Le autorità israeliane radono al suolo 40 case palestinesi nel Negev
Negev/Naqab. Mercoledì mattina, le autorità israeliane hanno demolito 40 case
palestinesi nel villaggio arabo di al-Sir, nel deserto del Negev, provocando
scontri con i residenti in protesta.
Video diffusi sui social media hanno mostrato le forze di polizia sparare
candelotti di gas lacrimogeno e granate stordenti contro folle di manifestanti
arabi e aggredirli.
Il membro della Knesset, Samir bin Said, del Movimento Arabo per il Cambiamento,
ha dichiarato che la polizia “ha usato violenza contro i residenti e li ha
attaccati con bombe assordanti e gas lacrimogeni”, cosa che ha lasciato diverse
persone ferite.
Ha aggiunto che alcuni dei manifestanti hanno riportato ferite e sono stati
trasportati in ospedale.
“Non possiamo accettare una politica di sfollamento delle persone dalle loro
case e di tentativo di sradicarle dalla loro terra”, ha affermato il
parlamentare, sottolineando che le famiglie del Negev hanno un diritto umano
fondamentale a vivere con dignità sulla propria terra.
La scorsa settimana, le autorità israeliane hanno demolito 30 case nello stesso
villaggio e, secondo fonti locali, quasi altre 200 abitazioni restano minacciate
di demolizione.
Il governo israeliano classifica circa 40 villaggi del deserto del Negev come
“non riconosciuti”, sostenendo che i circa 55.000 beduini palestinesi che vi
abitano non possono dimostrare la proprietà della terra.