Violenza di genere. 2 arresti con accuse pesantissime, nei giorni scorsi, a Soprazocco di Gavardo, Brescia.

Secondo la ricostruzione della Procura di Brescia, la notte del 9 settembre una 47enne di origini brasiliane, sex worker, ha accettato l’invito per una serata nella villa di Matteo Venturelli, 42 anni. Nell’abitazione anche Massimiliano Scarano, 31. La donna è uscita da quella villa 48 ore dopo, in condizione di semi incoscienza. 2 giorni di violenze fisiche, sessuali, psicologiche conclusesi con il suo abbandono, in una strada di campagna della vicina Polpenazze, mani e piedi legati da fascette.

A trovarla un passante, che ha chiamato i soccorsi, con la donna condotta in gravi condizioni in ospedale.

Sequestro di persona, tortura e violenza sessuale aggravata dalla crudeltà i reati contestati, a vario titolo, per Venturelli e Scarano, entrambi residenti a Gavardo. Il primo si trova in carcere a Brescia, il secondo ai domiciliari.

Venturelli, nelle scorse ore, ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia a Canton Mombello. Avrebbe ammesso di aver immobilizzato e abbandonato la 47enne, negando tuttavia le accuse di violenza sessuale, torture e sequestro di persona. Nelle prossime ore, interrogatorio anche per Scarano, che è ai domiciliari.

Al netto della vicenda processuale, Non Una Di Meno Lago di Garda in un comunicato sottolinea come “non si tratti di un “fatto di cronaca nera”. Questa è la diretta, prevedibile conseguenza di un sistema che sceglie attivamente di non proteggere certe persone. Quelle leggi che in Italia criminalizzano e marginalizzano il sex work, costringendo chi lo pratica nell’ombra e nella paura, sono le stesse che hanno messo quella donna nelle grinfie di quegli uomini”.

Su Radio Onda d’Urto il commento di Letizia, compagna di Non Una Di Meno – Lago di Garda. Ascolta o scarica