
“Ciao Yuri,” “Ciao Steve”
The Submarine - Wednesday, November 26, 2025
Sono emersi nuovi dettagli su come Washington e Mosca hanno condotto la trattativa che ha portato alla proposta statunitense — o “statunitense”? — per mettere fine alla guerra in Ucraina. Bloomberg ha pubblicato la trascrizione di una telefonata tra Steve Witkoff, l’inviato presidenziale statunitense che più di ogni altro in questo momento sembra di avere la fiducia di Trump, e Yuri Ouchakov, il consigliere di Esteri più di lungo corso al Cremlino. La telefonata, datata 14 ottobre, di cui i giornalisti di Bloomberg hanno potuto ascoltare una registrazione, non contiene retroscena esplosivi — se non il fatto che fin dall’inizio Washington aveva messo in chiaro che sapeva che Mosca avrebbe chiesto come minimo il controllo del Doneck — ma mette in luce come Witkoff abbia costruito un rapporto quasi amicale con Ouchakov, arrivando a dirgli che “grande rispetto” per Putin. Il consigliere di Trump non si è limitato a coordinare il colloquio telefonico tra Trump e Putin, ma ha suggerito al Cremlino come condurre la trattativa con il presidente statunitense, senza concentrarsi sui singoli obiettivi della trattativa, ma portando avanti il negoziato in modo “speranzoso.” Questa conversazione sarebbe stata quella che avrebbe poi portato alla telefonata tra Trump e Putin che avrebbe deragliato la visita a Washington di Zelenskyj per ottenere i missili cruise Tomahawk. (Bloomberg / BBC News, 17/10/2025)
Il retroscena di Bloomberg fa il paio con un nuovo retroscena di Reuters, secondo cui il piano di 28 punti della Casa bianca si sarebbe basato in modo significativo su un “non-paper” redatto dal Cremlino e condiviso dai funzionari russi con la Casa bianca. Il documento elencava le condizioni di Mosca per terminare il conflitto, comprese appunto le concessioni territoriali — che fino a questo momento Kyiv ha sempre respinto. Niente di tutto questo, ovviamente, è particolarmente strano nell’ottica di far procedere una trattativa — ai compromessi si arriva così — ma si tratta di un cambio di passo drastico rispetto alle posizioni dell’Unione europea e anche di Trump stesso quando ha usato parole più forti contro la Russia, che sostanzialmente prevedevano una sconfitta russa quando parlavano di come arrivare a un accordo per una tregua in Ucraina. (Reuters)
Trump ora sostiene che il suo piano è stato ben “messo a punto” grazie al confronto con l’Ucraina. Ora Steve Witkoff farà visita a Putin a Mosca, e il segretario dell’Esercito Daniel Driscoll si incontrerà con la leadership ucraina. Parlando con i giornalisti sull’Air Force One, Trump ha minimizzato sulle concessioni territoriali che l’Ucraina dovrebbe fare, dicendo che, anche a lasciar continuare la guerra “le cose si stavano muovendo in una direzione sola,” e quei territori sarebbero stati occupati dalla Russia “in un paio di mesi.” Da parte ucraina c’è ovviamente meno entusiasmo, e il delegato di Kyiv inviato a Ginevra Oleksandr Bevz ha dichiarato che è ancora “prematuro” dire che si arriverà a un accordo. (Associated Press)