L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani lancia l’allarme sulla crescente violenza dei coloni nella Cisgiordania occupata

InfoPal - Thursday, July 17, 2025

Cisgiordania-PIC. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha lanciato l’allarme per il forte aumento degli attacchi da parte di coloni ebrei contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.

Secondo l’ufficio di Ginevra, solo nel mese di giugno sono rimasti feriti 96 palestinesi, il numero mensile più alto degli ultimi vent’anni. Inoltre, centinaia di abitazioni sono state distrutte.

Dall’inizio dell’anno, le Nazioni Unite hanno documentato 757 attacchi da parte di coloni che hanno causato vittime palestinesi o danni a proprietà — un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024, ha dichiarato martedì un portavoce dell’ufficio ai giornalisti.

Tali azioni, ha aggiunto il portavoce, “stanno contribuendo al continuo consolidamento dell’annessione israeliana di parti della Cisgiordania, una pratica considerata illegale dal diritto internazionale”, avvertendo che “lo sfollamento forzato di civili nei territori occupati può costituire un crimine contro l’umanità”.

L’ufficio delle Nazioni Unite ha anche accusato le forze di sicurezza israeliane di uso eccessivo della forza contro individui disarmati in Cisgiordania.

Il portavoce ha citato il caso di un bambino palestinese di 2 anni, colpito alla testa e ucciso lo scorso gennaio, e di un uomo di 61 anni, colpito a morte mentre era in bicicletta nel mese di luglio.

L’Alto Commissariato ha inoltre condannato i piani del governo israeliano per una zona designata nel sud di Gaza, destinata a concentrare in un unico luogo i palestinesi sfollati.

“Israele ha definito il sito una ‘città umanitaria’, ma secondo le Nazioni Unite il progetto potrebbe costituire un trasferimento forzato, vietato dal diritto internazionale”, ha affermato il portavoce.

“I palestinesi obbligati a trasferirsi in quell’area rischierebbero la detenzione arbitraria, e il trasferimento proposto non potrebbe essere definito volontario”, ha aggiunto, sottolineando che “con le infrastrutture di base distrutte, le persone non avrebbero alcuna reale possibilità di scelta nei loro spostamenti”.

Il commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha lanciato l’allarme la scorsa settimana su X, affermando che la zona pianificata a Rafah, vicino al confine egiziano, di fatto “creerebbe enormi campi di concentramento al confine con l’Egitto per i palestinesi”.