La nave Humanity 1 trattenuta nel porto di Ortona dopo aver soccorso 160 persone
Dopo lo sbarco di 85 persone lunedì 1° dicembre, tra cui vari minori non
accompagnati, la nave di soccorso Humanity 1, gestita dall’organizzazione di
ricerca e soccorso SOS Humanity, è stata temporaneamente trattenuta nel porto di
Ortona, in Italia, martedì 2 dicembre 2025. In totale, la scorsa settimana
l’equipaggio della Humanity 1 ha soccorso 160 persone in pericolo in mare in due
operazioni.
Il fermo provvisorio è stato ordinato dalle autorità italiane per indagare se la
Humanity 1 abbia violato la legge Piantedosi per non aver comunicato con il
Centro di coordinamento dei soccorsi libico. L’equipaggio della Humanity 1 ha
operato in ogni momento in conformità con il diritto marittimo internazionale,
informando le autorità di ricerca e soccorso competenti e seguendo il proprio
obbligo di assistere le persone in pericolo. Come parte della più grande
alleanza di organizzazioni di ricerca e soccorso esistente ad oggi, la Justice
Fleet Alliance, SOS Humanity ha deliberatamente sospeso le comunicazioni
operative con il Centro di coordinamento libico per il soccorso, poiché la
cosiddetta Guardia Costiera libica non può essere considerata un attore
legittimo nel campo della ricerca e del soccorso, come confermato quest’anno
dal Tribunale di Catanzaro.
“Questo fermo provvisorio della Humanity 1 è incompatibile con il diritto
internazionale”, critica Marie Michel, esperta politica di SOS Humanity. “La
cosiddetta Guardia Costiera libica, coordinata dal Centro di coordinamento
libico, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani sia in mare che in
Libia. Rifiutarsi di comunicare con gli attori responsabili di tali crimini è
l’unico modo per difendere i principi del diritto marittimo e dei diritti umani.
E mentre questi attori non vengono ritenuti responsabili, ma sono sostenuti
dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri, la nostra nave di soccorso viene
trattenuta in porto e le si impedisce di operare soccorsi di emergenza. E’
evidente che il numero crescente di detenzioni di navi umanitarie riduce la
capacità di soccorso e porta a un aumento delle morti in mare”.
Questa è la terza volta che la Humanity 1 viene trattenuta in porto in base alla
legge Piantedosi e la prima detenzione provvisoria basata sulla richiesta di
coordinamento con le autorità libiche dal lancio dell’alleanza Justice Fleet.
L’alleanza mira a difendere i diritti umani e il diritto internazionale,
proteggere il lavoro umanitario in mare e creare pressione pubblica per un
cambiamento politico.
L’ordine di detenzione provvisoria è stato emesso dal Ministero dell’Interno
italiano, dalla Guardia di Finanza e dal Ministero dei Trasporti. La Humanity 1
non può lasciare il porto fino a quando il Prefetto non avrà indagato sulle
accuse.
Il rapporto di soccorso, comprese le comunicazioni dettagliate con le autorità,
è disponibile qui.
L’ordine di fermo è
disponibile qui: https://mediahub.ai/en/share/album/ec3d61f0-a70c-4989-9339-bf2b06590610
Redazione Italia