CORRISPONDENZA DEL ROJAVA: GLI STADI…DELLA RIVOLUZIONERadio Onda d’Urto si trova in Rojava, nei territori del Nord e dell’Est della
Siria controllati dall’Amministrazione autonoma democratica guidata dai principi
del confederalismo democratico. La corrispondenza arrivata in Redazione il 22
ottobre 2025:
“In uno stadio, il 12 marzo 2004, durante una partita di pallone, si accende una
delle scintille che nei decenni hanno alimentato il fuoco della rivoluzione
confederale diventata realtà nel luglio 2012 in Rojava. Allo stadio di Qamishlo,
città a maggioranza curda, si disputava il match tra la squadra di casa e la
squadra di Deir Ezzor, città a maggioranza araba. Durante la partita, i tifosi
ospiti iniziarono a inneggiare a Saddam Hussein per i massacri che il suo regime
aveva compiuto contro la popolazione curda del nord dell’Iraq. I tifosi del
Qamishlo reagirono. La polizia del regime Baath siriano intervenne attaccando la
tifoseria curda e uccise 9 persone. Al corteo funebre, la folla intonò slogan
contro il regime di Bashar al Assad e la polizia aprì il fuoco uccidendo altre
23 persone. In seguito a questi fatti la rivolta divampò in tutte le città curde
della Siria settentrionale. La rivolta di Qamishlo è considerata la prima
sollevazione di massa in Rojava e uno dei semi della rivoluzione iniziata 8 anni
più tardi.
Oggi, sempre in uno stadio, dall’11 al 13 ottobre 2025, si sono celebrate le
conquiste raggiunte dall’Amministrazione autonoma democratica della Siria del
Nord e dell’Est. Il dialogo in corso tra lo stato turco e il movimento di
liberazione curdo, insieme all’efficace autodifesa delle Forze Siriane
Democratiche che ha permesso di raggiungere un fragile accordo di cessate il
fuoco con l’autoproclamato governo di Damasco, permettono infatti al processo
rivoluzionario di poter lavorare per sviluppare con maggior forza il modello del
confederalismo democratico ispirato dalle idee socialiste di Abdullah Ocalan: la
democrazia diretta delle comuni, il ruolo di avanguardia delle donne e della
gioventù, l’ecologia sociale e l’economia comunale basata sulle cooperative.
In questo contesto, la sesta edizione del Festival “Sheid Bawer Agir” ha visto
l’inaugurazione del nuovo stadio di Kobane, città simbolo della rivoluzione per
la sua resistenza all’assedio di Daesh più di dieci anni fa.
“Gli stadi di Qamishlo, Kobane e Raqqa, in modi diversi, raccontano – spiegano
inviate-i di Radio Onda d’Urto – la rivoluzione in Rojava: una rivoluzione della
mentalità e della società. Una rivoluzione fiorita in 14 anni di guerra civile
siriana, di bombardamenti e invasioni via terra dello stato turco, di guerra
contro Daesh. Non bisogna dimenticare che tuttora, nonostante il teorico cessate
il fuoco e le trattative in corso, 3 dei 7 cantoni che compongono
l’Amministrazione autonoma democratica della Siria del nord e dell’est sono
occupati da esercito turco e milizie jihadiste (Afrin, Serekaniye e Gire Spi).
Inoltre, le milizie jihadiste ora inquadrate nell’esercito di Damasco e le
numerose cellule dormienti di Daesh attaccano regolarmente le posizioni delle
Forze Siriane Democratiche o delle forze di sicurezza interna
dell’amministrazione, che finora hanno sempre respinto i tentativi di
destabilizzazione o di avanzata sul terreno. Nonostante tutto questo, proprio
come ha dimostrato la resistenza di Tishreen nei mesi scorsi, la società non ha
mai perso la propria determinazione: anche sotto i peggiori attacchi, è visibile
e tangibile la consapevolezza, di gran parte della società, del valore e
dell’importanza dell’alternativa socialista e realmente democratica che qui si
sta costruendo”.
Attraverso la storia di alcuni degli stadi del Rojava – tra i quali anche lo
“Stadio nero” di Raqqa, che fu utilizzato come prigione da Daesh – in questa
corrispondenza inviate-i di Radio Onda d’Urto raccontano una parte della
situazione attuale della regione e della rivoluzione confederale. Il servizio
contiene anche un’intervista a Hewa Bekir, co-presidente del Ministero dello
sport della gioventù dell’Amministrazione autonoma democratica della Siria del
nord e dell’est, sull’importanza dello sport per la rivoluzione. Ascolta o
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Di seguito, altri scatti arrivati a Radio Onda d’Urto dagli stadi del Rojava: