In sospeso

The Submarine - Monday, December 1, 2025

In un’intervista con Al Jazeera Mubasher il funzionario di Hamas Husam Badran ha denunciato come le autorità israeliane siano l’unico ostacolo all’avanzamento degli accordi di Sharm el-Sheikh. Badran sottolinea come sia ormai evidente che la sospensione della trattativa fino al termine del recupero dei corpi esanimi dei prigionieri israeliani sia un pretesto: i gruppi militanti palestinesi hanno finora ritrovato 26 dei 28 corpi — ma le autorità israeliane in realtà ne stanno aspettando solo uno, perché l’ultimo è di un lavoratore straniero. Badran sottolinea che, mentre i gruppi palestinesi cercavano di portare a termine la difficilissima ricerca dei corpi, le autorità israeliane hanno infranto l’accordo “su ogni livello,” tenendo chiuso il valico di Rafah, continuando quotidianamente gli attacchi sulla Striscia, bloccando l’ingresso di aiuti umanitari e continuano le demolizioni, anche oltre la linea gialla concordata nel piano di Trump. Badran ha sottolineato che il continuo ritardare l’attuazione del piano alimenta “l’instabilità” di tutta la regione, e ha ricordato che l’accordo — almeno teoricamente — avrebbe importanti garanti internazionali. “Prima di parlare della fase 2, il mondo dovrebbe costringere Israele a rispettare la fase 1.” (Al Jazeera Mubasher)

La repressione e le violenze continuano sia a Gaza che in Cisgiordania: nelle scorse ore nella Striscia sono state uccise altre due persone, mentre in Cisgiordania in due raid separati sono state arrestate 55 persone. Netanyahu, nel frattempo, ha altre urgenze: il Primo ministro ha chiesto al presidente di graziarlo dalle accuse di corruzione — è imputato per frode, abuso d’ufficio e tangenti in 3 casi diversi, per i quali non è stato ancora condannato. La presidenza ha sottolineato che la richiesta avrebbe “implicazioni significative” (sic), ma che il dossier era stato passato al ministero della Giustizia per pareri tecnici. Secondo Netanyahu la grazia è necessaria perché i suoi processi “dividono il paese” e rendono difficile governare. Non serve specificare che la conferma di una grazia ancora prima della condanna costituirebbe una minaccia non piccola allo stato di diritto. Lapid ha commentato la notizia duramente: “Non puoi concedergli la grazia senza che lui si dichiari colpevole, mostri rimorso, e si ritiri subito dalla vita politica.” (WAFA / Associated Press)

Prevost si è unito alle voci in sostegno della soluzione dei Due Stati: parlando con la stampa in volo tra Ankara e Beirut il papa ha dichiarato che “sappiamo tutti che al momento Israele non accetta ancora questa soluzione, ma noi la consideriamo l'unica possibile.” Prevost ha aggiunto che il Vaticano resta “un amico di Israele,” ma vorrebbe essere “una voce di mediazione tra le due parti.” (the new Arab)

Oggi si apre l’Assemblea degli Stati parte della Corte penale internazionale, e c’è grande incertezza su cosa fare per Karim Khan, il procuratore capo in congedo da maggio per un’indagine esterna sulla denuncia di presunta condotta sessuale impropria, che non è ancora arrivata a una conclusione. La Corte, sotto pesanti pressioni e minacce legate alle indagini sui crimini di guerra condotti dalle forze israeliane a Gaza, è funzionalmente bloccata. L’Assemblea ha deciso di procedere in modo senza precedenti, bypassando il meccanismo interno di controllo, e affidando l’inchiesta all’ufficio preposto delle Nazioni Unite. (Middle East Eye)