24 maggio a partire dalle ore 16:00. Ci troveremo in Porta Schiavonia per una passeggiata dal titolo Ricordi Itineranti: un viaggio attraverso alcune testimonianze dell’alluvione che abbiamo raccolto nelle scorse settimane. Il pomeriggio continuerà dalle 17:30 al Parco della Pace, con un aperitivo condiviso con la partecipazione di Fabrizio Caveja “Rumagnulesta”, un live painting della writer IRA e un laboratorio creativo sui ricordi dell’alluvione. Ad accompagnarci ci sarà anche una mostra partecipata con fotografie di persone comuni raccolte dal basso. Per info: comunicazione.fca@gmail.com / 320 4674891 Redazione Romagna
Due anni dall’alluvione: un anniversario costruito dal basso
Da diversi mesi a Forlì si sta portando avanti un percorso partecipativo dal nome Col.M.A.Te. – Collettività, Memoria e Attivazione nei Territori post-disastro, un progetto partecipativo a cura di Forlì Città Aperta in collaborazione con ActionAid Italia in cui la comunità possa essere protagonista, per creare insieme consapevolezza e restituire centralità al tema dei disastri e della giustizia ambientale a Forlì. Abbiamo costruito legami, immaginato momenti di condivisione e narrazione e azioni concrete nei territori colpiti per generare benessere comunitario e memoria collettiva. Nella convinzione che l’autonarrazione sia uno strumento fondamentale per le comunità colpite da disastri come le alluvioni, un primo obiettivo di questo percorso è l’organizzazione di un anniversario costruito dal basso: una giornata in cui le voci delle persone coinvolte tornino al centro della città, in cui la cittadinanza tutta sia chiamata a riflettere su quanto accaduto, ma anche in cui fare ed essere comunità. Infatti, crediamo che la memoria sia un importante strumento per far sì che le persone non si sentano sole, per spargere consapevolezza e restituire centralità al tema anche in ottica di prevenzione. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare il 24 maggio a partire dalle ore 16:00. Ci troveremo in Porta Schiavonia per una passeggiata dal titolo Ricordi Itineranti: un viaggio attraverso alcune testimonianze dell’alluvione che abbiamo raccolto nelle scorse settimane. Il pomeriggio continuerà dalle 17:30 al Parco della Pace, con un aperitivo condiviso con la partecipazione di Fabrizio Caveja “Rumagnulesta”, un live painting della writer IRA e un laboratorio creativo sui ricordi dell’alluvione. Ad accompagnarci ci sarà anche una mostra partecipata con fotografie di persone comuni raccolte dal basso. Per info: comunicazione.fca@gmail.com / 320 4674891 Redazione Romagna
Forlì. Raccogliamo testimonianze sull’alluvione
Raccogliamo testimonianze sull’alluvione Da diversi mesi a Forlì si sta portando avanti un percorso partecipativo dal nome Col.M.A.Te.- Collettività, Memoria e Attivazione nei Territori post-disastro, un progetto partecipativo a cura di Forlì Città Aperta in collaborazione con ActionAid Italia in cui la comunità possa essere protagonista, per creare insieme consapevolezza e restituire centralità al tema dei disastri e della giustizia ambientale a Forlì. Abbiamo costruito legami, immaginato momenti di condivisione e narrazione e azioni concrete nei territori colpiti per generare benessere comunitario e memoria collettiva. Nella convinzione che l’autonarrazione sia uno strumento fondamentale per le comunità colpite da disastri come le alluvioni, un primo obiettivo di questo percorso è l’organizzazione di un anniversario costruito dal basso: una giornata in cui le voci delle persone coinvolte tornino al centro della città, in cui la cittadinanza tutta sia chiamata a riflettere su quanto accaduto, ma anche in cui fare ed essere comunità. Infatti, crediamo che la memoria sia un importante strumento per far sì che le persone non si sentano sole, per spargere consapevolezza e restituire centralità al tema anche in ottica di prevenzione. I dettagli riguardo l’iniziativa saranno resi pubblici prossimamente, ma possiamo già dire che il ritrovo sarà il 24 maggio alle ore 16:00 in Porta Schiavonia a Forlì. Un racconto collettivo, però, è fatto di tante storie: per questo abbiamo scelto di raccogliere testimonianze di chi ha vissuto direttamente l’alluvione e di chi si è attivato in supporto alla popolazione colpita. Chiunque volesse contribuire può farlo compilando il Google form il cui link si può trovare sulla pagina Facebook di Forlì Città Aperta e nella bio della pagina Instagram. Chi avesse difficoltà con il modulo o con gli strumenti digitali può scrivere a comunicazione.fca@gmail.com o al 320 4674891. Tramite il form stiamo raccogliendo anche alcune fotografie che contribuiranno a una mostra in programma il 24 maggio stesso. Ricordiamo infine che lunedì 5 maggio alle 18:30 in via Fossato Vecchio 2D ci troveremo per un laboratorio per costruire insieme degli elaborati per una mostra da allestire il 24 maggio con alcuni lavori creativi elaborati da chiunque abbia voglia di partecipare. Sarà a disposizione materiale attinente al tema e chi vuole può contribuire portando fotografie e testi. Non serve nessuna esperienza o capacità artistica: l’obiettivo è conoscerci, condividere del tempo insieme e lasciare una traccia della nostra storia da portare all’anniversario. Ci teniamo a sottolineare che la partecipazione a tutte le iniziative è aperta, libera e gratuita. Il percorso Col.M.A.Te. è pensato sia per persone direttamente alluvionate che per chi non è statə colpitə ma sente il bisogno di fare comunità su questo tema, lo sente urgente e importante per la città. Redazione Romagna
Forlì. “Innamorati della democrazia e della libertà”
Martedì 29 aprile 2025, alle ore 18:00 in piazza Ordelaffi a Forlì, di fronte alla Prefettura, ci ritroveremo per la seconda volta in risposta all’appello: “Innamorati della democrazia e della libertà”. L’appello nasce dall’aver constatato che in questo periodo in Parlamento c’è un insieme di leggi e di proposte di legge potenzialmente rischioso per la nostra Costituzione che ci indirizza, se attuato completamente, verso una democrazia illiberale. Abbiamo constatato che dal 24 marzo, data del primo presidio, le cose sono peggiorate. Lo hanno già fatto con il Decreto Legge 11.04.2025 nr. 48 scavalcando il Parlamento e questo dà l’idea di come intendano il potere. Il Parlamento il 10.04.2025 ha approvato alle Camere il DDL Foti, che ora passa al Senato, che modifica, riducendoli, i controlli della Corte dei Conti previsti dalla legge 20 del 1994. Vogliono spendere i soldi pubblici senza nessun controllo sul loro operato. Infine stanno rimettendo in corsa al Parlamento una legge per ridurre i termini di prescrizione per i reati che ovviamente riguardano la cosiddetta “casta dei politici” ed i “colletti bianchi”. Una giustizia che si muove sempre per “loro” e che non guarda mai alle esigenze dei cittadini che vorrebbero più attenzione ai temi della giustizia civile, essendo le persone comuni meno abituate a commettere reati contro la Pubblica Amministrazione o a farsi corrompere. Per opporci a questa deriva leggeremo pubblicamente gli articoli della Costituzione, oramai divenuta un documento “eversivo”. Ogni partecipante munito della Costituzione è invitato a leggere un articolo e a commentarlo brevemente. Il presidio è ovviamente aperto a tutti. Si chiede di evitare di portare bandiere, ma invece di dotarsi della Costituzione italiana, ed eventualmente di un cartello con un NO ad una norma di quelle che non si vuole vedere realizzare ed un SI’ a qualcosa di positivo che si vorrebbe vedere realizzato dal Parlamento e dal Governo. Sul premierato: https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/testi/57694_testi.htm; https://www.filodiritto.com/riforma-del-premierato-che-punto-siamo-e-cosa- cambiera-con-la-riforma-costituzionale; https://www.associazionedeicostituzionalisti.it/it/la-lettera/07-2024-la-riforma- costituzionale-della-forma-di-governo/i-rischi-del-premierato; Sul D.L. nr. 48 del 11.04.2025: https://www.sistemapenale.it/it/documenti/in-vigore- da-oggi-il-decreto-sicurezza-dl-11-aprile-2025-n-48-il-testo-in-gu; https://www.giurisprudenzapenale.com/2025/04/12/pubblicato-in-gazzetta-ufficiale- e-in-vigore-dal-12-aprile-2025-il-decreto-sicurezza-decreto-legge-11-aprile-2025-n- 48/. Sulle riforme della Corte dei Conti (danno erariale): https://dirittoeconti.it/la-riforma- della-corte-dei-conti-il-ddl-foti/; https://www.altalex.com/documents/news/2024/11/12/riforma-corte-conti-contrari- magistrati; https://www.corteconti.it/Download?id=35360c40-751d-49a0-8d80- 7ef0899d203f; https://www.ilsole24ore.com/art/corte-conti-salvacondotto-politici-e- condanne-limitate-30percento-danno-AGRuPcfD?refresh_ce=1#U53211145262aVe; https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/03/22/pdl-sulla-corte-dei-conti-si- estende-scudo-per-i-politici_2a74d503-2a16-40d6-8bbc-459eec2e136f.html Redazione Romagna