Rapporto di Medici Senza Frontiere denuncia violenze e blocchi all’azione salvavita nel MediterraneoLa rimozione orchestrata delle navi di ricerca e soccorso, come la Geo Barents,
dal Mediterraneo centrale toglie un’ancora di salvezza per i sopravvissuti in
fuga dalle orrende violenze in Libia. È la denuncia di Medici Senza Frontiere
(MSF) pubblicata oggi nel rapporto “Manovre mortali: ostruzionismo e violenza
nel Mediterraneo Centrale”, che contiene dati operativi e medici, oltre a
testimonianze di sopravvissuti raccolte a bordo della Geo Barents tra il 2023 e
il 2024.
Il rapporto descrive come, dopo più di due anni di attività con leggi e
politiche italiane restrittive, in particolare il decreto Piantedosi e la
pratica di assegnazioni di porti lontani, la capacità delle navi di ricerca e
soccorso di fornire assistenza salvavita sia stata gravemente
limitata, costringendo MSF a cessare le operazioni della Geo Barents a dicembre
scorso.
MSF chiede alle autorità italiane di smettere di ostacolare le operazioni di
salvataggio in mare e di imporre sanzioni alle navi di ricerca e soccorso delle
ONG. Invita, inoltre, l’UE e i suoi Stati membri a sospendere immediatamente il
sostegno finanziario e materiale alla Guardia Costiera libica (LCG) e a smettere
di incentivare intenzionalmente i rimpatri forzati di persone in Libia.
“Le testimonianze, i dati e le prove raccolte in questi anni dimostrano la
collusione dell’Italia e dell’UE con la LCG e altri attori armati
nell’effettuare intercettazioni che riportano forzatamente le persone ad un giro
di estorsioni e abusi” afferma Juan Matias Gil, responsabile per le attività di
ricerca e il soccorso in mare di MSF.
Se nel 2023 MSF ha assistito a incidenti che coinvolgevano operatori libici
durante il 38% delle rotazioni della Geo Barents, questa percentuale è salita al
65% nel 2024. Nel 2023 e 2024 MSF ha documentato 30 intercettazioni confermate o
sospette di imbarcazioni di migranti da parte di navi libiche.
A causa delle restrizioni, il numero di persone soccorse dalla Geo Barents è
diminuito drasticamente da 4.646 nel 2023 fino 2.278 nel 2024. Nonostante ciò, è
aumentato del 14% il numero complessivo dei ricoveri medici, in particolare
quelli urgenti, dimostrando che una percentuale notevolmente più elevata di
persone soccorse era in uno stato critico e necessitava di cure specialistiche
salvavita a terra.
“Il decreto Piantedosi è un meccanismo strutturato e istituzionalizzato senza
precedenti per bloccare le attività di ricerca e salvataggio di persone in
pericolo” aggiunge Gil di MSF. “L’impatto di queste sanzioni è peggiorato nel
corso degli anni e la capacità di salvataggio della nostra nave è stata
significativamente ridotta e compromessa”.
Secondo i dati medici di MSF, nel 2024, tutti i 124 pazienti visitati dal team
di psicologi sulla Geo Barents hanno riferito di aver subito violenze fisiche
e/o psicologiche durante il viaggio, e metà di questi pazienti hanno
identificato la detenzione come luogo principale in cui hanno avuto luogo gli
abusi.
Il rapporto riporta anche le testimonianze di persone che sono riuscite a
fuggire dalla Libia, documentando le violente intercettazioni subite in mare e
il ritorno forzato in Libia, come parte del più ampio sforzo di
esternalizzazione per impedire gli arrivi in Europa.
“Abbiamo trascorso 5 ore di navigazione in mare, finché non siamo stati
catturati da un’imbarcazione libica. Ci hanno tenuti a bordo per circa 53 ore
mentre continuavano a cercare altre imbarcazioni. Non ci hanno dato né cibo né
acqua, né ci hanno permesso di usare il bagno, abbiamo dovuto urinarci addosso.
Mio fratello era così spaventato perché aveva perso la sensibilità delle gambe e
non poteva muoversi per tanto tempo, piangeva e vomitava. Da allora soffre di
incontinenza. Li abbiamo pregati di riportarci indietro, vomitavamo, eravamo
disidratati, ma non hanno mai avuto pietà di noi. Mangiavano pesce, bevevano, ma
non ci hanno mai dato nulla. Solo a un certo punto hanno avuto pietà di mia
figlia e le hanno dato un pacchetto di biscotti, che è stata l’unica cosa che
abbiamo mangiato in quei giorni” racconta una donna siriana salvata dalla Geo
Barents nel febbraio del 2024.
MSF nel Mediterraneo centrale
MSF è presente nel Mediterraneo centrale con attività di ricerca e soccorso dal
2015, lavorando su 8 diverse imbarcazioni, da sola o in collaborazione con altre
ONG, e salvando più di 94.000 persone. I team di MSF a bordo della Geo Barents,
attiva da giugno 2021 a dicembre 2024, hanno soccorso 12.675 persone, concluso
190 operazioni, recuperato i corpi di 24 persone, organizzato l’evacuazione
medica di 18 persone e assistito la nascita di un bambino.
Dall’entrata in vigore del Decreto Piantedosi, la Geo Barents è stata sanzionata
4 volte, per un totale di 160 giorni di detenzione forzata. Tra dicembre 2022 e
dicembre 2024, le misure restrittive hanno inoltre imposto alla Geo Barents di
percorrere altri 64.966 chilometri e di trascorrere altri 163 giorni in mare per
raggiungere porti lontani del nord Italia per lo sbarco dei sopravvissuti dopo
il salvataggio, anziché nei vicini porti della Sicilia.
Medecins sans Frontieres