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Roma. Sabato presidio antifascista a Tor Pignattara
Sta circolando la notizia che per sabato 6 dicembre alle 18, al Parco Sangalli di Torpignattara, Forza Nuova ha convocato una manifestazione con il solito pretesto della “difesa di Roma”: una narrazione tossica, costruita per alimentare paura, razzismo e divisioni, come già visto in altre loro iniziative, comprese quelle legate […] L'articolo Roma. Sabato presidio antifascista a Tor Pignattara su Contropiano.
NO TAV: NASCE UN NUOVO PRESIDIO A SAN GIULIANO. L’8 DICEMBRE MARCIA POPOLARE A VENT’ANNI DALLA LIBERAZIONE DI VENAUS
Il movimento No Tav della Val Susa torna in marcia: annunciato l’allestimento di un nuovo presidio permanente a San Giuliano, frazione di Susa, per continuare l’opposizione all’esproprio di terreni e l’abbattimento di case che vorrebbe fare spazio ai cantieri dell’alta velocità Torino-Lione. “Negli ultimi giorni – scrivono compagne e compagni No Tav – abbiamo visto la rabbia e la disperazione di chi ha perso la propria abitazione, ma abbiamo visto anche la forza collettiva di chi non è disposto a farsi spazzare via”. “Da qui – prosegue la nota – nasce la scelta di costruire insieme un presidio permanente alle case di San Giuliano: un luogo vivo, aperto, attraversabile, in cui difendere le case e vegliare sulla nostra terra, ma anche rafforzare legami, informare e organizzare resistenza“. Il tutto a pochi giorni dall’8 dicembre, ventesimo anniversario della liberazione di Venaus. Quel giorno – l’8 dicembre del 2005 – i No Tav della Val Susa, in migliaia, ripresero il terreno sul quale sorge ancora oggi il presidio permanente di Venaus, che era stato espropriato due giorni prima dalla Polizia giunta in forze e in tenuta anti-sommossa. Lunedì 8 dicembre 2025 l’ormai tradizionale marcia popolare No Tav, che ogni anno ricorda quella vittoria, partirà da Venaus e si dirigerà proprio verso il nuovo presidio permanente di San Giuliano. Su Radio Onda d’Urto, dal presidio No Tav di San Giuliano, sono intervenuti Francesco e Alice, del Movimento No Tav. Ascolta o scarica.   
[2025-12-06] Roma Chiama - Disarmiamoci e Disertiamo Guerre e Violenza @ Parco Sangalli
ROMA CHIAMA - DISARMIAMOCI E DISERTIAMO GUERRE E VIOLENZA Parco Sangalli - Parco sangalli (sabato, 6 dicembre 17:00) Come realtà antifascist3 di Roma Est sentiamo la necessità di prendere posizione su un’iniziativa che sta prendendo forma in queste ore. È arrivata notizia che sabato 6 dicembre alle 18, al Parco Sangalli di Torpignattara, Forza Nuova ha convocato una manifestazione con il solito pretesto della “difesa di Roma”: una narrazione tossica, costruita per alimentare paura, razzismo e divisioni, come già visto in altre loro iniziative, comprese quelle legate alla retorica della cosiddetta “remigrazione”. Come realtà antifasciste del territorio riteniamo doveroso non lasciare spazio incontestato a messaggi che dividono e colpiscono chi è più fragile. Il ruolo dei gruppi fascisti, dentro una città segnata da disuguaglianze profonde, è purtroppo sempre lo stesso: farsi braccio armato contro i poveri, spingere verso un clima di guerra sociale verso il basso. Torpignattara è un quartiere ricco di memoria storica, ma oggi soprattutto un luogo multiculturale, attraversato da famiglie, migranti, studenti, associazioni, spazi sociali, scuole, forme di mutualismo e di cultura quotidiana. Ed è proprio questa ricchezza che vogliamo difendere. Un anno fa, sempre in questo parco, si registrò un episodio di violenza ai danni di alcuni immigrati. Anche allora il territorio seppe reagire con dignità e solidarietà, affermando chiaramente che xenofobia e atteggiamenti squadristi non troveranno mai terreno fertile qui. Per questo convochiamo un presidio sabato 6 dicembre alle ore 17 al Parco Sangalli, per affermare un’altra idea di città: aperta, solidale, capace di unirsi contro la barbarie di quattro provocatori che cercano solo visibilità e conflitto. Il nostro presidio vuole chiamare a raccolta l’umanità del quartiere, non solo i gruppi militanti: famiglie, migranti, studenti, insegnanti, associazioni, gruppi culturali, chiunque viva e arricchisca ogni giorno questa zona. Perchè Torpignattara è e rimane antifascista. Ci vediamo sabato alle 17. Partecipate, diffondete, portate la vostra presenza e la vostra voce. Insieme, per un territorio che respinge odio e divisione e afferma convivenza, diritti e dignità per tutte e tutti.
[2025-11-21] Presidio Nazionale per Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmoush @ Tribunale dell'Aquila
PRESIDIO NAZIONALE PER ANAN YAEESH, ALI IRAR E MANSOUR DOGHMOUSH Tribunale dell'Aquila - via Pile 7, 67100 L'Aquila, Italy (venerdì, 21 novembre 09:30) Si avvicina alla conclusione il processo ai tre cittadini palestinesi Anan, Ali e Mansour, in corso presso il tribunale de L’Aquila. Nella prossima udienza, prevista per il 21 novembre, si chiuderà l’istruttoria dibattimentale, prima delle conclusioni del Pubblico Ministero e della difesa. Finora non è emerso alcun elemento incriminante a carico degli imputati. Il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario – dalla Risoluzione ONU 37/42 alla Carta delle Nazioni Unite, fino alla Convenzione di Ginevra – riconoscono il diritto del popolo palestinese alla resistenza contro l’occupazione militare illegale, anche attraverso il ricorso alle armi, purché non vengano coinvolti civili estranei al conflitto. Nel corso del processo non è emerso alcun superamento di questo limite. Un punto centrale è stato il tentativo dell’accusa di presentare un insediamento illegale israeliano, che ospita anche una base militare, come una semplice cittadina civile israeliana. Per sostenere questa tesi, la Procura ha cercato di inserire nel fascicolo un documento proveniente dall’ambasciata israeliana a Roma, ma il giudice ne ha negato l’ammissione. In risposta, l’accusa ha richiesto di convocare l’ambasciatore israeliano come testimone nella prossima udienza. La presenza stessa dello Stato genocidario di Israele in aula, chiamato dalla Procura, è purtroppo coerente con la politica di complicità dell’Italia con l’occupazione israeliana dimostrata anche nel corso di due anni di conclamato genocidio. Meritevole di condanna politico-giuridica è che nel luglio del 2024 la Corte Internazionale di Giustizia, oltre a condannare l’occupazione israeliana e le politiche di insediamento, ha anche indicato che tutti gli Stati membri dell’ONU hanno non solo l’obbligo di non riconoscere la situazione illegale derivante dall’occupazione, ma anche di non fornire assistenza o aiuto al mantenimento di tale situazione. Riteniamo che, oltre al fatto che l’ambasciata israeliana sia stata chiamata a testimoniare dalla Procura della Repubblica italiana, questo processo, per come si è sviluppato, rappresenti l’ennesima palese violazione di quanto disposto dalla CIG, e che sia indubbiamente un processo volto a spezzare e colpire qualsivoglia forma di resistenza nei Territori Palestinesi occupati e a fornire assistenza attiva da parte dell’Italia a Israele nel mantenere tale occupazione in piedi. Invitiamo tutti a partecipare al presidio davanti al Tribunale de L’Aquila nella giornata dell’udienza di venerdì 21 novembre, per esprimere solidarietà ad Anan, Ali e Mansour, e per ribadire che la resistenza non si arresta né si processa!
Bresso: il 23 novembre presidio davanti all’aeroporto
Domenica 23 novembre, alle ore 11, il Comitato Difesa Parco Nord – No Aeroporto Commerciale convoca un presidio davanti all’ingresso dell’Aeroporto di Bresso “Franco Bordoni Bisleri” all’incrocio tra via Gramsci e via Matteotti. L’aeroporto sarà affidato in gestione totale, dal 1° febbraio 2026, alla società in-house ENAC Servizi S.r.l. Unipersonale a cui è stato dato il compito di sviluppare la Regional Air Mobility (RAM), una rete nazionale di scali di aviazione generale come quello di Bresso. Questo progetto aprirebbe gli aeroporti demaniali statali territoriali a voli commerciali nell’ambito della mobilità aerea territoriale tramite l’utilizzo di velivoli di massimo 19 passeggeri con un raggio d’azione che varia dai 300 a 600 chilometri. L’autorizzazione all’effettuazione di questi voli commerciali sarebbe rilasciata da ENAC stessa che, dovendo porre il veto su procedimenti della sua stessa società in-house, si troverebbe in una evidente posizione di conflitto d’interessi. Per quanto riguarda l’aeroporto di Bresso, è attualmente in vigore il Protocollo di intesa del 31 luglio 2007 che esclude tassativamente opere o interventi che configurino un potenziamento della capacità di traffico. Lo stesso Piano di Riassetto Aeroportuale, redatto dall’ENAC nel 2005, sottolineava come lo scopo fosse intervenire senza produrre impatti significativi sul territorio circostante ed escludendo qualsiasi modifica dell’utilizzo dell’infrastruttura o incremento di traffico e quindi anche di inquinamento acustico o atmosferico. A sottoscrivere quel documento furono: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dei Trasporti Regione Lombardia, Provincia di Milano, Agenzia del Demanio, Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC), Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo e Milano, Consorzio Parco Nord Milano. Ecco perché il Comitato Difesa Parco Nord – No Aeroporto Commerciale convoca questo presidio e si oppone sia alla Regional Air Mobility che a qualsiasi violazione del Protocollo d’Intesa del 2007.   Comitato Difesa Parco Nord – NO Aeroporto commerciale Redazione Italia
SCUOLE E UNIVERSITÀ “NON SI ARRUOLANO”, MOBILITAZIONI IN TUTTA ITALIA. 300 PERSONE A BRESCIA
“Il 4 novembre non è la nostra festa! Contro la militarizzazione della cultura, contro il riarmo e le politiche di guerra, per sostenere la Palestina. Costruiamo l’alternativa”. Sono 38 le piazze convocate in tutta Italia dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Sul senso e il significato di questa giornata di mobilitazione abbiamo sentito Serena Tusini dell’Osservatorio.  Ascolta o scarica  A Brescia si è svolta una partecipata assemblea studentesca questo pomeriggio alle ore 15 presso Magazzino 47.  Sindacati di base e altre realtà del mondo politico e dell’istruzione si sono dati appuntamento alle ore 18 in Piazza Paolo VI.  Poco dopo l’inizio del presidio, quando erano presenti circa 300 persone, ci siamo collegati con piazza Paolo VI dove era presente Marco, inviato della nostra redazione, che ha anche intervistato Alessandro Scattolo dell’Osservatorio, Elisa studentessa universitaria, Olivia del Fronte della Gioventù Comunista, Anna e Martina due lavoratrici del mondo della cultura. Ascolta o scarica
Notte strana
Notte strana, a due facce opposte, quella del consueto presidio pro Palestina a Milano del 31 novembre, la notte di Halloween. Salgo di corsa i gradini della metro e subito mi immergo in un’atmosfera dark di streghe e maghi, così come vuole questa tradizione tanto misteriosa quanto scenografica e commerciale, trapiantata da noi così recentemente. C’è voglia di divertimento… e poi ci siamo noi, coi nostri cartelli e la nostra voglia e determinazione di esserci per negare quell’osceno “la guerra è finita, baby” sibilato a denti stretti dal passante che mi passa accanto. No: la “guerra” non è finita e la pace non è mai esistita, la tregua inevitabilmente saltata. Non vi è pace quando chi commette un genocidio rimane impunito, quando un territorio è occupato e i coloni continuano ad avanzare indisturbati, quando ogni giorno si annoverano morti innocenti… Mi piace osservare la gente e le loro reazioni e immaginarne i pensieri. Ripenso al clima da Malleus Maleficarum e alle orrende parole su Francesca Albanese pronunciate qualche giorno fa da Danny Danon, il sinistro rappresentante di Israhell all’ONU e in fondo vedere tutte queste streghe mi rassicura. “Non torneranno a bruciarci” penso sorridendo. I due filoni differenti di persone sembrano oggi ancora più marcati: gli indifferenti sfilano veloci e io sono compiaciuta quando scorgo un timido accenno di sguardo con la coda dell’occhio – non siamo forse qui per questo: per scuotere gli indifferenti? – e poi ci sono gli altri. Quelli che ci stazionano di fronte leggendo con diligenza e partecipazione tutti i cartelli, talvolta commuovendosi. Quanti abbracci e pianti ho raccolto ed accolto in questi mesi. Ricordo bene il primo uomo che si avvicinò dicendomi “sono palestinese, mia sorella è morta così come i miei tre nipoti”. Distolse lo sguardo per non mostrare le lacrime e ci abbracciammo. Mi tolse il sonno quella notte, quello sguardo disperato! La giornata è finita, ripongo il cartello ed arrivano loro: una deliziosa piccola famiglia palestinese che regala rose rosse. Una graziosa guizzante ragazza me ne porge una. Il tempo di un nuovo abbraccio e di un sorriso grato e corroborante. Quanto si riceve ogni giorno! Anna Farina Redazione Milano
Milano, Piazza Duomo: nuove iniziative durante la presenza quotidiana per la Palestina
Da oltre quattro mesi e mezzo prosegue la presenza in piazza Duomo, un’importante iniziativa di cui abbiamo parlato ciclicamente. Il gruppo ha deciso senza incertezze di proseguire, anticipando l’orario dalle 18.00 alle 19.00. La pace, la giustizia, la libertà del popolo palestinese sono lontane, la pressione internazionale deve continuare. Nei giorni scorsi ci sono stati due importanti momenti: un doveroso contributo alla campagna per la liberazione di Marwan Barghouti, il Nelson Mandela della causa palestinese, del quale sempre più si parla. Una sera un lungo striscione davanti al Duomo e un’altra sera decine di cartelli sotto i portici, vista la pioggia. Ma soprattutto lunedì 27 sono venuti in piazza dei giovanissimi palestinesi, i ragazzi della Charitable Askar Association, che stanno portando in giro per l’Europa le tradizionali danze palestinesi. Una serata emozionante, che ha coinvolto un centinaio di persone tra attivisti e passanti, incantati dalla magia della Dakba palestinese. Con la Palestina nel cuore. Redazione Milano