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BRESCIA: NESSUN IMMOBILE RICORDERÀ SERGIO RAMELLI, IL CONSIGLIO PROVINCIALE BOCCIA LA PROPOSTA DI FDI
8 consiglieri di maggioranza alla Provincia di Brescia hanno votato a favore della proposta di due consiglieri di Fratelli d’Italia, Daniele Mannatrizio e Tommaso Brognoli, che avevano chiesto di dedicare un immobile a Sergio Ramelli. 9 i voti contrari su 17 presenti. La minoranza è uscita dall’aula, una decisione condivisa dal consigliere leghista Agostino Damiolini e da Laura Treccani di Lombardia Ideale. In questo modo è mancato il numero legale per approvare la mozione. Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, era stato ucciso nel 1975 da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia. La proposta di dedicare una proprietà della provincia a Ramelli aveva alimentato il dibattito politico e l’iniziativa era stata bollata da partiti, associazioni e sindacati che si riconoscono nella storia democratica e antifascista della Repubblica, come “di chiaro carattere propagandistico e strumentale, già messa in atto in altre realtà territoriali”. Si tratta della “strategia revisionista di un mondo politico che, anziché recidere le proprie connessioni con la forma peggiore assunta dal fascismo storico, quello della Repubblica Sociale Italiana, persegue il mantenimento di atteggiamenti ambigui e revisionisti”. Nel comunicato contrario alla proposta “provocatoria” si erano uniti PD, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, AVS, Movimento 5 Stelle, Al lavoro per Brescia, Provincia Bene Comune e Brescia Attiva, CGIL, CISL e UIL, ANPI, Fiamme Verdi e ANED. La strategia di FdI per intitolare spazi pubblici a Ramelli prosegue in tutta Italia, ma non sempre attecchisce: nel bresciano lo scorso mese il Consiglio comunale di Mazzano aveva bocciato la proposta. A Lonato invece era passata a fine maggio, tra le proteste della cittadinanza. Il consigliere provinciale proponente e capogruppo di FdI, Daniele Mannatrizio, ha dichiarato che “per garantire comunque l’approvazione della mozione, verrà convocato un Consiglio provinciale straordinario per lunedì prossimo 4 agosto, a dimostrazione della ferma volontà politica di portare a compimento un atto di memoria e di civiltà”. Il commento di Francesco Bertoli, segretario generale della CGIL di Brescia. Ascolta o scarica
LONATO (BS): LA DESTRA DEDICA UNO SPAZIO PUBBLICO A RAMELLI TRA LE PROTESTE DELLA CITTADINANZA
Al consiglio comunale di Lonato del Garda di martedì 27 maggio, è stata approvata la proposta dei consiglieri di Fratelli D’Italia Luigi Cominelli e Maria Anelli, di intitolare uno spazio pubblico al fascista Sergio Ramelli. 11 esponenti della maggioranza, compreso il sindaco Roberto Tardani, hanno votato a favore, in 5 si sono astenuti e nessuno ha votato contro. Verso le ore 20,30 una cinquantina di persone si erano radunate all’esterno dell’edificio scolastico di via Galilei, dove provvisoriamente si riunisce il consiglio, per protestare contro la proposta della maggioranza di destra e chiedere di dedicare un luogo alle vittime della strage di piazza della Loggia. Mentre il consiglio era ancora in corso, prima del voto sulla proposta Ramelli, abbiamo chiesto a Giovanni, cittadino lonatese, di raccontarci le ragioni del presidio e le proposte alternative degli antifascisti. Ascolta o scarica
Commemorazione Sergio Ramelli: targhe e proteste all’Istituto “Molinari” di Milano
Il 13 marzo nell’Istituto “Molinari” di Milano è stata affissa la nuova targa in biblioteca in onore di Sergio Ramelli da rappresentanti istituzionali della destra con il ministro Giuseppe Valditara, Ignazio La Russa e il loro seguito (clicca qui per la notizia). In quella circostanza una ventina dei 70 lavoratori della scuola scrisse una lettera aperta di protesta, che fu in seguito pubblicata in varie testate giornalistiche e alcuni studenti, studentesse e rappresentanti sindacali contestarono l’ingresso del ministro al cancello dello scuola. Il 29 aprile, a distanza di un mese, alle ore 7.00 davanti all’Istituto “Molinari” e all’Istituto “Natta” di Milano sui rispettivi cancelli compaiono striscioni molto grandi in onore di Sergio Ramelli. All’Istituto “Natta” uno striscione riportava “Ramelli Presente” con lo stemma della tartaruga stilizzata, mentre all’Istituto “Molinari” vengono appesi due striscioni con scritto “un sospiro nel vento, una fiamma per l’eternità -Sergio Ramelli. GN“, dove GN sta per Gioventù Nazionale. Gioventù Nazionale è l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, attiva nelle scuole superiori e nelle università rispettivamente tramite Azione Studentesca e Azione Universitaria. Fondata nel 2014, è stata al centro di controversie politiche e mediatiche a causa dell’orientamento di estrema destra di alcuni suoi militanti e dirigenti. Da parte di 4/5 esponenti di Azione studentesca c’è stato un tentativo malriuscito di volantinaggio davanti ai cancelli della scuola poiché  un gruppetto più numeroso di ragazzi del collettivo interno al Molinari è riuscito a contrastarli e ad allontanarli. Nei giorni successivi, proprio a Sesto San Giovanni (il comune più popoloso di  città metropolitana), decorato ed altre figure istituzionali ( https://agenparl.eu/2025/04/27/ramelli-de-coratofdi-iniziative-a-milano-per-50-anniversario-dalla-sua-uccisione/ ) è stato intitolato uno slargo a Ramelli e a Pedenovi, ma ci sono state diverse proteste. Anche a Novate Milanese è stata dedicata una targa a Ramelli. La Russa,  accompagnato da un folto gruppo di forze dell’ordine, si è presentato per fare il discorso alla cerimonia, ma non è riuscito fino in fondo nell’intento poiché disturbato da diversi cittadini che esprimevano il loro dissenso. Anche a Cinisello oggi 28 aprile verrà inaugurata una piazza a Ramelli (https://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/spip.php?article39674).  In questo cinquantesimo anniversario è evidente che la vicenda Ramelli, oggi con maggior incidenza, funge da cavallo di battaglia per sdoganare tutti quei passaggi pubblici (commemorazioni, titolazioni di piazza e vie, articoli, manifesti) che nelle parole dei loro fautori “vogliono pacificare la storia del passato” ma che nei fatti facilitano il radicamento delle nuove organizzazioni -istituzionali e non- apertamente di destra. Ad oggi denunciare quest’avanzamento della destra in tutte le istituzioni, al fine di riaprire confronti critici in tutti gli spazi pubblici, è importante e necessario. L’impianto ove le conquiste sociali e politiche della contestazione degli anni ’70 riuscirono a radicarsi è stato tuttavia smantellato proprio dai governi dei decenni passati e la “sinistra-non sinistra” di oggi non si oppone, nei fatti,  all’apologia del fascismo. Se da una parte non ha senso reagire visceralmente a tutte le strumentalizzazioni messe in cantiere da ogni avversario, dall’altra è necessario capire fino in fondo a cosa mira oggi questa strumentalizzazione dei fatti di quegli anni e come è possibile colmare questi 20 anni di vuoto di coscienza politica che permea tutti i settori della società. Al “Molinari” ci sono stati diversi  incontri con i ragazzi e le ragazze sul tema degli anni di piombo. A aaggio è previsto su quest’argomento per le classi quinte un incontro con Aldo Giannuli (polititologo, storico, e saggista, già docente all’Università di Bari e di Milano) e Pino Casamassima (giornalista e scrittore).  Nonostante questi tentativi, sicuramente apprezzabili da parte degli insegnanti, l’impressione è che manchi tra gli insegnanti, e i lavoratori in generale della scuola, una determinazione forte a ri-creare  le condizioni d’ascolto, dialogo e ricerca per immaginare una visione politica palpitante e ricostruire un interesse su questi temi. A proposito di fatti come le odierne commemorazioni su Ramelli, pare che si colga in generale una “certa gravità” dei fatti, ma si preferisce mantenere sempre un profilo basso, discorrerne in forma frammentaria e incompleta e passare velocemente ad incombenze scolastiche quotidiane più urgenti. Ecco, in questa cornice, si inserisce dunque il lavoro prezioso dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università e di quante/i si stanno mobilitando e sensibilizzando su “piccole” questioni della scuola che, in realtà, sono collegate a disegni ben più vasti tra cui l’escalation bellica che denunciamo da tempo. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università