Tag - Ai&Energia

L’enorme richiesta di energia dell’IA e lo spettro della disuguaglianza
(Fonte) Paolo Benanti – 17 settembre 2025 L’innovazione nell’IA promette prestazioni sempre maggiori, ma a costo di un enorme consumo energetico. Uno studio del TeraLab del Kaist (Korea Advanced Institute of Science and Technology) prevede che entro il 2035 i chip di nuova generazione possano arrivare a richiedere fino a 15.360 watt per modulo, a causa dell’evoluzione delle memorie HBM (da HBM4 a HBM8) e dell’aumento della potenza delle GPU (da 800W nel 2026 a 1.200W nel 2035). Questo scenario, cruciale per applicazioni come i grandi modelli linguistici, pone l’energia come principale collo di bottiglia dello sviluppo dell’IA. Le conseguenze non riguardano solo i chip, ma anche data center, reti elettriche e logistica del raffreddamento: un singolo modulo da 15KW modifica la distribuzione della potenza nei rack, i sistemi di raffreddamento e la gestione termica delle strutture. Poiché il raffreddamento rappresenta già quasi il 40% del consumo dei data center, i chip futuri rischiano di spingere ancora più in alto questa quota. La crescita dei data center e dei carichi energetici richiesti dall’IA rischia di entrare in conflitto con i tempi lunghi di adeguamento delle infrastrutture elettriche (7-15 anni). L’accesso all’energia sta diventando il vero fattore competitivo, come mostrano le moratorie a Dublino o i limiti a Francoforte e Singapore. Un modulo da 15 kW può costare fino a 20.000 dollari l’anno in energia, trasformando l’elettricità da semplice costo operativo a variabile decisiva di fattibilità e ritorno degli investimenti. La geografia dell’IA si ridisegna: regioni ricche di energia (Paesi nordici, Midwest USA, stati del Golfo) attraggono data center, mentre aree con reti congestionate rischiano di diventare “deserti dell’IA”. Per l’Italia, con una capacità installata di circa 120 GW ma già segnata da colli di bottiglia e saturazione virtuale, la sfida è cruciale. La domanda crescente, soprattutto nelle aree metropolitane come Milano, mette sotto pressione il sistema elettrico e le cabine primarie: il ritardo potrebbe tradursi in disuguaglianze o deindustrializzazione. The post L’enorme richiesta di energia dell’IA e lo spettro della disuguaglianza first appeared on Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica.
Data center, boom di progetti in Italia: 342 richieste di connessione alla rete
(Fonte) – Celestina Dominelli – 26 agosto 2025 Negli ultimi anni in Italia si è registrato un boom di progetti per nuovi data center: secondo Terna, oggi le richieste complessive ammontano a 55 GW distribuiti su 342 istanze, a fronte di appena 1 GW tra il 2019 e il 2021 e oltre 5 GW nel 2023. La maggior parte delle domande si concentra nel Nord, in particolare in Lombardia (210 richieste per 30,2 GW, soprattutto nell’area di Milano), seguita da Piemonte, Lazio ed Emilia-Romagna. Cresce soprattutto la domanda di grandi data center, spinta dall’evoluzione tecnologica: i consumi previsti al 2030 raggiungeranno 11 TWh, circa il 3% del fabbisogno nazionale, in linea con le proiezioni europee (eccetto l’Irlanda). Il nodo principale resta quello autorizzativo: gli operatori chiedono procedure più snelle, soprattutto nei casi in cui i data center siano affiancati da nuovi impianti energetici. È in preparazione una norma proposta dal ministro Pichetto Fratin che introduce un procedimento unico: fino a 300 MW l’autorizzazione spetterebbe alle Regioni, oltre tale soglia al ministero. L’iter non potrà superare i 10 mesi, con tempi dimezzati per le valutazioni ambientali (salvo il periodo minimo di 30 giorni per le osservazioni pubbliche). Per i progetti di interesse strategico nazionale scatterebbe invece una procedura accelerata con commissario straordinario, prevista dal decreto 104/2023. The post Data center, boom di progetti in Italia: 342 richieste di connessione alla rete first appeared on Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica.