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FRANCIA: LECORNU CI (RI)PROVA. MACRON PROVA A RESISTERE DENTRO L’ELISEO. FINO A QUANDO?
Francia. Macron si aggrappa alla poltrona dell’Eliseo e nomina nuovamente Sébastien Lecornu come primo ministro, dandogli “carta bianca” per un nuovo governo. “Accetto per dovere, farò tutto il possibile per dotare la Francia di un budget entro fine anno e affrontare i problemi quotidiani dei cittadini’, il primo commento dell’ex – e neo – premier. Freddo per ora il partito socialista, corteggiato dallo stesso Lecornu: “Nessun accordo con il premier è stato siglato su una nostra non-censura”, dice il PS. A destra invece i Républicains sono pronti a dare “sostegno” a Lecornu. Ancora più a destra la Pen torna a chiedere il voto anticipato. Infine La France Insoumise, che vuole votare la mozione di destituzione dello stesso Macron, presentata ormai diversi giorni fa all’Assemblea Nazionale. “La commedia è sempre più patetica e va avanti da giorni. È ora che finisca, una volta per tutte. Emmanuel Macron deve andarsene affinché il paese possa finalmente ripartire” ha detto Manuel Bompard, deputato de La France Insoumise. La corrispondenza su Radio Onda d’Urto con Cesare Piccolo, giornalista freelance e nostro collaboratore da Parigi. Ascolta o scarica
Repressione inedita a Marsiglia
Giovedì 2 ottobre, giornata di scioperi intersindacali in Francia nella cornice della mobilitazione d’Oltralpe “Bloquons tout“, si è tenuta una manifestazione davanti alla fabbrica francese Eurolinks, specializzata nella produzione di armi esportate in Israele. Da diversi mesi, questa fabbrica è oggetto di diverse proteste per la sua complicità nei crimini contro l’umanità e il genocidio […]
FRANCIA: LECORNU SI DIMETTE, IL SUO È IL MANDATO PIÙ BREVE DELLA STORIA
A un mese dalla nomina del nuovo primo ministro, e a poche ore dalla nascita nel nuovo esecutivo, il governo di Sebastien Lecornu è già finito. Nominato il 9 settembre, Lecornu era stato oggetto di critiche da parte dell’opposizione e della destra dopo aver svelato domenica sera parte della composizione del suo governo. Martedì avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea. Lunedì mattina, Lecornu ha presentato le sue dimissioni, accettate dal presidente Macron. La France Insoumise chiede ora l'”esame immediato” della mozione di destituzione del presidente Macron. Lasciando Matignon (la sede del governo) 27 giorni dopo la sua nomina, Lecornu diventa il primo ministro con il mandato più breve della storia. Si tratta di dimissioni inaspettate, e quali ne sono state le cause? Quali sono i possibili scenari che si aprono? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Di Gesu, ricercatore italiano che vive in Francia e nostro collaboratore da Parigi. Ascolta o scarica.
FRANCIA: OLTRE UN MILIONE IN PIAZZA PER LA “GIORNATA DI AZIONE INTERSINDACALE” CONTRO L’AUSTERITÀ E PER LA GIUSTIZIA SOCIALE
Oltre un milione di lavoratori e lavoratrici, giovani, studenti e studentesse, precari e precarie sono scesi in piazza giovedì 18 settembre 2025 in tutta la Francia – dando vita a oltre 250 manifestazioni – per la “giornata d’azione intersindacale”. A Parigi e in altre grandi città francesi come Bordeaux, Marsiglia e Lione ci sono stati scontri con la polizia, che già dall’alba si è presentata in forze ai blocchi operai e studenteschi organizzati davanti ai depositi dei mezzi di trasporto pubblico, alle scuole e alle grandi piattaforme logistiche. Centinaia i manifestanti fermati durante le cariche. La mobilitazione nazionale è arrivata soltanto una settimana dopo la giornata del 10 settembre. Anche in quell’occasione, centinaia di migliaia di persone erano scese nelle strade di tutto il Paese dietro la parola d’ordine “Bloquons tout” (“Blocchiamo tutto”). Le mobilitazioni si oppongono alla legge finanziaria, alla riforma delle pensioni e, in generale, all’intera politica economica fatta di austerity, tagli per decine di miliardi ai servizi pubblici come la sanità e la scuola, voluta dal presidente Emmanuel Macron e portata avanti prima dall’ex premier Bayrou (sfiduciato l0 scorso 8 settembre) e ora dal suo successore Lecornu. Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, le considerazioni sulla giornata di lotta del 18 settembre 2025 in Francia con: * Gianni Mainardi, compagno italiano che vive da molti anni a Parigi. Ascolta o scarica. * Matteo Polleri, ricercatore italiano tra Parigi e Lione. Ascolta o scarica.
FRANCIA: SCIOPERO GENERALE CONTRO L’AUSTERITA’, PASSATA SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’ DA BAYORU A LECORNU
Oggi, giovedì 18 settembre, in Francia nuovo sciopero generale contro l’austerity voluta prima dal premier (impallinato) Bayrou e ora dal neopremier Lecornu, che nelle ultime ore ha incassato una mezza apertura dai lepenisti, con l’esplicito obiettivo di spaccare il fronte di centrosinistra, imbarcando forse i socialisti dentro l’esecutivo o quantomeno nell’ipoteca maggioranza dell’Assemblea Nazionale. Intanto nelle piazze, a una settimana dalle manifestazione “Blocchiamo tutto”, i sindacati hanno convocato 250 manifestazioni: già dal mattino, blocchi in scuole e trasporti, con 55 fermi, mentre nel pomeriggio i cortei più numerosi, a partire da Parigi. In totale, attesi 900.000 manifestanti, quasi il doppio rispetto al 10 settembre. Da Parigi Gianni Mainardi, compagno italiano da anni in Francia e nostro collaboratore. Ascolta o scarica
Blocchiamo tutto: le proteste del 10 settembre in Francia
In Francia, durante la giornata del 10 settembre, i blocchi sono stati numerosi e partecipati da molti giovani. Al contempo, almeno per il momento, non si tratta di un movimento equiparabile a quello dei gilets jaunes. Vedremo l’evoluzione di “bloquons tout” nei prossimi appuntamenti, in particolare è stata chiamata una mobilitazione intersindacale per la giornata […]
FRANCIA: AL VIA ‘BLOCCHIAMO TUTTO’. MOBILITAZIONI DIFFUSE IN TUTTO IL PAESE, OLTRE 200 ARRESTI – LE CORRISPONDENZE
Diversi blocchi già dal primo mattino sono stati registrati in Francia per la giornata di mobilitazione “Bloquons Tout”. Fiamme nel nord, con l’autostrada A1 bloccata dai manifestanti tramite barricate e suppellettili dati alle fiamme. Anche a Rennes, a ovest, un bus è stato dato alle fiamme e usato come barricata. Ampio corteo a Marsiglia e blocchi davanti a scuole e università in tutta la Francia. Soltanto a Parigi e nella banlieue della capitale sono state arrestate decine di persone in seguito a tentativi di blocchi del Périphérique, la tangenziale parigina. Scontri si sono verificati davanti al Ministero dell’Interno nella capitale francese, ampio uso di gas lacrimogeni e violenze poliziesche si sono registrate a Gare du Nord e Gare de l’Est. Almeno 200 le persone arrestate da questa mattina in tutto il Paese secondo l’ultimo bollettino, 80.000 i poliziotti schierati dal ministro dell’Interno Bruno Retailleau in tutta la Francia, 6.000 soltanto a Parigi per la giornata di mobilitazione che proseguirà anche questo pomeriggio. Radio Onda d’Urto ha raccolto diverse testimonianze in questa mattinata di agitazione: Andrea Mencarelli, corrispondente di Contropiano da Parigi. Ascolta o scarica Cesare Piccolo, giornalista italiano residente in Francia da decenni e collaboratore di Radio Onda d’Urto da Parigi. Ascolta o scarica Gianni Mainardi, nostro collaboratore d’Oltralpe. Ascolta o scarica Dal blocco a Saint Denis, a nord di Parigi, Alice Ferraglio de La France Insoumise. Ascolta o scarica