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BRESCIA: INQUILINI DELLE CASE POPOLARI SOTTO ALLA SEDE DELL’ALER, “MANUTENZIONI ASSENTI E SPESE CONDOMINIALI ALLE STELLE”
Presidio, sabato pomeriggio, sotto alla sede del’Aler di Brescia. Gli inquilini delle case popolari, insieme all’Associazione diritti per tutti e diverse realtà solidali, si sono dati appuntamento sabato 24 maggio in viale Europa a Brescia per contestare la gestione (assente) degli appartamenti in mano all’Aler, l’azienda lombarda dell’edilizia residenziale pubblica. Manutenzione assente, riscaldamento spento d’inverno, ascensori che non funzionano in palazzi dove sono presenti persone con disabilità, muffa dai muri, acqua dai tetti. Spese condominiali, però, alle stelle. Sono solo alcune delle criticità sollevate dagli abitanti presenti in presidio dalle ore 15 di questo sabato. L’Associazione diritti per tutti ‘sfida’ l’Aler: “se non prenderà provvedimenti immediati, chiederemo al Comune il ritiro della concessione delle case popolari all’Aler”. Presenti, alla protesta, diversi esponenti del consiglio comunale bresciano e attivisti e attiviste del Collettivo Onda Studentesca, Magazzino 47, Collettivo Gardesano Autonomo. Le voci di inquilini e inquiline delle case popolari in protesta, insieme agli interventi dal presidio, raccolti dalla redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.
Milano col cuore in mano? Forse una volta…
Domenica 11 maggio, a Milano, la gente delle periferie resta in città, ancor più se vive in case occupate. Ricostruiamo la vicenda: in via Saponare 1, periferia sud di Milano, Gratosoglio, diversi anni fa viene costruita una palazzina di due piani, dovrebbe essere una sorta di studentato. È l’Aler che lo gestisce, l’ente che si occupa di case popolari (prima, dal 1903, era IACP, Istituto autonomo case popolari, poi diventò con passaggio di termini non da poco: Azienda lombarda edilizia residenziale). Ma restiamo sulla nostra storia: mi raccontano che quell’edificio non fu mai aperto agli studenti, ma venne destinato a una sorta di luogo di accoglienza per uomini separati. Ma neanche per questo fu mai attivato. Rimase quindi chiuso per alcuni anni, fino a che tre anni fa circa venne occupato. Una decina di famiglie di immigrati con i loro bimbi entrarono, alcune anche ingannate da chi gliele “affittava”. Da allora vivono in una situazione di degrado crescente, anche perché il portone è rotto e chiunque può entrare, tanto che non si fidano a lasciare il loro appartamento vuoto per più di tanto. Luce, gas e acqua ci sono, ma il riscaldamento no, ci si arrangia con stufette. Le donne si sono organizzate per pulire ingressi e scale. Ma il problema più serio sono i giovani che ogni sera, finito di comprare birre in un negozietto dei dintorni, vanno lì, salgono da scale esterne, si rifugiano negli appartamenti vuoti, stanno sui balconi, fanno rumore, schiamazzi, lanciano spazzatura e soprattutto bottiglie fino al suolo. Così il vicinato si lamenta. Tre fatti gravi sono avvenuti nei giorni scorsi: un gruppo di “vicini”, una quarantina, è arrivato per “risolvere” la situazione. Avevano pure mazze, hanno distrutto vetri e telecamere lì intorno. Le famiglie si sono spaventate. Una sera invece si è presentata una fantomatica troupe televisiva (qualcuno dice di Rete4, ma non si sa esattamente); sono entrati in malo modo in un appartamento dove una donna coi suoi bimbi ha cercato di farli uscire, ma non c’è stato verso. Questi uomini hanno dileggiato le persone come “vergognosi occupanti” e fatto riprese alle stanze della casa e ai bimbi. Ultimo episodio, pochissimi giorni fa: alle 21.30 di sera si presenta un fantomatico dipendente Aler con due vigilantes (pare sempre dell’Aler) e intima alle famiglie che la situazione deve finire e minaccia che lunedì saranno sgomberati tutti e tutte. Così il giorno prima, domenica, la solidarietà di zona si attiva. Arrivano dal centro sociale GTA di Gratosoglio, dall’associazione Baia del re, dal sindacato Unione Inquilini. Le donne, sempre le più attive, hanno preparato da mangiare e da bere, con una tenerezza infinita. Gli uomini sono fuori, fumano, sembrano più “persi”. Le donne combattive, unite, tengono i bimbi, parlano con chi arriva, raccontano. Si passa insieme tutto il pomeriggio, ci portano a fare un giro della palazzina, si fa anche uno striscione e lo si appende. La cosa incredibile è che a pochi metri dal loro ingresso rotto e fatiscente, ci sono un ufficio postale e una guardia medica, entrambe funzionanti, come se nulla fosse. Ci si lascia scambiandosi i contatti per l’indomani mattina; in caso di bisogno, in pochi minuti saremmo arrivati in tanti e tante. Scrivo lunedì, non c’è stato bisogno, ma si può vivere così? Milano 2025. Comune, Regione, Aler: queste famiglie esistono, i loro bimbi vanno nelle scuole di zona. Volete che spariscano? E dove? Andrea De Lotto
BRESCIA: MERCOLEDì 14 MAGGIO ASSEMBLEA PUBBLICA CON DIRITTI PER TUTTI E CHI ABITA NELLE CASE POPOLARI DI ALER
Dall’Associazione Diritti per Tutti: “DIGNITÀ PER CHI VIVE NELLE CASE POPOLARI! MERCOLEDÌ 14 MAGGIO ORE 20.00 ASSEMBLEA PUBBLICA ALLA CASA DELLE ASSOCIAZIONI IN VIA CIMABUE SABATO 24 MAGGIO ORE 15.00 PRESIDIO DAVANTI AD ALER La lotta degli inquilini degli alloggi Aler si è allargata anche alla Torre Michelangelo quartiere San Polo di Brescia. Diverse decine di abitanti del palazzone di proprietà Aler hanno partecipato ad un incontro per iniziare la raccolta di firme. Le rivendicazioni sono le stesse degli altri condomini: manutenzioni subito per gli ascensori (spesso non funzionanti), risolvere le infiltrazioni di acqua e le muffe, disinfestazione contro le blatte e richiesta di riduzione delle spese condominiali che stanno strozzando molti inquilini con reddito basso. Intanto alla Torre Raffaello, a distanza di soli tre giorni dalla tragedia rischiata con il crollo del controsoffitto nel pianerottolo al quindicesimo piano dove abitano due famiglie con quattro bambini, un anziano e due invalidi, ieri mattina intorno alle 8 un’ inquilina di 75 anni è rimasta bloccata nell’ascensore della scala dello stesso palazzo, sempre al nr 74. Una seria e profonda manutenzione, con la sostituzione dei pezzi usurati degli ascensori, è una delle rivendicazioni principali degli inquilini della Torre Raffaello che da molti mesi stanno protestando insieme agli altri inquilini delle case popolari di vari quartieri di Brescia, di San Polo, San Bartolomeo e Casazza. Mercoledì 14 maggio alle ore 20.00 assemblea presso la case delle associazioni in via Cimabue Presidio davanti all’ Aler sabato 24 maggio alle ore 15.00″