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A Genova lacrimogeni contro gli operai in sciopero
Oggi a Genova è una giornata di sciopero generale dei metalmeccanici iniziato con il concentramento degli operai in piazza Massena, raggiunta dai lavoratori dell’ex Ilva, che da lunedi presidiano piazza Savio con i mezzi da lavoro bloccando viale Guido Rossa. Alle 9 dai Giardini Melis è partito il corteo con […] L'articolo A Genova lacrimogeni contro gli operai in sciopero su Contropiano.
#Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria #militare #israeliana #carabinieri #polizia di Antonio Mazzeo Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane. https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2025/11/armi-e-appalti-litalia-mantiene-aperto.html
La repressione ai danni di chi si esprime e si attiva per la Palestina
Il presente articolo – che nasce a seguito di un’iniziativa sul DDL Gasparri organizzata in data 11 novembre 2025 da USB Pisa e Cambiare Rotta Pisa – si pone l’obiettivo di analizzare certe preoccupanti tendenze repressive nei confronti di chi si esprime e si mobilita in solidarietà con il popolo […] L'articolo La repressione ai danni di chi si esprime e si attiva per la Palestina su Contropiano.
Repressione e insulti a scuola verso un attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione
Quando due anni fa in una scuola del litorale romano un docente-attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università girò per i corridoi incuriosendo soprattutto gli/le student3, lo slogan portato dal “docente-sandwich” era: «Fuori i militari dalla scuola, non farti fregare: anche dietro una scrivania sarai sempre un militare». In quell’occasione riuscimmo ad evitare l’assurdo incontro cosiddetto di orientamento che avrebbe visto entrare in azione con tutta la loro potenza di fuoco gli artiglieri di Bracciano. Bisogna però sempre mantenere alta l’attenzione per gli interventi meno appariscenti, ma direttamente riconducibili alla mobilitazione contro la cosiddetta e attualissima “guerra ibrida”. Tali interventi vengono giustificati dalla presenza di questa guerra impalpabile a suon di algoritmi o di articoli tendenziosi volti a contrastare le fake-news del “nemico” di turno, oggi la Russia e la Cina, domani chissà; poggiano anche sul contrasto al cyberbullismo, come se il bullismo fosse un fenomeno in cui la rete e i social sono presentati come il fulcro del problema, il medium che diventa il messaggio. Su questo aspetto il 17 novembre 2025, in occasione della discussione in seno all’ultima riunione del Consiglio Supremo di Sicurezza (clicca qui per l’articolo) sulle strategie per il contrasto alla guerra ibrida il ministro Crosetto  ha proposto una task-force dedicata di 5mila unità. Passati due anni sempre nella stessa scuola, pochi giorni fa, una pantera della Polizia di Stato parcheggiata davanti all’ingresso segnalava la presenza di agenti di PS all’interno. Due poliziotti in divisa e armati, infatti, parlavano di bullismo e cyber-bullismo, due vecchi cavalli da battaglia (è il caso di dirlo!) che da anni infestano le menti de3 nostri ragazz3,  che in mancanza di una formazione adeguata da parte di psicologi, sociologi, responsabili di case di accoglienza o studiosi del fenomeno, in una fase per definizione fragile, possono essere attratti più dalla figura rassicurante in divisa, con pistola nella fondina che da quella dello/a psicologo/a. Tutto ciò senza contare il percorso di vittimizzazione secondaria fatta di udienze nei tribunali, colloqui con testimoni, poliziotti/e avvocati, lo “sbatti il mostro in prima pagina” dei mass-media che sguazzano in questo brodo di cultura panpenalista e repressivo. Forte di questo retroterra di studi e di impegno sincero in vista di una smilitarizzazione almeno dei processi di apprendimento, l’attivista entra per andare a salutare e chiedere al collega che aveva portato la propria classe davanti ai poliziotti se non ci fossero proprio alternative alla figura impropria di un poliziotto che parla di questi temi. La domanda però non ha raggiunto il destinatario, ma è stata rivolta in extremis a tutta la platea e ai due poliziotti, perché il responsabile del progetto di cosiddetto “orientamento” lo ha immediatamente apostrofato in pubblico con un “Sei un imbecille, questo è il MIO progetto!” In una situazione di sano conflitto e di sana dialettica, la situazione si sarebbe raffreddata velocemente, ma forse la presenza dei poliziotti ha dato coraggio al collega violento che urlava come un ossesso davanti gli studenti e alle studentesse. I poliziotti sono quindi intervenuti nel solo modo che conoscono, anche a “casa” d’altri, dove solo la preside avrebbe titolo a intervenire, ovvero col solito braccio intorno alla spalla del docente contrario alla loro presenza, con una leggera pressione in direzione della porta, a mo’ di semplice avvertimento di stampo paternalistico. Il docente si allontana, ma inaspettatamente si affaccia dalla finestra al piano terra e tra le risate festose di tutta la giovane platea, lancia un messaggio incentrato sul rispetto della persona e contemporaneamente di un collega insegnante come lui, nella stessa scuola: “Comunque imbecille non si dice!”. Questo semplice episodio di disobbedienza civile nonviolenta forse un risultato lo ha ottenuto: una sorta di dissonanza cognitiva in tutta la platea presente, tutta avvolta da un clima silenzioso di apparente concentrazione, complice la presenza delle divise armate, il loro tono paternalistico ed assertivo dei due relatori e i docenti in piedi in stile panopticon. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università più volte ha stigmatizzato queste presenze inopportune, soprattutto in un momento storico come quello attuale, ma oltre al concetto di dissonanza cognitiva applicato all’attivismo sul campo, questo esempio ci riporta dritti dritti al concetto ormai storico di McLuhan, secondo cui il medium è il messaggio: prossemica[1], tono della voce, setting dell’aula, modalità comunicative in un andirivieni di toni, ora paternalistici, ora seduttivi, ora assertivi e autoritari, si adattano alla perfezione a gran parte di questi interventi quando si è avuto modo di assistere come osservatori non partecipanti. Gli strumenti, quindi, ci sono anche dal punto di vista didattico e delle tecniche di comunicazione. Basta solo tenere gli occhi aperti e provare un pizzico di voglia di sperimentarsi sul campo! [1] La scienza che studia lo spazio o le distanze come fatto comunicativo; lo studio, cioè, sul piano psicologico, dei possibili significati delle distanze materiali che l’uomo tende a interporre tra sé e gli altri.   Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Cop30, tra le proteste indigene
Martedì, contestualmente alla conferenza COP30 (30ª Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) che sta avendo luogo in questi giorni a Belém in Brasile, è scoppiata una nutrita protesta da parte di comunità indigene e attivisti per il clima, che ha visto dozzine di manifestanti – […] L'articolo Cop30, tra le proteste indigene su Contropiano.
TANZANIA: REPRESSIONE POST ELEZIONI PROVOCA CENTINAIA DI MORTI, “UNA CICATRICE CHE RIMMARRÁ”
La presidente uscente Samia Suluhu Hassan, al potere dal 2021, ha ottenuto una schiacciante vittoria alle elezioni generali del 29 ottobre in Tanzania: il 97,66% dei voti a suo favore. Alla notizia della rielezione, sono scoppiati scontri in moltissime località del paese tra seggi vandalizzati, schede disperse e urne incendiate. Durissima la repressione delle forze militari e di polizia. Diverse fonti, tra cui l’opposizione, un attivista legale e due fonti diplomatiche, affermano che centinaia di persone, forse anche diverse migliaia, sono state uccise dalle forze di sicurezza dopo le proteste scoppiate il giorno delle elezioni del 29 ottobre. Segnalati anche numerosi rapimenti e sparizioni. Fonti ufficiali parlano invece di qualche decina di vittime. E’ stato difficile comprendere quanto accaduto poiché, dall’inizio delle proteste, internet è stato interrotto; bloccati anche i voli ed è stato introdotto un rigido coprifuoco. Le misure hanno iniziato ad allentarsi soltanto dall’inizio di questa settimana. Anche a causa del blocco di internet, si sono registrati grossi problemi ai punti di confine con il Kenya, dove si sono creati interminabili file di camion e una certa tensione, sia in entrata che in uscita, con danni economici rilevanti, dal momento che i carichi di merce deperibile sono andati perduti. Le elezioni tanzaniane non sono state né libere né credibili hanno dichiarato, tra gli altri osservatori, diversi rappresentanti dell’Unione Europea. Ma il presidente dell’Unione Africana, il gibutino Mahmoud Ali Youssouf, si è congratulato immediatamente per la vittoria, pur esprimendo cordoglio per le vittime dei disordini, ma assicurando il sostegno dell’organizzazione “al popolo e al governo della Tanzania nei loro sforzi di preservare la pace, la coesione nazionale e la democrazia”. La legge elettorale del paese non prevede l’eventuale ricorso dei perdenti, come ad esempio in Kenya, e dunque i risultati certificati dalla Commissione elettorale sono definitivi. L’approfondimento con Luca, cittadino italiano che da 15 anni vive nel paese dell’Africa centro orientale, in collegamento da Arusha. Ascolta o scarica
Massacro a Rio, il nuovo standard
Oltre 20 anni fa un film – Tropa de elite – aveva messo sotto gli occhi del mondo la realtà della “guerra al narcotraffico” a Rio de Janeiro. Un miscuglio inestricabile di emarginazione, violenza (bipartisan), corruzione, scorciatoie autoritarie, memorie golpiste. Oggi vediamo video che non sono frutto di recitazione, ma […] L'articolo Massacro a Rio, il nuovo standard su Contropiano.
OCCUPAZIONI E PROTESTE PER LA PALESTINA: GLI AGGIORNAMENTI DA NAPOLI, TORINO E VERONA
Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese. Repressione a Napoli questo sabato 25 ottobre: tre attivisti per la Palestina sono stati arrestati per aver contestato la partecipazione di Teva – azienda farmaceutica israeliana complice dell’occupazione e del genocidio in Palestina – al Pharmexpo della Mostra d’Oltremare a Napoli. Qui le forze di polizia hanno accerchiato i manifestanti, manganellandoli, identificandoli e, infine, gli arrestando tre attivisti. Per chiedere l’immediata liberazione di Dario, Mimì e Francesco questa mattina alle ore 11, proprio davanti alla Mostra d’Oltremare, è stata convocata una conferenza stampa mentre una assemblea pubblica si terrà sempre oggi alle ore 17 a Porta di Massa, per costruire il corteo di sabato 1 novembre. Gli aggiornamenti con Eddi del Laboratorio Iskra di Napoli. Ascolta o scarica   A Torino, invece, manganelli e arresti davanti al Liceo Einstein: dopo aver difeso la scuola dal volantinaggio di un gruppetto di neofascisti che cercavano di consegnare volantini contro la cosìdetta “cultura maranza”, studenti e studentesse sono stati raggiunti da un plotone di forze di polizia agli ingressi del liceo che li ha caricati, arrestando uno studente. Il collegamento con Nicola, studente del liceo Einstein. Ascolta o scarica Infine a Verona il collettivo studentesco autonomo TAMR, nato lo scorso maggio, ha occupato il polo Zanotto dell’ateneo scaligero nella giornata di domenica 26 ottobre. Duplice l’obiettivo della protesta: mantenere alta l’attenzione a livello accademico su quanto sta accadendo in Palestina e protestare contro “la stretta autoritaria del governo Meloni” sulle Università. Il Senato accademico dell’UniVr voterà domani una mozione presentata dalla comunità studentesca sulla questione palestinese. Inoltre il collettivo TAMR protesta contro la proposta di riforma del regolamento dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), agenzia sulla quale il governo intende imporre le proprie nomine sulla Presidenza. Ci racconta le ragioni dell’occupazione, Francesco Orecchio del collettivo studentesco autonomo TAMR. Ascolta o scarica  
L’assalto alle scuole occupate è organizzato
Se si vuol fare lotta politica bisogna capire la realtà al di là delle apparenze, delle dichiarazioni, dei luoghi comuni ripetuti fino allo sfinimento. E imparare presto ad “unire i punti” tra i vari eventi, o comportamenti, per trarne delle conclusioni attendibili, evitando come la peste le trappole della “dietrologia” […] L'articolo L’assalto alle scuole occupate è organizzato su Contropiano.
Torino. Al liceo Einstein i fascisti provocano, ma la polizia arresta uno studente
Questa mattina all’Einstein si sono presentati i fascisti con i loro volantini razzisti. Subito numerosi studenti si sono opposti ed è intervenuta la Digos, ne è seguita una scomposta colluttazione con gli studenti che ha portato all’arresto di uno studente minorenne. Guarda QUI il video su quanto accaduto e che […] L'articolo Torino. Al liceo Einstein i fascisti provocano, ma la polizia arresta uno studente su Contropiano.