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INDONESIA: JAKARTA TRA RABBIA POPOLARE, REPRESSIONE POLIZIESCA, CRISI SOCIALE ED ECONOMICA. INTERVISTA AL RICERCATORE E DOCENTE UNIVERSITARIO GUIDO CRETA
Radio Onda d’Urto torna a occuparsi di Indonesia, Paese asiatico da quasi 300 milioni di abitanti, attraversato da fine agosto 2025 da una nuova ondata di proteste di massa contro l’acuirsi continuo delle gigantesche disuguaglianze economiche e sociali. Delle proteste in Indonesia abbiamo già parlato con un’attivista indonesiana, Rora, da Jakarta, esponente del movimento  “Warga Jarga Warga”, slogan tradicibile con “Il popolo protegge il popolo”. Con Rora, ci siamo concentrati sulle richieste delle piazze e sulla brutalità utilizzata contro le manifestazioni dalle forze di polizia. Nel frattempo, il presidente conservatore Subianto è stato costretto a un rimpasto nell’esecutivo, ritenuto responsabile sia dell’aumento dei benefit ai parlamentari – la miccia che ha portato alle proteste di fine agosto – che di un piano monstre di tagli sociali lacrime e sangue (soprattutto sanità e istruzione), destinato a fare pagare ancora di più alle fasce giovanili e popolari una situazione generale di crisi dell’economia indonesiana. Per cercare di capire le ragioni profonde del malcontento popolare in Indonesia abbiamo intervistato Guido Creta, ricercatore in Storia contemporanea dell’Indonesia all’Orientale di Napoli e docente a contratto in Asian History and Politics a La Sapienza di Roma, già ospite della rubrica “Levante” nel febbraio 2025, a un anno esatto dalle elezioni generali che premiarono la coalizione conservatrice di Prabowo Subianto, ex ministro della Difesa ed ex generale ai tempi della dittatura di Suharto, di cui è stato anche genero. L’intervista sulla situazione in Indonesia di giovedì 11 settembre su Radio Onda d’Urto con Guido Creta. Ascolta o scarica
Indonesia: aggiornamenti dalle proteste e contesto
Continuiamo a seguire e provare a analizzare le proteste in Indonesia contro le diseguaglianze economiche che hanno causato ingenti danni e l’incendio di alcuni edifici governativi. Le manifestazioni sono iniziate il 25 agosto, quando la rabbia per un’economia in difficoltà si è riversata nelle strade in seguito alle notizie secondo cui i politici avrebbero ricevuto […]
INDONESIA: “WARGA JAGA WARGA”, IL POPOLO AIUTA IL POPOLO. INTERVISTA A UNA COMPAGNA DA JAKARTA
“Warga Jaga Warga“, il popolo aiuta il popolo. E’ lo slogan scelto in Indonesia dalle migliaia e migliaia di persone che, da fine agosto, sono mobilitate in tutto il Paese contro le politiche e la repressione imposta dal governo conservatore del presidente Prabowo Subianto, ex ministro della Difesa ed ex generale ai tempi della dittatura di Suharto, accusato da più parti di violazione dei diritti umani negli anni Novanta e sia in Indonesia che a Timor Est, ai tempi delle violenze per il referendum verso l’indipendenza del 1999. A 60 anni esatti dal massacro, organizzato nel 1965 dallo stesso Suharto e dalla Cia ai danni di circa 300mila esponenti (veri o presunti) del Partito Comunista d’Indonesia, la rivolta popolare è esplosa dopo l’aumento di stipendio deciso per i parlamentari (e…dai parlamentari), 6000 dollari, di fronte a un salario minimo fermo in Indonesia a non più di 250- 300 dollari. “Onestamente, la protesta non riguarda solo lo stipendio, ma anche frustrazioni politiche ed economiche più profonde che si accumulano da anni. Il mercato del lavoro è crollato, il salario minimo è già molto basso e la maggior parte delle persone non percepisce nemmeno il minimo legale. L’economia sembra crollare e i leader mostrano arroganza invece di ascoltare” dice, a Radio Onda d’Urto, Rora, attivista indonesiana che abbiamo raggiunto per un’intervista da Jakarta, capitale di un Paese che conta oltre 270 milioni di residenti, al centro negli ultimi anni di un’importante crescita economica, accompagnata tuttavia da un tumultuoso boom delle disuguaglianze, acuitesi a seguito della vittoria elettorale del 2024 da parte della coalizione conservatrice di Subianto. Sempre Rora, nell’intervista a Radio Onda d’Urto sull’Indonesia, aggiunge: “al 2 settembre, i resoconti ufficiali della repressione parlano di 11 mori e 23 dispersi. Per questo le persone si sono organizzate con l’hashtag #WargaJagaWarga, che significa il popolo aiuta il popolo, perché il governo e la polizia non hanno mostrato alcun interesse” nei confronti delle richieste delle piazze, conosciute nel SudEst asiatico come “Piattaforma 17 + 8”.  La testimonianza da Jakarta di Rora, attivista indonesiana, tradotta dalla redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica
Indonesia: continuano le proteste in piazza
Da giorni si svolgono proteste di piazza in Indonesia contro il governo attuale diretto dal presidente Prabowo Subianto. Le proteste sono iniziate il 25 agosto, contro la classe dirigente e i loro privilegi salariali. Dal 28 si sono inasprite a seguito della morte di una persona investita da un veicolo della polizia. Al momento sono […]
INDONESIA: CONTINUA LA RIVOLTA POPOLARE CONTRO LE POLITICHE DEL PRESIDENTE SUBIANTO
In Indonesia continua la mobilitazione popolare di massa contro il presidente Prabowo Subianto e le sue politiche, giudicate dai manifestanti colpevoli di acuire le disuguaglianze tra popolazione e classe politica. A far scoppiare la miccia e i violenti scontri con le forze di sicurezza – che dalla capitale Giacarta hanno poi infiammato altre città indonesiane – l’uccisione di un conducente di moto-taxi da parte della polizia durante la manifestazione di lunedì scorso contro la legge che accorda ulteriori benefit ai parlamentari. La situazione era già tesa da diversi mesi, tuttavia a una settimana dall’inizio della rivolta, la situazione sembra poter solo peggiorare in termini di violenza e repressione di Stato. Otto i morti dichiarati fino ad oggi, molti i feriti, tante le mobilitazioni in programma e diverse le abitazioni di parlamentari saccheggiate, tra cui quella di un ministro. Una tensione crescente che sembra far presagire l’intenzione di imprimere una svolta autoritaria al Paese da parte del presidente Subianto, che intanto ha annullato il viaggio previsto in Cina per la commemorazione della fine della Seconda Guerra Mondiale. La situazione attuale del Paese, e il profilo del presidente Subianto, con Emanuele Giordana, giornalista, già direttore di Lettera 22, e attuale direttore di Atlanteguerre.it Ascolta o scarica