29 novembre Giornata Internazionale della Solidarietà con il Popolo Palestinese, mobilitazione a Forlì
29 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO
PALESTINESE, A FORLÌ CORTEO PER LA PALESTINA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
Tra i mesi di settembre e ottobre abbiamo assistito in Italia a mobilitazioni
che in molte città non
avevano precedenti: solo a Forlì oltre 4000 persone erano in piazza il 3
ottobre, mentre la
manifestazione del 4 ottobre a Roma ha visto partecipare tra uno e due milioni
di persone. La
solidarietà dimostrata in quel frangente non può e non deve cadere nel vuoto,
dal momento
che il progetto coloniale di Israele prosegue indisturbato: il genocidio a Gaza
sta continuando con
un accordo di cessate il fuoco che – nei fatti – non è mai davvero entrato in
vigore, mentre in
Cisgiordania aumentano le violenze dei coloni: a ottobre 2025 si è raggiunto il
numero di attacchi
più alto mai registrato dal 2006.
Davanti a tutto ciò, non possiamo che prendere posizione in merito alla
responsabilità
collettiva dei paesi occidentali nei crimini perpetrati contro la popolazione
palestinese. Le
istituzioni internazionali mostrano una preoccupante debolezza nel far
rispettare il diritto
internazionale: mentre l’Unione Europea ha applicato sanzioni durissime in
occasione
dell’invasione Russa dell’Ucraina, non ha adottato misure analoghe nei confronti
di Israele.
Come documentato anche dalla Relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca
Albanese, ci sono
responsabilità internazionali collettive precise, a cominciare da quei Paesi che
si rifiutano di
riconoscere lo Stato di Palestina – come Germania e Italia – fino ad arrivare a
quei governi che
continuano a intrattenere rapporti economici e commerciali con Israele. Infatti,
la pervasività
di Israele si rende sempre più palese nell’economia e nella finanza dei paesi
occidentali e, per
quanto riguarda l’Italia, anche nelle imprese partecipate dello stato. Nei
nostri territori sono tanti
i temi che ci preoccupano: le armi che transitano per il porto di Ravenna; le
aziende israeliane
presenti alla fiera di Rimini; la collaborazione di Fondazione Leonardo –
Civiltà delle Macchine con
l’Ufficio Scolastico Regionale; il progetto del cosiddetto “tecnopolo” di Forlì,
guidato da Thales
Alenia, joint venture tra Leonardo Spa e l’azienda francese produttrice di armi
Thales; gli appalti a
Teva nell’ambito farmaceutico, sociale e sanitario.
Ciò che chiediamo è che le istituzioni ad ogni livello, in base alle proprie
prerogative e titolarità,
adottino sanzioni concrete nei confronti di Israele, misure mirate quali un
embargo sulle armi, la
sospensione delle relazioni commerciali privilegiate e il congelamento degli
accordi di
associazione.
Infine, in questo contesto di crisi della diplomazia e del sistema
internazionale, con il pretesto di
una guerra imminente e con l’illusione che armarsi possa essere uno strumento di
pace, la NATO
impone ai paesi membri di portare entro 10 anni la spesa militare al 5% del PIL.
Questa indicazione
si traduce in Italia in un aumento delle spese per la difesa di oltre 22
miliardi nei prossimi tre anni e
in una manovra di bilancio che, stando a quanto emerso finora, non offre nessuna
prospettiva
per il miglioramento del welfare e delle condizioni salariali. Sono ancora una
volta l3 cittadin3 a pagare le conseguenze della corsa agli armamenti e, mentre
si tagliano i fondi per il sistema
sanitario nazionale e si lasciano le persone sole davanti al continuo aumento
del costo della vita, si
continuano a proteggere gli interessi delle industrie belliche.
Di fronte alle ambiguità della politica istituzionale, la società civile non può
e non vuole restare a
guardare: sentiamo il bisogno di fare sentire le nostre voci e opporci con forza
a tutto questo,
quindi abbiamo deciso di lanciare una mobilitazione per il 29 novembre, Giornata
Internazionale
della Solidarietà con il popolo palestinese. Il ritrovo è previsto alle ore
15:00 in piazzale Igino
Lega, da cui partirà un corteo diretto verso il palazzo della Prefettura.
Invitiamo tutte le persone a
scendere con noi in piazza oppure a convergere su altri territori: ogni piazza
per la Palestina, per il
rispetto del diritto internazionale, contro l’economia di guerra, è una piazza
che va presidiata.
Occorre far sentire il nostro dissenso verso l’economia di guerra e la nostra
solidarietà con il
popolo palestinese: contro il genocidio e per l’autodeterminazione.
A.N.P.I. Forlì-Cesena
ADL Cobas Romagna
Associazione Nazra
Associazione Voce Donna
Centro per la Pace Forlì
CGIL Forlì Cesena
Collettivo Studentesco per la Palestina Forlì
Consulta Laica Forlivese
#digiunogaza Forlì
Docenti per Gaza – Romagna
Emergency Forlì-Cesena
Forlì Città Aperta
Forum delle Donne – Forlì
GPI – Giovani Palestinesi Italia
La Materia dei Sogni
Libera Forlì-Cesena
Link Forlì
Local March for Gaza
Mani Rosse Antirazziste
Parents for Future Forlì
Rimini con Gaza
Somaliyey Toosa ODV
Tavolo Permanente delle Associazioni Contro la Violenza alle Donne Forlì
UDI Forlì Aps
Un Filo Rosso
Redazione Romagna