Solo perché rom
Alcune riflessioni sono necessarie riguardo al linguaggio, e al metalinguaggio
che veicola, usato dal leader della Lega, attuale Vicepresidente del Consiglio e
Ministro delle Infrastrutture. Mi riferisco al suo commento in un post su X alla
notizia dell’identificazione dei minori coinvolti nell’incidente stradale a
Milano che ha causato la morte della signora Cecilia De Astis (per la quale ci
sentiamo addolorati). I quattro minori sono tre bambini e una bambina rom (tra
gli 11 e i 13 anni di età), cittadini italiani, che si son dati alla fuga dopo
l’investimento.
Il Ministro ha utilizzato un linguaggio a lui caro: «Campo rom da sgomberare
subito, e poi radere al suolo dopo tanti anni di furti e violenze…». Linguaggio
simile, utilizzato spesso in passato da leader della Lega (usare la ruspa); da
Ministro dell’Interno, inoltre, l’onorevole Salvini aveva proposto un censimento
dei campi rom in Italia -. In aggiunta, anche l’espressione «pseudo “genitori”
da arrestare e patria potestà da annullare».
Quante bravate di minori italiani finite in tragedia abbiamo letto sui giornali
o ascoltato al giornale radio? Immaginiamo un simile linguaggio applicato alle
famiglie sventurate di tali giovani: si dovrebbero radere al suolo case, forse
interi condomini…
Questo linguaggio – utilizzato in questi tempi in cui abbiamo notizie di altri
sgomberi e di radimenti al suolo di intieri quartieri di città nella Striscia di
Gaza – fa venire i brividi. Veicola, inoltre, un messaggio nascosto che emerge
nei commenti: bruciare i campi rom (con le persone dentro), usare i gas, ecc.
Oltre al fatto che, come è accaduto nel passato, è sempre possibile che qualche
malintenzionato il fuoco lo appicchi veramente, questo linguaggio evidenzia in
modo inequivocabile il brodo di cultura sicuritaria di stampo fascista in cui
siamo immersi e che una parte consistente della politica nostrana rivendica.
Pierpaolo Loi