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Israele e l’industria musicale: dalla propaganda al boicottaggio.
Puntata del 5 dicembre 2025 del Ponte Radio, in diretta dagli studi di Radio Blackout a Torino. Le due ore di trasmissione hanno affrontato da diversi punti di vista i rapporti tra l’industria musicale e gli interessi israeliani. A partire dal colonialismo culturale e finanziario, con il caso dell’India e dei festival Goa organizzati per l’intrattenimento dell’IDF, si è poi parlato dei grandi fondi di investimento legati al sionismo, il programma di propaganda Brand Israel e il coinvolgimento nei festival musicali mainstream. A partire dalle dinamiche economiche e politiche, si sono riprese le riflessioni sulle proposte di boicottaggio culturale e di disinvestimento, le linee guida PACBI e le attività di supporto per chi decide di prendere posizione di fronte alla complicità con il genocidio. Infine, due approfondimenti sulle posizioni singolari ma di aspirazione collettiva di due artistx: il caso del produttore inglese Muslimgauze, attivo fino alla fine degli anni Novanta con una sterminata discografia e produzione iconografica dedicata alla causa palestinese; e la traduzione dell’articolo “DIY desires” in cui l’artista e ricercatrice certain lives riflette su come sottrarsi della macchina culturale istituzionale negli Stati Uniti e sul significato di un posizionamento radicale all’interno dell’arte contemporanea. Di seguito i link menzionati nel corso della trasmissione: * https://www.vashtimedia.com/india-israel-normalisation/ * https://homegrown.co.in/homegrown-voices/tracking-down-flipped-out-israelis-in-india * https://bdsmovement.net/pacbi/cultural-boycott-guidelines * https://www.youtube.com/watch?v=FjZVM7IcefA * https://napolimonitor.it/ballare-sul-genocidio-musica-boicottaggio-e-grandi-festival-internazionali/ * https://newyorkwarcrimes.com/ * https://docs.google.com/spreadsheets/d/143N-sSY9NrdYY_QbwNPUY3N6_kD71cfm0XeYJGAyXeI/edit?gid=0#gid=0 * https://certainlives.github.io/blog/2024-02-05-DIY-Desires-and-Institutional-Needs-pt2.html * https://www.discogs.com/artist/484-Muslimgauze * https://mapledeathrecords.bandcamp.com/album/bologna-for-palestine
[2025-12-06] Palestina: assemblea territoriale e studentesca a Marino @ Centro Sociale IPO'
PALESTINA: ASSEMBLEA TERRITORIALE E STUDENTESCA A MARINO Centro Sociale IPO' - Via Capo d'Acqua, 2 Marino (sabato, 6 dicembre 16:00) Assemblea territoriale e studentesca A Marino - Sabato 6 dicembre, ore 16:00 - Centro Sociale Ipò, Via Capo d'Acqua 2 Le manifestazioni che si sono tenute in tutta Italia circa due mesi fa, culminate nel corteo oceanico del 4 ottobre a Roma, hanno dimostrato come l’opposizione al genocidio sia ormai penetrata nella coscienza popolare. Non hanno fatto eccezione i Castelli Romani, dove diverse scuole si sono mobilitate in modo massiccio. A distanza di qualche settimana, risulta però evidente che le grandi scadenze centrali non bastano. L’annuncio della tregua ha diminuito l’attenzione mediatica sulla Palestina, senza tradursi nella sospensione dei massacri né della lotta di liberazione. La resistenza palestinese si oppone al colonialismo d’insediamento sionista da un secolo e non potrà che proseguire in futuro. Il movimento di solidarietà deve quindi diventare, a sua volta, una realtà politica di lunga durata, capace di radicarsi nelle lotte sociali e nella nostra vita quotidiana. La mobilitazione per la Palestina non va separata dai conflitti di classe, dalle vertenze in difesa dei nostri territori (come quelle contro gli inceneritori o la speculazione edilizia), dalle lotte di genere, dall’esigenza di conquistare spazi liberi dalle logiche del profitto. La Palestina ci riguarda cioè in prima persona, anche perché lo stato italiano è legato a doppio filo a quello sionista . Gli interessi che vincolano l’imperialismo di casa nostra a Israele sono gli stessi che impongono il riarmo in Europa, nel tentativo di preservare il declinante predominio occidentale sul resto del mondo. Sia per cercare di incidere sulle profonde complicità italiane, sia per collegare il sostegno alla resistenza palestinese con le altre istanze sociali, dobbiamo trovare forme di coordinamento territoriale che siano capaci di attecchire anche nelle periferie e nelle province, non solo in occasione dei cortei nazionali. Sostenere la lotta di liberazione anticoloniale della Palestina significa rifiutare il futuro di sfruttamento e guerra in cui vorrebbero costringerci. Significa contrastare un sistema che produce morte e lottare per la nostra stessa liberazione.
[2025-12-10] Assemblea degli equipaggi di Terra @ ESC Atelier Autogestito
ASSEMBLEA DEGLI EQUIPAGGI DI TERRA ESC Atelier Autogestito - Via dei Volsci, 159 (mercoledì, 10 dicembre 18:00) Prossima assemblea Equipaggi di Terra Mercoledì 10 dicembre ore 18 a Esc Il 28 e il 29 novembre sono state due giornate intense, di mobilitazione e lotta. Con lo sciopero generale di venerdì, che è continuato fino al pomeriggio ad Ostiense, e la manifestazione nazionale di sabato abbiamo espresso la nostra opposizione ferma all’economia del genocidio e alla finanziaria di guerra. Come Equipaggi di Terra abbiamo costruito una due giorni di “Roma Città Pirata” per dire che non torniamo indietro, che siamo determinate a costruire opposizione sociale a questo stato di cose e a costruire alternative.  Per questo continueremo a mobilitarci, sperimentando un metodo assembleare aperto, caratterizzato da cura, partecipazione e intersezionalità. Passaparola: prossimo appuntamento mercoledì 10 ore 18 a Esc! L’importante non è la caduta, è l’arrembaggio
“Fuori Leonardo S.p.A. dai centri di formazione professionale”
La complicità di Leonardo S.p.A. nel genocidio in Palestina è ormai di dominio pubblico. Nonostante il tentativo di smentita dell’Amministratore delegato Roberto Cingolani in una recente intervista al “Corriere della Sera”, l’azienda produttrice di armamenti, il cui maggior azionista è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha rifornito e continua a rifornire Israele, stato sotto accusa per genocidio alla Corte Internazionale di Giustizia, con le armi prodotte nei suoi stabilimenti. Dai cannoni prodotti dalla controllata Oto Melara in dotazione alla marina israeliana con i quali sono stati effettuati bombardamenti sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 in poi, alla componentistica prodotta da Leonardo per gli F-35 utilizzati per radere al suolo Gaza, alla fornitura di elicotteri Agusta per l’addestramento delle forze di occupazione, alla produzione da parte di MBDA, partecipata di Leonardo, di componenti di ali direzionali per le bombe GBU-39, responsabili, come documentato dal quotidiano britannico “The Guardian”, di almeno decine di vittime civili. Questa complicità, ben documentata anche dalla Relatrice Speciale per il territorio palestinese occupato Francesca Albanese nel suo penultimo rapporto, ha spinto alcune associazioni e una cittadina palestinese a denunciare la scorsa settimana Leonardo S.p.A. al Tribunale Civile di Roma. Di fronte a tali responsabilità ineludibili, Leonardo non dovrebbe unicamente essere messa sotto inchiesta nei tribunali: non dovrebbe avere più nessuna legittimità negli spazi pubblici di questo paese, men che meno nei luoghi della formazione. > E invece, come documentato da “Altreconomia” nel numero di Ottobre, almeno 23 > atenei pubblici hanno legami con Leonardo. Queste collaborazioni possono > prendere la forma di progetti di ricerca finanziati da Leonardo, ma anche > borse di studio o contratti a tempo determinato per ricercatori/ricercatrici, > fino a indirizzare la didattica, con insegnamenti tenuti proprio da docenti > riconducibili a Leonardo. Un legame atenei pubblici – Leonardo S.p.A. che non solo pone seri interrogativi sull’autonomia dei saperi e sul ruolo sociale dell’Università e della ricerca pubbliche, che dovrebbero essere luoghi di elaborazioni di saperi critici nell’interesse collettivo. Queste collaborazioni svolgono anche la funzione di peace-washing, cercando di riabilitare l’azienda bellica occultando, o quanto meno facendo passare in secondo piano, le proprie responsabilità nelle violazioni dei diritti umani. > A questo rapporto consolidato fra istituzioni universitarie e Leonardo, dal > 2023 si aggiunge un accordo di collaborazione stretto fra l’azienda bellica e > la Città Metropolitana di Roma Capitale per la «realizzazione di percorsi > formativi innovativi da realizzarsi presso i Centri Metropolitani di > Formazione Professionale». L’accordo di collaborazione, istituito con il decreto n. 94 del 13/06/2023 e poi finalizzato l’anno successivo con il decreto n. 7 del 22/01/2024, consente a Leonardo di entrare nel Centro Metropolitano di Formazione Professionale di Acilia allestendo «un laboratorio specialistico in materia di cyber security brandizzato con propri loghi e marchi» Leonardo inoltre, nell’ambito dell’accordo, svolgerà «il ruolo di Azienda madrina per gli studenti del 1° anno [ragazz3 di 14 anni], accoglierà gli studenti del 2° e 3° anno in alternanza scuola-lavoro rinforzata e potrà sottoscrivere contratti di apprendistato». Il risultato di questa collaborazione è la progettazione di un percorso formativo triennale, gratuito per student3 dai 14 ai 17 anni, che abilita la figura di Operatore Informatico in Ambiente Cybersecurity. L’operazione di peace-washing messa in piedi da Leonardo è palese, con il supporto inaccettabile della Città Metropolitana di Roma Capitale, che in tal modo dimostra disprezzo della giurisdizione internazionale e della vita dei e delle palestinesi (che il genocidio israeliano continua a uccidere dimostrando quanto strumentale sia questo “cessate il fuoco” per la normalizzazione del massacro). Chiediamo quindi l’immediata rescissione della collaborazione fra Leonardo S.p.A. e la Città Metropolitana di Roma Capitale: come previsto nell’articolo 5 dell’Accordo, tale rescissione sarà senza oneri per la Città Metropolitana in quanto «non darà diritto ad alcuna indennità o risarcimento, a qualsiasi titolo e di qualsiasi natura». Chiediamo inoltre l’immediata espulsione di Leonardo e di tutti gli attori che hanno supportato il genocidio, l’occupazione e l’apartheid dal mondo della formazione: i saperi devono essere liberi, contro le guerre e per l’auto-determinazione dei popoli. BDS Roma Docenti per Gaza RUP – Rete Ricerca e Università per la Palestina Immagine di copertina di Dinamopress SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo “Fuori Leonardo S.p.A. dai centri di formazione professionale” proviene da DINAMOpress.
Cisgiordania: aggressione da parte dei coloni ai danni di attivistx internazionali
Una decina di coloni israeliani, con il volto coperto, all’alba di domenica, ha fatto irruzione in un’abitazione a Ein Al-Duyuk, vicino a Jericho, che ospitava 4 attivistx internazionali che si trovano in Cisgiordania per supportare la popolazione palestinese. Dopo essere entrati, i coloni hanno aggredito le persone che stavano riposando all’interno, rubando loro i passaporti, i telefoni cellulari, e tutti i loro averi. Tre degli attivisti feriti sono cittadini italiani, mentre una quarta persona ha la cittadinanza canadese. Ascolta il racconto dell’aggressione.
Le foto delle mobilitazioni del 28 e 29 novembre
Due giorni di mobilitazioni hanno scosso l’ultimo fine settimana di novembre a Roma. Venerdì 28 novembre si è svolto la mattina lo sciopero generale e generalizzato indetto dai sindacati di base per protestare contro la prossima legge di bilancio. La finanziaria prevede per il prossimo anno un aumento delle spese in armi e attività belliche, e una diminuzione dei servizi di welfare. In altre parole si toglie a milioni di persone la possibilità di vivere una vita degna per pagare le attuali e prossime guerre. Sabato 29 novembre si è invece tenuta la manifestazione nazionale in solidarietà con la Palestina. Il corteo, che è partito da piazzale Ostiense, ha percorso le strade del centro di Roma fino a piazza San Giovanni. LE IMMAGINI DI MARTA D’AVANZO VENERDÌ 28 NOVEMBRE * * * * SABATO 29 NOVEMBRE * * La copertina è di Marta D’Avanzo SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Le foto delle mobilitazioni del 28 e 29 novembre proviene da DINAMOpress.
#stopthegenocideingaza🇵🇸 #Militarizzazione e oppressione: voci dal Convegno di Verona del 23 novembre Il 23 novembre l’Osservatorio contro la militarizzazione delle #scuole e delle #università di Verona ha organizzato l’evento pubblico “Dalla Global Sumud Flotilla alla “tregua”. Quale futuro per la #palestina https://osservatorionomilscuola.com/2025/11/27/militarizzazione-oppressione-voci-convegno-verona-23-novembre/?fbclid=IwY2xjawOaEh9leHRuA2FlbQIxMQBicmlkETBmWjlBYUUxUWlFZ2FvSnNuc3J0YwZhcHBfaWQQMjIyMDM5MTc4ODIwMDg5MgABHqHrwYbRqUHVWTJWiQB2vLTkh6CcqP4su4h5w47EQYMVxO2zHbazBtOfgjMv_aem_9gch-sooJAWvvgzBqkgmMg
Rome for Climate Justice – evento conclusivo: Convergere e lottare per un mondo migliore
Come riuscire a intrecciare e unire le forze di lotte e movimenti diversi tra loro? Come continuare, nel tempo e nello spazio, a combattere per un mondo più giusto, fuori da sfruttamento capitalista, patriarcato e colonialismo? Queste sono le domande a cui ha provato a rispondere l’evento conclusivo del progetto “Rome for Climate Justice”, che si è tenuto giovedì 13 novembre a Esc atelier autogestito a Roma. L’obiettivo dell’iniziativa, intitolata “Convergere e lottare per un mondo migliore”, è stato di discutere di eco-trasfemminismo come concetto “di convergenza delle lotte”, cioè come strumento per comprendere e praticare le lotte per la difesa degli eco-sistemi, per la liberazione da guerre, oppressione e colonialismo e contro il sistema economico capitalista, razzista e patriarcale. Hanno partecipato: * Milo Serraglia, Non Una Di Meno Roma * ⁠Irene De Marco, A Sud e piattaforma Climate pride * ⁠Nidaa Nasser, dell’associazione giovanile palestinese Baladna * ⁠Miriam Tola, John Cabot University L’evento è stato l’occasione per parlare di eco-trasfemminismo, sia a partire dagli strumenti teorici che fornisce per sviluppare lotte “convergenti”, sia da un punto di vista pratico, cioè interrogando le lotte stesse su come creare lo spazio necessario al dispiegarsi di movimenti moltitudinari e intersezionali. La copertina è a cura di DINAMOpress SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Rome for Climate Justice – evento conclusivo: Convergere e lottare per un mondo migliore proviene da DINAMOpress.