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Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto
Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte. In quei mesi nacque la Libera Repubblica della Maddalena, luogo di incontro e confronto tra le persone, luogo di lotta e resistenza. Il 27 giugno e il […] L'articolo Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto su Contropiano.
Bologna, indagato il sostituto commissario che ordinò la perquisizione corporale integrale su una manifestante di Extinction Rebellion
È stata chiesta l’iscrizione al registro degli indagati per il sostituto commissario che, nel luglio 2024, ordinò la perquisizione corporale di una manifestante di Extinction Rebellion, facendola spogliare integralmente all’interno della Questura di Bologna. Secondo il GIP la perquisizione fu eseguita al di fuori dei casi previsti dalla legge. “Restituita dignità a me e a tutte le persone che hanno subito lo stesso trattamento”, dichiara la donna vittima dell’abuso. Il Tribunale di Bologna ha chiesto l’iscrizione al registro degli indagati del sostituto commissario della Questura di Bologna per il reato di perquisizione e ispezione personali arbitrarie (art. 609 c.p). L’episodio contestato risale al luglio 2024 e riguarda una perquisizione corporale avvenuta nei locali della Questura, ritenuta “arbitraria, vessatoria e umiliante” dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP). Quel giorno, in seguito a una protesta nonviolenta di Extinction Rebellion in Piazza Maggiore, in occasione del G7 Scienza e Tecnologia, ventuno persone vennero trasferite in Questura e trattenute per oltre nove ore. Una di loro venne fatta spogliare in un bagno sporco e nauseabondo e le venne ordinato di fare dei piegamenti sulle gambe, sotto gli occhi dell’agente di polizia che la stava perquisendo alla ricerca di “materiale di propaganda”. La donna, profondamente provata da quanto accaduto, aveva quindi sporto denuncia, per la quale lo scorso gennaio la PM incaricata delle indagini aveva tuttavia chiesto l’archiviazione. Un atto a cui, con il supporto del proprio legale, l’avvocato Ettore Grenci, e del movimento Extinction Rebellion, la donna decise di opporsi. “A distanza di un anno dagli eventi viene finalmente restituita dignità a me e a chissà quante altre persone senza voce oltre a me”, dichiara Valentina, la donna che ha denunciato. “Il GIP afferma chiaramente che quel giorno ho subito una grave violazione dei miei diritti di persona: oggi più che mai è fondamentale ribadire con forza che manifestare non è un reato. Chi esprime dissenso non deve rischiare di andare incontro a trattamenti del tutto arbitrari e per questo illegittimi”. L’ordinanza del GIP sottolinea, infatti, come “la perquisizione di cui si tratta deve ritenersi eseguita fuori dai casi previsti dalla legge e comunque con modalità tali da renderla abusiva” e ancora che “appare inverosimile, priva di qualsiasi fondamento, non normativamente prevista, la giustificazione di rintracciare possibili strumenti idonei a provocare atti di autolesionismo”. Il GIP ribadisce inoltre come nessuna “prassi” possa giustificare comportamenti oltre la legge o contro la legge, procedendo a perquisizioni arbitrarie o consentendo l’utilizzo di modalità vessatorie e umilianti. Quanto accaduto a Bologna un anno fa si è poi ripetuto a Brescia in gennaio, quando un’altra manifestazione di Extinction Rebellion si concluse con il fermo illegittimo di molte ore di ventitré persone e la perquisizione corporale di altre sette donne. Di fronte ai microfoni di Mediaset, e non in Parlamento come chiesto dalle numerose interrogazioni parlamentari, Piantedosi descrisse le perquisizioni come “una pratica operativa che in determinate circostanze è consentita e anche prescritta” affermando che “tutto si è svolto nella piena regolarità”. Una lettura dei fatti che l’ordinanza del GIP di Bologna mette chiaramente in discussione. “La polizia ha il ruolo e il dovere di proteggere i cittadini, a maggior ragione quando si trovano, anche temporaneamente, sotto la sua custodia” riporta Extinction Rebellion. “In uno Stato democratico non può esserci spazio per una gestione dell’ordine pubblico basata su abusi e intimidazioni, sempre più frequenti nelle Questure e nelle piazze italiane per ordine del governo. A prescindere da come andrà a finire, è essenziale che storie come queste vengano portate alla luce e vengano sottoposte a un processo trasparente. Ne va del futuro della nostra democrazia”. Fonti Extinction Rebellio, https://extinctionrebellion.it/press/2024/07/09/g7-tecnologia-bologna/ Extinction Rebellion, https://extinctionrebellion.it/press/2024/07/10/bologna-abusi-questura/ Extinction Rebellion, https://extinctionrebellion.it/press/2024/07/27/denuncia-questura-bologna/ Extinction Rebellion, https://extinctionrebellion.it/press/2025/01/17/opposizione-archiviazione-bologna/ Extinction Rebellion, https://extinctionrebellion.it/press/2025/01/13/brescia-abusi-questura/ RAI News, https://www.rainews.it/articoli/2025/01/piantedosi-a-brescia-perquisizioni-consentite-ma-ci-sia-proporzionalita-703c1dc8-4272-4bf0-990b-b66ac03cbdd0.html   Extinction Rebellion
Prosegue l’attacco al movimento No Tav: altre 10 condanne per chi resiste alla devastazione ambientale
Ieri, 14 luglio, il Tribunale di Torino ha emesso pesanti condanne che vanno dagli 11 mesi ai due anni, oltre alla richiesta di risarcimento per le parti civili e per la violazione della zona rossa, per dieci attivisti del movimento No TAV per la giornata di lotta del 24 luglio 2020. da notav.info Condanne particolarmente spropositate rispetto all’entità dei fatti.. uno degli elementi che ha fatto sì che si marciasse pesante sull’episodio é il fatto che Sertorio, ora Questore di Aosta e conosciuto in Valle per essere stato commissario di Bardonecchia, stando a capo delle forze di occupazione e, quindi, responsabile delle innumerevoli violenze portate avanti sulla popolazione valsusina, era stato accidentalmente colpito da un tronco durante le cariche da loro stessi portate avanti. Quindi ci chiediamo é il grado del poliziotto ferito a determinare l’entità della condanna? All’epoca da ben più di un mese viveva di partecipazione attiva e eterogenea il presidio permanente dei Mulini, oggi messo sotto sequestro da un’operazione giudiziaria. In quei mesi giovani e meno giovani dalla Val Susa all’ Italia intera avevano reso quella porzione di territorio baluardo di resistenza a fronte degli allargamenti del cantiere di Chiomonte. Un viavai di persone con a cuore la difesa della Val Clarea e dei suoi abitanti costruivano il presidio, rendendolo vivibile ognuno con il proprio contributo, mangiavano insieme, lottavano con iniziative quotidiane contro lo scempio della devastazione del tav. Un’esperienza unica per tutti e tutte coloro che l’hanno attraversata e che ha reso possibile continuare a resistere sino ad oggi. Per difendere questo luogo erano state costruite barricate grazie alla creatività e all’ingegno di tutti e tutte poste al limitare del presidio lungo il sentiero Gallo Romano. Il 24 luglio le forze dell’ordine avevano messo in atto un’operazione di rimozione delle barricate messe a difesa dei mulini per tentare di accerchiare chi li presidiava. Chi era presente quella mattina aveva così deciso immediatamente di intervenire per impedire la provocazione, ne nacque così una giornata di resistenza che evidentemente fu mal digerita da chi vuole criminalizzare chi si oppone alla devastazione ambientale e allo spreco di risorse. Non ci é dato conoscere la logica arzigogolata che ha fatto sì che questo episodio non finisse processato all’interno dell’inchiesta Sovrano, dato che li vi sono presenti innumerevoli episodi similari, a maggior ragione quando la giudice, Federica Bompieri, chiamata a dare la sentenza per questo processo é proprio la stessa del collegio giudicante di Sovrano. Misteri della fede della giustizia o volontà vessatoria verso il Movimento No Tav? Quel che sappiamo è che ancora una volta, la lotta contro l’Alta Velocità Torino-Lione, opera inutile e imposta, si confronta con la criminalizzazione di un intero territorio che da più di trent’anni difende con determinazione la propria dignità e la propria terra ma, ancora una volta, compagni e compagne non saranno lasciati soli. L’estate di lotta già in programma sarà la migliore risposta a questo ennesimo attacco giudiziario. Vi aspettiamo tutti e tutte a Venaus per il festiva “Alta Felicità dal 25 al 27 luglio. A sarà dura!
[Ponte Radio] Consigli per l'estate: zecche e perquisizioni
Consigli per l'estate: come difendersi da ospiti e visite sgradite. Siete mai stati punti da zecche, pulci, cimici? Forse invece avete subito altre visite sgradite a casa o nelle estensioni digitali dei vostri corpi come perquisizioni, infezioni da malware... Chiacchiere durante il Mercato di Campi Aperti, con qualche consiglio da Lorenzo, erborista di Strulgadore da una compagna medica che ci parla anche del morbo di Lyme. Nella seconda metà della puntata due compagni di Hacklabbo ci danno consigli su igiene digitale e su come agire in caso di perquisizione e sequestro di dispositivi. Il tutto animato da canzonette estive di Tonino3000, Tonino Carotone e El Jincho.