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Genocidio a Gaza, la solidarietà e le parole non sono più sufficienti
Il 28 agosto 2025 più di 30.000 operatori sanitari hanno partecipato alla giornata nazionale di digiuno contro il genocidio a Gaza. Il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), il dottor Filippo Anelli si è espresso così: “Non possiamo restare inerti e disarmati di fronte a tanta violenza. Nello stesso tempo, prendiamo le distanze da ogni iniziativa di boicottaggio volta a danneggiare il popolo di Israele, che è vittima e non responsabile di questa ingiusta guerra”. Il Presidente ha omesso di ricordare le iniziative dei sanitari attive da oltre 20 mesi. Le richieste di azioni concrete da parte delle istituzioni sono state avanzate più volte, l’ultima a maggio 2025 con un documento della rete Sanitari per Gaza sottoscritto da oltre 50.000 operatori. La FNOMCeO ha ignorato l’appello, nonostante il numero e la gravità della richiesta, fondata su deontologia e umanità. Con le sue parole, il Presidente, come molti media, non ha evidenziato i punti cruciali della richiesta dei sanitari contro il genocidio. Richieste precise e concrete che includono la seguenti richieste: 1. al governo italiano: sospendere immediatamente accordi militari e fornitura di armi ad Israele e chiedere con urgenza il cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari per aiuti alimentari e sanitari alla popolazione di Gaza allo stremo delle forze; 2. alle Aziende e Istituzioni sanitarie, agli Ordini professionali, alle Società Scientifiche, alle Università e agli Istituti di ricerca: adottare formalmente una dichiarazione ove si riconosca il genocidio in corso e si affermi l’impegno dell’istituzione a contrastarlo con ogni mezzo a disposizione, come la petizione internazionale “Stop the Silence: Call on academic and professional associations to publicly recognise the genocide in Gaza.”2 3. ai Medici, ai Farmacisti, ai Pazienti, alle Regioni, ai Comuni: aderire alla campagna di boicottaggio “TEVA? NO GRAZIE!” 3 promossa da Sanitari per Gaza e BDS Nazionale contro l’azienda farmaceutica israeliana TEVA. La campagna ha come obiettivo la risoluzione di contratti in essere, o il rifiuto di accordi futuri con un’azienda che è non solo complice di occupazione e apartheid, da cui trae profitti, ma ha anche attivamente sostenuto l’esercito israeliano, colpevole di genocidio. Su questo ultimo punto il presidente dichiara di “prendere le distanze”. Gli sarà sfuggito il dossier della relatrice speciale delle Nazioni Unite, “From economy of occupation to economy of genocide“, in merito a come gli interessi economici di aziende private siano tra le prime cause motrici del genocidio e del silenzio del mondo occidentale. A tal proposito, TEVA gode dei vantaggi generati dall’occupazione illegale dei territori palestinesi, condizione che le consente di sfruttare il mercato palestinese, che è di fatto un mercato vincolato alle aziende israeliane. I profitti di TEVA contribuiscono all’economia israeliana e vanno a rafforzare l’apparato militare sostenuto apertamente dall’azienda e autore di crimini contro l’umanità (lo stesso che bombarda ospedali e civili). Il boicottaggio è un’azione di lotta nonviolenta per supportare la liberazione del popolo palestinese. La Corte Internazionale di Giustizia ha indicato che, di fronte all’illegalità dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme est e di Gaza e allo stato di apartheid, tutti gli Stati dovrebbero recidere qualsiasi relazione economica, commerciale e di investimento con Israele nei territori occupati e che “i sostenitori del BDS non hanno solo un’alta posizione morale, ma anche una solida base del diritto internazionale.”  No, presidente, “non possiamo rimanere inerti” di fronte a questo genocidio ed è proprio per questo che ribadiamo la fondamentale importanza del boicottaggio come strumento pacifico ed efficace, ricordandoci che il mondo ha messo fine alla politica di apartheid in Sudafrica proprio grazie al boicottaggio internazionale! Rete Nazionale Sanitari per Gaza BDS Italia #digiunogaza Prime adesioni ricevute da: Medicina Decoloniale Antropolog* per la Palestina Associazione di Amicizia italo-palestinese Onlus Rimini4Gaza Associazione Franz Fanon Centro di Ricerca ed Elaborazione per la Democrazia-CRED Rete Ricerca e Università per la Palestina – RUP Redazione Italia
Il grido di migliaia di sanitari contro il genocidio a Gaza
Un grido di denuncia è stato lanciato chiaro e forte. Migliaia di medici e operatori sanitari, hanno partecipato giovedì 28 agosto in tutta Italia alla Giornata nazionale di digiuno per Gaza. Giornata di mobilitazione ‘Contro il genocidio a Gaza’ promossa dagli operatori del servizio sanitario della rete #digiunogaza, dalla rete “Sanitari per Gaza” […] L'articolo Il grido di migliaia di sanitari contro il genocidio a Gaza su Contropiano.
MANERBIO: TENDA DI SOLIDARIETÀ DEI “SANITARI PER GAZA” IN PIAZZA ITALIA
Dal 22 al 24 maggio, Piazza Italia a Manerbio ospita una tenda di solidarietà promossa dal gruppo “Sanitari per Gaza Brescia” insieme al “Comitato Nour Ama Cambia il Mondo”. Un’iniziativa dal basso per richiamare l’attenzione sull’emergenza umanitaria in Palestina, con particolare focus su Gaza e sulla drammatica situazione del personale sanitario palestinese detenuto illegalmente nelle carceri israeliane. “La società civile deve mobilitarsi con forza – dice l’attivista Gabriele ai microfoni di Radio Onda d’Urto – perché la pressione dal basso è l’unico modo per fermare la distruzione in corso”. L’iniziativa si inserisce in un ciclo di presìdi che ha già toccato Brescia. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Gabriele, uno degli attivisti che sta dando vita alla tenda. Ascolta o scarica
BRESCIA: DAL 6 AL 9 MAGGIO 2025, TENDA DI SOLIDARIETÀ CON LA POPOLAZIONE E IL PERSONALE SANITARIO PALESTINESE
Sanitari per Gaza organizza  una “Tenda di solidarietà con la popolazione civile e con il personale sanitario detenuto illegalmente nelle carceri israeliane”. L’iniziativa si svolgerà dal 6 al 9 maggio 2025, 24 ore su 24, nel piazzale degli Spedali Civili a Brescia. Le motivazioni alla base di questa iniziativa sono le stesse che spingono da tempo il gruppo Sanitari per Gazza, poiché, nonostante precedenti iniziative, la situazione drammatica a Gaza non cambia, né per la popolazione civile né per il personale sanitario: il sistema sanitario è  al collasso, con ospedali completamente distrutti e con una grave mancanza di medicinali. La popolazione manca di carburante, acqua potabile, fonti di cibo, e l’ingresso degli aiuti umanitari è bloccato. L’iniziativa ha scelto di posizionare la tenda di fronte all’ospedale, un luogo simbolico per denunciare la crisi sanitaria. Un focus particolare è posto sul sostegno ai medici e agli operatori sanitari che, oltre a essere arrestati illegalmente e torturati, sono presi di mira dall’occupazione israeliana. Viene chiesta la libertà per tutti i detenuti del settore sanitario e per i detenuti civili ritenuti illegalmente o ingiustamente dall’esercito israeliano. Tra le richieste avanzate anche la richiesta di un cessate il fuoco permanente per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari e l’evacuazione dei circa 13.000 feriti che necessitano di cure fuori dalla Striscia. Presentiamo l’iniziativa con Muhannad Abuhilal di Sanitari per Gaza. Ascolta o scarica  e con Mariam dei Giovani Palestinesi e del Coordinamento Palestina di Brescia che aderiscono all’iniziativa. Ascolta o scarica