L’azione legale promossa da 6 associazioni italiane e una donna palestineseIl ricorso presentato al Tribunale di Roma il 29 settembre scorso è stato
dettagliatamente illustrato al ‘lancio’ della mobilitazione che, all’insegna del
motto “In nome della legge: Giù le armi, Leonardo!”, coinvolge tutti i cittadini
italiani nel sostegno all’iniziativa.
A citare in giudizio il gruppo industriale Leonardo SpA, il cui maggiore
azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze, e il governo italiano
sono le associazioni A buon diritto, ACLI, ARCI, Attac Italia, Pax Christi
Italia e Un ponte per e una giovane donna palestinese, Hala Abulebdeh, che
risiede in Scozia, dove nel 2023 studiava farmacia e ha appreso della morte dei
propri familiari, morti a Khan Younis assediata dalle forze armate israeliane.
I ‘ricorrenti’ che hanno presentato l’esposto al Tribunale di Roma sono
rappresentati dal team di avvocati – composto da Michele Carducci, Antonello
Ciervo, Veronica Dini e Luca Saltalamacchia.
In attesa degli sviluppi dell’iter procedurale, il 20 novembre le associazioni
italiane hanno sollecitato l’attenzione degli italiani su questa loro azione
legale, una delle prime di questo genere, mossa contro un’impresa e uno Stato
membro dell’UE coinvolti nella fornitura di armi allo Stato israeliano mentre il
suo governo conduce operazioni militari e interventi armati che fanno strage di
civili nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, e non solo, anche altre
nazioni.
PRINCIPI ETICI E NORMATIVI ALLA BASE DEL RICORSO
L’azione legale è finalizzata a ottenere che siano dichiarati nulli i contratti
commerciali stipulati tra Leonardo SpA e le imprese controllate dal gruppo o ad
esso associate e collegate con lo Stato di Israele per la fornitura di
strumentazioni, apparecchi e ricambi di attrezzature che l’IDF / Israel Defense
Forces (Forze Armate israeliane) e le milizie israeliane impiegano per compiere
attività, azioni e interventi non conformi alle norme di diritto internazionale.
Se il Tribunale civile di Roma riconoscerà la nullità dei contratti, Leonardo
Spa dovrà interrompere ogni attività che coinvolge l’azienda, di riflesso il
Governo e lo Stato italiani, nella fornitura allo Stato israeliano di materiali
e servizi bellici.
All’annullamento dei contratti conseguirà anche che dovrà cessare ogni
collaborazione di Leonardo SpA con l’esercito israeliano e con le imprese
italiane, israeliane e di qualsiasi altra nazionalità che producono o
commercializzano armi e tecnologie militari usate dalle forze armate israeliane.
Tali contratti commerciali infatti sono regolamentati dagli accordi bilaterali
tra gli Stati, italiano e israeliano, ma devono essere conformi alle norme in
materia sancite dalla Costituzione e dalle leggi italiane, che a loro volta sono
conformi a quelle sancite nei trattati internazionali – come la Carta (Statuto)
dell’ONU – ratificati nell’ordinamento italiano, che impongono divieti tassativi
alla consegna di armi interamente o parzialmente fabbricate in Italia a nazioni
ed eserciti stranieri che ne fanno un uso criminale.
In specifico, l’art. 11 della Costituzione dichiara che: “L’Italia ripudia la
guerra come strumento di offesa della libertà dei popoli e come mezzo per
risolvere le controversie internazionali; riconosce, su un piano di uguaglianza
con gli altri Stati, i limiti di sovranità necessari per un ordine che assicuri
la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali volte a questo scopo”.
E in particolare a disciplinare l’esportazione, il transito, il trasferimento
intracomunitario e l’intermediazione di materiale militare è la legge 185/1990,
il cui art. 1 stabilisce che:
1. L’esportazione, l’importazione, il transito, il trasferimento
intracomunitario e l’intermediazione di materiale militare, nonché il
trasferimento delle relative licenze di produzione e il trasferimento della
produzione, devono essere conformi alla politica estera e di difesa
dell’Italia. Tali operazioni sono regolate dallo Stato secondo i principi
della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali.
2. L’esportazione, l’importazione, il transito, il trasferimento
intracomunitario e l’intermediazione di materiali militari, di cui
all’articolo 2, nonché il trasferimento delle relative licenze di produzione
e il trasferimento della produzione, sono soggetti alle autorizzazioni e ai
controlli dello Stato.
3. Il Governo predisporrà misure adeguate per sostenere la graduale
differenziazione della produzione e la conversione delle industrie del
settore della difesa a fini civili.
4. Le operazioni di esportazione, transito e intermediazione saranno consentite
solo se effettuate con governi stranieri o con imprese autorizzate dal
governo del paese destinatario. Le operazioni di trasferimento
intracomunitario saranno consentite secondo le procedure di cui al capitolo
IV, sezione I.
5. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e
l’intermediazione di materiali militari, nonché il trasferimento delle
relative licenze di produzione e il trasferimento della produzione,
sono vietati quando sono contrari alla Costituzione, agli impegni
internazionali dell’Italia, agli accordi di non proliferazione e agli
interessi fondamentali della sicurezza dello Stato, alla lotta contro il
terrorismo e al mantenimento di buone relazioni con gli altri paesi, nonché
quando non vi sono adeguate garanzie sulla destinazione definitiva dei
materiali di armamento.
6. Sono inoltre vietati l’esportazione, il transito, il trasferimento
intracomunitario e l’intermediazione di materiale … b) verso paesi le cui
politiche siano in contrasto con i principi dell’articolo 11 della
Costituzione; d) verso paesi i cui governi siano responsabili di gravi
violazioni delle convenzioni internazionali sui diritti umani, accertate
dagli organi competenti delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea o del
Consiglio d’Europa…
I FATTI CHE INFICIANO I CONTRATTI
Come accertato dagli “organi competenti delle Nazioni Unite”, il ‘cliente’
israeliano di Leonardo SpA, il cui maggiore azionista è il Ministero
dell’economia e delle finanze, è un paese il cui governo è responsabile, e
colpevole, dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità.
Il genocidio del popolo palestinese in particolare è stato accertato e
condannato nel 2024 dalle sentenze di Corte di Giustizia Internazionale e Corte
Penale Internazionale e nel 2025 dai rapporti di funzionari e relatori
incaricati dall’ONU a riferire della situazione nei territori palestinesi e
nelle risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU.
In specifico, “gravi violazioni delle convenzioni internazionali sui diritti
umani” sono state riscontrate nell’assedio della Striscia di Gaza e negli
attacchi alle comunità palestinesi in Cisgiordania compiuti nel periodo tra il 7
ottobre 2023 e il 29 settembre 2025 e sono documentate dalle notizie diffuse in
questi giorni.
Ieri, 23 novembre, ricordando che “Israele ha violato il cessate il fuoco 497
volte” e che nella Striscia di Gaza l’esercito israeliano fa esplodere gli
edifici, INFOPAL informava che il sabato precedente un’ondata di attacchi aerei
israeliani ha ucciso almeno 24 palestinesi e nella stessa giornata (domenica 23
novembre) una nave da guerra israeliana ha bombardato la città di Rafah
uccidendo un bambino e ferendone molti altri, nell’area a sud-est del campo
profughi di Al-Bureij i droni israeliani hanno sganciato bombe e aperto il
fuoco, nei pressi della moschea al-Abbas un missile israeliano ha bersagliato
un’auto civile e ucciso 5 persone, nel quartiere an-Nasr della città di Gaza in
una casa bombardata da un aereo da guerra israeliano sono state uccise 4 persone
e negli assalti alle case nel campo profughi di an-Nuseirat e nei pressi di Deir
al-Balah sono stati uccisi 11 loro abitanti.
Contemporaneamente, il 23 novembre 5 persone venivano uccise da un raid
israeliano a Beirut dopo che numerose altre lo erano state nelle incursioni
israeliane in campi profughi e territori libanesi dei giorni precedenti, in cui
inoltre i militari israeliani hanno aggredito i caschi blu della missione UNIFIL
che il 14 novembre scorso avevano denunciato l’invasione del Libano.
Questi ‘bollettini di guerra’ e molti altri più dettagliati resoconti delle
recenti e attuali ‘operazioni’ dell’esercito israeliano riferiscono dell’uso di
aerei, cannoni, bombe, missili, proiettili, droni, carri armati e mezzi
d’assalto e distruzione fabbricati in molti impianti industriali, anche
italiani.
Hala Abulebdeh / Israel Killed My Entire Family
E come in interviste e reportage pubblicati da Palestine Deep Dive, anche nel
ricorso presentato al Tribunale di Roma insieme alle associazioni italiane la
giovane palestinese Hala Abulebdeh testimonia l’uccisione dei propri genitori,
entrambi insegnanti, e dei suoi cinque fratelli, due ingegneri, due medici e una
fisioterapista che collaborava con MSF / Medici Senza Frontiere, colpiti da armi
e tecnologie militari ‘made in Italy’.
Evidenziando che, in base alle norme della Costituzione italiana e delle leggi
nazionali e internazionali che disciplinano le transazioni di materiali e
servizi bellici, “il 7 ottobre 2023 è la data ufficialmente conclamata come
sospensiva delle forniture di armamenti e di apparecchi, strumenti e mezzi dual
use (civile e militare) allo Stato di Israele“, le 6 associazioni italiane hanno
presentato al Tribunale di Roma la richiesta di annullamento dei contratti tra
Leonardo SpA e lo Stato di Israele documentando il nesso tra le cause di morte
dei civili palestinesi con la feralità dei materiali e delle collaborazioni che
il gruppo produttore di armi classificato primo nell’UE e 13° al mondo il cui
maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze, quindi lo Stato
italiano, ha recentemente fornito ed è in procinto di consegnare all’esercito
israeliano.
In sintesi, il dossier dimostra che:
* componenti per velivoli F-35 – prodotti forniti principalmente attraverso la
filiale britannica di Leonardo;
* velivoli Aermacchi M-346 – Leonardo effettua riparazioni e fornisce pezzi di
ricambio per la flotta;
* radar di difesa a corto raggio e anti-drone – nel luglio 2022 Leonardo ha
acquisito la società israeliana RADA Electronic Industries, che ha
partecipato allo sviluppo di Iron Fist, un sistema di protezione attiva
montato sui nuovi veicoli corazzati da combattimento (AFV) dell’IDF,
gli Eitan a otto ruote;
* autocarri a due assi – il Gruppo Leonardo, attraverso le sue controllate con
sede negli Stati Uniti, supporta la mobilità dei veicoli pesanti dell’IDF
fornendo speciali autocarri a due assi, un nuovo modello di rimorchio per
cisterne pesanti (HDTT) prodotto dalla DRS Sustainment Systems Inc., con sede
a Bridgeton, nel Missouri, una società del Gruppo Leonardo;
* cannoni navali 76/62 Super Rapido MF – sono prodotti negli stabilimenti
dell’azienda controllata da Leonardo SpA, OTO Melara che ha sede a La Spezia,
e vengono utilizzati per armare le nuove corvette della classe Sa’ar 6;
* elicotteri AW119K – Leonardo ha iniziato a inviare gli elicotteri Agusta
Westland AW119Kx Koala-Ofer di ultima generazione per addestrare i piloti
dell’Aeronautica Militare Israeliana (IAF) presso la base aerea di Hatzerim
nel deserto del Negev;
* componenti per bombe GBU-39 – il consorzio MBDA (leader in Europa nella
costruzione di missili e tecnologie di difesa per i settori aeronautico,
navale e terrestre, di cui Leonardo SpA fa parte e al quale contribuisce con
una quota del 25%) vende allo Stato di Israele alcuni componenti chiave per
le bombe GBU-39, ovvero le ali che si dispiegano dopo il lancio, consentendo
alla bomba GBU-39 di essere guidata con estrema precisione verso il suo
obiettivo.
IL DOSSIER SU LEONARDO SPA
COMPONENTI DEGLI F-35
Gli “F-35” sono modernissimi aerei da combattimento prodotti principalmente
dall’azienda americana Lockheed Martin; alcuni dei suoi componenti vengono,
tuttavia, realizzati da altre aziende dislocate in altri paesi, come il Regno
Unito e l’Italia. Israele dispone di 39 F-35 e ne ha ordinati altri 36.
Questi aerei sono stati massicciamente utilizzati da Israele per bombardare Gaza
con bombe di varia potenza, incluse quelle da 2000 libbre, responsabili di
alcune delle peggiori atrocità commesse negli ultimi mesi. Nel giugno 2024, un
rapporto delle Nazioni Unite ha rilevato come le bombe sganciate da questa
tipologie di aerei sono state utilizzate in diversi casi di attacchi
indiscriminati che “hanno portato a un alto numero di vittime civili e a una
diffusa distruzione di oggetti civili” a Gaza.
L’Italia è un partner chiave nel programma di fabbricazione e produzione degli
F-35
(https://www.sldinfo.com/wp-content/uploads/2014/10/Program_F35_Italian_perspective1.pdf).
Come accertato dal General Accounting Office (Ragioneria Generale) del Governo
degli Stati Uniti, agli inizi degli anni 2000 per entrare nel mercato della
produzione di componenti degli F-35 l’Italia ha pagato la somma di $ 1,028
miliardi di dollari (https://www.gao.gov/assets/gao04-554.pdf). Secondo il
report Global Production of the Israeli F-35I Joint Strike Fighter (fol. H-63)
pubblicato nel gennaio 2025 dall’Istituto di ricerca sulla pace canadese
“Project Ploughshares” che si occupa di disarmo e sicurezza internazionale,
Leonardo ha incassato quasi tre miliardi e mezzo di dollari per le commesse
legate alla produzione dei componenti degli F-35.
AEREI M-346
Per effetto del contratto stipulato in data 19.07.2012 (ed autorizzato dall’UAMA
con nota 25708 del 1.10.2012), la Alenia Aermacchi – poi divenuta Leonardo – ha
prodotto e consegnato all’Aeronautica militare israeliana 30 velivoli di
addestramento M-346 e relativi simulatori di volo; gli aerei sono quelli sui cui
si sono esercitati i piloti dei caccia F-16 e F-35 che dall’ottobre 2023 stanno
bombardando la Striscia di Gaza. Questo accordo assume le forme di una
triangolazione: da un lato, Leonardo ha venduto ad Israele i velivoli in
oggetto, dall’altro lo Stato italiano si è impegnato ad acquistare velivoli da
ricognizione e satelliti spia per la stessa cifra dalle industrie israeliane
della difesa Elbit e Rafael; nel giugno 2023, Leonardo ha annunciato che avrebbe
trasformato i velivoli da addestramento M-346 dell’aeronautica militare
israeliana in aerei da combattimento – con la sigla M-346FA (Fighter Attack) –,
installando un cannone “NEXTER” da 20 mm sull’aereo, molto utilizzato dall’IDF
per la sua efficacia in contesti bellici.
ELICOTTERI AW119K
Nel mese di febbraio 2019 Israele ha acquistato sette elicotteri AW119KX “Koala”
d’addestramento avanzato dalla Agusta-Westland del valore di 350 milioni di
dollari: anche in questo caso, l’operazione è stata realizzata attraverso una
triangolazione in base alla quale l’Italia si è impegnata ad effettuare acquisti
di valore equivalente di tecnologia militare israeliana; l’ambito della
transazione comprende il supporto e la manutenzione per 20 anni. Nel mese di
settembre del 2020, Israele ne ha ordinati altri cinque, per un totale di dodici
elicotteri e due simulatori destinati alla Air Force Flight School, presso la
base di Hatzerim, più il supporto logistico e manutentivo dei velivoli da parte
italiana per vari anni. Nel mese di aprile 2022, Leonardo si è aggiudicata un
contratto dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per la fornitura ad
Israele di velivoli AW119Kx per 29 milioni di dollari nell’ambito delle vendite
militari all’estero. Nel mese di settembre 2020 l’IMOD (Israel Ministry of
Defense) ha siglato un accordo integrativo per l’acquisto di un pacchetto di
addestramento avanzato da Leonardo che includerà cinque ulteriori elicotteri da
addestramento AW119KX e due addestratori per la scuola di volo dell’Aeronautica
Militare; parte di questi veicoli, utilizzati nelle recenti azioni militare
dell’IDF sulla Striscia di Gaza, sono stati consegnati anche successivamente al
7.10.2023.
CANNONI NAVALI 76/62 “SUPER RAPIDO-MF”
Il gruppo Leonardo (attraverso la controllata OTO Melara) ha prodotto e
consegnato in data 13.09.2022 alla Marina militare israeliana i cannoni navali
76/62 “Super Rapido-MF” (Multi-Feeding), in grado di sparare fino a 120 colpi al
minuto: la commessa ha un valore di 450 milioni di dollari. I cannoni armano le
nuove corvette della classe “Sa’ar 6” realizzate dalla società tedesca
ThyssenKrupp Marine Systems, impiegate in questi mesi per attaccare via mare la
Striscia di Gaza: la Marina israeliana è stata tra le prime al mondo a
utilizzare i cannoni OTO Melara da 76 mm che hanno una cadenza di fuoco di 120
colpi al minuto e un sistema di caricamento ad alimentazione multipla, grazie
alle differenti tipologie di munizioni utilizzate (perforanti, incendiarie, a
frammentazione, ecc.), contro sistemi missilistici a corto raggio, aerei, navi e
obiettivi terrestri.
Le navi che dal 9.10.2023 hanno utilizzato i cannoni Leonardo nelle azioni
contro la Striscia di Gaza sono le corvette Ins Magen ed Ins Oz, le unità navali
più grandi e più moderne della Marina militare israeliana. Diverse testate
giornalistiche e le stesse IDF hanno confermato l’impiego delle nuove corvette
nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza.
TECNOLOGIE PER CARRI ARMATI
Nel 2018 Leonardo DRS (la controllata di Leonardo con sede ad Arlington,
Virginia) ha sottoscritto con Rafael Defense Systems un accordo per fornire
all’Esercito e al Corpo dei Marines USA le tecnologie avanzate da installare nei
carri armati Abrams M1A1/A2 MBT (contratto del valore di 80 milioni di dollari).
Nello specifico, Rafael Defense Systems si è impegnata a produrre il sistema
Trophy APS per la protezione del veicolo terrestre da eventuali attacchi, mentre
Leonardo DRS si è impegnata a produrre i caricatori automatici per il sistema
Trophy. Il sistema Trophy, sviluppato anche grazie a Leonardo, è
stato installato in tutti i carri armati delle forze armate israeliane, come ad
esempio i Merkava 3 e 4 ed i Namer; e sin dall’autunno del 2023, proprio i tank
Merkava 4, dotati per l’appunto del sistema Trophy, sono stati impiegati nelle
azioni militari perpetrate dall’IDF nella Striscia di Gaza.
RADAR
Nel giugno 2022, è stato firmato un accordo di fusione tra la controllata
americana di Leonardo (Leonardo DRS) e la società israeliana RADA Electronic
Industries Ltd. con sede a Netanya, nei pressi di Tel Aviv, il cui sito ora è
reperibile all’interno di quello della stessa Leonardo: la RADA è una azienda
specializzata nella produzione di radar tattici militari, software avanzati,
sistemi di sorveglianza delle frontiere, sistemi di difesa anti-aerea e
anti-drone. Il successo dei prodotti RADA è intrecciato alle azioni militari che
l’IDF ha ripetutamente condotto nella Striscia di Gaza tant’è che – come
riportato sul sito della Leonardo – “è stata premiata dalle Forze di Difesa
Israeliane (IDF) per la sua rete Sense & Warn di radar Counter-Mortars,
Artillery and Rockets (C-RAM) subito dopo l’operazione Protective Edge nel
2014”. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA)
l’operazione “Margine Protettivo” (Protective Edge) avrebbe provocato la morte
di migliaia di palestinesi, dei quali la gran parte civili (tra di loro
centinaia di bambini).
I sistemi di protezione attiva e i radar tattici prodotti da Leonardo DRSRADA
sono da anni in dotazione anche dei vari blindati quali i Caterpillar D9 – dai
soldati israeliani soprannominati Doobi – che sistematicamente accompagnano le
operazioni militari e che hanno provocato la morte per schiacciamento di diversi
palestinesi (nonché della militante nonviolenta americana Rachel Corrie) e
la distruzione delle abitazioni e delle infrastrutture palestinesi.
Attraverso le forniture di RADA, di fatto, il Caterpillar D9 è dunque diventato
una vera e propria “arma automatizzata e comandata a distanza”, fondamentale per
l’esercito israeliano, impiegata in quasi tutte le attività militari dal 2000,
per liberare le linee di incursione, neutralizzare il territorio e uccidere i
palestinesi.
Dall’ottobre 2023, è stato documentato l’uso di attrezzature Caterpillar per
eseguire demolizioni di massa – tra cui case, moschee e infrastrutture di
sostentamento – raid negli ospedali e schiacciare a morte i palestinesi”, come
accertato (al par. 45) dal Rapporto della Relatrice Speciale sulla situazione
dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967 “From economy of
occupation to economy of genocide”.
DRONI MIRACH 100/5
«L’M-40 è l’ultimo arrivato nella famiglia di droni “Mirach” di Leonardo,
progettata per simulare minacce nemiche e consentire alle forze aeree, navali e
terrestri di addestrarsi con missili aria-aria e terra-aria come Stinger, Aster
e Aspide. Osservando, tramite sensori, gli stessi bersagli di un aereo o di un
missile guidato, l’M-40 consente agli operatori di armi e radar di addestrarsi
contro un bersaglio realistico». Questo si legge nel comunicato di Leonardo del
16.04.2018.
Questi droni bersaglio, come ammesso da Leonardo, sono stati venduti anche ad
Israele, in relazione ai quali le forze armate israeliane hanno ricevuto anche
il relativo training.
COMPONENTI PER LE BOMBE GBU-39
Leonardo è parte del consorzio MBDA che vende allo Stato di Israele alcuni
componenti chiave per le bombe tipo “GBU-39”, prodotte dalla Boeing. Nel
dettaglio, il consorzio produce in una fabbrica situata in Alabama (USA) le ali
che si dispiegano dopo il lancio, consentendo alla bomba GBU-39 di essere
guidata con estrema precisione verso il bersaglio.
Secondo un’inchiesta svolta dal giornale britannico The Guardian, poi riportata
da diverse testate giornalistiche, Israele, che ha ricevuto migliaia di queste
bombe dal consorzio MBDA, in 24 casi le ha impiegate in attacchi che hanno
causato la morte di civili, tra cui molti bambini.
Gli attacchi in questione sono avvenuti di notte, senza preavviso, in edifici
scolastici e campi tendati, dove si erano rifugiate famiglie sfollate,
provocando vasti incendi in cui i civili sono arsi vivi o sono stati mutilati.
In particolare, merita menzione l’attacco lanciato alle 2 del mattino del
26.05.2025, che squarciò il tetto della scuola Fahmi al-Jarjawi a Gaza mentre
decine di famiglie, che vi avevano trovato rifugio, dormivano, provocando la
morte di 36 persone, metà delle quali bambini. In un video diventato virale, si
vede la figura della piccola Hanin al-Wadie, di soli 5 anni, che cerca di uscire
dalla stanza in fiamme. Ma non meno disumano è stato l’attacco sferzato la notte
del 26.05.2024, quando le bombe furono lanciate contro il Kuwait Peace Camp 1 a
Rafah, innescando un incendio che ha incenerito decine di tende, provocando 45
morti e 249 feriti e dove un bambino e una donna furono decapitati dai frammenti
dell’esplosivo.
RIFERIMENTI INFORMATIVI :
* Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 779: decine di vittime in una serie
di attacchi aerei israeliani. Israele ha violato il cessate il fuoco 497
volte / INFOPAL – 23.11.2025
* L’allarme di Unifil: Israele sta occupando i territori del Libano / CITTA’
NUOVA – 19.11.2025
* Le associazioni per la pace trascinano il governo italiano in tribunale /
PRESSENZA – 22.11.2025
* In nome della legge, giù le armi: azione legale della società civile contro
Leonardo e lo Stato italiano / ACLI – 20.11.2025
* “In nome della legge: Ricorso della società civile contro Leonardo e lo Stato
Italiano” (il video della presentazione del ricorso e dell’iniziativa)/
ASSOPACE PALESTINA – 21.11.2025
* In nome della legge giù le mani, Leonardo / ATTAC ITALIA – 20.11.2025
* “ In nome della legge! – Giù le armi, Leonardo!” / PAX CHRISTI – 21.11.2025
* Le associazioni della società civile portano Leonardo spa e lo Stato italiano
in tribunale e chiedono di dichiarare nulli i contratti stipulati per la
vendita e la fornitura di armi ad Israele / UN PONTE PER – 20.11.2025
Maddalena Brunasti