Lettera aperta della cittadinanza contro il raduno nazionale degli alpini a BiellaPUBBLICHIAMO VOLENTIERI LA LETTERA APERTA GIUNTA ALLA NOSTRA MAIL
OSSERVATORIONOMILI@GMAIL.COM CHE UN GRUPPO DI PERSONE, TRA CUI IL COLLETTIVO
FEMMINISTA “LE PAROLE FUXIA”, HA SCRITTO IN OCCASIONE DEL RADUNO NAZIONALE DEGLI
ALPINI A BIELLA QUESTO FINE SETTIMANA. L’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE
DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ CONDIVIDE PIENAMENTE LA PREOCCUPAZIONE DEI
GENITORI E INVITA AD USARE LE MOZIONI DEL VADEMECUM PER OPPORSI ALLA
MILITARIZZAZIONE.
Siamo genitori di persone che frequentano istituti medi, scuole primarie e
scuole dell’infanzia nel territorio biellese.
Abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta a seguito di ciò che sta
capitando nelle scuole biellesi in vista dell’Adunata Nazionale degli Alpini che
si svolgerà a Biella il 9-10-11 maggio.
Tenuto conto che è diritto di ciascuno sentire o meno affinità con questa
manifestazione, riteniamo che sia invece molto grave che la propaganda
militarista e nazionalista sia entrata così facilmente nelle scuole.
Alcuni Alpini hanno potuto parlare nelle aule, narrando in mondo soggettivo (e a
volte antistorico) alcune vicende della storia del nostro Paese, proponendo
canti bellici, illustrazioni di divise fatte colorare nelle scuole
dell’infanzia, mitizzando gesta e azioni, contribuendo a rafforzare il clima
sovranista e nazionalista che pare essere l’unico possibile nel nostro Paese.
Tutto questo è stato fatto senza consultare i genitori, cosa che ci appare
ancora più grave dato che per poter portare l’educazione sessuale e affettiva
nelle scuole (cosa che ci parrebbe tanto più utile e necessaria), è invece
richiesto il consenso genitoriale.
Questo sta accadendo negli stessi giorni in cui la Giunta comunale di Biella
blocca la mozione per togliere la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini per
darla invece a Giacomo Matteotti e Iside Viana; sono anche gli stessi giorni in
cui sono appena stati celebrati il 25 aprile, Giorno della Liberazione e il
Primo maggio, festa dei lavoratori: due festività che rischiano di passare in
secondo piano, perché non vengono quasi studiate o approfondite, tanto che i
ragazzi non sanno perché stanno a casa da scuola in quei giorni, ma sono ben
consapevoli, ormai, del fatto che gli Alpini hanno fatto “tante cose buone”.
Non ci piace questa deriva sovranista, non ci piace la militarizzazione di chi
frequenta la scuola, non ci piace e non siamo d’accordo con questa narrazione
distorta della Storia, tenuto anche conto del clima europeo in cui si parla di
guerra, riarmo, kit di sopravvivenza, nemici alle porte.
Desideriamo una scuola che parla e lavora per la Pace, che insegna il senso
critico e la ricerca della verità, che ha come obiettivo la formazione di
persone libere e pensanti, cittadine di un mondo multiculturale, globalizzato e
diversificato.
Una scuola che insegni la convivenza tra le differenze, una scuola non
classista, non elitaria, non militarizzata.