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Catania, 15 dicembre: Corso di formazione “Conoscere la guerra per costruire un immaginario di pace”
LUNEDÌ, 15 DICEMBRE 2025, ORE 8:30-13:30 AULA MAGNA L.S. “E. BOGGIO LERA” DI CATANIA (INGRESSO VIA QUARTARONE) Si svolgerà lunedì 15 dicembre 2025 dalle ore 8:30 fino alle 13:30 a Catania, presso il Liceo Scientifico “Enrico Boggio Lera“, il Convegno di Formazione e Aggiornamento in presenza e online per il personale scolastico organizzato dal CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) con la collaborazione dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università dal titolo “Conoscere la guerra per costruire un immaginario di pace“. Il Corso si svolgerà sia in presenza che on line (per chi non abita nella provincia di Catania), ma in entrambi i casi occorre iscriversi e attendere la conferma al seguente link: https://forms.gle/2P4cqNVBK7ZHRaKY6 Si ricorda che il CESP è Ente accreditato/qualificato per la formazione del personale della scuola (Dir. MIUR n. 170/2016), per cui viene rilasciato Attestato di Partecipazione valido per l’esonero dal servizio per tutto il personale Docente e Ata (art. 36 Ccnl 2019/2021). PROGRAMMA DEL CONVEGNO Introduce e coordina: Patrizia Russo (Docente, Cesp Catania) Intervengono: Antonino De Cristofaro (Docente, Cobas Scuola) Pace e guerra dopo la fine del mondo bipolare     Gabriella Falcicchio (Docente di Pedagogia, Università di Bari) L’antropologia della guerra, noi e i nemici Michele Lucivero (Docente, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università) Educare alla pace. Oltre la militarizzazione dell’istruzione Futura D’Aprile (Saggista, Giornalista free lance) Il mercato delle armi e le guerre Si allega locandina e modulo esonero dal servizio. cespboggio25Download
Pressenza: Successo della seconda edizione del Forum nazionale “Scuole per un’Educazione Nonviolenta”
DI FRANCESCA DE VITO PUBBLICATO SU PRESSENZA DEL 10 NOVEMBRE 2025 Una grande partecipazione di docenti ha animato una giornata intensa di incontri, riflessioni, emozioni e pratiche educative presso l’Istituto Comprensivo 06 Chievo-Bassona-Borgo Nuovo, che ha ospitato la seconda edizione del Forum nazionale “Scuole per un’Educazione Nonviolenta”. Un appuntamento che si conferma sempre più centrale nel panorama educativo italiano. Promosso da scuole e reti scolastiche quali ED.UMA.NA, Polo Europeo della Conoscenza, Scuole che Promuovono Salute, I.C. Nazario Sauro – Rinascita-Livi e dall’ Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e dell’Università, il Forum si conferma un laboratorio aperto per chi crede in una scuola pubblica democratica, capace di costruire cultura di pace e relazioni nonviolente. A rendere ancora più accogliente la giornata, coffee break e pranzo curati con professionalità e calore dalle studentesse e dagli studenti della Scuola Alberghiera “Luigi Carnacina” di Bardolino, segno concreto di una comunità educativa che si costruisce insieme. Una plenaria breve ma intensa La dirigente scolastica della scuola ospitante Gemma Lanzaretta, ha aperto i lavori dando il benvenuto a docenti, dirigenti, educatrici, educatori e rappresentanti delle istituzioni riuniti per riflettere su come la scuola possa diventare luogo di crescita nonviolenta e di cura reciproca. Subito dopo, Stefano Cobello del Polo Europeo della Conoscenza ha presentato il progetto europeo “Let’s Care”, finanziato dal programma Horizon Europe, che sostiene iniziative di educazione per la nonviolenza e la cittadinanza attiva, proprio come il Forum. Successivamente Annabella Coiro (Rete Ed.umana) ha raccontato un anno di lavoro del Forum, a partire dalla prima edizione che si è tenuta a Milano, presentando il processo di costruzione dei gruppi di ricerca che costituiscono il cuore ‘permanente’ del Forum. Ha sottolineato anche come “la nonviolenza non sia un traguardo, ma un cammino quotidiano che sceglie consapevolezza, relazione umana e responsabilità condivisa”. Un momento di grande intensità è stata la lectio magistralis del Prof. Alberto Oliverio, neuropsicologo dell’Università “La Sapienza” di Roma, dal titolo “I bambini sono davvero difficili? L’approccio nonviolento nella formazione della psiche e del cervello dei bambini”. Oliverio ha guidato il pubblico in un viaggio tra neuroscienze e pedagogia, spiegando come la violenza e aggressività siano due cose distinte. La violenza, ha osservato, trova radici in molteplici cause, tra cui l’imitazione: la diffusione di comportamenti e linguaggi violenti nei media, nei social e nei videogiochi contribuisce a renderla socialmente accettabile. “Quando siamo violenti,” ha spiegato, “è l’amigdala ad attivarsi e non viceversa. Questo accade perché la corteccia prefrontale non riesce a inibirla” Il professore ha ricordato che il comportamento umano è il risultato dell’interazione tra struttura, funzione cerebrale ed esperienza, e che il compito dell’adulto è “offrire fiducia e creare un clima emotivo positivo, dove l’apprendimento possa fiorire per accompagnare la ricerca di significato e di senso”. Tra gli interventi istituzionali, significativa la domanda su cui sono stati invitati a rispondere Elisa La Paglia, assessora alle Politiche educative del Comune di Verona e Alessio Perpolli, dirigente dell’I.C. Bosco-Chiesanuova: ‘Come le istituzioni possono contribuire a costruire un ambiente nonviolento?’. La Paglia ha invitato a “superare le conflittualità tra amministrazione e scuola” e a promuovere corresponsabilità e dialogo sincero per contribuire allo sviluppo di un ambiente nonviolento in una visione di scuola sconfinata. “Verona può essere veramente un’arena di pace,” ha affermato La Paglia, “se impariamo a dare all’altra persona la possibilità di una risposta diversa, se costruiamo spazi di ascolto e confronto reale, anche a costo di metterci in gioco e accettare la possibilità di essere feriti”. Accanto a lei, Perpolli ha sottolineato come “le istituzioni possano scegliere tra una direzione autoritaria o collaborativa, ricordando che anche il silenzio o l’omissione possono essere forme di violenza”. Coltivare pensieri, usare parole e attuare azioni nonviolente. Scegliere di disinnescare la violenza nella comunicazione e nelle relazioni. Questa la formula da lui proposta. I laboratori cuore pulsante del Forum Il cuore pulsante del Forum è stato, come sempre, il lavoro dei laboratori tematici e dei gruppi di ricerca, che hanno coinvolto docenti, educatrici ed educatori di ogni ordine e grado. Dalle riflessioni sull’aggressività e il bullismo con Anna Ferraris, alla scoperta della violenza implicita a scuola guidata da Tiziana Rita Morgante, fino a specifici percorsi disciplinari come quello proposto da Michele Lucivero “Dalla pace perpetua al Lamento della Pace”. Sorprendente il gioco sulla gestione dei conflitti con Gabriella Fanara per “trasformare la classe in uno spazio di dialogo” e le attività di ‘Giocare alla guerra serve alla pace?’ con Luciano Franceschi. Sempre sui conflitti un laboratorio dedicato ai docenti dell’infanzia con l’esperienza di Patrizia Granata e le pratiche sulle parole ostili nella scuola di primo grado sperimentate dai docenti Cirulli, Brusoni e Costa. Non sono mancati momenti creativi ed espressivi, come i laboratori “Svuotare la guerra, riempire la pace”, condotto da Claudio Tosi e Maria Grazia Cotugno e “Educare nella Nonviolenza: ritrovare l’essenza del proprio agire” di Jaqueline Mera e Stefano Colonna, insieme alle attività dedicate al cinema e agli albi illustrati come strumenti di educazione alla pace, proposti da Isabella Gallotta e Claudio Ridolfi. Tra i temi apprezzati, anche i percorsi su femminismo e violenza di genere di Valeria Russo, la nonviolenza è salute con  Angela Rinaldi, Nicola Iannaccone, Federica Fratini e Noemi Toni, e la natura come via alla nonviolenza, che ha visto protagonisti Dino Mancarella e la sua amica a quattro zampe Janis, amata anche dai più reticenti. Pratiche super concrete anche per i laboratori dedicati alla partecipazione di bambine/i, ragazzi/e nei percorsi di educazione civica, a cura di Simonetta Muzio e Annabella Coiro. Nel pomeriggio, le persone partecipanti si sono divise in sottogruppi di ricerca, approfondendo le aree tematiche del Forum e progettando il lavoro fino al prossimo appuntamento in presenza. Una conclusione che è già viaggio verso il prossimo appuntamento La giornata si è conclusa con il ritorno in plenaria e una performance collettiva in cui è emerso con forza che la scuola può essere il luogo da cui riparte una cultura della pace e della nonviolenza, se sceglie la cura, il dialogo, l’ascolto e la partecipazione come cardini del proprio agire quotidiano. A questo proposito, non si può non sottolineare che il clima che si è respirato in ogni momento rispettava con molta coerenza ogni parola detta durante la giornata a proposito dell’educazione nonviolenta, a conferma di questo chi era all’accoglienza, stanca della giornata ma felice, dice: “sono molti anni che faccio questo lavoro ma è la prima volta che riceviamo così tanti ringraziamenti, caldi, affettuosi e soprattutto molto sinceri!” La seconda edizione del Forum nazionale “Scuole per un’Educazione Nonviolenta” ha dimostrato che, in un tempo attraversato da conflitti e polarizzazioni, esiste anche una comunità educante pronta a rispondere con l’intelligenza della pace positiva. Il Forum continua con i Gruppi di ricerca online le iscrizioni sono sempre aperte, fino alla prossima edizione in presenza, di cui si annuncerà presto la data e la città ospitante. Una rete viva e in crescita che intreccia esperienze e competenze interdisciplinari per dare voce a una scuola pubblica capace di formare persone libere, empatiche e consapevoli. Come ha ricordato una delle relatrici, “la nonviolenza non è assenza di conflitto, ma un modo diverso di attraversarlo: con responsabilità, rispetto e fiducia nel cambiamento”.
Verona, 8 novembre: Seconda Edizione forum nazionale per l’Educazione nonviolenta 2025
VERONA – 8 NOVEMBRE 2025 IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI VERONA EVENTO IN PRESENZA PRESSO L’ISTITUTO COMPRENSIVO 06 CHIEVO-BASSONA-BORGO NUOVO – VIA PUGLIE 7/E – 37139 VERONA Partecipazione di Elisa La Paglia, Assessora con delega a Politiche educative e scolastiche, Biblioteche, Edilizia scolastica, Salute e servizi di prossimità L’iscrizione è possibile solo per tutta la giornata. Le persone  iscritte riceveranno successivamente informazioni dettagliate sui tavoli di lavoro – titoli, argomenti e le fasce d’età di riferimento, dentro le aree di interesse scelte che troverete qui di seguito. L’evento è aperto esclusivamente al personale di istituzioni educative (scuole pubbliche, paritarie, associazioni educative, cooperative, ecc.) Descrizione dell’evento di formazione in presenza dell’8 Novembre 2025 Il Forum nazionale “Scuole per un’educazione nonviolenta” riunisce reti scolastiche, scuole, docenti, dirigenti e istituzioni educative che credono in una scuola pubblica, democratica e orientata alla pace, una scuola che coltiva relazioni nonviolente e riparative, valorizza l’interconnessione, promuove il benessere collettivo, rigetta militarizzazione e autoritarismo e si fonda su pratiche inclusive e sostenibili. 9.00 ingresso e registrazione Ore 9.15 *  Benvenuto della Dirigente scolastica I.C. 06 Gemma Lanzaretta e del Comitato promotore del Forum * Presentazione del progetto Horizon Europe “Let’s Care” – Stefano Cobello – Rete Polo Europeo della Conoscenza Ore 9.30 * Presentazione del Forum permanente “Scuole per un’Educazione Nonviolenta” A un anno di lavoro, la seconda edizione: significato, obiettivi e sviluppi di comunità  – Annabella Coiro – Rete Edumana Ore 9.45 * I bambini sono davvero difficili? L’approccio nonviolento nella formazione della psiche e del cervello dei bambini –  Prof. Alberto Oliverio – Università “La Sapienza” Ore 10.25 * Tavola rotonda Come le istituzioni (scuole e territorio) possono contribuire allo sviluppo di un ambiente nonviolento in una visione di scuola sconfinata. Intervengono: Alessio Perpolli, Dirigente I.C. Bosco-Chiesanuova.  10.50 * Coffee break a cura degli/delle studenti  della Scuola Alberghiera Luigi Carnacina di Bardolino ore 11.15                                               LABORATORI / DIBATTITI PARALLELI Area: Analisi della violenza implicita a scuola * “Maestro, ma tu ci sogni?” Come riconoscere la violenza implicita a scuola? (tutti i gradi di scuola) conduce Tiziana Rita Morgante * Link scheda laboratorio Area: Attività per gestire i conflitti e le relazioni in classe * Contrastare e prevenire il bullismo a scuola (tutti i gradi di scuola) – conduce prof.ssa Anna Ferraris * Link scheda laboratorio * Conflitti che insegnano (scuola dell’infanzia) – conduce Patrizia Granata  * Link scheda laboratorio * Il manifesto delle parole ostili secondo me (scuola secondaria di primo grado) – conducono Andrea Brusoni, Giacomo Boffa, Gianluca Cirulli, Giorgio Costa  * Link scheda laboratorio Area: Educazione civica e cittadinanza partecipata * I giorni che contano: memoria e pace nel calendario civile (secondaria di primo grado) – conduce Simonetta Muzio  * Link scheda laboratorio Area: Letture, cinema e musica per educare alla pace * Gli albi illustrati come strumento per educare alla pace e alla nonviolenza nella scuola primaria (scuola primaria) – conduce Isabella Gallotta  * Link scheda laboratorio Area: La nonviolenza è salute * Il curricolo di promozione della salute orientato alla nonviolenza (tutti i gradi di scuola)– conducono Angela Rinaldi e Nicola Iannaccone * Link scheda laboratorio Area: Laboratori espressivi per la nonviolenza * Svuotare la guerra, riempire la pace – L’immaginario dei bambini nei disegni di guerra e pace  (scuola primaria) – conducono Claudio Tosi e Maria Grazia Cotugno * Link scheda laboratorio Area: Pace e nonviolenza nei contenuti disciplinari * Dalla pace perpetua al Lamento della Pace. Come parlare di Pace e Nonviolenza a partire dalla filosofia (scuole secondarie di secondo grado) – conduce Michele Lucivero * Link scheda laboratorio Ore 13.00 – Pranzo a cura degli/delle studenti  della Scuola Alberghiera Luigi Carnacina di Bardolino 14.30 – LABORATORI / DIBATTITI PARALLELI Area: Attività per gestire i conflitti e le relazioni in classe * Giocare alla guerra serve alla pace? – conduce Luciano Franceschi * Link scheda laboratorio Area: Educazione civica e cittadinanza partecipata * Come si può parlare di femminismo e violenza di genere in classe. Laboratorio di scrittura (secondarie di primo e secondo grado) – conduce Valeria Russo  * Link scheda laboratorio * Quando la classe è un’esperienza di nonviolenza e democrazia dal primo giorno. Percorsi partecipati di una scuola sconfinata (scuola primaria) – conduce Annabella Coiro  * Link scheda laboratorio Area: Letture, cinema e musica per educare alla pace * Fare pace col cinema – La pedagogia dello sguardo per l’educazione nonviolenta (tutti i gradi di scuola) – conduce Carlo Ridolfi * Link scheda laboratorio Area: La natura e l’ambiente come percorsi di nonviolenza * Il diario autobiografico sulla pace e la nonviolenza – Prendersi cura di sé, degli altri, del mondo – (tutti i gradi di scuola) conduce Dino Mancarella * Link scheda laboratorio Area: La nonviolenza è salute * La nonviolenza ti fa star bene! (tutti i gradi di scuola)– Conducono Federica Fratini e Noemi Toni * Link scheda laboratorio Area: Laboratori espressivi per la nonviolenza * Educare nella Nonviolenza: ritrovare l’essenza del proprio agire (tutti i gradi di scuola)– Jaqueline Mera e Stefano Colonna * Link scheda laboratorio Area: Riflessioni e pratiche contro la militarizzazione della scuola * E se un militare entrasse nella mia classe a fare lezione sulla Pace? Strumenti e sostrato culturale per fermare la militarizzazione delle scuole (tutti i gradi di scuola) – Michele Lucivero * Link scheda laboratorio Area: Trasformare la classe in uno spazio di dialogo * Attività ludiche per imparare a dialogare alla scuola primaria (scuola primaria) – Gabriella Fanara  * Link scheda laboratorio 16.30 – Sottogruppi di ricerca paralleli –  Divisione in gruppi di lavoro tematici * Analisi critica della violenza implicita nella scuola * Attività per gestire i conflitti e le relazioni * Educazione civica e percorsi di cittadinanza partecipata * Ho letto un libro… ho visto un film… ho sentito una canzone… * La natura e l’ambiente come percorso nonviolento * La nonviolenza ha a che fare con la salute * Laboratori espressivi per la nonviolenza (arte, corpo, musica) * Pace e nonviolenza nei contenuti delle discipline * Quale contrasto alla militarizzazione della scuola? * Trasformare la classe in uno spazio di dialogo (anche fisico) 18.15 – Plenaria con performance di chiusura 18.30 – Saluti di chiusura Il Forum nasce per condividere pratiche e costruire una cultura pedagogica per la pace e la nonviolenza, sostenuta dall’Agenda ONU, dall’UNESCO e dalla Costituzione. Il Forum è uno spazio in crescita che ogni anno organizza un incontro nazionale per valorizzare le esperienze dei territori, diffonderne le buone pratiche e rafforzare la voce collettiva della scuola pubblica per la pace e la nonviolenza. La scadenza per le iscrizioni per poter partecipare al forum è il 2 Novembre 2025 La giornata costituisce iniziativa di formazione ai sensi della Direttiva n. 170 del 2016. I docenti partecipanti hanno diritto all’esonero dal servizio e all’attestato di partecipazione. I certificati di partecipazione saranno emessi nei mesi di Gennaio e Febbraio 2026  LInk per l’iscrizione COMITATO PROMOTORE Rete ED.UMA.NA  www.edumana.it Rete Polo Europeo della Conoscenza www.europole.org/ Rete Scuole che Promuovono Salute  www.scuolapromuovesalute.it Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e dell’Università –osservatorionomilscuola.com IC Nazario Sauro – Rinascita-Livi icnazariosauro.edu.it/
Presentazione “Comprendere i conflitti. Educare alla pace” a Molfetta
Una pace vera non può essere piena se non è una pace giusta. Ad una pace giusta però occorre educarsi prima di scatenare i conflitti. Occorre attivare un’educazione che possa contrastare quella che viene chiamata con orgoglio la “Cultura della Difesa”, ma che, in fondo, non è che una dilagante retorica ideologica funzionale al tentativo di “normalizzare” la guerra e il sostegno ai gruppi economici dell’industria degli armamenti, agendo anche nei luoghi apparentemente “neutrali” come le scuole. Questa la sintesi dell’appassionato incontro con le testimonianze di Mons. Giovanni Ricchiuti, Vescovo e presidente di Pax Christi Italia e di Michele Lucivero docente e responsabile nazionale dell’ Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Fonte: Pagina Facebook Città dell’uomo. Il video della serata e disponibile anche al seguente link:
Molfetta, 17 ottobre, presentazione “Comprendere i conflitti. Educare alla pace”
VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2025, ORE 19:15 MOLFETTA, AULA MAGNA SEMINARIO VESCOVILE, INGRESSO PIAZZA GIOVENE Si terrà venerdì 17 ottobre2025 alle ore 19:15 presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Molfetta (ingresso da Piazza Giovene) la presentazione del libro Comprendere i conflitti. Educare alla pace, volume che raccoglie gli atti del I Convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Saranno presenti due degli autori del volume: Mons. Giovanni Ricchiuti, Presidente nazionale di Pax Christi Michele Lucivero, docente, referente dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università e responsabile del blog “Agorà. La filosofia in Piazza“, L’iniziativa è stata organizzata dalla “Città dell’Uomo- Aps”. La cittadinanza è invitata.
Corato, formazione per Perugia-Assisi con Osservatorio contro la militarizzazione
Nell’ambito del percorso di formazione intitolato Progetto Esperanto, finanziato dal Comune di Corato (BA) per i partecipanti alla Marcia Perugia-Assisi è stato coinvolto anche l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università per parlare ai ragazzi e alla ragazze delle iniziative che stanno lentamente innescando una dinamica bellicista di familiarizzazione con la guerra. Di seguito il calendario degli appuntamenti: 30 settembre 2025, Ore 17:00, Chiostro comunale La pace in Medio Oriente – La storia dell’occupazione dei territori palestinesi con il sindaco di Corato, prof Corrado De Benedittis, e la dott.ssa Claudia Lerro, attrice 1 ottobre 2025, ore 18:00, Chiostro comunale La pace parte dal disarmo con Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente Pax Christi Italia, e dott.ssa Rosa Siciliano, direttrice Rivista Mosaico di Pace 6 ottobre 2025, ore 17:00, Chiostro comunale in collaborazione con i/le volontari/e dell’Associazione STILL I RISE La Pace in Europa e in Merio Oriente tra affari internazionali su armi, energia e investimenti immobiliari con dott. Sergio Torelli, dottore commercialista Militarizzare le Scuole rispetta lo spirito della Costituzione? con prof. Michele Lucivero, promotore Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università 8 ottobre 2025, ore 15:00, Liceo artistico, laboratorio ceramica a cura della prof.ssa Nicoletta Minutilli e del prof. Ezio Localzo 9 ottobre 2025, ore 17:00, Chiostro comunale Note di Pace e Resistenza: un viaggio musicale attraverso i secoli con dott.ssa Sara Torelli La pace secondo San Francesco con prof. Francesco Marrone, docente Storia della Filosofia moderna – UNIBA
Bari, Fiera del Levante senza Israele, ma con carri armati per giocare a fare la guerra
Quella che un tempo era occasione di incontro fra Oriente ed Occidente; quello che un tempo era un ponte tra i popoli in una fiera campionaria tra le più rinomate nel bacino del Mediterraneo; quello che un tempo era un appuntamento festoso in una terra che si fregiava di essere Arca di Pace oggi diventa il teatro di una preoccupante e deleteria militarizzazione dei territori e delle coscienze, un vero e proprio Arco di Guerra. Dopo essere riusciti con successo, anche grazie ad una grande mobilitazione cittadina, a fare pressioni sul Comune di Bari e sulla Regione Puglia (clicca qui per la notizia sul sito della Regione) per estromettere lo Stato sionista e genocida di Israele dalla Fiera del Levante ed aver anche visto riconosciuto, dopo l’intervento dell’ex consigliera regionale Viviana Guarini, il nome Palestina sullo stand di Foglie d’Ulivo (clicca qui per la notizia), rileviamo che, tuttavia, la Fiera del Levante resta ancora un luogo fortemente militarizzato. Ci sono giunte in questi giorni numerose segnalazioni relative ad un’area della Fiera del Levante in cui l’esercito mette in bella mostra le sue macchine da guerra, i suoi strumenti di morte, carri armati e altri mezzi militari. Dalle foto e dai video arrivati all’Osservatorio prendiamo atto dell’esistenza di un’area in cui i/le giovanissimi/e fanno la fila per giocare a fare i/le soldati/e, con dimostrazioni di military training e altre attività accattivanti. Queste attività, alla Fiera del Levante di Bari come altrove, dal Lucca Comix al Motor Bike Expo di Verona, al Tennis&Friends di Roma alla Firenze dei bambini, rientrano perfettamente in quella strategia, ovviamente di carattere militaresco, volta ad aggredire ogni territorio e luogo in cui sono presenti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze al fine di familiarizzare con la guerra e normalizzare i processi bellici. Si tratta di una iniziative che obbediscono ad un precisa strategia, prevista dal Programma di Comunicazione del Ministero della Difesa. Basterebbe consultare il Programma di Comunicazione del 2019 per scoprire in quante e quali situazioni le forze armate, dall’Esercito fino alla Marina Militare, ai Carabinieri alla Guardia di Finanza, programmano di presenziare con lo scopo di avvicinare i/le giovani all’idea della guerra con il pretesto che: «Gli equilibri internazionali sono costantemente minacciati da estremismi che colpiscono i Paesi sia nei propri confini sia al di fuori, dove si preservano interessi cosiddetti “a distanza”». Con questa minaccia costante del nemico che vuole aggredirci e invaderci, una minaccia che monta anche attraverso i media e i giornalisti guerrafondai, si cerca di avvicinare alle forze armati i ragazzi e le ragazze in modo da rimpolpare gli eserciti e costruire un fantomatico nemico da combattere. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denunciamo con preoccupazione questa deriva militaristica, questa retorica che trova spazio nella “cultura della difesa” e nella “cultura della sicurezza“, che è compatibile con un processo di israelizzazione della nostra società, cioè un processo che tende con la propaganda costante a giustificare l’uso della forza per annientare un nemico che viene costruito ad hoc sin dai primi anni all’interno delle scuole (cfr. Film Innocence). Di questo processo di militarizzazione, che si manifesta sia nelle occasioni come quella che abbiamo qui denunciato sia nella complicità delle aziende come Leonardo SpA di Grottaglie (TA) con il complesso militare, i cittadini e le cittadine pacifisti/e pugliesi devono chiedere conto ai futuri amministratori, a quelli che si candidano a vincere in Puglia, considerato anche (e noi non lo dimentichiamo) che il candidato del centrosinistra, Antonio Decaro, è quello che ha votato Sì al REARM EUROPE, cioè alle politiche che prevedono l’investimento di 800 miliardi (Fonte Sole2ore) proprio per quella “cultura della difesa” che risulta incompatibile con la cultura nonviolenta della pace, ormai solo un vecchio ricordo sbiadito di una Puglia pacifista di cui la politica si faceva interprete. Michele Lucivero, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Puglia
Giovinazzo, 28 settembre: “La Palestina riguarda tutt*”, iniziativa ARCI con Osservatorio
DOMENICA, 28 SETTEMBRE 2025, ORE 19:00 CIRCOLO ARCI TRESSETT, VIA BITONTO 6/8 – GIOVINAZZO (BA) La Palestina riguarda tutt* e ci teniamo a dirlo a gran voce, perché non è il caso né il momento di fare silenzio su ciò che accade. Perché non è sufficiente riconoscere uno stato se non si fa nulla per intervenire contro lo sterminio dei popoli oppressi. Abbiamo scelto di aprire le porte per un evento libero e condiviso, un momento d’incontro che permetta di fare luce e informazione – oltre che offrire un’analisi quanto più lucida – di quanto sta accadendo dentro e fuori dai confini della Striscia. #TALK con interventi di: – MICHELE LUCIVERO (Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università) – TAYSIR HASAN (Responsabile comunità Palestinese Puglia-Basilicata) – DOMENICO MORTELLARO (Criminologo) – ATTIVISTI GRUPPO ITALIA 236 AMNESTY INTERNATIONAL Molfetta A seguire APERITIVO PALESTINESE a contributo popolare da destinarsi in benefit o donazione Ci auguriamo una partecipazione attenta e coesa, consci degli impegni di tutt* e consapevoli dei numerosi impegni sul territorio. Ringraziamo fin da subito chi si è prodigato per rendersi disponibile all’evento, pur con poco preavviso. Ciò che accade in Palestina riguarda tutt* noi, riguarda l’umanità intera. Non smetteremo di parlarne e di chiedere a gran voce che il genocid1o sia fermato – e con lui l’invio di armi ad uno stato che gode della massima impunità. Vi aspettiamo numerosi INGRESSO LIBERO
Il minuto di silenzio nelle scuole è per le vittime del genocidio di Gaza
Come docenti ed educatori pacifisti, antimilitaristi e nonviolenti non possiamo non accogliere con interesse l’invito da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e anche dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), di dedicare un minuto silenzio alle vittime di tutte le guerre, ben 56 in tutto il mondo, molte delle quali utilizzano gli strumenti di morte che produciamo e vendiamo noi dall’Italia, anche aggirando una normativa, la legge 185/1990, che  dovrebbe vietare l’esportazione di armi verso Paesi in guerra o in palese violazione dei diritti umani. Tuttavia, ci preme sottolineare che l’iniziativa lanciata per il primo giorno di scuola da Docenti per Gaza insieme all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università e La Scuola per la Pace di Torino e Piemonte, aveva uno scopo preciso, cioè quello di focalizzare l’attenzione sul genocidio in corso in Palestina; un genocidio che sta avvenendo sotto i nostri increduli occhi di docenti responsabili; un genocidio che, incredibilmente, viene negato e passato sotto silenzio da media e Governo italiano, mentre studiosi, ONG e organizzazioni internazionali umanitarie denunciano; un genocidio che, diversamente dalle altre guerre simmetriche tra milizie armate, sta colpendo una popolazione intera, civili, bambine, bambini, anziani. La precisazione e il focus sul genocidio nel chiedere da parte dei Collegi Docenti il minuto di silenzio nelle scuole per il primo giorno devono essere mantenuti, giacché avvertiamo che l’operazione del ministro Valditara, come quella dell’UCEI, ma anche quella dello zelante USP Lazio, che chiede ai dirigenti di vigilare affinché nei Collegi Docenti si disbrighino solo funzioni amministrative e burocratiche, impedendo ai docenti di pensare, vanno esattamente nella direzione di negare ciò che sta accadendo, minimizzare gli eventi e disinformare rispetto al genocidio in atto, equiparandolo a “tutte le altre guerre”. È proprio quella responsabilità, alla quale l’UCEI ci richiama nell’essere insegnanti, che ci impedisce di ignorare ciò che sappiamo dalla storia e ciò che per anni abbiamo insegnato nelle nostre classi con fonti e documenti storici alla mano. E noi dalla storia sappiamo che, diversamente da ciò che si afferma nella nota diramata dall’Unione delle Comunità Ebraiche, che ha il netto sentore di propaganda distorsiva dei fatti per mascherarne la gravità genocidaria in atto, la violenza nei confronti del popolo palestinese da parte dello Stato sionista d’Israele non inizia affatto all’indomani del 7 ottobre 2023, ma è di gran lunga precedente. Proprio perché, come docenti responsabili, abbiamo dimestichezza con la storia e con i diritti umani fondamentali che vanno garantiti alle persone in quanto tali, nel rispetto della Costituzione antifascista, nella quale ci riconosciamo, e rifiutiamo la propaganda legata alla contingenza della nostra alleanza militare e politica con gli Stati Uniti e con Israele nell’ambito della NATO, noi abbiamo il dovere di dire che raccontare e spiegare ai nostri studenti e alle nostre studentesse ciò che sappiamo attraverso fonti ben documentate e documentabili anche da parte di storici e studiosi israeliani come Benny Morris, Simpa Flapan, Avi Shlaim, Ilan Pappé. E noi sappiamo, perché ne abbiamo preso consapevolezza in quanto docenti responsabili, che dal 1° gennaio al 7 ottobre 2023 le vittime palestinesi sono state 247; che Gaza è stata bombardata dallo Stato sionista d’Israele, che secondo l’ONU occupa illegalmente i territori che non gli appartengono, nel 2008, nel 2012, nel 2014, nel 2021 e nel 2022; che sulla testa del premier israeliano Benjamin Netanyahu pende un mandato per crimini nei confronti dell’umanità da parte della Corte Penale Internazionale; che in Cisgiordania, dove Hamas non c’entra nulla, essendo stato votato solo dalla popolazione di Gaza, i coloni israeliani sono legittimati a demolire le abitazioni dei palestinesi e a costruire le proprie e tutto ciò ben prima del 7 ottobre 2023. Come docenti responsabili, cioè come docenti che sono interpellati dai propri studenti e dalle proprie studentesse per rispondere e rendere conto delle atrocità e delle ingiustizie che avvengono in tutto mondo, ciò che troviamo pericoloso è spostare l’attenzione su altre guerre, per negare la specificità del genocidio palestinese, così come demistificare i fatti per mera propaganda sionista. E, come docenti responsabili, vigileremo e lavoreremo affinché la specificità di ogni genocidio, da quello ebraico fino a quello palestinese sotto i nostri occhi, inchiodi gli esecutori materiali e le idee che lo giustificano alle proprie responsabilità, per cui noi continueremo a denunciare, piuttosto, la pericolosità tanto del nazismo, quanto del fascismo e del sionismo. E magari il minuto di silenzio per tutte le 56 guerre in corso lo faremo il secondo giorno di scuola. Michele Lucivero, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Gerusalemme capitale di Israele e altre menzogne dei manuali scolastici
Tra pochi giorni le e gli studenti e le studentesse di tutta Italia torneranno sui banchi, mentre le/i docenti sono pronte/i a riprendere il loro posto in aula, ma mai come in questo momento è necessaria non solo una riflessione critica sui manuali (in particolare di storia) proposti nelle scuole, ma soprattutto un lavoro di costante monitoraggio sui contenuti spesso ambigui, quando non palesemente scorretti, circa la situazione in quell’area di mondo che in troppi continuano a definire Medio Oriente. Si potrebbe cominciare da qui, come suggerisce, sulla scorta di Edward Said, Michele Lucivero (in un articolo pubblicato su www.pressenza.it), a decolonizzare il linguaggio della manualistica o, quantomeno, a rendersi conto di quanto imbevuto di pensiero spesso inconsapevolmente colonialista sia il linguaggio mainstream. Sarebbe questo un primo passo doveroso, ma certamente insufficiente oggi, nel momento in cui, come lo stesso Lucivero sottolinea (in un articolo pubblicato su www.jacobinitalia.it), proprio il manuale più soddisfacente dal punto di vista di una narrazione storica non “marcatamente colonialista” è stato (non a caso!) oggetto di segnalazione da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Trame del tempo, il manuale di storia edito da Laterza di cui sono autori Ciccopiedi, Colombi, Greppi e Meotto, è stato infatti accusato di aver stabilito una indebita continuità storica tra fascismo e governo Meloni. Il caso non è che l’ultimo di una serie di interventi di carattere censorio che da parte di Governo e Ministero dell’Istruzione stanno sempre più frequentemente attentando alla libertà di ricerca e di insegnamento. Sulla base di questa lunga ma necessaria premessa è quindi importante leggere l’articolo uscito su “il Manifesto” del 29 agosto 2025 (https://ilmanifesto.it/loccupazione-israeliana-nei-libri-scolastici-italiani), in cui l’autrice Eliana Riva ricostruisce il lavoro della rete Docenti per Gaza, che grazie a uno scrupoloso monitoraggio dei manuali italiani ha messo il evidenza il fatto che «nelle nostre scuole Gerusalemme viene sempre indicata come capitale di Israele e che i territori palestinesi occupati sono a volte inseriti all’interno dello stato ebraico». La rete ha dato mandato all’avvocato Dario Rossi di chiedere rettifica alle case editrici, che spesso indicano la questione semplicemente come “controversa” o descrivono territori illegalmente occupati come “oggetto di contesa”. Il punto di vista prevalentemente adottato dalla manualistica è quello israeliano, implicitamente avallandone le gravissime violazioni del diritto internazionale e contribuendo, sotto traccia, a diffondere una versione non solo unilaterale, ma francamente criminale della questione palestinese, spesso con la scusa di “rendere comprensibile una materia complessa”. Le risposte delle case editrici hanno solo parzialmente soddisfatto le richieste di rettifica, a conferma di quanto sia necessario oggi più che mai un paziente ma capillare lavoro culturale che deve partire proprio dalla denuncia di quelli che solo a un occhio ingenuo possono apparire semplici errori o imprecisioni. Il diritto internazionale è chiaro a riguardo: Gerusalemme non è la capitale di Israele e gran parte della Palestina è illegalmente occupata da Israele. Fino a che non si chiariranno in modo inequivocabile almeno queste premesse, sarà necessario condurre un lavoro culturale e di formazione che infatti sempre più docenti sentono necessario: l’iniziativa della Scuola per la Pace di Torino e Piemonte “Nello specchio di Gaza” (clicca qui per il progetto) rappresenta a tale proposito un importante tassello per contribuire alla crescita di una cultura antirazzista e colonialista. Anche questo è politica, anche questo è militanza, anche questo è accompagnare la navigazione della Global Sumud Flotilla e affiancarne, da terra, da dietro la cattedra, facendo cultura, la missione. A questo proposito segnaliamo che la campagna continua e che Docenti per Gaza raccoglie segnalazioni: https://www.instagram.com/docenti.per.gaza/p/DFNSJxNOX7h/?img_index=4 Irene Carnazza, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Torino