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Crotone, 4 novembre: Manifestazione per la Pace e contro la militarizzazione delle scuole
Ieri, 4 novembre 2025, a Crotone, nel giorno in cui in tutta Italia vengono celebrate le Forze Armate e l’Unità Nazionale, siamo scesi in piazza per ribaltare il senso di questa ricorrenza: non per negare la storia, ma per ricordare cosa accade quando la storia viene usata per normalizzare la guerra. La Prima Guerra Mondiale non fu un atto eroico ma una carneficina inutile. Il 4 novembre non può essere un giorno di festa. Può, deve, essere un giorno di memoria attiva e critica. Questa piazza oggi nasce dentro un contesto nazionale: ovunque le scuole vengono sempre più utilizzate come luoghi di consenso militare, dove le narrazioni belliche entrano normalizzate, dove l’industria della difesa si presenta agli studenti come unica prospettiva economica e professionale. Per questo siamo qui. Non siamo contro le professioni della pubblica sicurezza, né contro i lavoratori e le lavoratrici delle Forze Armate. Non è una piazza contro le persone. Questa piazza rivendica parità di accesso: se le professioni della guerra possono entrare nelle scuole, allora anche le professioni della pace devono avere uguale diritto di entrare nelle scuole. Educatori, operatori sociali, infermieri, medici, mediatori culturali, ricercatori di pace, psicologi del trauma, ONG, corpi civili, attivisti, artisti, giornalisti — devono avere lo stesso spazio e la stessa dignità. Perché la libertà è scelta. E non c’è scelta dove non c’è pluralità. Come scrisse Thomas Stearns Eliot in “Noi costruiremo”: “E ognuno al suo lavoro, come tutti devono essere”. E dunque: ogni lavoro dev’essere rappresentato. Non uno solo. Non uno imposto. Non uno dominante. Abbiamo occupato lo spazio in piazza con il corpo di studenti, studentesse, genitori, docenti, artisti, cittadinanza attiva. Abbiamo detto che la militarizzazione non è neutra: condiziona l’immaginario, l’economia, l’orizzonte. La guerra produce sofferenza, ai deboli, ai civili, ai popoli senza voce. Gaza è la dimostrazione concreta del nostro tempo storico. Il nostro 4 Novembre non è nostalgia. È responsabilità collettiva presente. Continueremo a osservare, documentare e denunciare la militarizzazione delle scuole e delle università italiane. Continueremo a pretendere che la scuola resti luogo di pensiero critico, non di propaganda armata. No guerra. No armi. Sì disarmo, sì alternative, sì scelta libera. Perché non governerà la pace finché la guerra sarà l’unico futuro che viene fatto entrare nelle classi. Qui alcuni scatti dell’iniziativa a Crotone.
Da Crotone la prima edizione del concorso artistico-letterario ‘Sguardi e voci di Pace’
Sabir annuncia l’apertura del concorso artistico e letterario “Sguardi e Voci di Pace”, dedicato alla promozione di una cultura di pace e fratellanza attraverso le immagini e le parole. Il concorso, aperto ad autori e artisti maggiorenni di ogni nazionalità, prevede quattro sezioni: poesia, racconto breve, fotografia e video. Le opere dovranno essere inedite e ispirate al tema della pace, in tutte le sue accezioni. Le candidature dovranno pervenire entro il 31 dicembre 2025. Il compito di valutare le opere pervenute sarà affidato a una giuria di esperti degli ambiti culturali e artistici in cui il concorso si articola, i cui nomi saranno rivelati nei prossimi giorni. Le opere finaliste saranno presentate nel corso della cerimonia di premiazione, che si svolgerà a Crotone in occasione delle celebrazioni del terzo anniversario del naufragio di Steccato di Cutro, nell’ultima settimana di febbraio 2026. “Stiamo vivendo un periodo storico caratterizzato da guerre e conflitti. Non ci si scontra non solo con le armi come sta avvenendo in Ucraina, Gaza e Sudan, e in tutti quei luoghi del mondo dove non vi è pace e stabilità. Continui contrasti si consumano quotidianamente in ambito politico e sociale, attraverso la violenza delle parole, la denigrazione sui social, la delegittimazione delle persone e delle opinioni. Con questo concorso vogliamo offrire uno spazio di riflessione e di espressione libera, dove la forza della parola e delle immagini diventi strumento di dialogo e riconciliazione” dichiara Manuelita Scigliano, presidente di Sabir. Maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione e il regolamento sono disponibili sul sito di Sabir al seguente link   Ufficio stampa Associazione Sabir Redazione Italia
“Il terzo morto, piccola storia crotonese”
Confesso di aver letto recentemente il testo di Pasquale Cicalese “Il terzo morto” – Pantarei edizioni. Le polemiche che erano sorte tra Pasquale e la redazione di Contropiano non mi avevano incoraggiato nella lettura di questo significativo lavoro di Cicalese. Eppure, in occasione della pubblicazione di “Piano contro Mercato” ero […] L'articolo “Il terzo morto, piccola storia crotonese” su Contropiano.