Nel vercellese cittadini scalzi sconfiggono la mafia
L’associazione di chiama Sogni Scalzi e si occupa di bambini. Siamo a Cigliano,
in provincia di Vercelli. Zona agricola di mais, riso, allevamenti bovini e,
immancabili, zanzare. Eppure anche qui si è radicata la malavita organizzata.
Sogni Scalzi ha partecipato a un bando di assegnazione di un terreno sequestrato
alla mafia, proprio a Cigliano, in piena pianura padana. E, con i bambini e
molti altri cittadini e enti incontrati nel lungo percorso di assegnazione e poi
finalmente di lavoro, hanno trasformato questo terreno nell’Orto di tutti. Ecco
come me lo ha raccontato Dario Lauria, instancabile organizzatore delle attività
dell’associazione ciglianese.
Ettore: L’ Orto di tutti a Cigliano è un’esperienza di restituzione alla
comunità di un terreno sequestrato alla mafia. Siamo nel quartier Brancaccio,
nella piana di Gioia Tauro o nelle campagne del foggiano?
Dario: E’ vero, si tratta di Mafia anche se tutti sono abituati a pensare che
sia solo nel Sud Italia con coppole e lupare, mentre invece ormai da anni tutti
quanti sappiamo che è molto ben radicata anche al Nord Italia con colletti
bianchi e, soprattutto nelle grandi città o dove vi sono capitali che circolano.
Sinceramente non so dirti di quale “quartiere” stiamo parlando, nessuno tra gli
enti pubblici ce ne ha mai parlato e presumo sia per un discorso di privacy…o
tutela.
Ettore: All’assamblea del Centro Territoriale di Volontariato a Santhià hai
raccontato che non è stato facile ottenere in concessione il terreno. Come mai?
R: L’iter di ottenimento è durato diversi anni poiché i cavilli burocratici e
amministrativi sono molti. Inizialmente non si riuscivano a trovare soluzioni
concrete e oggettivamente è stato perso moltissimo tempo. Avremmo anche potuto
aver motivo di perdere la speranza e la gioia di realizzare questo progetto ma
fortunatamente il Direttivo di Sogni Scalzi è composto da persone ricche di
passione e tenacia e, con la collaborazione della nuova amministrazione,
dell’Associazione Libera e dell’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e
la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata)
siamo riusciti a finalizzare l’iter di assegnazione del terreno!
D: A chi sarà dedicato l’Orto di tutti di Cigliano?
R: Il 24 giugno Sogni Scalzi vorrà dedicare “L’orto di Tutti” a Marcella Da
Levrano, vittima di mafia di cui ci stiamo continuamente appassionando e
documentando, grazie anche a sua madre che abbiamo avuto l’onore di conoscere e
che ci sta raccontando molto di Lei e della sua incredibile storia.
La nostra intenzione sarà quella di celebrare questa importante iniziativa
proprio nel giorno in cui, secondo le indicazioni della madre, Marcella decide
di liberarsi emotivamente dall’oppressione che l’ha tormentata decidendo di dare
una svolta decisiva alla propria vita.
Simbolo di Marcella e delle sue origini pugliesi sarà un ulivo che abbiamo
scelto di piantare al “centro” dell’Orto di tutti e all’interno di una “gilda”,
un’aiuola che rappresenterà un piccolo ecosistema che si manterrà in equilibrio
grazie alla sinergia di tutte le piante, proprio come una comunità dovrebbe
essere in equilibrio grazie alla sinergia tra tutti gli individui.
Inoltre, meteo permettendo, presenteremo un murales che raffigurerà Marcella e
la sua storia intrecciata con la Natura e con il contesto in cui si troverà,
ricco di colori e vita.
Chiaramente per l’occasione verranno invitati diversi ospiti come la madre di
Marcella, l’Associazione Libera, tutti i collaboratori del progetto e i
rappresentanti delle istituzioni pubbliche locali compreso il CTV.
D: Adesso che è un “bene comune” che è stato restituito alla comunità da chi è
frequentato l’Orto di tutti?
R: Sin dal suo concepimento l’Orto di Tutti è stato sviluppato soprattutto per
creare una piccola comunità di persone che collaborano, condividono passioni,
interessi e si mantengono attive. Non a caso abbiamo partecipato e ci siamo
aggiudicati il contributo Regionale per il bando relativo all’Invecchiamento
attivo.
Detto questo abbiamo creato un piccolo gruppetto di volontari tra i 30 e 65 anni
che in base alle proprie disponibilità, alle proprie attitudini e alle proprie
passioni dedicano il proprio tempo libero al mantenimento dell’orto in tutte le
sue sfaccettature.
D: Chi è coinvolto nell’iniziativa? Chi partecipa?
R: Settimanalmente ospitiamo due gruppi di persone con fragilità sociali,
fisiche e mentali del CISAS, il primo gruppo tendenzialmente composto da persone
adulte e il secondo gruppo composto da adolescenti. Per l’occasione abbiamo
studiato particolari soluzioni con strutture rialzate totalmente dedicate a loro
e che potessero agevolare la realizzazione delle attività anche da parte di
soggetti con difficoltà fisiche. Le prime insalate le hanno già raccolte e la
gioia di poter cogliere qualcosa di cui ti sei interessato direttamente è stata
davvero dilagante, quasi commuovente…
D: Perché pensate sia importante per i bambini?
R:I motivi sono molti, ma proviamo a sintetizzarli tutti in un concetto
elementare.
I bambini nei primi anni di vita ricevono una quantità infinita di stimoli dal
mondo esterno che possono andare ad arricchire il loro bagaglio emozionale.
Proviamo a pensare ad un bambino che mette per la prima volta le mani nella
terra e ne comincia a percepire la consistenza, la temperatura, l’umidità, il
profumo, il colore, il fatto che può modellarla a suo piacimento, secondo la
propria creatività e che soprattutto da lì può nascere la vita…
Ora immaginiamo di potergli spiegare che all’interno di questo straordinario
elemento sono presenti una quantità impressionante di microorganismi, insetti e
piccoli animaletti che vivono, si nutrono, si riproducono e contribuiscono a
mantenere un piccolo ecosistema;
Proviamo anche ad immaginare di mostrar loro come da un piccolo seme possa
svilupparsi la vita, una pianta, un fiore o un ortaggio di cui potrà cibarsi..
Ecco con piccoli ed elementari passaggi come quelli che ti ho citato abbiamo
fatto un enorme lavoro educativo; abbiamo attivato i cinque sensi, abbiamo
creato empatia per qualsiasi forma vivente e abbiamo creato il rispetto per
quello che li circonda.
E che cos’è l’orto se non un piccolo ecosistema di vita, di profumi, di colori
di cui prendersene cura per se stesso e per la natura stessa?
D: E per le persone che hanno delle fragilità?
R: Niente di differente rispetto ai bambini, tutto quello di cui ti ho parlato
prima avviene in tutti noi, persino a me quando sono all’Orto di Tutti, perso
nelle potature e nella cura delle piantine.
Personalmente non ho una formazione che mi permette di poter fare considerazioni
scientifiche e dettagliate, ma quello che posso sicuramente affermare è che
prendersi cura di qualcosa, di qualcuno, usare le mani, la mente e la propria
creatività è terapeutico, allevia lo stress e crea una sorta di distacco dalla
realtà che spesso ci opprime.
D: Il Comune, le istituzioni ci sono?
R: In questo ambito non posso dire che le Istituzioni siano presenti in forma
“fisica”.
Fondamentalmente il ruolo del Comune in questo progetto era quello di metterci a
disposizione il terreno e come ti ho accennato precedentemente, siamo riusciti
ad ottenerlo.
Altre istituzioni in genere non ne abbiamo ma abbiamo molte collaborazioni con
diverse associazioni del territorio, come appunto il CISAS con gli appuntamenti
settimanali, la So.M.S di Cigliano che ci supporta in tutte le nostre
iniziative, l’Associazione ITACA con cui realizzeremo un “campo giulivo” e la
più recente, l’Associazione SAN VINCENZO che si occupa sostanzialmente di
supportare le famiglie del territorio in difficoltà a cui stiamo iniziando a
destinare le eccedenze dell’orto per fare dei pacchi alimentari.
D: Perché una forma di chiocciola come simbolo della vostra associazione?
R:Bisogna ribellarsi a tutta questa frenesia che la società ci impone e
riscoprire il piacere della lentezza, delle cose fatte con cura, delle cose
fatte con piacere.
La lumaca porta sulle sue spalle una piccola casetta a forma di spirale che
rappresenta la ciclicità, l’evoluzione, il movimento e la connessione tra la
Natura e qualcosa di superiore.
In molte culture antiche e moderne, la spirale simboleggia la crescita, l’amore,
la vita, il movimento dell’energia e il percorso spirituale dell’uomo.
Per questo abbiamo scelto la lumaca, oltre che ad essere il simbolo del nostro
logo!
Ettore Macchieraldo