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[Ora di buco] La scuola in piazza contro la violenza patriarcale (1/3: trasmissione intera)
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia. Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva.  Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base. 
Decine di piazze per il No Meloni Day. Gli studenti pretendono un mondo nuovo
Ieri sono state oltre 30 le piazze che studentesse e studenti si sono presi, in occasione di una giornata di sciopero studentesco a cui è stato dato un nome molto chiaro e netto: No Meloni Day. Il 17 novembre è la Giornata internazionale degli studenti, da anni momento centrale dell’autunno di […] L'articolo Decine di piazze per il No Meloni Day. Gli studenti pretendono un mondo nuovo su Contropiano.
Verso il 25 novembre: giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e le violenze di genere
Il governo attacca l’educazione sessuoaffettiva nelle scuole, in particolare attraverso il Ddl sul consenso informato che, all’esame dell’Aula, è stata occasione per lo svolgersi di un teatrino imbarazzante in cui il ministro dell’Istruzione Valditara ha preso parola in questi termini: “È stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattia sessualmente trasmesse. È falso” e ha poi aggiunto “È stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi, vergognatevi”.  Al di là delle bagarre in Parlamento, il tema continua ad essere centrale in tutti gli ambiti della vita produttiva e riproduttiva, l’attacco del governo infatti si pone in continuità con lo smantellamento dei servizi essenziali per quanto riguarda la salute, l’educazione, l’assistenza e impone nuovi provvedimenti che nulla hanno a che fare con la prevenzione, il consenso, la formazione per affrontare realmente la questione della violenza di genere da un punto di vista strutturale. Intanto i femminicidi a livello nazionale continuano a perpetrarsi e l’unico strumento al momento esistente in grado di tenere conto dei dati è l’Osservatorio Femminicidi Lesbicidi Transcidi (FLT) in Italia di Non Una Di Meno (NUDM). Un lavoro importante che parte dal basso e che intende tenere alta l’attenzione su questo tema. In vista del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e contro la violenza di genere, che quest’anno assumerà dei caratteri più complessivi a fronte della fase di guerra e del genocidio ancora in corso a Gaza, sono molti gli appuntamenti per costruire un percorso di partecipazione ampio e profondo nei contenuti. Il 22 novembre si terrà il corteo nazionale a Roma ma anche sui territorio ci saranno appuntamenti di mobilitazione nella data del 25, a Torino ci sarà un corteo con partenza da Porta Nuova. Ne parliamo con una compagna di NUDM Torino e invitiamo a seguire le pagine social di NUDM per aggiornamenti sulle iniziative Qui il commento di Non Una di Meno Torino in merito a Valditara Valditara, la scuola ti odia. L3 femminist3 di più. Tutt3 in piazza! 22N Roma & 25N Torino Ieri, alla Camera, il ministro dell’ignoranza Valditara ha sbottato contro chi l’ha accusato di favorire la diffusione della cultura del femminicidio in Italia. È vero. Il DDL Valditara – Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico – affida all’arbitrio delle scuole e alla discrezionalità delle famiglie, l’educazione sessuo-affettiva, riducendola a questione “morale” anziché formativa. Trasforma l’educazione sessuo-affettiva in un tabù, come se parlare di corpo ed emozioni fosse pericoloso. È l’ennesimo tentativo di un governo che vuole controllare, non educare; zittire, non far crescere. L’educazione sessuo-affettiva dovrebbe entrare a fare parte in modo strutturale del curricolo scolastico, i docenti e le docenti dovrebbero essere formati/e, i saperi delle reti transfemministe e dei centri antiviolenza laici e femministi dovrebbero entrare nelle scuole per diventare strumenti di autodifesa e consapevolezza collettiva. Proprio perché la scuola non può e non deve essere luogo di trasmissione verticale e gerarchica del sapere, ma un luogo di co-costruzione di pratiche e saperi, di speranza pedagogica, non di selezione ed espulsione, ma di crescita e formazione della persona. Con la scusa di “proteggere” le persone piccole, si vuole impedire di parlare di sesso, di genere, di identità, di relazioni. Ma noi lo sappiamo: negare non protegge, censurare non educa. L’educazione sessuale e affettiva non è un lusso, è una necessità politica e sociale. È l’unico modo per costruire relazioni sane, libere dal dominio, dal possesso, dalla violenza. È l’unico modo per insegnare che il consenso non è un tabù ma una pratica quotidiana. Che il piacere non è vergogna, ma conoscenza di sé.
Genova. Squadracce fascisti contro il liceo Da Vinci occupato
Ieri notte al Liceo Leonardo da Vinci occupato si é tenuta un’aggressione fascista ai danni degli studenti occupanti. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza ai ragazzi del Leonardo. Non é accettabile e non intendiamo transigere su un fatto di questa gravità, atto a colpire degli studenti che hanno deciso non […] L'articolo Genova. Squadracce fascisti contro il liceo Da Vinci occupato su Contropiano.
[Ora di buco] Patriarcato e precariato (1/3: trasmissione completa)
Due gli argomenti della trasmissione di oggi: l'emendamento a firma Lega al ddl Valditara sul consenso informato che prevede il divieto dell'educazione sessuo-affettiva anche nella scuola media. Ne parliamo con una formatrice della rete Educare alle differenze che mette in evidenza l'urgenza del governo, su mandato delle associazioni antiscelta, di riaffermare l'impianto patriarcale e transfobico della "loro" educazione. Successivamente affrontiamo il tema delle mobilitazioni nell'università per contrastare la riforma del reclutamento che, senza sanare la piaga del precariato, sta progressivamente espellendo ricercatrici e ricercatori. Ci soffermiamo anche sulla riforma dell'università che il governo sta portando avanti "a pezzi" con l'intento di depotenziare l'università pubblica a tutto vantaggio degli atenei privati. Ne parliamo con due ricercator dell'Assemblea precaria universitaria.
Propaganda di guerra in una scuola ebraica di Milano con soldato IDF
Quello che è accaduto a Milano qualche giorno fa ha davvero dell’incredibile. Studenti e studentesse di una scuola ebraica davanti a un ragazzo di 22 anni militare dell’IDF combattente nella striscia di Gaza che spiega come funziona quella che è a suo avviso «È una lotta contro il terrorismo» (clicca […] L'articolo Propaganda di guerra in una scuola ebraica di Milano con soldato IDF su Contropiano.
RIENTRO A SCUOLA TRA DIVIETO DEI CELLULARI, NUOVA MATURITÀ E PROBLEMI ATAVICI
E’ suonata la campanella per studenti e studentesse di Regione Lombardia, oltre che per il personale scolastico e docenti.  La maggior parte degli studenti farà rientro in classe il 15 settembre, per il primo giorno di scuola. I problemi atavici non sono scomparsi – precariato, strutture fatiscenti, scarse risorse e classi pollaio -, mentre l’ultima crociata di Valditara, contro i cellulari, sta ulteriormente creando difficoltà agli istituti, senza fondi, indicazioni chiare e spazi ad hoc per rispettare il diktat del ministro, esteso alle superiori e motivato con “la tutela della salute e dell’apprendimento”; un approccio che soppianta la pur necessaria educazione digitale con un approccio puramente repressivo e negazionista delle tecnologie Prima della circolare che vieta l’utilizzo dei cellulari in classe, il mondo dell’istruzione ha subito l’ennesimo scossone con il Decreto Scuola che prevede, tra le altre misure, la riforma della maturità. Il commento di Angela Verdecchia, coordinatrice nazionale della Rete Studenti Medi. Ascolta o scarica.
FORMAZIONE: SUPERARE LA “CONCEZIONE PUNITIVA E REPRESSIVA” DELLA SCUOLA, DIBATTITO A TRE VOCI
Torniamo a scuola, torniamo sul caso sollevato anche da Enea Zanoglio, oramai ex studente del liceo Bagatta di Desenzano del Garda, provincia di Brescia, che ha raccontato a Radio Onda d’Urto le ragioni del suo boicottaggio dell’esame orale alla maturità, conseguendo comunque il diploma. A settembre si iscriverà all’università. Enea Zanoglio, studente modello, media dell’8, impegnato politicamente nel Collettivo Gardesano Autonomo e nel Fronte della Gioventu Comunista, ci aveva raccontato come l’esame di maturità rappresentasse l’emblema di una “concezione punitiva e repressiva” del sistema scolastico. Enea ha criticato l’impostazione del sistema di istruzione che ha definito “ottocentesco”, puntando il dito non solo contro l’attuale ministro ma anche contro chi lo ha preceduto, a destra e a sinistra. Torniamo quindi sulla notizia e allarghiamo il dibattito ad alcuni collettivi che hanno preso posizione sull’argomento e che da anni ragionano e mettono in campo azioni volte a migliorare la scuola. Un dibattito radiofonico a tre voci, in collegamento con noi: Maurizio Pe, studente al liceo Virgilio di Milano e compagno di Enea nel Fronte della Gioventù Comunista. Matilde Zanardelli del Collettivo Onda Studentesca. Lucia Dante del Collettivo di insegnanti Assenze Ingiustificate. La trasmissione completa (30 minuti). Ascolta o scarica
Protestare non è educato
In questi giorni oggetto di discussione sui giornali e nella piazza social è la protesta dello studente e della studentessa, che si sono rifiutati di sostenere la prova orale all’esame di maturità. Credo che quello che l’azione dei due e le varie reazioni, arrivate come sempre dalle parti più disparate […] L'articolo Protestare non è educato su Contropiano.
Non chiamiamola ‘Maturità’
Personalmente, ho un buon ricordo del mio esame di maturità. Allo scritto d’italiano mi capitò per tema una frase di Gramsci sullo studio della storia. Non poteva andarmi meglio. All’orale, la commissione si dimostrò obiettiva e corretta, ascoltandomi esporre con sicurezza pari solo alla mia ingenuità un programma articolato su […] L'articolo Non chiamiamola ‘Maturità’ su Contropiano.