Cagliari, presidio all’Assessorato alla difesa dell’ambiente, Regione Autonoma SardegnaNON REGALIAMO AMBIENTE, SALUTE E SICUREZZA IN CAMBIO DI BOMBE E PROFITTI
Lunedì 14 luglio, in una mattinata davvero torrida, un nutrito gruppo ha svolto
un presidio davanti all’assessorato regionale alla difesa dell’ambiente in via
Roma 80, Cagliari, chiamato da Stop RWM, storico comitato di lotta contro la
fabbrica di bombe. Motivo: si è giunti a un momento cruciale per le aspettative
dell’RWM di ottenere l’approvazione del piano di Valutazione di impatto
ambientale (VIA) per gli impianti che raddoppieranno le linee di produzione
(dichiarati abusivi da due sentenze del consiglio di stato), presentato
all’ufficio regionale – e reso accessibile attraverso il portale SIRA con ampie
parti rese illeggibili. Tali aspettative corrispondono alla volontà di segno
opposto, sostenuta da una lotta che dura da anni, di tanti ecologisti,
antimilitaristi e pacifisti, anche organizzati in comitati ed associazioni, che
quel piano di VIA non sia approvato e che i nuovi impianti rimangano chiusi. Al
piano di VIA della RWM si è infatti risposto il mese scorso con un ampio
documento di osservazioni firmato da Italia Nostra Sardegna, USB Sardegna, Cobas
Cagliari, Assotziu Consumadoris Sardigna, Confederazione Sindacale Sarda,
Cagliari Social Forum, Comitato Riconversione RWM, War Free – Lìberu dae sa
gherra, che fanno seguito ad altre corpose osservazioni presentate ad aprile e a
dicembre 2024.
Anche in questo documento cruciale è l’osservazione idrogeologica che pone al
centro delle considerazioni le costruzioni, gli sbancamenti e i numerosi
interventi (deviazioni, tombamenti, cementificazioni) attuati su due corsi
d’acqua a carattere torrentizio, affluenti del rio Figu, interni all’area dello
stabilimento ed ad alto rischio di esondazione, sulla cui area di rispetto,
prevista dalla normativa, si è abusivamente costruita la volumetria edilizia
dell’ampliamento delle linee di produzione, all’interno di un complesso
industriale “ad alto rischio di incidente rilevante”. La richiesta della RWM è
che questi fiumi siano cancellati dalla mappa dell’Agenzia regionale del
Distretto Idrografico in quanto irrilevanti – richiesta irricevibile, a quanto
appunto dimostrato dalle osservazioni presentate e redatte con la collaborazione
dei tecnici: dott.ri Salvatore Carboni, Massimo Coraddu, Leonardo Marotta,
Flavia Sicuriello.
Queste e altre osservazioni vengono portate da una delegazione all’Assessora
Rosanna Laconi e al funzionario dell’ufficio VIA, i quali informano che la
Conferenza dei Servizi annunciata nell’incontro di dicembre non c’è stata.
La RWM aveva presentato a febbraio ulteriori relazioni aggiuntive sulle
problematiche idrogeologiche riscontrate, riprendendo argomenti già avanzati e
criticati dagli ambientalisti e dagli ufficiali del bacino idrografico.
L’ufficio VIA della Regione ha immediatamente chiesto i pareri degli enti
coinvolti, e dopo averli ricevuti ha chiuso l’istruttoria. Ora redigerà una
monografia istruttoria finale con parere definitivo.
Intanto si è saputo che a Febbraio è arrivato all’ufficio VIA della Regione un
sollecito dal Ministero della difesa a concludere la procedura di VIA ex-post
riguardante l’RWM.
Non solo, la ditta RWM ha ingiunto all’ufficio VIA di concludere la procedura di
VIA ex-post (che dura da oltre tre anni) e le ha dato tempo di concluderla entro
giugno; scaduto l’ultimatum il 1 luglio ha depositato presso il TAR un ricorso
contro la Regione per la durata “eccessiva” della procedura !
Le pressioni non mancano sull’Assessorato alla difesa dell’ambiente e
sull’ufficio VIA, perché non ci siano intralci sulla strada della RWM, che si
ritiene evidentemente invincibile, come nei profitti, triplicati nel 2024
rispetto al 2023.
Che faranno l’ufficio VIA e l’Assessorato alla difesa dell’ambiente, saranno in
grado di far valere le ragioni dell’ambiente e della fragilità idrogeologica
della zona ? O per motivi politici approveranno la procedura di VIA ex-post
pretesa dalla RWM?
Hanno partecipato al presidio anche il Comitato Sardo per la Palestina, il
Movimento nonviolento, i Disarmisti esigenti, l’Osservatorio contro la
militarizzazione delle scuole e delle università, le Madri contro la
repressione, oltre che i firmatari delle Osservazioni: USB, Cobas, Cagliari
Social Forum.
Mariella Setzu, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università, Cagliari
Fonte: Cobas Cagliari.