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TORINO: MIGLIAIA IN CORTEO VERSO L’AEROPORTO DI CASELLE PER LA PALESTINA. CARICHE DI POLIZIA CON IDRANTI E LACRIMOGENI
Migliaia e migliaia di persone anche nelle strade di Torino. Un grande corteo è partito dal centro della città ma si è diretto immediatamente verso la strada che esce dal cuore del capoluogo piemontese e attraversa i centri abitati dell’hinterland in direzione dell’aeroporto di Caselle e dello stabilimento di Leonardo spa che si trova nelle vicinanze. Su questa strada il corteo ha però incontrato uno sbarramento di mezzi blindati e uomini in tenuta antisommossa della polizia. È partita una carica con l’utilizzo anche di idranti e lacrimogeni. Le migliaia di persone in corteo, però, sono rimaste compatte, hanno resistito e sono ripartite in corteo. Nel frattempo, altri manifestanti erano partiti sempre dal centro di Torino ma in bicicletta. Questo gruppo è riuscito a bloccare il traffico in diversi punti, compresa la tangenziale, e ad aggirare il blocco di polizia in direzione aeroporto e Leonardo spa. Non solo, un altro gruppo di manifestanti si è radunato fuori dal centro città, più vicino alla zona dell’aeroporto, e punta anch’esso allo stesso obiettivo. Alla fine il corteo è riuscito ad aggirare i blocchi e a raggiungere l’area dell’aeroporto e della Leonardo. Ha raccontato tutto sulle frequenze di Radio Onda d’Urto Martina, compagna del centro sociale Askatasuna di Torino. Ascolta o scarica.
Manifestazione del 26 luglio in Val di Susa: Amnesty International Italia documenta un uso indiscriminato, sproporzionato e ad altezza di persona dei gas lacrimogeni
La manifestazione del 26 luglio in Val di Susa, organizzata a margine del festival dell’Alta Felicità dal movimento “No Tav”, è stata caratterizzata da fasi del tutto pacifiche e da momenti di tensione. Gli osservatori di Amnesty International Italia erano presenti alla manifestazione e hanno potuto monitorare due delle azioni realizzate dal gruppo di manifestanti, presso il cantiere di San Didero e Traduerivi. Nella zona da loro monitorata a San Didero, gli osservatori hanno documentato un uso sproporzionato e indiscriminato di gas lacrimogeni da parte delle forze di polizia: tra i 180 e i 200 in poco più di un’ora contro circa 500 manifestanti, in risposta al lancio di oggetti. Le forze di polizia hanno utilizzato i gas lacrimogeni anche contro persone che si stavano allontanando e che non rappresentavano alcuna minaccia per l’incolumità altrui. In diversi casi, anziché essere diretti verso l’alto, le granate contenenti gas lacrimogeni sono state lanciate ad altezza persona: ne è stato testimone diretto anche uno degli osservatori di Amnesty International Italia, che nonostante indossasse la pettorina, è stato colpito sulla schiena. Sono state ferite altre due persone, rispettivamente alla nuca e alla fronte. Come già emerso in precedenti osservazioni in Val di Susa, anche quest’anno le forze di polizia hanno dunque fatto un uso dei gas lacrimogeni non rispettoso degli standard internazionali sui diritti umani. Amnesty International Italia ricorda che, secondo i medesimi standard, una protesta pacifica, seppur attraversata da circoscritti atti di violenza, resta pacifica e le forze di polizia devono garantire che possa proseguire, tutelando le persone che vi stanno partecipando; la forza dovrebbe essere utilizzata come ultima risorsa, solamente laddove non esistano altri mezzi per raggiungere obiettivi legittimi e solo quando sia necessaria e proporzionata alla situazione. Ulteriori informazioni  Riguardo ai gas lacrimogeni, gli standard internazionali riguardanti l’uso della forza e delle armi meno letali prevedono che il loro impiego e uso debbano essere posti sotto il comando e il controllo di un ufficiale con funzioni di comando e adeguatamente formato per evitare o ridurre i danni per le persone e per garantirne un uso sicuro e appropriato. Le forze di polizia possono legittimamente usare i gas lacrimogeni solo in caso di violenza diffusa ma mai possono ricorrervi nel caso di atti isolati di violenza e tantomeno per disperdere un’assemblea pacifica. La quantità di gas lacrimogeno erogato deve essere attentamente monitorata e controllata. È necessario evitare quantità eccessive, per prevenire danni sproporzionati e limitare l’impatto sulle persone che vivono nella zona o sui partecipanti stessi. . Nel caso si renda necessario l’uso di gas lacrimogeni, vi deve essere sempre un preavviso prima del loro impiego per permettere alle persone di allontanarsi; se utilizzati, non devono mai essere lanciati direttamente contro chi sta manifestando, poiché potrebbero causare gravi lesioni o morte, né tantomeno contro persone in fuga o che si sono già allontanate dal luogo della protesta. Amnesty International