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Ustica 45 anni dopo, il rischio archiviazione e le “reticenze e menzogne” di Francia e Usa
L'accusa di un avvocato di parte civile alla commemorazione ieri in Comune. L'associazione dei familiari delle vittime sottolinea che grazie alle ultime indagini "sappiamo molto di più": il Dc9 "fu abbattuto in un episodio di guerra aerea" e non c'è più spazio per tesi mai dimostrate come il cedimento o la bomba a bordo.
FRANCIA: IL GOVERNO MACRON ANNUNCIA LO SCIOGLIMENTO DI “JEUNE GARDE” E “URGENCE PALESTINE”. MOBILITAZIONI DI PIAZZA E VIA WEB
Martedì 13 maggio 2025, sul tavolo del Consiglio dei ministri del governo in Francia, arriverà la proposta di dissoluzione d’imperio di due importanti realtà sociali e politiche transalpine, Jeune Garde Antifasciste (collettivo antifascista di Lione nato nel 2018 per opporsi al montare dell’estrema destra nella seconda città della Francia) e di Urgence Palestine, rete nazionale che riunisce cittadini, organizzazioni e movimenti associativi, sindacali e politici mobilitati per “l’autodeterminazione del popolo palestinese, l’oppressione coloniale e le guerre imperialiste” con l’obiettivo di “fermare il genocidio: cessare il fuoco e porre fine immediatamente al blocco; per la fine della colonizzazione, dell’occupazione e dell’apartheid; boicottaggio, disinvestimento, sanzioni contro Israele; per il sostegno alla resistenza del popolo palestinese, contro la complicità del governo francese nei crimini israeliani e la repressione della solidarietà con la lotta del popolo palestinese”. Contro lo scivolamento sempre più a destra del Governo francese – annunciando la richiesta di dissoluzione, il ministro dell’interno Retailleau ha scelto come palcoscenico il canale di estrema destra C-News – in Francia è in corso una mobilitazione di massa, sia nelle piazze – domenica 11 maggio in migliaia hanno sfilato a Parigi, unendo la lotta antirazzista a quella decoloniale e antifascista – che sul web: oltre 200mila le persone che hanno già firmato la petizione “Contro il genocidio, per una Palestina libera: no allo scioglimento di Urgence Palestine”. Da Parigi la corrispondenza dalla Francia su Radio Onda d’Urto con Rachele Borghi, docente di Geografia alla Sorbona di Parigi, attivista transfemminista e per la Palestina. Ascolta o scarica   L’appello contro la dissoluzione di Urgence Palestine, arrivata già sopra le 200mila adesioni e che si può firmare anche dall’Italia all’indirizzo www.stop-dissolution.fr/: “Stop alla censura delle voci palestinesi Contro il genocidio, per una Palestina libera: no alla dissoluzione di Urgence Palestine Mentre a Gaza si intensifica il genocidio e viene imposto un assedio che affama e distrugge un intero popolo, cosa fa lo Stato francese di Macron e Retailleau? Annuncia l’intenzione del governo di sciogliere una delle principali organizzazioni palestinesi in Francia, uno dei collettivi più attivi nella solidarietà con la Palestina. Questa gravissima misura risponde a una richiesta avanzata mesi fa da Julien Odoul, deputato del « Rassemblement National », recentemente condannato dalla Giustizia. Accogliendola, il ministro dell’Interno Bruno Retailleau allinea la repressione dello Stato francese alle parole d’ordine dell’estrema destra e del governo israeliano. Denunciare un genocidio non è un crimine. Resistere all’ingiustizia non è un reato. Esigere la libertà per la Palestina non è incitamento all’odio, ma una necessità umana. Le nostre rivendicazioni sono semplici: – STOP al genocidio in Palestina – NO allo scioglimento di «Urgence Palestine» – SÌ alla libertà di espressione e alla solidarietà internazionale”.
PRIMO MAGGIO IN FRANCIA: 300MILA IN TUTTO IL PAESE, 100MILA SOLO A PARIGI.
Primo Maggio in Francia: secondo la Cgt, primo sindacato del Paese, 300mila manifestanti in 260 piazze, più del doppio delle cifre attese dalle forze dell’ordine transalpine. Il via alla mobilitazione è stata a Dunkerque, dove i dipendenti di ArcelorMittal si sono ritrovati per contestare pubblicamente i 600 posti di lavoro che il colosso globale vuole tagliare. A Parigi numerosi pre-cortei hanno raggiunto, nel primo pomeriggio, la partenza collettiva di Place d’Italie, con almeno 100mila persone in marcia. Alle rivendicazioni più strettamente lavorative – il no alla controriforma delle pensioni e la richiesta di significativi aumenti salariali a fronte del carovita – si sono unite altre più di carattere politico, come la lotta antifascista e antifascista contro l’estrema destra, il no alla guerra e al riarmo e la solidarietà internazionalista, a partire dall’attacco di poche ore prima ufficializzato dal ministro dell’Interno, Darmanin, che ha notificato la “dissoluzione” a due realtà antifasciste e antirazziste molto note in Francia, la Jeune Garde di Lione e il cartello di realtà solidali con Gaza, Urgence Palestine. Verso la fine del corteo parigino, in Place de la Bastille, la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni e di cariche. Il conto finale, secondo i media mainstream transalpini, è di un’auto alle fiamme e 25 fermati, anche se ci sono numerosi contusi e feriti, compresi giornalisti buttati a terra e manganellati. Da Parigi su Radio Onda d’Urto l’intervista ad Andrea Di Gesu, docente di filosofia a SciencesPo e in diversi licei della capitale francese. Ascolta o scarica