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ROMA: PERQUISITI ATTIVISTI E ATTIVISTE DEL MOVIMENTO PER IL DIRITTO ALL’ABITARE, “VOGLIONO CRIMINALIZZARE L’EMERGENZA CASA”
Nella giornata di martedi 29 luglio tre attiviste e attivisti del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma hanno subito la perquisizione della propria abitazione e del proprio luogo di lavoro con il sequestro dei cellulari, dei computer e di materiale cartaceo di varia natura. “Un’operazione con uno spropositato dispiegamento di personale dei Carabinieri e della Digos”, scrive il movimento romano “sovradimensionata rispetto ai capi d’accusa contestati dalla PM” e che tenta di rendere illegale il sistema della solidarietà messa in campo dalla realtà di lotta per la casa nella Capitale con il solito schema di criminalizzazione attraverso la teoria secondo cui le occupazioni a scopo abitativo abbiano come obiettivo un sistema di racket, come titolano oggi i giornali di destra romani. “Si introduce un clima di sospetto e di criminalizzazione in grado di creare un’oggettiva accusa sia nei confronti del Movimento e di chi tratta con esso le vicende legate all’emergenza abitativa romana”. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Margherita, del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma. Ascolta o scarica.
Genova 2001, il “decreto sicurezza” prima del ddl
Quando si parla di Genova, a più di vent’anni di distanza, si rischia spesso di rimuovere la sua natura più profonda: Genova non fu un incidente, né un eccesso, né una parentesi chiusa. Fu, al contrario, la manifestazione acuta di un conflitto strutturale, il punto di convergenza fra un ciclo […] L'articolo Genova 2001, il “decreto sicurezza” prima del ddl su Contropiano.
PIACENZA: “LA CITTÀ RIPUDIA ODIO E FASCISMO” MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA DOPO L’AGGRESSIONE DEL 25 GIUGNO
Questa sera a Piacenza si torna in piazza per dire no a odio e fascismo. Alle ore 21, dal parcheggio Cheope di via IV Novembre, partirà un corteo antifascista promosso da Si Cobas, Controtendenza, Collettivo Femminista e Collettivo Schiaffo. Il luogo non è casuale: è lì che il 25 giugno scorso si è consumata un’aggressione squadrista e fascista, 30 contro 2, una coppia di fratelli di nazionalità algerina finiti in ospedale nel linciaggio di un folto gruppo di fascisti locali, autoproclamatisi “sceriffi contro il degrado” «Piacenza ripudia l’odio e il fascismo» ribadiscono gli organizzatori, che rilanciano una manifestazione determinata nei contenuti ma pacifica nella forma, “per sbugiardare chi agisce con vigliaccheria e violenza, sempre in branco e armati” come racconta ai microfoni di Radio Onda d’Urto Carlo, attivista del collettivo Controtendenza Piacenza, che denuncia non solo l’aggressione, ma anche la complicità politica e istituzionale di settori della destra cittadina. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Carlo di Controtendenza Piacenza. Ascolta o scarica
POTERE AL POPOLO: “SCOPERTI ALTRI 3 POLIZIOTTI INFILTRATI NELLE NOSTRE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI”
Potere al popolo ha scoperto l’esistenza di altri 3 poliziotti infiltrati nel partito, in particolare nelle sue organizzazioni giovanili, dopo che lo scorso mese di maggio 2025 i portavoce del partito avevano denunciato un primo caso di agente che si era infiltrato tramite il Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli. “Si tratta di 4 agenti di polizia usciti dallo stesso corso, tutti giovanissimi e tutti quanti infiltrati in città metropolitane a partire da contesti giovanili e studenteschi come l’organizzazione ‘Cambiare rotta’”, spiega Giuliano Granato ai microfoni di Radio Onda d’Urto. “Non appena terminato il corso – aggiunge Granato – sono stati trasferiti alla direzione dell’Antiterrorismo e poi infiltrati nella nostra organizzazione”. Oltre a Napoli, gli agenti infiltrati hanno avvicinato l’organizzazione giovanile Cambiare Rotta a Milano e Bologna. Ci sarebbe stato un altro tentativo di infiltrazione a Roma. Quest’ultimo, però, non è andato a buon fine. Nel pomeriggio di venerdì 27 giugno 2025 i portavoce di Potere al popolo terranno una conferenza stampa in Senato per denunciare la vicenda ed esigere spiegazioni da parte del governo Meloni, in particolare dalla premier e dal ministro dell’Interno Piantedosi. Parteciperanno anche i parlamentari di Avs, M5S e Pd che hanno presentato un’interrogazione parlamentare, oltre ai giornalisti di Fanpage e gli attivisti di Mediterranea Saving Humans spiati con lo spyware Graphite dell’azienda israeliana Paragon. “Si tratta di un quadro estremamente preoccupante in questo Paese, che non riguarda soltanto le organizzazioni interessate. Tocca un po’ tutti perché viene meno il presupposto di uno Stato democratico: la libertà di associazione e di riunione. Se dei poliziotti possono infiltrarsi in un partito politico, allora vale tutto…”, conclude Giuliano Granato ai nostri microfoni. L’intervista di Radio Onda d’Urto a Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al popolo. Ascolta o scarica.
ARGENTINA: NI UNA MENOS COMPIE DIECI ANNI E SCENDE IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO MILEI
Il movimento transfemminista argentino Ni una menos compie dieci anni. Tutto iniziò il 3 giugno 2015, quando centinaia di migliaia di donne si ritrovarono nelle piazze di tutto il Paese per dire basta ai femminicidi e alla violenza maschile sulle donne e di genere. Nasceva, quel giorno, il movimento che ha poi ispirato i movimenti femministi e transfemministi di mezzo mondo, Italia in primis, e dato il via a un nuovo ciclo di lotte. In tutti questi anni il movimento Ni una menos ha sempre portato avanti  in Argentina una politica femminista e transfemminista fortemente intrecciata con quella per i diritti sociali. Dieci anni dopo – con il neoliberista di estrema destra Javier Milei al governo – il movimento femminista argentino salda la propria lotta con quelle di lavoratrici e lavoratori, di  pensionate e pensionati che, da quando il governo liberista ha tagliato le pensioni, scendono nelle strade di Buenos Aires ogni mercoledì contro le politiche ultraliberiste del governo, tra tagli e privatizzazioni. Nel caso di mercoledì 4 giugno 2015, dunque, le manifestazioni celebrano anche l’anniversario della nascita di Ni una menos. In occasione di questo importante anniversario, Radio Onda d’Urto ha raggiunto telefonicamente, a Buenos Aires, Alberta Bottini, docente del dipartimento di Economia e amministrazione all’Università di Quilmes, dove si occupa di cura, economia femminista ed economia solidale. Ascolta o scarica.
ALBANIA: ‘INSIEME’ ENTRA IN PARLAMENTO PER “PORTARE LA VOCE DEI PIÙ DEBOLI E DELLA CLASSE LAVORATRICE”
Ampia vittoria del Partito socialista del premier Edi Rama alle elezioni parlamentari che si sono svolte domenica 11 maggio in Albania. Secondo i risultati ufficiali diffusi, i socialisti hanno ottenuto il 52,1% contro il 34,2% della destra di Sali Berisha. Per Edi Rama, il cui partito ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, inizia quindi il quarto mandato alla guida del paese delle aquile. Restano ancora da conteggiare poche schede provenienti dai residenti all’estero, che non cambieranno in maniera sostanziale i risultati attuali. Entra in parlamento per la prima volta anche “Insieme” – Lëvizja Bashkë – giovanissimo partito politico nato come movimento dal basso e a sinistra. Alfred Bushi, esponente di “Insieme” nuovamente ai nostri microfoni, ha sottolineato come la campagna elettorale di Edi Rama sia stata vuota di contenuti. Il primo ministro “ha usato la sua influenza, il controllo sui media e il clientelismo” per consolidare il proprio potere. Lëvizja Bashkë ha svolto una campagna elettorale praticamente senza budget e mettendo l’accento sui problemi reali dell’Albania: “un paese in cui il salario minimo si aggira intorno ai 400 euro, la pensione minima intorno ai 100 euro, il costo della vita è largamente inadeguato agli stipendi, i servizi pubblici e la sanità non funzionano, un paese da dove centinaia di migliaia di persone sono emigrate”. Il seggio in parlamento ottenuto da Lëvizja Bashkë sarà occupato da Redi Muçi, che avrà il compito di proseguire le lotte del movimento “dando la priorità alle persone coraggiose, preparate e non corrotte”. Redi Muçi, già ospite ai nostri microfoni per commentare l’accordo Italia-Albania per la costruzione del lager per migranti, è un giovane professore alla facoltà di geologia ed è stato uno dei fondatori del partito. Avrà il non facile compito di “portare in parlamento le voci dei più deboli e della classe lavoratrice”. Il collegamento da Tirana con Alfred Bushi, esponente di Lëvizja Bashkë – Insieme. Ascolta o scarica
Quale futuro per l’Oltrarno? Assemblea degli abitanti del centro storico
Mercoledì 23 aprile, ore 21,00, presso la Sala delle Leopoldine in Piazza Tasso, si svolgerà una assemblea dei residenti di Oltrarno e dintorni, promossa dal Comitato Oltrarno Futuro. In un territorio deteriorato progressivamente dai processi di gentrificazione e dagli effetti … Leggi tutto L'articolo Quale futuro per l’Oltrarno? Assemblea degli abitanti del centro storico sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.