La repressione serpeggia tra i banchi di scuola, ma anche all’universitàA sei giorni dalle elezioni al CNSU (Consiglio Nazionale degli studenti
universitari) l’Università di Bologna invia nove denunce ad altrettanti studenti
del movimento Cambiare Rotta, rei di avere dato vita ad uno spazio autogestito
per creare un processo di agibilità politica, recuperando, all’interno
dell’Università di Bologna, un’auletta in disuso. “Occupazione per trarne
altrimenti profitto” questa sarebbe la fantasiosa accusa.
Poco tempo fa alcuni studenti avevano fatto pacificamente irruzione in un
convegno targato Leonardo SpA, contestando gli accordi di ricerca che chiudono
sempre un occhio e a volte anche due, giocando sull’equivoco della ricerca
“dual-use” (civile-militare), ma soprattutto la presenza asfissiante della
Leonardo, che finanzia convegni, stage, tirocini e si propone in tutta Italia
come punta di diamante di uno sviluppo industriale di morte, ma che può offrire
un futuro a molti giovani brillanti soprattutto in campo tecnologico: sistemi
d’arma, visori ottici di ultima generazione a uso militare, sistemi avanzati
interconnessi per il controllo pervasivo dei territori contro fastidiosi
sommovimenti popolari (le cosiddette “Smart-cities”), intelligenza artificiale
applicata ai droni, ecc ecc.
In una recente intervista, gli studenti di Cambiare Rotta protagonisti
dell’azione hanno raccontato il loro percorso di democratizzazione all’interno
dell’ateneo bolognese anche attraverso il recupero di spazi di socialità: ed è
stato proprio grazie al recupero di quest’interstizio di vita all’interno
dell’università che è stato possibile per loro, stando sul posto, bypassare
l’onnipresente controllo della Digos e degli agenti dell’AISI (Agenzia
informazioni e sicurezza interna) e fare irruzione nell’aula convegni.
Il CNSU è un organo elettivo consultivo istituito ai tempi di Luigi Berlinguer,
con al suo interno rappresentanti degli studenti iscritti ai corsi di laurea,
laurea specialistica e dottorato di ricerca. È composto da 28 studenti iscritti
ai corsi di laurea, uno studente dottorando di ricerca e uno specializzando.
Attualmente il consiglio è monopolizzato da forze politiche della sinistra
moderata riformista, più o meno riconducibili al PD e a forze centriste, alcune
delle quali vicine al mondo cattolico, mentre la restante parte è decisamente
ancora più a destra e di ideologia conservatrice. Cambiare Rotta, invece, fin
dall’inizio ha fatto riferimento a un pensiero politico riconducibile alla
sinistra radicale, antimilitarista e antisionista ed è decisamente contraria al
riarmo e all’asservimento del mondo della ricerca a quello industriale in modo
particolare quando fa accordi con Israele.
A questo link si trova l’appello degli studenti di Cambiare Rotta per il ritiro
delle denunce.
Stefano Bertoldi